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Masterclass di fotografia: le tecniche furbe per foto da copertina
Abbiamo passato due giorni tra Madrid e Valencia in una masterclass con sette fotografi professionisti selezionati da Xiaomi e Leica per imparare le migliori tecniche di street, food e landscape photography. Una vera e propria masterclass che ha combinato la tecnologia di Xiaomi con l'eccellenza ottica di Leica per offrire a noi utenti la possibilità di esplorare e raccontare la bellezza attraverso uno smartphone. Una spedizione urbana senza gli ingombranti orpelli della fotografia professionale costituita da pesanti ottiche, cavalletti, flash o pacchi batteria da ricaricare.
Complice un meteo molto favorevole, per la fotografia da strada, come dice Matt Stuart, «bastano un paio di scarpe comode, un berretto per proteggersi dal sole e uno smartphone (ben carico) impostato in modalità Pro sempre pronto all'uso». Nel nostro caso si è trattato dell'ultimo top di gamma Xiaomi 14 Ultra con le sue quattro ottiche Leica Summilux e il Photography Kit composto da un'impugnatura tecnica e una custodia dedicata. Un'esperienza decisamente utile per appropriarsi sul campo delle tecniche utilizzate dai fotografi, stando attenti a costruire delle storie e a trasformare uno scatto all'apparenza normale in un'immagine di carattere. Quest'ultima fase di post-produzione (effettuata direttamente dallo smartphone) vede la firma del fotografo Emanuele di Mare che ha elaborato un set di filtri ad hoc solo per noi.
La street photography, alla scoperta di se stessi
Per molti professionisti dell'immagine, la street photo è una terapia: per il corpo, perché si cammina molto; per la mente, perché nell'osservare gli altri si capisce di più di se stessi. Sembrerà un'ovvietà, ma in una sessione di lavoro non si devono indossare né cuffiette, né occhiali da sole. Le orecchie servono per ascoltare l'ambiente e le conversazioni delle persone (utile per scovare storie); gli occhi per osservare i migliori punti luce e i colori dell'ambiente. Inoltre, un atteggiamento positivo guidato dalla capacità di concentrarsi sul qui e l'ora permette di aumentare le possibilità di portare a casa uno scatto interessante.
Lo fotografia di strada abbraccia l'idea di perdersi in una nuova città in modo che ogni passo sia una scoperta. Diversamente, se ci si trova in una città che si conosce, Matt Stuart consiglia di scegliere un luogo del cuore ben frequentato e illuminato correttamente in cui attendere che accadano cose e fotografarle: un po' come andare a pescare. La gente non deve sapere che la state fotografando, ecco perché è bene sfruttare l'anonimato di uno smartphone mantenendo una posizione di scatto che non vi faccia notare dalle persone. L'obiettivo è cogliere attimi di vita senza interferire.
Terminata la sessione di scatto è il momento della post-produzione. Sotto si può osservare come Emanuele ha lavorato l'immagine per Vanity Fair. «Per il filtro street ho reso tutti i colori più vividi e, di conseguenza, molto accesi così da rendere la foto solare e piacevole da vedere. Ho pensato che chi scatta le foto durante una vacanza, poi vuole pubblicarle o rivederle. Per questo ho scelto dei colori accesi che evochino belle emozioni, qualcosa di positivo. Valencia, in questo caso, essendo super colorata, si prestava molto bene a questo intento e rappresentazione. Accendere i colori delle foto di viaggio è solitamente un espediente vincente per rendere tutto più piacevole.»
Landscape photography, evidenziare il calore
Nel caso dei paesaggi urbani e di quelli naturali, è sempre bene muoversi tanto per avere più punti di vista differenti. Un movimento che non deve essere solo quello del corpo, ma anche della macchina fotografica. Abbassarsi e alzarsi rispetto al naturale piano degli occhi a volte può permettere scatti sorprendenti. La modalità di zoom 1X è sempre la preferibile perché sfrutta il 100% del sensore più potente dell'intero gruppo ottico. Per i dettagli, il consiglio è sempre quello di avvicinarsi. Non bisogna avere paura di fare un passo in più. Come dice Rui Caria, «un reportage fotografico è composto da 80% di attesa e 20% lavoro; nell’attesa bisogna muoversi, osservare e pianificare.»
Tornando alla post-produzione, Emanuele si è adoperato per rendere la foto quanto più fedele possibile al contesto di scatto e quindi alle condizioni meteorologiche e di luce. «Sono partito dal filtro VIV, su cui poi ho lavorato in maniera minima, cercando semplicemente di riportare tutti i colori in modo tale che fossero più tendenti al caldo: questo perché personalmente credo che questa tipologia di tonalità sia più piacevole da osservare, soprattutto in una giornata soleggiata come quella del nostro viaggio a Valencia.»
Food photography, mangiare con gli occhi
Attraverso le quattro ottiche di Xiaomi 14 Ultra, la fotografia Food regala grandi soddisfazioni. Per questa nicchia delle fotografia, particolarmente instagrammata, Emanuele seduto con noi al tavolo del ristorante stellato La Salita di Begoña Rodrigo, suggerisce di fotografare i piatti dall'alto per avere una visione d'insieme. Soprattutto se si tratta di portate molto elaborate in cui la mise en place è parte determinante della ricetta. Fondamentale è impostare sin dall'inizio i parametri Pro che si vogliono utilizzare nel corso della serata in modo da dare una continuità logica agli scatti. Lo Xiaomi 14 Ultra, permette in modalità Pro di scattare anche in RAW, modalità che consente di lavorare in post produzione con maggiore agio. Inoltre, il suo obiettivo macro permette di scattare immagini molto dettagliate dei piatti. In questo caso è bene decidere qual è l'elemento del piatto che offre più informazioni e metterlo a fuoco.
In questa terza tipologia di scatto il nostro docente ha sottolineato l'importanza di tirare fuori i colori originali dagli ingredienti. «Quando si scatta un piatto, è fondamentale trasporre nella fotografia ciò che lo chef cerca di trasmettere con gli ingredienti a livello visivo. Andare a spegnere i colori è quanto di più sbagliato si possa fare e, solitamente, la camera tende a non riportare colori perfettamente fedeli; ad esempio, il verde è un colore sempre abbastanza problematico. Con questo filtro, ho cercato di portare tutti i colori a una tonalità bella accesa e soprattutto fedele a quello che vedevo quando ho scattato il piatto.» In questo caso, i piatti di portata erano molto importanti nelle dimensioni. «Considerata la composizione del piatto quasi sempre centrale, ho cercato di creare una maschera a vignette intorno, in modo tale che l'attenzione fosse focalizzata al centro e quindi sul cibo.
Come si decide se una foto è bella
Ma come si decide se una foto è semplicemente bella? La risposta (che non ti aspetti) è arrivata dal fotografo portoghese Rui Caria. Qui non si tratta più di tecnica, ma di stile di vita e di reale ricerca della bellezza in ciò che si fa. Il primo passo - fondamentale - è non avere fretta di pubblicare subito. Per quello ci sono le stories! «Lascia che le foto si siedano. Lasciale stare per un giorno, una settimana, un mese o addirittura un anno. Guardale da lontano fino a quando ti disconnetti dalla fotografia e non ricordi più di averla scattata. Se ti piace ancora, allora è una bella foto». A questo link trovate le lezioni e gli approfondimenti di Xiaomi Masterclass supported by Leica.