Red Sea International Film Festival 2023: sfilata di star al gala di apertura
«Non è la prima volta che vengo in Arabia Saudita. Adoro questo Paese… Per il cibo». Così ha scherzato Sofia Vergara appena salita sul palco durante l’Opening Night Gala del 30 novembre, la serata di apertura del Red Sea International Film Festival (che chiuderà il 9 dicembre) al Ritz Carlton hotel di Jeddah.
Davanti a lei, in sala, le prime star locali e internazionali ospiti di questa terza edizione. Da **Johnny Depp a Will Smith, da Sharon Stone a Diane Kruger. E ancora, solo per citarne una piccola parte: Maïwenn, Michelle Williams, i giurati di questa edizione - Freida Pinto, Joel Kinnaman, Amina Khalil, Paz Vega e il presidente di giuria Baz Luhrmann - Ranveer Singh, Catherine Martin, Lucas Bravo, Alessandra Ambrosio, Ed Westwick, Amy Jackson.
Vergara che, ricordiamo, è stata candidata a 4 Emmy per la serie Tv Modern Family, dopo la battuta iniziale, facendo riferimento alle sue origini colombiane, ha proseguito: «La verità è che quello che amo davvero dell’Arabia saudita sono le persone. Mi ricordano la mia famiglia, perché qui trovo lo stesso spirito latino, la stessa accoglienza. Ma anche la famiglia che ogni volta ritrovo sul set. Fra colleghi non solo si lavora insieme, ma si ride, si litiga, ci si confronta. Sono loro ad accompagnarti nei momenti buoni e in quelli meno positivi della vita. Il cinema è collaborazione. Ed è proprio per questa ragione che tutti noi siamo qui oggi: per dare una mano a chiunque abbia una storia da raccontare, da condividere con il resto del mondo».
Infine, a proposito del Red Sea Souk, il mercato riservato gli addetti ai lavori dell’industria del cinema e della Tv che si svolge tra il 2 e il 5 dicembre all’interno del festival, ha aggiunto: «Penso sia un luogo perfetto dove professionisti e creativi da tutto il mondo possono incontrarsi e condividere progetti».
I conduttori della serata
A condurre la serata, introdotta da Jomana-Al Rashid e Mohammed Al-Turki, rispettivamente presidente e amministratore delegato della Red Sea Film Foundation, una coppia di presentatori molto popolari in Arabia saudita: Raya Abirached, giornalista e conduttrice di svariati programmi della televisione libanese, tra cui il talent show Arabs Got Talent, e l’attore e stand-up comedian saudita Ibrahim Alhajaj.
Arrivato alla terza edizione, il Red Sea International Film Festival porta sugli schermi nelle varie sezioni, tra i film in concorso, gli special screening, i film di registi emergenti e altro ancora, 130 titoli. «Provenienti da 77 Paesi diversi e in quasi cinquanta lingue differenti», ha ricordato Jomana-Al Rashid. Che ha proseguito spiegando come «tramite il Red Sea Fund siano stati finanziati già 250 progetti di registe e registi che, altrimenti, che non avrebbero avuto opportunità di raccontare le loro storie. Storie che possono cambiare il mondo. L’industria cinematografica saudita è quella che, in questa regione del mondo, ha visto la crescita più rapida. E abbiamo appena cominciato».
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In effetti, come ha ricordato il presidente della giuria di questa edizione, il regista Baz Luhrmann, «il cinema in Arabia saudita è ripartito meno di 6 anni fa», dopo un bando – per motivi religiosi - durato 35 anni, dal 1983 al 2018. La riapertura della prima sala, il 18 aprile di quell’anno in Riyadh, è stata seguita da moltissime altre e l’obiettivo, secondo i piani del governo saudita, è di arrivare, entro il 2030, a 300 cinema, per un totale di 2000 schermi, in tutto nel Paese.
Luhrmann ha raccontato di essere venuto in visita la prima volta in Arabia saudita sei mesi fa, «quando mi hanno proposto di fare il presidente della giuria. Sono stato a Jeddah e in altri bellissimi luoghi. Ma quello che mi ha colpito più di tutto è stato l’entusiasmo dei giovani filmmaker, donne e uomini, che ho incontrato durante il viaggio. Sono rimasto impressionato dal loro fortissimo desiderio di essere visti e ascoltati. Vorrei poter essere di aiuto ed è questa la ragione per cui sono qui con con mia moglie, Catherine Martin (la costumista e scenografa con la quale collabora fin da Romeo + Giulietta di William Shakespeare del 1996, ndr)». Quindi, ridendo, ha spiegato: «Per chi non lo se ricordasse, è lei, non io, ad aver vinto 4 Oscar».
Luhrmann, poi, ha introdotto gli altri membri della giuria, l’attore Joel Kinnaman, e le attrici Freida Pinto, Amina Khalil e Paz Vega. E ha chiamato a raccolta anche i giurati della sezione cortometraggi per una foto di gruppo, di fatto dirigendo fotografi e inquadratura, e chiudendo non a caso con un sonoro e ironico: «And cut!».
I tre premi alla carriera
Prima della premiere di HWJN, film di apertura del Red Sea International Film Festival 2023, alla presenza del regista Yasir Alyasiri, e del cast (Nour Alkhadra, Baraa Alem, Naif Aldaferi, Alanoud Saud, Mohsen Mansour e Shaimaa Al Tayeb), durante l’Opening Night Gala sono stati assegnati anche tre premi alla carriera. All’attore e sceneggiatore saudita Abdullah Al-Sadhan lo ha consegnato da Mohammed Al Turki, mentre il divo del cinema indiano – ma anche produttore e musicista - Ranveer Singh ha ricevuto il premio dalle mani di Sharon Stone.
Infine è toccato a Diane Kruger che, dopo aver ricevuto il riconoscimento dal regista e sceneggiatore (e membro della giuria dei cortometraggi) Fatih Akin, nel suo breve discorso di ringraziamento ha ricordato che il cinema ha il compito di promuovere l’inclusione e la diversità. E ha concluso dicendo: «Quando ero una ragazza mia madre mi diceva sempre di non smettere di sognare. Mi auguro che vedermi su questo palco possa essere d’ispirazione alle giovani donne che hanno una storia da raccontare. O anche solo un sogno da cui cominciare».