Ecco perché la Svezia sta per abolire la tassa sui sacchetti di plastica

Secondo il ministro del Clima e dell’Ambiente, Romina Pourmokhtari, gli svedesi «usano saggiamente i sacchetti di plastica nella loro vita quotidiana»
Ecco perch la Svezia sta per abolire la tassa sui sacchetti di plastica
Alex Bramwell

Gli svedesi non pagheranno più la tassa sui sacchetti di plastica: il governo – di destra - ha annunciato di voler abolire il tributo di 3 corone (circa 25 centesimi), introdotto nel 2020, a partire dal novembre 2024.

Il motivo? Secondo il ministro del Clima e dell’Ambiente, Romina Pourmokhtari, gli svedesi «usano saggiamente i sacchetti di plastica nella loro vita quotidiana», e fanno attenzione a non alimentare la quantità dei rifiuti di plastica. Quindi non c’è «motivo per cui debbano essere più costosi».

In base ai dati dell’Environmental Protection Agency (Epa), nel 2022 gli svedesi hanno acquistato 17 sacchetti di plastica pro capite, rispetto ai 74 del 2019, l’anno prima dell’introduzione della tassa. L’Unione Europea ha fissato un obiettivo di consumo non superiore a 40 sacchetti a persona entro il 2025, quindi, evidentemente, secondo il governo svedese il traguardo è vicino. «In questo contesto, il governo ritiene che l'obiettivo di consumo dell'Unione Europea sarà raggiunto anche senza l'imposta sui sacchetti di plastica, e propone quindi che venga abolita».

L’esecutivo, al potere dal 2022, è sostenuto dal partito di estrema destra Democratici Svedesi (Sverigedemokraterna, SD), di matrice nazionalista e populista, e già all’inizio dell’anno aveva annunciato che stava valutando la possibilità di ridurre drasticamente la tassa sui sacchetti di plastica. «Riteniamo che la tassa abbia alcuni effetti negativi, come i costi amministrativi, e che possa anche portare ad un aumento del consumo di alternative», come i sacchetti di carta.

L’Epa e l’Agenzia svedese per la gestione dell’acqua e dell’ambiente marino non sono d’accordo: ritengono che questa misura possa causare un aumento dei rifiuti di plastica e possa portare al «rischio che l'obiettivo dell’Unione Europea non venga raggiunto».

Il governo rimane fermo sulle proprie decisioni, e in un comunicato stampa ha affermato che continuerà a «monitorare da vicino» l'evoluzione del consumo dei sacchetti di plastica.