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Discussioni sui Libri > En attendant le prix 2015

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message 1: by Pierre (last edited Sep 15, 2015 01:55AM) (new)

Pierre Menard | 2365 comments Buongiorno a tutti!

Lo scorso anno avevo aperto un topic dedicato ai candidati al più prestigioso dei premi che possa ricevere uno scrittore: il premio Nobel! Nel topic provavo a dare informazioni minime sui probabili candidati, con qualche link per chi volesse proseguire da solo la ricerca, e magari procurarsi qualche nuovo libro da leggere.

Visto che il topic ebbe un certo seguito, provo a riproporre la cosa anche quest'anno, sperando che ci arrida di più la fortuna: infatti, lo scorso anno vinse uno dei candidati che non era stato nemmeno citato, Patrick Modiano.

Breviter. Il Nobel per la letteratura viene assegnato intorno al 10 di ottobre di ogni anno, mentre la cerimonia di premiazione si svolge il giorno 10 dicembre a Stoccolma (anniversario della scomparsa di Alfred Nobel), in una sontuosa e rutilante cerimonia durante la quale la medaglia Nobel, l'attestato e un assegno da 8 milioni di corone (circa 930,000 euro) vengono consegnati dal re di Svezia a ciascuno dei vincitori nelle categorie: Letteratura, Fisica, Chimica, Medicina o Fisiologia, Economia. In contemporanea, a Oslo viene assegnato dal Parlamento norvegese il Nobel per la Pace.

La procedura di selezione dei candidati e di scelta del vincitore è piuttosto barocca, e i vincitori spesso sono poco noti al grande pubblico. I mezzi di informazione, soprattutto nel nostro paese, tendono ad interessarsi prevalentemente a Pace e Letteratura. Il premio per la Letteratura è fra quelli che generano le maggiori polemiche, per vari motivi (la nazionalità, la maggiore o minore notorietà, le vendite, le esclusioni eccellenti etc.).

I bookmakers inglesi da anni accettano scommesse basate sul Nobel, ma i loro pronostici sono quasi sempre stati sparigliati dal Comitato che assegna il premio.

Per informazioni sul premio:
www.nobelprize.se

La pagina del premio per la letteratura (che verrà annunciato in streaming):
http://www.nobelprize.org/nobel_prize...


message 2: by Pierre (new)

Pierre Menard | 2365 comments Questo è il topic dello scorso anno:
https://www.goodreads.com/topic/show/...

In esso avevo fornito informazioni su un certo numero di candidati. Sono ancora tutti in lizza, perciò evito di ripetermi e vi invito a consultare i post relativi:

Adonis

Svetlana Alexievich

Umberto Eco

Ismail Kadare

Claudio Magris

Dacia Maraini

Murakami Haruki

Péter Nádas

Amos Oz

A. B. Yehoshua

Robert Allen Zimmerman, meglio conosciuto come Bob Dylan.


message 3: by Pierre (new)

Pierre Menard | 2365 comments Visto che l'Accademia di Svezia, che assegna il Nobel per la letteratura, viene spesso accusata di antiamericanismo, cominciamo subito con due nomi grossi da oltre oceano.

Il primo è Philip Roth (nome completo Philip Milton Roth, classe 1933), americano, ebreo di seconda generazione (la famiglia è originaria della Galizia, un'antica regione oggi inglobata nell'Ucraina occidentale).

Roth nasce a Newark, in New Jersey, una città portuale economicamente dinamica. A Newark sono nati anche Paul Auster e Allen Ginsberg, entrambi di origini ebraiche come Roth. La sua città natale è anche il luogo letterario dove sono ambientati molti dei suoi romanzi.

Master of Arts in letteratura inglese nel 1955, ha combinato la carriera di docente universitario di letteratura con quella di scrittore. Ha abbandonato la prima nel 1991 e la seconda nel 2012.

Ha pubblicato più di 25 romanzi (la prima opera importante è Lamento di Portnoy, 1969) e numerosi racconti, ed è considerato uno dei massimi scrittori americani viventi (opinione che mi sento di condividere pienamente, nel mio piccolo). Le sue opere sono intrise di autobiografismo, spesso declinato negli alter ego dell'autore, che svolgono il ruolo di protagonisti/narratori o personaggi/narratori: lo scrittore Nathan Zuckerman è il principale di essi. Quattro dei suoi romanzi sono stati trasposti in altrettante opere cinematografiche.

Sposato due volte, la prima con Margaret Martinson, dal 1959 al 1963, la seconda con l'attrice inglese Claire Bloom, dopo una lunga convivenza (il matrimonio è durato dal 1990 al 1994): entrambe le donne hanno ispirato personaggi femminili presenti nelle sue opere.

I suoi libri sono usciti in Italia per i tipi di Einaudi.

In America ha vinto decine di premi letterari, compreso il Pulitzer per Pastorale americana. Candidato al Nobel da tantissimi anni, in Italia ha il suo più rumoroso supporter in Antonio d'Orrico, critico del Corsera, che ha accusato i membri dell'Accademia di Svezia di aver laureato emeriti sconosciuti ignorando Roth. Rimedieranno quest'anno? I bookmaker inglesi lo danno da 8/1 a 10/1.


Bibliografia degli scritti di Roth:

http://en.wikipedia.org/wiki/Philip_R...

Una lunga intervista sul mestiere di scrittore risalente al 1984:

http://www.theparisreview.org/intervi...

e una risalente al marzo 2014

http://www.nytimes.com/2014/03/16/boo...

Le accuse di d'Orrico:

http://archiviostorico.corriere.it/20...

Una vicenda italiana piuttosto curiosa riguardante Roth e il giornalista free-lance Tommaso Debenedetti, autore di interviste immaginarie spacciate per vere:

http://www.oblique.it/images/rassegna...


message 4: by Pierre (new)

Pierre Menard | 2365 comments Joyce Carol Oates, classe 1938, nasce in una famiglia dell'area rurale vicino a New York. La madre ha origini ungheresi. Ha un fratello e una sorella, che sviluppa una grave forma di autismo. Fin da piccola ama la lettura e divora un sacco di libri: è la nonna paterna, Blanche Woodside (di origini ebraiche), a coltivare la passione letteraria della piccola Joyce, regalandole libri e, a 14 anni, una macchina da scrivere.

A scuola coglie i primi successi, e si laurea alla Syracuse University in letteratura inglese nel 1960, per poi ottenere il Master of Arts all'università del Wisconsin. Qui conosce Raymond J. Smith, che sposerà nel 1961. I due rimarranno insieme fino alla morte di lui nel 2008.

Agli inizi degli anni Sessanta, compone i suoi primi racconti e durante il dottorato decide di diventare scrittrice. E accidenti se ci è riuscita! Dal 1964, anno di uscita del suo primo romanzo, With Shuddering Fall, ha scritto e pubblicato una cinquantina di romanzi, oltre 30 raccolte di racconti, una decina di drammi teatrali, una ventina di saggi, più alcuni libri per bambini e per ragazzi. Negli USA la sua prolificità è divenuta leggendaria. Ha usato anche due pseudonimi, Rosamond Smith e Lauren Kelly.

