Perché tutti odiano Blake Lively

L’attrice è al centro delle polemiche perché starebbe promuovendo It Ends With Us in maniera troppo superficiale, discostandosi dal tema principale, ossia quello della violenza domestica
Blake Lively
Ian West - PA Images/Getty Images

Blake Lively è stata scelta per vestire i panni di Lily Bloom, la protagonista del film It Ends With Us, tratto dal romanzo bestseller di Colleen Hoover. La pellicola è in uscita in Italia il 21 agosto ma, le polemiche riguardo l’attitudine dell’attrice durante la promozione, sono argomento di discussione da giorni.

Lia Toby/Getty Images

Facciamo un passo indietro: al centro della trama c’è la storia tra Lily, una fiorista da poco trasferitasi a Boston e Ryle, un medico interpretato dall’attore e regista Justin Baldoni. Lily si renderà conto che l’uomo di cui si è perdutamente innamorata ha dei lati oscuri e violenti. È chiaro quindi che non si tratta di una leggera commedia romantica ma di una storia di violenza domestica eppure… Blake Lively, nonostante abbia vagamente trattato il delicato tema principale qua e là, per la maggior parte del tour promozionale sembra essersi focalizzata su altri aspetti.

Per esempio, ha sfoggiato svariati outfit floreali ispirati al lavoro e alla passione della protagonista, lanciando il motto: «Grab your friends, wear your florals» (prendi le tue amiche e indossa i tuoi fiori).

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Se il method dressing degli spettatori poteva funzionare per Barbie e i look rosa o per Minions 2, con fan che invadevano i cinema indossando le loro giacche e cravatte, in questo caso rischia di spostare il focus da un argomento che merita la completa attenzione. A proposito di trend e beauty, pare che Blake Lively abbia inserito, in maniera non troppo sottile, la promozione dei suoi brand (sia quello di bevande che quello per la cura dei capelli) durante il marketing del film.

Non si è inoltre risparmiata qualche simpatica frecciatina o menzione al marito Ryan Reynolds che, guarda un po’, è anche lui al cinema con il film Deadpool&Wolverine e avrebbe collaborato alla realizzazione di alcune scene di It Ends With Us, come più volte sottolineato dalla moglie. Sul profilo IG di Lively fa capolino un’intervista ironica di Reynolds al collega di lei Brandon Sklenar (aka Atlas). Nei commenti è evidente che, questa trovata, sia stata percepita dai più come cringe e fuori luogo.

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Ciliegina su una torta già difficile da digerire, Blake ha risposto, secondo il web, in maniera troppo leggera e sarcastica a una domanda delicata del giornalista Jake Hamilton che le chiedeva quale, secondo lei, sarebbe stato il modo migliore, per coloro che sono stati toccati dalla trama, di approcciarla e discutere di quelle tematiche tossiche che per molti, purtroppo, sono personali e reali. L’attrice ha detto: «Non so, magari chiedendomi il mio indirizzo, il mio numero di telefono o la mia posizione? Sono della Vergine, mi devi dire se stiamo discutendo le logistiche o le questioni emotive…»

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Accanto a lei, il collega Brandon Sklenar, sembrava tutt’altro che divertito dalla risposta di Blake. L’attrice poi recupera con una riflessione sull’empatia (finalmente) riservata alle vittime che spesso, invece, vengono colpevolizzate o giudicate da chi non si è trovata/o nelle stesse situazioni: «Sì, la cosa bella di questo film è che, sfortunatamente, tutti noi conosciamo almeno una persona che ha vissuto esperienze simili ma, anche quelle che non le hanno vissute, vedendo la pellicola, si sono innamorate del protagonista nonostante le sue red flags che, all’inizio, sembravano fucsia e carine e quindi sono state ignorate».

Si vocifera inoltre che, tra Blake e il regista e co-star Justin Baldoni, non scorra buon sangue a seguito delle riprese. Il web, intanto, li mette a paragone, elogiando Baldoni per aver più volte discusso il tema della violenza domestica e aver mobiliato anche i suoi profili social per portare luce sull’argomento.

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Le utenti del web che sono state vittime di violenza e anche quelle che non l’hanno subita in prima persona ma hanno a cuore l’argomento, si sono a dir poco infuriate per la superficialità di Lively e TikTok è invaso da critiche e parodie.

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È bastato un grande passo falso per precipitare dall’Olimpo delle attrici più amate di Hollywood e guadagnarsi il titolo di **mean girl. **E quando compi un passo falso, si sa, i social incominciano a scavare per collezionarne altri e non è stato difficile trovarli. C’è chi cita Leighton Meester, ex co-star di Blake in Gossip Girl, dandole credito, giusto qualche annetto dopo, per la loro presunta faida.

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Ma, l’intervista più controversa, che è tornata a essere virale come non mai in questi giorni, risale al 2016: la giornalista Kjersti Flaa ha ammesso addirittura di aver pensato di interrompere la propria carriera dopo l’incontro con l’attrice. Nella clip, si congratulava con Blake per il suo pancione (la gravidanza era già stata annunciata precedentemente) ma l’attrice non sembra prendere bene la cosa e, stizzita, risponde alla giornalista, visibilmente non in dolce attesa: «Congratulazioni per il tuo di pancione».

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Kjersti Flaa, nonostante l’evidente imbarazzo iniziale per la risposta inaspettata, ha proseguito il suo lavoro e ha posto delle domande sui costumi di scena, parte integrante del film Café Society, di cui all’epoca stavano discutendo. Anche questa volta, Lively sembra sulla difensiva e, senza degnare di uno sguardo la giornalista, si interroga con la collega Parker Posey, seduta accanto a lei, del perché debbano parlare di vestiti e se le stesse domande sarebbero state poste a due attori maschi. Kjersti Flaa risponde sommessamente: «Io lo avrei chiesto anche a loro», evidentemente sorpresa di essere tacciata sottilmente di sessismo.

Se da una parte c’è chi si schiera con l’attrice perché «ci stava che non volesse parlare del suo ruolo di mamma o dei look come prima cosa ma avrebbe preferito essere interrogata sulla sua performance e il suo lavoro», dall’altra parte c’è chi trova incoerente il suo modo di fare permaloso, considerando che lei stessa, spesso, fa riferimento alla sua numerosa famiglia o ai vestiti che indossa, essendo percepita, dai tempi in cui interpretava Serena Van Der Woodsen, come un’icona di stile. Riuscirà Blake Lively a uscire indenne dalla bufera che l’ha travolta? Intanto, ci auguriamo che It Ends With Us e tutte le Lily Bloom del mondo avranno la giusta e meritata attenzione.