Aristodemo di Sparta: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|il generale spartano della Guerra del Peloponneso|Aristodemo (figlio di Plistoanatte)}}
{{Bio
|Nome = Aristodemo
|Cognome =
|PreData = {{lang-grc|Ἀριστόδημος|Aristòdemos}}
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = VI secolo a.C.
|LuogoMorte = Platea
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = -400▼
|Attività = militare
▲|Epoca =
|Nazionalità = spartano
|PostNazionalità = , uno
}}
{{Militare
|Data_di_morte = [[479 a.C.]]
|Morto_a = [[Platea]]
|Data_di_nascita = [[VI secolo a.C.]]
|Etnia = [[Antica Grecia|greco]]
|Religione = [[Religione greca]]
|Nazione_servita = [[Sparta]]
|Forza_armata = [[Esercito spartano]]
|Specialità = [[Oplita]]
|Comandanti = [[Leonida]]
|Guerre = [[seconda guerra persiana]]
|Battaglie = [[Battaglia delle Termopili]]<br>[[battaglia di Platea]]
|Soprannome = Il Codardo
|Cause_della_morte = Caduto in Battaglia
}}
== Biografia ==
=== Sopravvissuto alle Termopili ===
Durante la [[battaglia delle Termopili]] Aristodemo fu colpito da un'infezione oculare insieme al compagno [[Eurito di Sparta|Eurito]]. Dal momento che entrambi giacevano infermi ad [[Alpeni]], avrebbero potuto decidere assieme se restare a combattere o se fare ritorno a Sparta, come era stato loro concesso da [[Leonida I|Leonida]]. Non riuscendo a trovare un accordo, Eurito, appena seppe dell'aggiramento effettuato dai Persiani, volle ritornare a combattere, benché cieco, e morì in battaglia.<ref name="H.7.229">{{cita|Erodoto|VII, 229}}.</ref> A causa della morte di Eurito, Aristodemo fu considerato un codardo e venne umiliato dai suoi connazionali, che cominciarono a chiamarlo "Aristodemo il fuggiasco".<ref>{{cita|Erodoto|VII, 231}}.</ref> Lo stesso [[Erodoto]] evidenzia però come lo sdegno dei suoi concittadini non fosse stato tanto dovuto alla scelta del militare, legittima poiché concessa dal re, ma dal fatto che il suo compagno avesse, a differenza di lui, accettato di morire.<ref name="H.7.229"/>
Erodoto riporta anche altre vicende relative ad Aristodemo, evidenziando come altri sostenessero che avesse deciso di allontanarsi dal campo di battaglia adducendo un'imprecisata scusa o, inviato come ambasciatore, avesse volutamente rallentato il ritorno, arrivando volontariamente dopo il compagno nel frattempo già morto in battaglia.<ref>{{cita|Erodoto|VII, 230}}.</ref>
L'altro sopravvissuto delle Termopili era un altro guerriero spartano di nome [[Pantite]], che era stato inviato da Leonida su un'ambasciata in Tessaglia. Non è riuscito a tornare alle Termopili in tempo per la battaglia, e trovandosi in disgrazia a Sparta, si è impiccato.<ref>Herodotus, 7.232</ref>▼
▲
==Platea==▼
▲=== Morte a Platea ===
Aristodemo morì nella [[battaglia di Platea]], distaccandosi dalla falange e combattendo da solo davanti al nemico, [[Erodoto]] ci ricorda che il suo valore venne giudicato disperazione e non coraggio; va aggiunto anche che gli spartani non apprezzavano chi si distaccava dalla falange per combattere in solitaria alla ricerca della propria gloria imperitura. ▼
{{vedi anche|Battaglia di Platea}}
▲Aristodemo morì valorosamente nella [[battaglia di Platea]], distaccandosi dalla falange e combattendo da solo davanti al nemico
==
* Un personaggio di nome Delios, che dovrebbe corrispondere ad Aristodemo, appare nel fumetto di [[Frank Miller]], ''[[300 (fumetto)|300]]'', che racconta le vicende della [[
* Nel romanzo di [[Valerio Massimo Manfredi]] ''[[Lo scudo di Talos]]'' la storia di Brithos è molto simile a quella di Aristodemo.
== Note ==▼
▲Un personaggio di nome Delios, che dovrebbe corrispondere ad Aristodemo, appare nel fumetto di [[Frank Miller]], [[300 (fumetto)|300]], che racconta le vicende della [[Battaglia delle Termopili]]. Nel 2007 l'adattamento del film con lo stesso nome, Delios è interpretato da [[David Wenham]]. A differenza di Aristodemo, Delios non gli è ordinato di tornare a casa a causa dell'infezione, anche se perde un occhio in combattimento, ma per la sua abilità nel parlare,da raccontare e ricordare così la storia dei suoi compagni al fine di ispirare il resto di Sparta, e poi tutta la Grecia. Come tale, egli non affronta nessun pregiudizio dai suoi compagni al suo ritorno, ed è visto in seguito che conduce l'esercito spartano nella [[battaglia di Platea]].
<references/>▼
== Bibliografia ==
;Fonti primarie
[[Andrea Frediani]], ''[[300 guerrieri, la battaglia delle Termopili]]'' ([[2007]])▼
* {{cita libro|autore=[[Erodoto]] |titolo=[[Storie (Erodoto)|Le Storie]] |cid=Erodoto}} ([http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus:text:1999.01.0126 qui])
;Fonti secondarie
▲==Note==
* {{SmithDGRBM|articolo=Aristodemus|volume=1|pagina=304|url=http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=aristodemus-bio-2&fromdoc=Perseus%3Atext%3A1999.04.0104|cid=Smith}}
▲<references/>
* {{cita libro|autore=Antōnīs Antōniadīs|titolo=[[Il lupo di Sparta]]|anno=2013|editore=Longanesi|città=|isbn=978-88-304-3343-4}}
▲* {{cita libro|autore=[[Andrea Frediani]]
{{portale|Antica Grecia|biografie|guerra}}
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