Le relazioni tra esseri umani, i conflitti sociali, l'adolescenza femminile, la storia americana recente e la violenza sono tra i temi più cari a Oates, che è anche nota per le sue opere gotiche e "mistery". Fra gli autori che più l'hanno influenzata: le sorelle Brontë, Kakfa, D. H. Lawrence, Dickens, Joyce, Dostoevskij etc.

Quando non scrive, Oates insegna letteratura nelle università americane e canadesi, in particolare a Princeton dal 1978 al 2014, quando si è ritirata. Tra i suoi studenti, anche Jonathan Safran Foer. Nel 2009 si è risposata con il professor Charles Gross, docente a Princeton.

Vincitrice di numerosi premi letterari statunitensi (tra cui il National Book Award per il suo romanzo them nel 1970), è da molti anni indicata come uno dei possibili candidati al Nobel. I bookmaker la danno 12/1.

In Italia parte della sua bibliografia è stata pubblicata soprattutto da Mondadori, ma anche da Bompiani, il Saggiatore, Marco Tropea Editore.

L'elenco, parziale, delle opere di Oates:
https://en.wikipedia.org/wiki/Joyce_C...

L'elenco, parziale, delle opere di Oates tradotte in italiano:
http://www.ilsaggiatore.com/autori/jo...

Intervista (in inglese) del 1978 su Paris Review:
http://www.theparisreview.org/intervi...

Intervista (in italiano) del 2010 a cura di Dino Messina, dove compare una foto della scrittrice con un bel gattone:
http://www.wuz.it/intervista-libro/49...

Articolo-intervista a cura di Fernanda Pivano:
http://www.giugenna.com/2011/06/06/pi...

Intervista del gennaio di quest'anno per repubblica.it
http://www.repubblica.it/cultura/2015...


message 5: by Pierre (last edited Sep 16, 2015 01:56AM) (new)

Pierre Menard | 2365 comments Restiamo in terra nordamericana, con Margaret Atwood (nome completo: Margaret Eleanor Atwood), nata a Ottawa nel 1939 e figlia di un entomologo e di una nutrizionista. Avida lettrice fin dall'infanzia, ha iniziato a scrivere in modo professionale intorno ai 16 anni e ha iniziato a frequentare presso il Victoria College a Toronto i corsi di letteratura inglese. Nel 1961 ha ottenuto il Bachelor of Arts in inglese.

I primi suoi scritti pubblicati sono stati opere di poesia e articoli nel giornale del College. Dopo la laurea magistrale ha intrapreso la carriera di docente universitaria, tra il Canada e gli USA, per approdare alla New York University nel 1986.

Si è sposata nel 1968 con Jim Polk, ma ha divorziato nel 1973. Poco dopo si è legata sentimentalmente al romanziere canadese Graeme C. Gibson (nato nel 1934), dal quale ha avuto una figlia nel 1976. I due convivono tuttora.

Ha scritto 16 romanzi, numerosi racconti, una decina di saggi, oltre a libri per bambini e a una quindicina di volumi di poesia, ispirati da favole e dalla mitologia. Con i suoi scritti ha vinto molti premi tra cui l'Arthur C. Clarke Award, il premio Principe delle Asturie e il prestigioso Booker Prize britannico per The Blind Assassin (2000). Ha anche ricevuto varie lauree honoris causa dalle principali università del Nordamerica.

Gran parte dei suoi romanzi è considerata fantascienza, ma del tipo social science fiction: Atwood dà più spazio all'antropologia, alla sociologia e alla biologia, rispetto alla fisica, all'astronomia e alla chimica. Secondo una sua definizione, il genere dei suoi libri è "speculative fiction". Il suo primo romanzo è The Edible Woman (1969, tradotto in italiano come La donna da mangiare) e racconta la storia di una donna che sviluppa una fobia alimentare. Tra le sue opere più famose, il romanzo distopico The Handmaid's Tale (1985, Il racconto dell'ancella), ambientato in un futuro distopico in cui le donne vivono sottomesse e inquadrate in una società rigidamente patriarcale, e la trilogia MaddAddam (palindromo!), pubblicata tra il 2003 e il 2013. In Italia i suoi libri sono pubblicati da TEA e Ponte alle Grazie.

Tra i temi sviluppati da Atwood possiamo ricordare il ruolo della donna nella società umana (Atwood è molto apprezzata dai movimenti femministi), i rapporti tra i sessi, la violenza di genere, l'ecologia e l'ambientalismo, la crisi del modello socio-politico occidentale.

Atwood si è anche cimentata con l'imprenditoria tecnologia, ideando e poi commercializzando la LongPen (2006), un dispositivo per scrivere in remoto, utile per quegli autori che soffrono di allergia alle folle di fan osannanti a caccia di autografi. Pare che l'idea le sia venuta mentre girava il mondo a presentare il suo libro Oryx and Crake (2003, in italiano L'ultimo degli uomini), primo capitolo della trilogia Maddaddam.

Si dice che Atwood sia candidata al premio svedese già da diversi anni, ma le sue quotazioni sono piuttosto al ribasso (1/50-1/60), dato che la sua conterranea Alice Munro ha vinto il Nobel due anni fa e non ci sono precedenti di premi assegnati a scrittori in ambito fantasy/SF.

Esistono vari siti dedicati ad Atwood, che riportano eventi e iniziative in cui è coinvolta la scrittrice, ad esempio:
http://margaretatwood.ca/

Atwood è molto attiva su twitter, dove ha più di 800,000 follower:
https://twitter.com/margaretatwood

Un'intervista rilasciata al giornale scozzese The Scotsman nel 2013:
http://www.scotsman.com/lifestyle/boo...

Intervista di Mara Accettura in italiano per D-La Repubblica delle Donne (2013):
http://ilmiolibro.kataweb.it/articolo...

Dieci cose che cambieranno la tua vita/percezione del reale se leggi i libri di Atwood (secondo Emma Cueto):
http://www.bustle.com/articles/55270-...

Il debutto della LongPen in una libreria di Manhattan (Atwood si trovava a Londra):
http://www.theguardian.com/world/2006...


message 6: by Sandra (new)

Sandra T | 663 comments Volevo solo dirti che sto leggendo con piacere e interesse. Non ho molto da dire (per ora), ma grazie per tutte queste informazioni.


message 7: by Pierre (new)

Pierre Menard | 2365 comments Colm Tóibín, nato a Enniscorthy nell'Irlanda nel 1955, ha avuto un nonno e uno prozio nell'IRA, mentre il padre ha militato nel Fianna Fáil (il partito repubblicano irlandese). I romanzi di Ernest Hemingway stimolarono in lui una fortissima passione per la Spagna: Tóibín si trasferì per tre anni a Barcellona (Franco era morto nel 1975 e il paese stava uscendo dalla dittatura). Il suo primo romanzo The South (pubblicato nel 1990) è parzialmente ispirato a quell'esperienza.

Tornato in patria e conseguita la laurea di primo livello abbandonò gli studi universitari per la carriera giornalistica. Ha lavorato negli anni ottanta per la rivista Magill, di area centrosinistra. Alla fine degli anni Ottanta si è dedicato completamente all'attività letteraria e alla critica. Ha insegnato letteratura in numerose università fra la cui Columbia University e l'università di Manchester dove dal 2011 è professore di scrittura creativa.

