Tutti indossano le sneakers On. Affermazione forte e diretta, ma se vi siete guardati un po' attorno ultimamente, puntando lo sguardo in basso, avrete notato queste scarpe ai piedi di molte, molte persone. Dalla comitiva di turisti che si fa il selfie davanti al Duomo al collega in ufficio, dai top player del tennis mondiale alle ultime uscite nei cinema, queste scarpe sono davvero ovunque. Perché piacciono così tanto? Da dove arriva questo successo?
Facciamo subito una precisazione prima di dare spazio a dubbi di ogni sorta: questo articolo non è un #ad, un #supplied e non nasce nemmeno da un qualcosa di #gifted, ma dalla più semplice curiosità. Un paio di mesi fa durante una tranquillissima cena, un collega e direttore di un magazine che come noi parla di moda si è lanciato nell'elogio delle comodissime sneakers che aveva ai piedi (indovinate un po' quali). Eravamo nei giorni di apertura della Biennale Arte, occasione in cui macinare chilometri è decisamente d'obbligo soprattutto in una città come Venezia e lui raccontava entusiasta quanto fosse stato piacevole e confortevole la scelta fatta, poche settimane prima, in un negozio di Milano. «Non le toglierei nemmeno per andare a dormire». Questa frase mi è rimasta lì in testa e mi ha portato a notare una cosa: il numero impressionante di persone con ai piedi queste scarpe dal design futuristico, minimal ma sofisticato, condite da un loghino inizialmente forse neanche di facile lettura, essenziale e non strillato.
Tranquilli, le conoscevo già, non nasco ieri e parlando quotidianamente di moda non mi erano certo sfuggite dai radar. Ne avevo sentito parlare in molte occasioni, per esempio per la collaborazione con nientemeno che Loewe e, da appassionata della terra rossa, le avevo viste ai piedi di diversi tennisti di fama mondiale, dall'inafferrabile numero uno della classifica WTA Iga Świątek all'astro nascente Ben Shelton. Semplicemente non mi ero mai interrogata più di tanto sul fenomeno.
Dopo questa iniziale pulce nell'orecchio, finisco al cinema. L'occasione è l'uscita di Challengers, film di Luca Guadagnino, pellicola che intreccia racchette e sentimenti. E indovinate un po', anche stavolta, di che marca sono le scarpe indossate da uno dei protagonisti. Quando poche settimane fa è uscito pure il video di campagna, con testimonial Roger Federer e Zendaya (giusto due nomi a caso, eh!) ho detto basta, devo sapere tutto, ma proprio tutto quello che riguarda On e le sue sneakers. Da dove vengono, da quanto esistono, cos'hanno di speciale. Proprio tutto. E ve lo racconto di seguito.
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Vengono dalla Svizzera
«Sono giapponesi!» o «sono americane!», ho sentito molteplici teorie sulla provenienza di questo brand che vi assicuro essere svizzero. L'azienda è stata fondata nel 2010 dall'ex campione svizzero di Ironman Olivier Bernhard insieme ai soci David Allemann e Caspar Coppetti. Nota per le scarpe, On produce in realtà anche abbigliamento sportivo, come avrete forse visto addosso ai tennisti di cui sopra oltre che su molti atleti che stanno gareggiando ai Giochi olimpici di Parigi 2024.
La tecnologia è rivoluzionaria
A fare la fortuna di queste sneakers è la tecnolgia CloudTec® che caratterizza la suola, composta da particolari pod che rendono la corsa più leggera e morbida a livello di appoggio e il movimento più esplosivo, con una tecnica di ammortizzazione innovativa rispetto alle classiche schiume utilizzate dai competitor del settore. Ma non si tratta di scarpe solo per professionisti: esistono svariati modelli, quasi tutti declinati attorno alla parola Cloud (e all'omonima tecnologia), adatte a momenti e livelli differenti, dal tempo libero alle diverse discipline sportive.
C'è attenzione per la sostenibilità
Il marchio rivolge molta attenzione alla responsabilità ambientale e seleziona di conseguenza i materiali da impiegare nella realizzazione dei prodotti, puntando su durevolezza, sostenibilità produttiva dal punto di vista energetico e di utilizzo delle risorse idriche. La loro filosofia è inoltre di tipo circolare, reimpiega quindi materiale riciclato per la realizzazione di nuovi prodotti, come avviene ad esempio nel modello Cloud5, composto al 44% da materiali riciclati.
Lo stile è sofisticato
Ad attirare i tanti fan del marchio non sono solo tecnologia e comodità perché si sa che anche l'occhio vuole la sua parte. Il design, dal punto di vista estetico, è un elemento importante e conquista attraverso scelte cromatiche originali ma sempre eleganti e raffinate, anche quando attingono a sfumature più vivaci. Anche il logo, dalle linee essenziali, non risulta mai invadente.
Piacciono alle star (e ai designer)
A consacrare il successo delle sneakers On, a portarle al livello «ce l'hai fatta», sono state come da manuale le celebrities e i brand che hanno dato vita a delle partnership di rilievo. Per quanto riguardara le prime, le abbiamo viste anche ai piedi di Kate Middleton, sui campi da tennis con il modello The Roger dedicato al campione svizzero della racchetta Roger Federer, ma anche addosso a Jennifer Lopez nei suoi outfit più casual.
Su Emily Ratajkowski abbiamo visto debuttare una delle co-lab più inaspettate e interessanti delle scorse stagioni, che è appunto quella tra On e Loewe. Una partnership che sottolinea il gusto ricercato del brand e l'attenzione per il mondo della moda.
