Giovanni Xifilino: differenze tra le versioni

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{{Bio
'''Giovanni Xifilino''', epitomatore della ''[[Storia romana (Dione Cassio)|Storia romana]]'' di [[Cassio Dione Cocceiano|Cassio Dione]], visse a [[Costantinopoli]] nella seconda metà dell'[[XI secolo]]. Era un [[monachesimo|monaco]] ed era nipote di [[Giovanni VII (Patriarca di Costantinopoli)|Giovanni VII]], [[patriarca]] di Costantinopoli, e noto predicatore.
|Nome = Giovanni
|Cognome = Xifilino
|Sesso = M
|LuogoNascita = Trapezunte
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = circa [[1020 d.C.|1020]]
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = dopo il [[1081 d.C.|1081]]
|Epoca = 1000
|Epoca2 =
|Attività = storico
|Attività2 = religioso
|Nazionalità = bizantino
|FineIncipit =
}}


==Biografia==
La sua epitome dell'opera dionea fu da lui scritta per ordine dell'[[Impero bizantino|imperatore bizantino]] [[Michele VII di Bisanzio|Michele VII Parapinace]] ([[1071]]-[[1078]]) e che ci è giunta incompleta: comprende i libri 36-80 dell'opera dionea, dai tempi di [[Pompeo Magno]] e [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]] fino ad [[Alessandro Severo]]. Nel libro 70, il regno di [[Antonino Pio]] e i primi anni di quello di [[Marco Aurelio]] sembrano essere andati perduti nella sua copia, e mutilati sono i libri 78 e 79. Xifilino divide la sua opera in sezioni: ognuna contiene la vita di un [[imperatori romani|imperatore]]. Omette i nomi dei [[console (storia romana)|consoli]] e a volte altera o omette il modello originale.
Giovanni <ref>Sul quale cfr. ora Warren Treadgold, ''The Middle Byzantine Historians'', New York, Macmillan, 2013, pp. 310-312, da cui dipendono le informazioni biografiche di questa voce.</ref> era un [[monachesimo|monaco]] e nipote di [[Giovanni VIII Xifilino|Giovanni VIII]], [[patriarcato di Costantinopoli|patriarca di Costantinopoli]], e noto predicatore.
Nel [[1042]], fu chiamato alla corte di [[Costantino IX Monomaco]] ([[1042]]-[[1055]]), insieme a molti altri illustri letterati [[bizantini]] del tempo, quali [[Michele Psello]], [[Costantino Leicuda]] e [[Giovanni Mauropo]]<ref>Cfr. M. Kruse, ''The Epitomator Ioannes Xiphilinos and the Eleventh Century Xiphilinoi'', in "JÖB", n. 69 (2019), pp. 257 ss.</ref>. Xifilino, insieme agli altri letterati, convinse il ''[[basileus]]'' a riaprire l'[[università di Costantinopoli]], creando anche dentro un indirizzo di [[diritto]], ciò fece affluire più studenti nell'università. Per i suoi meriti da letterato, Xifilino fu nominato guardasigilli dall'imperatore.
== Opere minori ==
Xifilino scrisse una raccolta di cinquantatré omelie e un menologio (una raccolta di brevi notizie su santi disposti secondo i loro giorni di festa) dedicati all'imperatore [[Alessio I Comneno]] (1081–1118)<ref>Cfr. K. Ziegler, “Xiphilinos”, in ''RE'', bd. 9A (1967), coll. 2132–2134.</ref>.
== ''Monarchia dei Cesari'' ==
La sua epitome dell'[[Cassio Dione|opera dionea]]<ref>Titolo originale ''Monarkía Kaisáron'' e ''editio princeps'' a cura di [[Robert Estienne]] nel 1551.</ref> fu da lui scritta per ordine dell'[[Impero bizantino|imperatore bizantino]] [[Michele VII Ducas|Michele VII Parapinace]] ([[1071]]-[[1078]]).