Ha scritto sette romanzi, due raccolte di racconti e un buon numero di saggi, oltre a opere teatrali e a volumi di poesia. Tra i romanzi ha riscosso un notevole successo di critica il romanzo storico The Master, dedicato a Henry James. Tra i temi ricorrenti dei suoi libri, in parte autobiografici, le relazioni famigliari, la vita nella provincia irlandese, la storia recente dell'Irlanda, l'identità omosessuale (Tóibín è dichiaratamente gay), il cattolicesimo irlandese.

In Italia i suoi libri sono principalmente editi da Bompiani e Fazi. L'ultimo romanzo pubblicato in italiano è Il testamento di Maria (2014).

Le sue quotazioni sono piuttosto basse, 50/1, ma ha illustri precedenti fra gli irlandesi laureati dal Nobel: Samuel Beckett e Seamus Heaney.


La pagina del British Council dedicata a Colm Tóibín:
http://literature.britishcouncil.org/...

La sua nomina a professore di scrittura creativa a Manchester:
http://www.manchester.ac.uk/discover/...

Recensione dell'ultimo romanzo pubblicato, Nora Webster, non ancora edito in Italia:
http://www.theguardian.com/books/2014...

Intervista rilasciata al Telegraph nell'ottobre 2014:
http://www.telegraph.co.uk/culture/bo...

Intervista in italiano del 2005, sul tema dell'omosessualità nei suoi scritti:
http://www.culturagay.it/intervista/212


message 10: by Pierre (new)

Pierre Menard | 2365 comments Penso come te che quello a Roth sarebbe meritatissimo... fra l'altro ho scoperto per caso questo libro: La nostra gang, che mi sono ripromesso di leggere prima possibile. E' stato scritto nel 1971, più di un anno prima del Watergate!


message 11: by Pierre (new)

Pierre Menard | 2365 comments Guarda, sono anch'io sorpreso... non lo conoscevo affatto, l'ho visto per caso nella biblioteca in cui vado di solito, fra le novità. E' stato pubblicato per la prima volta in italiano lo scorso anno.
Anche a me il Complotto è piaciuto moltissimo, è davvero uno dei più belli!


message 12: by Pierre (last edited Sep 27, 2015 09:17AM) (new)

Pierre Menard | 2365 comments Prossima fermata: Scandinavia!

Parliamo di Jon Fosse (nome completo: Jon Olav Fosse), nato nel 1959 nel paesino marittimo di Haugesund (poco più di 1000 abitanti), alla bocca di un fiordo nella Norvegia meridionale.

Ha studiato letteratura all'università di Bergen, per poi cimentarsi nei ruoli di giornalista, docente di scrittura e traduttore. Gli esordi come scrittore appartengono agli anni Ottanta: il primo romanzo Raudt, Svart: Roman (Rosso, Nero) risale al 1983 e ad esso sono seguiti vari altri romanzi, racconti, opere di poesia e saggi.

Con gli anni Novanta ha iniziato a scrivere drammi teatrali, il primo dei quali è stato portato sulla scena nel 1994. Da allora ha scritto e fatto rappresentare una trentina di opere, riscuotendo un grandissimo successo e vincendo l'ambito Ibsenprisen nel 1996 e l'International Ibsen Award nel 2010 (quest'ultimo alla carriera).

Relativamente giovane rispetto agli altri candidati al Nobel, è molto famoso e onorato in patria, tanto che il re di Norvegia gli ha garantito, dal 2011, la residenza presso la cosiddetta Grotta (Grotten, in norvegese), un palazzo annesso al complesso dei palazzi del sovrano e che ha già ospitato illustri esponenti della letteratura norvegese.

All'estero è comunque molto famoso: i suoi drammi sono stati tradotti in più di 40 lingue e inscenati nei teatri di tutto il mondo. Per stile e temi è stato avvicinato a Beckett e soprattutto a Harold Pinter. I bookmakers inglesi lo danno 20/1.

In Italia non è molto conosciuto dal grande pubblico (diciamo che se dovesse vincere farà dire al 95% della popolazione: Fosse?! Ma chi %"$$* è?!? Non doveva vincere Fabio Volo?!?!?!?!"), ma è ben noto nel mondo dei teatri italiani dove le sue opere sono state rappresentate varie volte. Fandango ha pubblicato il dittico Melancholia e il dramma Insonni. Altri lavori sono stati pubblicati da Titivillus.

Un profilo con intervista sul Guardian:
http://www.theguardian.com/stage/2014...

La recensione di Dario De Cristofaro a "Melancholia":
http://www.ilrecensore.com/wp2/2010/0...

Intervista del 2009 a cura di Sergio Lo Gatto:
http://www.klpteatro.it/jon-fosse-int...

Articolo del Corsera sulla rappresentazione del "Trittico" fosseano a Roma nel marzo 2015:
http://roma.corriere.it/notizie/cultu...


message 13: by Pierre (last edited Oct 01, 2015 02:28AM) (new)

Pierre Menard | 2365 comments Oggi facciamo tappa in Africa orientale per parlare di Ngũgĩ wa Thiong’o. Nato nel 1938 in un villaggio coloniale nel Kenya sudorientale, vicino alla capitale Nairobi, appartiene all'etnia Kikuyu, la più numerosa nel paese (circa il 20%). La sua famiglia fu coinvolta nella rivolta dei Mau Mau contro il regime coloniale britannico (1852-60), che terminò con più di 12,000 morti tra i guerriglieri: durante il conflitto la madre fu catturata e torturata dai lealisti.

James Ngugi (questo il nome di battesimo) frequentò le scuole missionarie, aderendo al cristianesimo, poi agli inizi degli anni Sessanta compì gli studi universitari prima in Uganda e poi a Leeds in Inghilterra. Nel 1962, sempre in Uganda, esordì a teatro il suo dramma The Black Hermit, scritto in inglese, come pure il primo romanzo, pubblicato a Leeds nel 1964 e intitolato Weep Not, Child.

Aderì al marxismo nella versione sostenuta dall'intellettuale caraibico Frantz Omar Fanon (1925-61), fautore della decolonizzazione e sostenitore dei movimenti di liberazione africani e mediorientali in chiave antieuropea. Tornato in Kenya e divenuto professore all'università di Nairobi, all'inizio degli anni Settanta abbandonò il nome di James in favore di Ngũgĩ wa Thiong'o e prese a scrivere nella lingua natale e in swahili.

Nel 1976 fondò un centro culturale nel natio villaggio. Le sue opere, politicamente radicali e invise al regime di Daniel arap Moi (appartenente a un'altra etnia e al potere dal 1978), gli costarono il soggiorno in prigione e poi nel 1981 l'esilio all'estero con la famiglia. I suoi libri vennero rimossi dalle biblioteche del paese. Stabilitosi negli USA, insegnò letteratura comparata prima a Yale, poi alla New York University e infine all'università di Irvine in California.

Ritornato nel suo paese nel 2004, con la famiglia fu vittima di un grave episodio di violenza domestica, a seguito del quale riprese la via degli Stati Uniti, dove risiede tuttora.

Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra premi letterari e lauree honoris causa. Si è sposato due volte: la prima con Nyambura, da cui ha avuto 6 figli (i due hanno divorziato nel 1978), la seconda nel 1992 con Njeeri wa Ndung’o, da cui ha avuto due figli.

