Raoul Bova: «Quella volta che ho indossato le scarpe strette di proposito»

Si definisce un collezionista, predilige la qualità ma anche quel guizzo creativo che rende le scarpe divertenti: a tu per tu con Raoul Bova alla presentazione della nuova collezione uomo Santoni Primavera-Estate 2025 durante Milano Fashion Week
Raoul Bova in Santoni alla Milano Fashion Week
Raoul Bova in Santoni alla Milano Fashion Week.COURTESY SANTONI

Che Raoul Bova sia un sex symbol non c’è ombra di dubbio: belli si nasce. Lo stile e l’eleganza però pure aiutano, a definire la classe e sottolineare il carisma di una persona. Specialmente se a contribuire allo stile dell’attore romano è Santoni, il brand italiano che durante questa Milano Fashion Week lo ha ospitato alla presentazione di Land of Dreamers, la nuova collezione uomo Primavera-Estate 2025.

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È stato qui, nella splendida cornice di Galleria Meravigli nel cuore di Milano, che abbiamo incontrato Raoul Bova perché si raccontasse a Vanity Fair. Look minimale ed elegante, la scarpa Santoni da lui adocchiata - il modello Carlos doppia fibbia blu – gioca un ruolo chiave: è l’espressione dell’artigianalità italiana che celebra l’arte di vivere secondo i codici della bellezza e della qualità.

Che rapporto ha con le scarpe? Si definirebbe un collezionista o è più disinteressato?
«Collezionista! Ormai ho raggiunto un certo numero di scarpe, non potrei definirmi altro che collezionista. Spazio dalle scarpe eleganti a quelle iconiche e particolarmente speciali, fino a quelle casual e divertenti che magari porto a casa da qualche viaggio. Mi piace andare a cercare le scarpe particolari, anche quelle di artisti poco conosciuti».

La scarpa Santoni indossata da Raoul Bova.

COURTESY SANTONI

I valori Santoni che sente di abbracciare attraverso le scarpe?
«Non solo la qualità, ma anche la ricerca dei dettagli. E naturalmente il Made in Italy: Santoni nel caso specifico è un brand solido, strutturato, indossarlo mi fa sentire fiero».

Le scarpe sono un po’ come l’intimo: se non sono comode, la giornata non comincia col piede giusto. Le è mai capitato di indossare scarpe scomode su un set?
«Come l’intimo [ride, ndr]? In effetti, è vero. Mi ricordo che quando cominciai a fare questo lavoro, era il 1991 circa, sul set non arrivavano mai numeri esatti delle scarpe che avremmo dovuto indossare per girare i film. Arrivavano scarpe rimediate da altri set e quindi ci dovevamo adattare al numero! O mettevamo un po’ di ovatta o ci beccavamo la scarpa stretta: sono stati i momenti peggiori della mia vita!».

Raoul Bova alla presentazione Santoni moda uomo Primavera-Estate 2025.

COURTESY SANTONI

Addirittura, i peggiori?
«Sì, lì ho scoperto veramente quanto una scarpa stretta possa condizionarti in ciò che stai facendo. Il dolore arriva al cervello se una scarpa non è comoda! Però una volta, sempre su un set, mi è successo anche di indossare delle scarpe strette per mia volontà».

Adesso vogliamo sapere perché…
«Stavo preparando un personaggio che doveva avere una camminata particolare: solo con una scarpa stretta sarei riuscito a ricordarmi di farla in continuazione. Fu un modo per ricordarmi di farla. Non dovevano essere passi tranquilli e sereni, il mio personaggio era quello di una persona affetta da una sindrome e si trattava di un ruolo abbastanza difficile. In quell’occasione, ho usato di proposito la scarpa stretta ai fini della costruzione del mio personaggio. Però, di base, devono essere comode!».

Artigiani all'opera durante la presentazione Santoni alla MFW.

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Ci sveli il suo gusto in fatto di eleganza femminile: lei, la sua dolce metà (Rocío Muñoz, ndr), la preferisce sui tacchi o con le sneakers?
«Il tacco sicuramente sì! Trovo però divertente che nello stile femminile si sappia anche sdrammatizzare, magari con le sneakers o con i colori. Nella collezione Santoni, ad esempio, c’è questo arancione che è vivo, energico. Come anche il giallo. In generale trovo che le scarpe debbano essere divertenti, e forse per le donne è un po’ più semplice».