L'opera ci è giunta monca, nel senso che Xifilino si limita ad epitomare i libri che riusciva a ritrovareː l'epitome comprende, infatti, i libri XXXVI-LXXXX dell'opera dionea, dai tempi di [[Pompeo Magno]]<ref>Che viene fatto rientrare tra i Cesari, secondo un riuso politico risalente almeno all'età adrianea, secondo L. Canfora, ''Storia della letteratura greca'', Roma-bari, Laterza, 2001, p. 694.</ref> e [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]] fino ad [[Alessandro Severo]]. Il libro LXX, con il regno di [[Antonino Pio]] e i primi anni di quello di [[Marco Aurelio]], risulta mancante, e mutili sono anche i libri LXXVIII e LXXIX<ref>Cfr. E. Cary, ''Introduction'', in Cassius Dio, ''Roman History'', Boston, Loeb, 1956, vol. 1, p. XXV.</ref>.
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Xifilino divide la sua opera<ref>L'epitome si trova in almeno sedici Mss.; ma tutti gli altri sono derivati da uno o dall'altro di due Mss. del quindicesimo secolo, Vaticanus 145 e Coislinianus 320.</ref> in sezioni, ognuna delle quali contiene la vita di un [[imperatori romani|imperatore]], oltre ad omettere i nomi dei [[console (storia romana)|consoli]] e, a volte, alterando o omettendo il modello originale, tranne che dal libro LIII, quando, giungendo alle riforme augustee, dichiara che riassumerà in modo più dettagliato, poiché la storia imperiale è, secondo lui, fondamentale per i suoi tempi<ref>Cfr. anche L. Canfora, ''Xifilino e il libro LX di Dione Cassio'', in "Klio", 60 (1978), pp. 403–407.</ref>. Di conseguenza, le epitomi successive a questo libro sono più lunghe del triplo rispetto ai libri precedenti e lunghe circa un quarto del testo originale di Dione <ref>Cfr. anche C. Mallan, ''The Style, Method, and Programme of Xiphilinus’ Epitome of Cassius Dio’s Roman History'', in "GRBS", 53 (2013), pp. 610–644.</ref>.
[[Categoria:Storici bizantini|Xifilino]]
[[Categoria:Biografie|Xifilino]]


== Note ==
[[de:Johannes Xiphilinos (Mönch)]]
<references/>
[[en:John Xiphilinus]]
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=[[Charles Diehl]]|autore2=|traduttore=M. S. Ruffolo|altri=introduzione di [[Silvia Ronchey]]|titolo=Figure bizantine|url=https://www.worldcat.org/title/799807274|collana=ET.Biblioteca|annooriginale=1927|anno=2007|editore=Einaudi|città=Torino|OCLC=799807274|ISBN=978-88-06-19077-4}}
* Giovanni Xifilino, ''Vita dell'imperatore Traiano'', a cura di Mirko Rizzotto, Gerenzano (Varese), Paginesvelate, 2010, ISBN 8895906063
* M. Kruse, ''The Epitomator Ioannes Xiphilinos and the Eleventh Century Xiphilinoi'', in "JÖB", n. 69 (2019), pp. 257-274.
* C. Mallan, ''The Style, Method, and Programme of Xiphilinus’ Epitome of Cassius Dio’s Roman History'', in "GRBS", 53 (2013), pp. 610–644.
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Giovanni Xifilino (Trapezunte, circa 1020 – dopo il 1081) è stato uno storico e religioso bizantino.

Giovanni [1] era un monaco e nipote di Giovanni VIII, patriarca di Costantinopoli, e noto predicatore.

Nel 1042, fu chiamato alla corte di Costantino IX Monomaco (1042-1055), insieme a molti altri illustri letterati bizantini del tempo, quali Michele Psello, Costantino Leicuda e Giovanni Mauropo[2]. Xifilino, insieme agli altri letterati, convinse il basileus a riaprire l'università di Costantinopoli, creando anche dentro un indirizzo di diritto, ciò fece affluire più studenti nell'università. Per i suoi meriti da letterato, Xifilino fu nominato guardasigilli dall'imperatore.