Ha scritto una decina di romanzi, vari drammi teatrali, libri per bambini e numerosi saggi di critica letteraria. Le radici linguistiche e culturali kikuyu, la storia dell'Africa coloniale e post-coloniale, la decolonizzazione, la politica e le relazioni sociali in Kenya, la letteratura africana sono i temi principali delle sue opere, molte delle quali autobiografiche. Ngugi è anche il traduttore in inglese delle sue opere. L'ultimo lavoro di fiction, uscito nel 2006, è il romanzo epico Wizard of the Crow.

Da qualche anno Ngugi è uno dei candidati più probabili per l'assegnazione del Nobel: i bookmaker inglesi lo danno 7/1. In italiano si trovano alcuni romanzi e saggi pubblicati dalla casa editrice milanese Jaca Book. Ricordiamo in particolare il saggio Decolonizzare la mente (uscito da noi nel 2015).

Il sito ufficiale dedicato a Ngugi:
http://www.ngugiwathiongo.com/

Intervista del 2006 rilasciata al Guardian:
http://www.theguardian.com/books/2006...

Intervista rilasciata alla BBC riguardo alle lingue come strumenti di potere:
http://www.bbc.com/news/world-radio-a...

Intervista in italiano realizzata da Marco Dotti (luglio 2015):
http://www.vita.it/it/article/2015/07...


message 14: by Pierre (last edited Oct 06, 2015 12:48PM) (new)

Pierre Menard | 2365 comments Intanto in Svezia sono state annunciate le date per la nomina dei vincitori (la consegna del premio sarà il 10 dicembre, come di consueto) per la settimana del 5-12 ottobre.

Il giorno 5 verrà assegnato il Nobel per la medicina e fisiologia, il 6 quello per la chimica e il 7 per la fisica. Il 9 toccherà alla Pace, assegnato dal Parlamento norvegese, mentre il 12 si chiuderà con il premio per le scienze economiche.

La comunicazione della data di assegnazione del premio per la letteratura tradizionalmente viene ritardata, ma è probabile che si collocherà giovedì 8 in tarda mattinata.


message 15: by Pierre (new)

Pierre Menard | 2365 comments Per i premi scientifici (Chimica, Fisica, Medicina e Fisiologia, Scienze economiche) ci possiamo affidare al sito Science Watch della società Thomson Reuters:

http://sciencewatch.com/nobel/2015-pr...

http://www.wired.it/scienza/lab/2015/...

Intanto comincia il toto-nobel anche sui giornali italiani (con qualche svarione, visto che Il Secolo d'Italia ritiene che il professor Zhong Lin Wang del Georgia Institute of Technology di Atlanta sia una donna):

http://www.secoloditalia.it/2015/09/p...

http://www.panorama.it/cultura/libri/...


message 16: by Blackjessamine (new)

Blackjessamine Interessantissima questa discussione!
Conosco pochi degli autori "candidati" al Nobel, e solitamente non conosco quasi mai i vincitori, però è sempre molto interessante seguire le discussioni suscitate da questo premio.


message 17: by Pierre (new)

Pierre Menard | 2365 comments Vi ringrazio molto per i commenti, che son sempre i benvenuti, e proseguo con gli aggiornamenti!

Torniamo in Europa con Peter Handke. Nasce a Griffen, in Carinzia, nel 1942, ma si trasferisce per un breve periodo a Berlino, prima di ritornare in Austria. Educato in una scuola cattolica, inizia gli studi universitari in legge a Graz nel 1961.

Durante l'università inizia a scrivere articoli giornalistici e partecipa a un sodalizio di giovani scrittori, il Grazer Gruppe, di cui fa parte anche Elfriede Jelinek.

Abbandona gli studi nel 1965, ma pubblica l'anno dopo il primo romanzo I calabroni (Die Hornissen). Da allora si dedica alla carriera di scrittore e di drammaturgo. Nel 1967 viene rappresentato il primo dramma teatrale importante intitolato Kaspar e ispirato alla misteriosa vicenda di Kaspar Hauser. Nel 1969 insieme con altri scrittori e intellettuali fonda una casa editrice, Verlag der Autoren, con sede a Francoforte sul Meno. Handke cura anche la sceneggiatura di film per il cinema e nel 1978 dirige il film "La donna mancina" tratto dal suo omonimo romanzo pubblicato due anni prima. In ambiente cinematografico nasce il suo lungo sodalizio con il regista Wim Wenders, per il quale scrive la sceneggiatura di Il cielo sopra Berlino (1987) e di City of Angels - La città degli angeli (1998).

Sposato due volte: la prima con l'attrice e scrittrice Libgart Schwarz (nata nel 1941) da cui ha avuto una figlia nel 1969, e la seconda nel 1995 con l'attrice di origine francese Sophie Semin, da cui ha avuto una figlia.

Caratterizzata da un forte sperimentalismo, l'opera di Handke appartiene alla neoavanguardia europea e molti suoi romanzi si possono ascrivere al filone del noveau roman. Ha scritto 22 romanzi, una ventina di drammi teatrali, vari racconti, saggi letterari e diari di viaggio.

Considerato uno dei maggiori scrittori contemporanei di lingua tedesca e vincitore di numerosi premi letterari (il premio Franz Kafka nel 2009 e l'Internationl Ibsen Award nel 2014), Handke è anche stato protagonista di accesi dibattiti letterari e politici per le sue provocatorie prese di posizione.

Nei primi anni Novanta Handke viaggiò nella ex Yugoslavia martoriata dalla guerra: da quell'esperienza nacque un saggio, intitolato Eine winterliche Reise zu den Flüssen Donau, Save, Morawa und Drina oder Gerechtigkeit für Serbien (1996) in cui Handke prende vivacemente le parti della Serbia di Slobodan Milošević contro i musulmani di Bosnia (ricordiamo che Milošević, al potere in Serbia dal 1989 al 2000, fu arrestato nel 2001 e consegnato al tribunale internazionale dell'Aia per essere processato per crimini contro l'umanità - ossia per le operazioni di pulizia etnica antimusulmani perpetrate durante la guerra). Il libro ha avuto un notevole seguito di polemiche.

Le sue opere hanno avuto grande successo anche nel nostro paese: i suoi romanzi sono stati tradotti da Einaudi, Guanda, Bollati Boringhieri, Feltrinelli e Garzanti. Le sue opere teatrali vengono rappresentate spesso sui nostri palcoscenici.

Stimato 20/1 dai bookmakers, a Stoccolma potrebbero nuocergli un po' la fama di polemista e il sostegno dato al regime di Milošević.

Il sito della Österreichische Nationalbibliothek dedicato a Handke (sfortunatamente solo in tedesco) contiene molto materiale:
http://handkeonline.onb.ac.at/
http://handkeonline.onb.ac.at/node/1086

Intervista congiunta (2014, in inglese) a Handke e Wim Wenders, amici e collaboratori da una vita:
https://www.youtube.com/watch?v=HJVE-...

La pagina di Wikipedia italiana contiene una dettagliata bibliografia con le traduzioni delle sue opere:
https://it.wikipedia.org/wiki/Peter_H...

La scheda del sito IMDb su Peter Handke:
http://www.imdb.com/name/nm0359563/

Un suggestivo ritratto dell'abitazione dello scrittore su Nazioneindiana:
http://www.nazioneindiana.com/2012/10...

