Jessica Chastain arriva a Venezia: «Sono una star di Hollywood, ma sono nata nel Paese sbagliato»

L'attrice è al Lido perché protagonista di un film indipendente, ma ci tiene a supportare lo sciopero del sindacato anche con una t-shirt nera. In Memory di Michel Franco interpreta una ragazza interrotta, dal passato tormentato: «La violenza contro le donne è una mia battaglia, un principio che guida tutta la mia vita»
Jessica Chastain arriva a Venezia «Sono una star di Hollywood ma sono nata nel Paese sbagliato»
Franco Origlia/Getty Images

Al Festival di Venezia 2023 oggi è il giorno di Jessica Chastain. L’attrice è arrivata al Lido perché protagonista del film indipendente Memory di Michel Franco, ma ha messo subito in chiaro le sue intenzioni: t-shirt nera dello sciopero a sostegno del sindacato SAG-AFTRA e aria battagliera: «Per un’attrice di successo è più facile non parlare», ha spiegato, «ma è stato il sindacato a dirmi di venire perché promuovere progetti frutto di accordi con produttori indipendenti è un modo per supportare lo sciopero, spero si torni presto a negoziare con la controparte». E ancora: «Sono un’attrice di Hollywood ma credo di essere nata nel paese sbagliato. Adoro Isabelle Huppert, come spinge i ruoli al limite».

L’attrice a Venezia è in concorso nei panni di una donna dal passato tormentato, vittima di abusi, che incontra un’altra anima rotta: Peter Saarsard che soffre di demenza. Lei il passato vorrebbe solo dimenticarlo, lui si trova costretto a fare i conti con la mancanza di memoria. «Il mio personaggio usa il suo trauma come uno scudo per proteggere se stessa e la figlia», ha continuato, «ma questo scudo le impedisce di vivere. Gli abusi domestici ci sono sempre stati, ma finalmente ora se ne parla di più».

E il suo impegno contro la violenza sulle donne è sempre stato e continua essere una priorità: «Viviamo un momento incredibilmente importante: stiamo riconoscendo la violenza e i crimini contro le donne, che purtroppo accadono tutti i giorni in tutto il mondo. Il secondo passo però è rimediare: quella per la difesa delle donne è una mia battaglia, lo sento come un principio che guida tutta la mia vita. Cerco di utilizzare la mia notorietà per sostenere ambienti di lavoro sicuri e supportare la lotta contro il femminicidio».

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