Xifilino scrisse una raccolta di cinquantatré omelie e un menologio (una raccolta di brevi notizie su santi disposti secondo i loro giorni di festa) dedicati all'imperatore Alessio I Comneno (1081–1118)[3].

Monarchia dei Cesari

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La sua epitome dell'opera dionea[4] fu da lui scritta per ordine dell'imperatore bizantino Michele VII Parapinace (1071-1078).

L'opera ci è giunta monca, nel senso che Xifilino si limita ad epitomare i libri che riusciva a ritrovareː l'epitome comprende, infatti, i libri XXXVI-LXXXX dell'opera dionea, dai tempi di Pompeo Magno[5] e Giulio Cesare fino ad Alessandro Severo. Il libro LXX, con il regno di Antonino Pio e i primi anni di quello di Marco Aurelio, risulta mancante, e mutili sono anche i libri LXXVIII e LXXIX[6].

Xifilino divide la sua opera[7] in sezioni, ognuna delle quali contiene la vita di un imperatore, oltre ad omettere i nomi dei consoli e, a volte, alterando o omettendo il modello originale, tranne che dal libro LIII, quando, giungendo alle riforme augustee, dichiara che riassumerà in modo più dettagliato, poiché la storia imperiale è, secondo lui, fondamentale per i suoi tempi[8]. Di conseguenza, le epitomi successive a questo libro sono più lunghe del triplo rispetto ai libri precedenti e lunghe circa un quarto del testo originale di Dione [9].

  1. ^ Sul quale cfr. ora Warren Treadgold, The Middle Byzantine Historians, New York, Macmillan, 2013, pp. 310-312, da cui dipendono le informazioni biografiche di questa voce.
  2. ^ Cfr. M. Kruse, The Epitomator Ioannes Xiphilinos and the Eleventh Century Xiphilinoi, in "JÖB", n. 69 (2019), pp. 257 ss.
  3. ^ Cfr. K. Ziegler, “Xiphilinos”, in RE, bd. 9A (1967), coll. 2132–2134.
  4. ^ Titolo originale Monarkía Kaisáron e editio princeps a cura di Robert Estienne nel 1551.
  5. ^ Che viene fatto rientrare tra i Cesari, secondo un riuso politico risalente almeno all'età adrianea, secondo L. Canfora, Storia della letteratura greca, Roma-bari, Laterza, 2001, p. 694.
  6. ^ Cfr. E. Cary, Introduction, in Cassius Dio, Roman History, Boston, Loeb, 1956, vol. 1, p. XXV.
  7. ^ L'epitome si trova in almeno sedici Mss.; ma tutti gli altri sono derivati da uno o dall'altro di due Mss. del quindicesimo secolo, Vaticanus 145 e Coislinianus 320.
  8. ^ Cfr. anche L. Canfora, Xifilino e il libro LX di Dione Cassio, in "Klio", 60 (1978), pp. 403–407.
  9. ^ Cfr. anche C. Mallan, The Style, Method, and Programme of Xiphilinus’ Epitome of Cassius Dio’s Roman History, in "GRBS", 53 (2013), pp. 610–644.
  • Charles Diehl, Figure bizantine, collana ET.Biblioteca, traduzione di M. S. Ruffolo, introduzione di Silvia Ronchey, Torino, Einaudi, 2007 [1927], ISBN 978-88-06-19077-4, OCLC 799807274.
  • Giovanni Xifilino, Vita dell'imperatore Traiano, a cura di Mirko Rizzotto, Gerenzano (Varese), Paginesvelate, 2010, ISBN 8895906063
  • M. Kruse, The Epitomator Ioannes Xiphilinos and the Eleventh Century Xiphilinoi, in "JÖB", n. 69 (2019), pp. 257-274.
  • C. Mallan, The Style, Method, and Programme of Xiphilinus’ Epitome of Cassius Dio’s Roman History, in "GRBS", 53 (2013), pp. 610–644.

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