Intervista del 2014 a cura di Luigi Zoja:
http://www.doppiozero.com/materiali/i...

Lunga intervista al Corsera (maggio 2015) a cura di Alessandra Iadicicco:
http://lettura.corriere.it/handke-viv...


message 18: by Pierre (last edited Oct 02, 2015 06:44AM) (new)

Pierre Menard | 2365 comments Oggi visitiamo l'Estremo oriente, parlando del poeta sudcoreano Ko Un (il cognome precede il nome, secondo l'uso orientale). Nasce nel 1933 a Gunsan, nella Corea sudorientale, in una famiglia di agricoltori durante l'occupazione giapponese, durata dal 1910 al 1945. Fautori di una politica espansionistica militare, i giapponesi tendevano a sopprimere la cultura coreana, soprattutto nelle scuole che Ko si trova a frequentare.

Nel 1945 termina l'occupazione giapponese, e Ko inizia a comporre le prime poesie. La divisione del paese in due parti (filocomunisti e nazionalisti) e lo scoppio della sanguinosa Guerra di Corea (1950-53, 4 milioni di morti tra militari e civili) sconvolge il giovane poeta: perde numerosi parenti e amici, e tenta anche il suicidio, rimanendo sordo da un orecchio. Nel 1952 cerca rifugio in una comunità religiosa, diventando un monaco buddista.

Lascia la comunità buddista nel 1962, ma le cose peggiorano: in Sud Corea si alternano vari regimi militari più o meno autoritari e Ko si impegna in politica a favore del ripristino della democrazia. Finisce in prigione per quattro volte e tenta nuovamente il suicidio.

Con gli anni Ottanta lascia gradualmente la vita politica attiva per concentrarsi sulla poesia e decide di comporre un gigantesco poema, intitolato Maninbo: Peace & War (Le diecimila vite) dedicando un singolo componimento poetico a ciascuna persona che ha conosciuto. I primi volumi escono nel 1986: nell'arco di 30 anni Ko dedica circa 4000 componimenti a 5600 persone. Rilasciato finalmente nel 1982, Ko si sposa tre anni dopo con Sang-Wha Lee e si stabilisce ad Anseong, a sud della capitale Seoul.

Con il ritorno in Sud Corea della democrazia (1987), per Ko si apre una stagione di riconoscimenti, premi e viaggi, anche all'estero. Viene nominato professore di letteratura nelle principali università del paese e presidente dell'associazione degli scrittori sudcoreani. Viaggia negli USA come visiting professor e le sue poesie vengono tradotte in inglese a partire dal 1992, suscitando l'ammirazione dei poeti statunitensi come Allen Ginsberg e Robert Hass.

L'impegno politico non è l'unica anima della sua opera poetica: le antiche tradizioni coreane e cinesi, l'occupazione giapponese, la Guerra di Corea, la prigionia durante la dittatura militare, il buddismo Zen, la ricerca delle più profonde radici umane, sono fra i temi da lui prediletti. I soggetti sono tratti dalla vita quotidiana e i personaggi uomini e donne comuni, tratteggiati in modo semplice e umano.

Oggi Ko si batte come intellettuale a favore della riunione delle due Coree ed è stato nominato ambasciatore UNESCO nel 2014. Come nel caso di altri poeti coreani, molte opere di Ko sono state tradotte da fratello Anthony della comunità monastica ecumenica di Taizé (nato nel 1942, di origini britanniche, ma naturalizzato sudcoreano).

Estremamente prolifico, Ko ha pubblicato più di 150 libri, la maggior parte di natura poetica, ma anche volumi autobiografici, saggi di critica letteraria, drammi, romanzi, racconti, traduzioni etc. Le sue opere sono state tradotte in più di 15 paesi, fra cui anche l'Italia (da Vincenza D'Urso) e si trovano presso case editrici minori (LietoColle e Libreria Editrice Cafoscarina).

Da molti anni in Corea lo si dà per candidato al Nobel: i bookmakers lo valutano 20/1.

Alcuni componimenti di Ko Un, tradotti in inglese:
http://www.poetryfoundation.org/bio/k...

Alcune poesie tradotte in italiano da Vincenza D'Urso:
http://www.potlatch.it/poesia/poeti-e...

Un incontro pubblico a Vicenza nel 2013 con il poeta:
https://direpoesia.wordpress.com/tag/...

Intervista del Guardian (2012) a cura di Alison Flood:
http://www.theguardian.com/books/book...


message 19: by Bruna (new)

Bruna (brunacd) | 3690 comments Grazie, Pierre, sono informazioni molto interessanti e preziose, un lavoro ben fatto che apprezzo molto per il suo respiro internazionale al di là dell'interesse che possa suscitare verso i singoli nominativi - che mi sono per la maggior parte ignoti e non fosse per te tali resterebbero.


message 20: by Pierre (last edited Oct 03, 2015 07:59AM) (new)

Pierre Menard | 2365 comments Secondo il sito specializzato USA The Literary Saloon quest'anno il Nobel potrebbe riservare qualche sorpresa:

http://www.complete-review.com/saloon...

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/...

http://www.rainews.it/dl/rainews/arti...

Naturalmente rammento che queste affermazioni sulle candidature sono del tutto opinabili: infatti se chi propone un candidato al comitato di assegnazione del Nobel (e sono tantissimi tra individui e associazioni come università, istituti di cultura etc.), può anche rendere pubblica la propria proposta, la rosa di nomi selezionati per il premio verrà resa pubblica tra 50 anni, per cui al momento non sappiamo se la Ferrante o Murakami o Eco o Vespa sono stati inseriti nella rosa finale.


message 21: by Rowizyx (new)

Rowizyx | 3086 comments Mod
Sì ecco, non prendetela come ha fatto Repubblica che ieri giurava che tutti i bookmaker inglesi davano quotatissima la Ferrante... Sigh.


message 22: by Pierre (last edited Oct 03, 2015 09:11AM) (new)

Pierre Menard | 2365 comments Comunque, se dovesse vincere, giusto per dire che ne avevamo parlato anche noi e anzi lo avevamo previsto, vi segnalo questo topic del gennaio 2015 dove parlavamo della misteriosa Ferrante:

https://www.goodreads.com/topic/show/...


message 23: by Patty (new)

Patty (pattyredqueen) | 82 comments Bellissima discussione. Complimenti Pierre


message 24: by Pierre (last edited Oct 06, 2015 03:35AM) (new)

Pierre Menard | 2365 comments Assegnato il premio Nobel per la medicina e fisiologia:

The Nobel Prize in Physiology or Medicine 2015 was divided, one half jointly to William C. Campbell and Satoshi Ōmura "for thier discoveries concerning a novel therapy against infections caused by roundworm parasites" and the other half to Youyou Tu "for her discoveries concerning a novel therapy against Malaria".

Campbell (nato nel 1930, di origine irlandese, ma lavora negli USA) e Omura (nato nel 1935 in Giappone) hanno messo a punto importanti terapie contro malattie causate dal nematode e da altri parassiti (elefantiasi, cecità fluviale), in particolare il gruppo delle avermectine, inserito dall'OMS nella lista dei farmaci essenziali.

La ricercatrice cinese Tu Youyou (nata nel 1930) ha sintetizzato il farmaco artemisina efficacissimo contro la malaria, derivandolo dalla pianta di artemisia (già usata dalla medicina tradizionale cinese).

Ahi, sto seguendo le domande dei giornalisti in streaming... è già arrivata quella sulla medicina tradizionale cinese! I professori del Karolinska si sono affrettati a smentire che il premio riguardi la medicina (gli studi di Tu si sono ispirati alla medicina tradizionale, ma si tratta di studi scientifici, non del rimedio della saggia nonna cinese), ma temo che nei prossimi giorni ne sentiremo delle belle!

Maggiori informazioni sulle Scienze:
http://www.lescienze.it/news/2015/10/...


message 25: by Roberta (new)

Roberta (driope) | 7078 comments Mod
Pierre wrote: "Comunque, se dovesse vincere, giusto per dire che ne avevamo parlato anche noi e anzi lo avevamo previsto, vi segnalo questo topic del gennaio 2015 dove parlavamo della misteriosa Ferrante:

https:..."


E basta con 'sta Ferrante. Onestamnente mi è diventata antipatica per le troppe leccate mediatiche. Sembra che ci sia solo lei/lui/it come autore italiano valido


message 26: by Bruna (new)

Bruna (brunacd) | 3690 comments La/Il/I/Le Ferrante - chiunque sia o siano - sta/stanno uscendo dagli occhi persino a me che non ne sapevo niente. Il Nobel mi sembrerebbe a dir poco prematuro. E se continuano a parlare della Donna del Mistero a ogni piè sospinto, andrà a finire che non leggerò mai niente per partito preso.
Interessante la scelta del Nobel per la Medicina - tradizioni cinesi o meno - assegnato a chi ha sviluppato farmaci salvavita per malattie infettive o parassitarie endemiche in molte parti del mondo.


message 27: by Rowizyx (new)

Rowizyx | 3086 comments Mod
Bruna wrote: "La/Il/I/Le Ferrante - chiunque sia o siano - sta/stanno uscendo dagli occhi persino a me che non ne sapevo niente. Il Nobel mi sembrerebbe a dir poco prematuro. E se continuano a parlare della Donn..."

http://www.ilpost.it/2015/10/04/elena...

Per dire quanto la notizia di Repubblica è stata confezionata con parti anatomiche a caso... XD

Giro la domanda invece perché io leggo pochi italiani: tolti i nomi già citati da Pierre, voi chi candidereste per il Nobel tra gli scrittori italiani?


message 28: by Roberta (new)

Roberta (driope) | 7078 comments Mod
Rowizyx wrote: "Bruna wrote: "La/Il/I/Le Ferrante - chiunque sia o siano - sta/stanno uscendo dagli occhi persino a me che non ne sapevo niente. Il Nobel mi sembrerebbe a dir poco prematuro. E se continuano a parl..."

Si vociferava di Vassalli, ma ho letto solo la Chimera.
Non sono ferrata su scrittori italiani viventi, forse seguo con assiduità giusto Camilleri (che mi piace tanto per Montalbano che per gli altri libri, ma non mi sembra da Nobel).


message 29: by Roberta (new)

Roberta (driope) | 7078 comments Mod
PS: il Nobel per la letteratura a il/la/it Ferrante è come il Nobel per la pace a Berlusconi: fermo restando che io posso suggerire alla commissione il nome della mia maestra elementare, che per me ha meriti in entrambi i campi, saranno poi gli svedesi a decidere. A porte chiuse. Magari ridendo o sbuffando per certi nomi improbabili.


message 30: by Pierre (last edited Oct 06, 2015 12:47PM) (new)

Pierre Menard | 2365 comments Assegnato il premio Nobel per la fisica:

The Nobel Prize in Physics 2015 was awarded jointly to Takaaki Kajita and Arthur B. McDonald "for the discovery of neutrino oscillations, which shows that neutrinos have mass".

Kajita (giapponese, nato nel 1959) e McDonald (canadese, nato nel 1943) hanno diretto importanti esperimenti volti a stabilire con estrema precisione l'entità del deficit di neutrini elettronici provenienti dal Sole e di conseguenza a testare sperimentalmente l'ipotesi dell'oscillazione neutrinica. Un premio Nobel dato ai leader di due team sperimentali che hanno effettuato una scoperta in fisica delle particelle elementari molto importante!


message 31: by Pierre (new)

Pierre Menard | 2365 comments Il premio Nobel per la letteratura verrà assegnato giovedì 8 alle ore 13. Tenete le dita incrociate per il vostro candidato/a!


message 32: by Sandra (new)

Sandra T | 663 comments Sono estremamente orgogliosa di questo premio per la fisica. Io studio fisica proprio nel campo delle particelle e delle loro interazioni fondamentali, la massa dei neutrini è stato argomento di diversi esami e be', niente, sono galvanizzata :D


message 33: by Pierre (new)

Pierre Menard | 2365 comments Quando si dice la combinazione! Anch'io ho studiato SNO e SuperKamiokande per gli esami di particelle ed è stato molto stimolante. Non conoscevo il nome dei team-leader ma gli esperimenti con un certo dettaglio.

Per chi è interessato, qui c'è una bella collezione di immagini dell'interno del rivelatore del SK, con i suoi più di 11,000 fotomoltiplicatori!

http://www-sk.icrr.u-tokyo.ac.jp/sk/d...


message 34: by Sandra (new)

Sandra T | 663 comments Pierre, ma hai studiato fisica anche tu? Che bello!


message 35: by Pierre (last edited Oct 07, 2015 03:26AM) (new)

Pierre Menard | 2365 comments Per chi è interessato c'è un bell'articolo delle Scienze che ricapitola brevemente le ricerche sui neutrini, con annessi due link liberi per un articolo di Kajita e uno di McDonald pubblicati alcuni anni fa.

http://www.lescienze.it/news/2015/10/...

Tra l'altro potremmo dire che questo Nobel è abbastanza "fresco" nel senso che premia ricerche non esageratamente lontane nel tempo (circa 15 anni).

Sul FQ Andrea Aparo commenta la notizia con molte informazioni:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/...


message 36: by Pierre (last edited Oct 07, 2015 03:03AM) (new)

Pierre Menard | 2365 comments Nobel per la chimica per gli studi sui meccanismi di riparazione del DNA.

The Nobel Prize in Chemistry 2015 was awarded jointly to Tomas Lindahl, Paul Modrich and Aziz Sancar "for mechanistic studies of DNA repair".

Tomas Lindahl (svedese, nato nel 1938), di formazione medico, fa ricerca sul cancro e ha scoperto il funzionamento di alcuni enzimi che partecipano alla riparazione. Paul Modrich (USA), professore alla Duke University (North Carolina) è un biochimico noto per le ricerche sui meccanismi di autoriparazione del DNA in fase di replicazione (DNA mismatch repair). Aziz Sancar (nato in Turchia nel 1946, oggi lavora negli USA) è un biochimico che lavora in North Carolina: ha studiato i meccanismi di riparazione del DNA da danni esterni ed è uno specialista degli studi sull'omeostasi e sull'adattamento degli organismi all'ambiente a livello DNA.

Il premio verrà diviso in tre parti uguali fra i ricercatori.


message 37: by Pierre (last edited Oct 07, 2015 03:23AM) (new)

Pierre Menard | 2365 comments Divertente misunderstanding sulla prima pagina del Fatto Quotidiano:

Nobel per la chimica a Lindal, Modrich e Sancar: i "meccanici" del Dna

originato forse da una traduzione impropria del termine "mechanistic studies".


message 38: by Pierre (last edited Oct 07, 2015 09:57AM) (new)

Pierre Menard | 2365 comments Visto che ormai manca poco, vediamo di fare ancora due nomi e poi di metterci in attesa per la comunicazione, che come sappiamo avverrà domani alle ore 13 (ora di Stoccolma!).

Si tratta di due nomi che negli ultimi giorni sono rimbalzati sul web come possibili vincenti per il premio.

Il primo è László Krasznahorkai, classe 1954. Nato a Gyula, in Ungheria (al confine con la Romania), in una famiglia borghese, ha studiato prima legge e poi letteratura, laureandosi con una tesi su Sándor Márai nel 1983.

Dopo la laurea ha deciso di dedicarsi alla letteratura e dal 1987 ha cominciato a viaggiare in tutto il mondo non appena il disgelo ha aperto le frontiere del suo paese. Ha risieduto per diverso tempo in Germania, dov'è molto apprezzato, negli USA e in Estremo Oriente, ritornando per brevi periodi in patria. Sposato due volte, la prima con Anikó Pelyhe, da cui ha divorziato nel 1990, e poi con Dóra Kopcsányi (di professione sinologa). Ha tre figli.

Ha scritto 7 romanzi e un buon numero di racconti. Dalla metà degli anni Ottanta collabora con il regista ungherese Béla Tarr (nato nel 1955), di cui è molto amico e con il quale condivide l'impostazione filosofica pessimistica (il loro rapporto ricorda un po' quello fra Wenders e Handke, di cui abbiamo parlato sopra): per lui ha scritto cinque sceneggiature tratte dai propri lavori.

I romanzi di Krasznahorkai appartengono al filone postmoderno e mettono in scena distopie apocalittiche profondamente pessimiste ispirate al regime comunista ungherese. Vanno ricordati in particolare il romanzo d'esordii, Satantango (1985), da cui Tarr ha tratto un film lungo sette ore (chissà Fantozzi!), Az ellenállás melankóliája (The Melancholy of Resistance, 1989), che racconta le vicende di uno strano circo con balena, e Háború és háború (War and War, 1999).

Molto amato da alcuni colleghi (da Susan Sontag a W.G. Sebald), Krasznahorkai è stato definito dalla critica un Gogol moderno e nel 2015 ha ricevuto il prestigioso Man Booker International Prize (è il primo ungherese a vincerlo): bisserà con il Nobel? Le sue quotazioni sono in salita, ma potrebbe nuocerli la svolta a destra del governo del suo paese, certamente non gradita ai progressisti scandinavi.

Le opere di Krasznahorkai sono state tradotte in varie lingue, ma una soltanto in italiano (vedi sotto) e in effetti non è presente nemmeno una pagina di wikipedia italiana a lui dedicata.

L'essenziale su (inclusa la pronuncia del nome, che non è poco) in un articolo del Guardian (maggio 2015) scritto da Marta Bausells:
http://www.theguardian.com/books/book...

Sito ufficiale dedicato al nostro scrittore:
http://www.krasznahorkai.hu/index.html

Un'analisi della poetica di a cura di Cesare Alemanni (2013):
http://www.rivistastudio.com/standard...

Articolo dell'Internazionale in occasione dell'assegnazione del Man Booker Prize:
http://www.internazionale.it/notizie/...

L'unico libro disponibile in lingua italiana, pubblicato da Zandonai nel 2013:
http://www.linkiesta.it/it/article/20...


message 40: by Roberta (new)

Roberta (driope) | 7078 comments Mod
So che non accadrà, ma non mi dispiacerebbe il Nobel a Eco.


message 41: by Fritha (new)

Fritha | 34 comments Io egoisticamente spero sempre che vinca un autore a me del tutto sconosciuto, meglio ancora se di un paese di cui non ho mai avvicinato la letteratura, per avere uno spunto e uno stimolo - oltre che la tempestiva reperibilità dei titoli - per scoprire qualcosa di totalmente nuovo (per me, almeno).


message 42: by Bruna (new)

Bruna (brunacd) | 3690 comments Invece a me non piace molto Roth, tuttavia credo proprio che questo per lui potrebbe essere l'anno buono. Se non gli dessero il Nobel, sarebbe un po' come Di Caprio con l'Oscar, che sta diventando una barzelletta.
In quanto a Eco, mi sembra presto per un altro italiano dopo Fo, secondo me potrebbero assegnarglielo tra qualche anno, e visto che porta molto bene la sua età ha ottime probabilità di arrivarci.
Anch'io spero nel nome sconosciuto, soprattutto perché poi pubblicano anche quello che in Italia non è mai arrivato e che in originale non leggeremmo mai perché scritto in una lingua inavvicinabile.


message 43: by Pierre (new)

Pierre Menard | 2365 comments Premesso che se vince Eco oppure Roth io stappo una bottiglia di ottimo vino (e preciso che sono astemio), se dovesse vincere Magris (il mio candidato da anni, non capisco come mai l'Accademia svedese non prenda in considerazione i miei ripetuti messaggi per candidarlo ;) ) penso che potrei arrivare a passare per le vie del mio paese con l'auto pavesata con la bandiera italiana, strombazzando come un pazzo!

Comunque grazie a tutti per i commenti e le visualizzazioni! Oggi è il grande giorno!


message 44: by Pierre (last edited Oct 08, 2015 01:39AM) (new)

Pierre Menard | 2365 comments Concludiamo il nostro tour letterario nel Medioriente, la culla della civiltà, e precisamente in Iran!

Mahmoud Dowlatabadi è nato nel 1940 nella città che gli ha dato anche il cognome, Dowlatabad, nella regione nordorientale della Persia, storicamente nota come Khorasan e crocevia di antichi popoli e culture.

Figlio di un ciabattino, lavora in una fattoria e nel contempo frequenta le elementari, dove scopre il piacere della lettura che coltiva con l'aiuto del padre, leggendo i classici persiani come il poeta Ferdowsi (autore del più importante poema epico persiano, Shahnameh: The Epic of Kings, costituito da 60,000 versi) e agli autori stranieri (i romanzieri russi).

La professione del ciabattino non attira molto il giovane Mahmoud che decide di fuggire a Tehran dove tenta la strada del teatro, cercando di pagarsi gli studi facendo mille mestieri (vende i biglietti al cinema, ripara le bici e ovviamente fa il ciabattino). Comincia a frequentare il palcoscenico con un certo successo (recita Brecht, Arthur Miller, Dostoevskij) e a scrivere romanzi, sceneggiature e articoli per i giornali.

Il primo lavoro pubblicato, intorno ai 20 anni, è un racconto intitolato "La fine della notte". Scrive nel tempo libero dal lavoro e dal teatro ed è affascinato dalla vita quotidiana che si svolge nella capitale e dal mondo rurale che si esprime al di fuori delle grandi città e nel quale egli stesso lavora.

Il suo primo lavoro impotante è la saga nota come Kelidar (1984), scritta nell'arco di 15 anni (1967-1982) e costituita da 10 libri per un totale di 3,000 pagine: racconta le vicenda di una famiglia curda seminomade del Khorasan alla fine degli anni Quaranta.

Siamo negli anni del regime autoritario dello shah Reza Pahlevi e Dowlatabadi incappa nella temibile polizia segreta, la Savak: nel 1974 viene arrestato (per motivi che lui ignora a tutt'oggi) e trascorre due anni in galera. In prigione ha l'idea per un nuovo romanzo, Missing Soluch (1979), che racconta la storia (ispirata a una vicenda raccontatagli dalla madre durante l'infanzia) di Mergan, una donna molto povera che deve crescere i figli da sola, dopo la misteriosa scomparso del marito Soluch. All'uscita dal carcere, Mahmoud è ansioso di mettere su carta il suo progetto e in 70 notti lo scrive.

Il nostro è così impegnato che quasi non si accorge che in Persia è scoppiata la rivoluzione khomeinista (1979) che ha portato alla caduta dello shah e alla proclamazione della repubblica islamica teocratica dell'Iran. Qualche anno dopo però è costretto a fare i conti con la censura del nuovo regime: gli viene proibito l'insegnamento in università e i suoi libri vengono banditi. Dowlatabadi è però ormai uno scrittore di successo ("Missing Soluch" è il primo lavoro tradotto in inglese), molto amato dai suoi concittadini e costituisce un po' un unicum in Iran, visto che è uno dei pochi scrittori e intellettuali iraniani ad aver un background rurale e proletario. Il romanzo The Colonel, ambientato durante la rivoluzione, viene pubblicato prima in tedesco e in inglese, ma non in farsi (a tutt'oggi).

Gran fumatore, è ancora un appassionato lettore e ama molto il cinema (fin da quando vendeva biglietti), che ritiene abbia influenzato il suo stile letterario. E' sposato dal 1966 con Mehr Azad Maher, da cui ha avuto tre figli.

Le sue opere sono disponibili in inglese, in tedesco e in altre lingue. In italiano è stato pubblicato solo "Il colonnello", per i tipi di Cargo.

Non esiste una quotazione certa per le scommesse su di lui, ma negli ultimi giorni il suo nome è stato fatto da più parti.

Intervista a Dowlatabadi in farsi (immagino), ma con i sottotitoli in inglese (realizzata da Kamran Rastegar, traduttore in inglese dei suoi romanzi, nel 2006):
https://vimeo.com/10902372

Un'altra intervista realizzata nel 2012 da Monavar Khalaj:
http://www.ft.com/cms/s/0/12b4e3f6-d5...

Lunga intervista in un sito dedicato alla cultura persiana (2014):
http://ajammc.com/2014/03/16/on-liter...

Scheda dedicata al romanzo "Il colonnello", tradotto da Anna Vanzan:
http://www.storiaestorici.it/index.as...


message 45: by Pierre (last edited Oct 08, 2015 03:17AM) (new)

Pierre Menard | 2365 comments Curiosando sul sito del Nobel (e giusto per perdere qualche minuto di attesa!) possiamo apprendere che in 114 anni di Nobel:

- sono stati assegnati 107 premi a 111 persone (in quattro casi il premio è stato diviso tra due persone);

- di questi 111, 13 erano donne pari al 12% circa (negli ultimi 15 anni le donne sono state 4, ossia più del 25%);

- l'età media al momento della premiazione è di 65 anni: il più giovane laureato Nobel è stato Rudyard Kipling (a 42 anni), la più anziana Doris Lessing (a 88 anni);

- due premiati non hanno ritirato il premio: il russo Boris Pasternak obbligato dal regime comunista a non accettarlo, e Jean-Paul Sartre che decise di non accettarlo per le sue convinzioni politiche;

- dal punto di vista della lingua in cui i premiati scrivono, a fare la parte del leone sono gli anglosassoni (27 premi, il 24%); seguono gli scrittori di lingua francese (14), tedesca (13), spagnola (11), svedese (7), italiana (6);

- riguardo al genere, i poeti sono stati 33, gli scrittori in prosa 77 (69%); 14 premiati hanno scritto opere teatrali, e ci sono stati anche 2 premi assegnati a storici e 3 a filosofi;

- come detto sopra gli italiani sono a tutt'oggi 6: nell'ordine cronologico Carducci (1906), Grazia Deledda (1926), Pirandello (1934), Quasimodo (1959), Montale (1975) e Dario Fo (1997).

A far notizia, come talvolta accade, sono piuttosto gli esclusi, ossia coloro che biograficamente avrebbero potuto vincerlo, ma non sono stati scelti. L'elenco è straordinariamente lungo: Tolstoj, Pascoli, Joyce, Virginia Woolf, Marcel Proust, Musil, Borges, Céline, Nabokov, Julio Cortázar, Gadda, Pavese, Ungaretti...


message 46: by Paolo (new)

Paolo Fewlas wrote: "Pierre wrote: "Curiosando sul sito del Nobel (e giusto per perdere qualche minuto di attesa!) possiamo apprendere che in 114 anni di Nobel:

- sono stati assegnati 107 premi a 111 persone (in quatt..."

Non si fa.

Più che i profili dei candidati sarebbe interessante conoscere quello dei giurati e che titolo hanno a conferire il premio.
Nei Nobel scientifici si può dire se una scoperta ha contribuito al progresso della scienza (se si scopre il vaccino contro l'AIDS si fa fatica a dire che l'autore non lo merita)
Per il premio Nobel letterario quale può essere il criterio ?
Il successo - che è sicuramente un dato molto ben misurabile ?

Allora lo dovrebbe vincere quasi tutti gli anni la Rowling, ma non è un criterio neanche questo (Ricordiamoci sempre che Salieri era osannato in vita, mentre Mozart è morto povero e sepolto in una fossa comune....ragione per cui do per principio 2 stelline agli Harry Potter....)

Il premio Nobel per la letteratura lo abolirei proprio o lo darei solo ad autori morti da almeno un secolo. Lasso di tempo ragionevole per sapere se uno è un genio o una meteora...


message 47: by Pierre (last edited Oct 08, 2015 04:09AM) (new)

Pierre Menard | 2365 comments Svetlana Alexievich!

"for her polyphonic writings, a monument to suffering and courage in our time".


message 48: by Paolo (new)

Paolo Cara Giulia, come vedi i tuoi (giusti) principi sono stati smentiti con l'ennesimo "instant Nobel" geopolitico.
Con buona pace di Philip Roth e tutti i grandi che l'hanno preceduto.
Il Nobel per la letteratura è sempre più un Nobel per la pace di consolazione.
Quindi come tale sono sempre più convinto che andrebbe abolito.


message 49: by Tintinnabula (new)

Tintinnabula | 1054 comments Pierre wrote: "Svetlana Alexievitch!"

Avevo proposto un suo saggio per il Gdl di saggistica. Ora mi toccherà proprio leggerlo!


message 50: by Roberta (new)

Roberta (driope) | 7078 comments Mod
Ha vinto una signora e fa sempre piacere portare a casa un riconoscimento per la nostra metà del cielo, ma ho anche io una sensazione di instant Nobel come Paolo.
Avrei preferito un autore con più storialetteraria alle spalle

@Paolo: leggi Harry Potter


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