Le probabilità di rivedere le «Monterey Five», mamme devote, amiche leali, in un prossimo futuro sono remote, remotissime. Eppure, dopo il finale del settimo episodio trasmesso ieri sera, 23 luglio, su Sky Atlantic, ce ne sarebbero di cose da dire e da mostrare. Il numero uno di HBO Casey Bloys, però, è stato chiaro: una terza stagione di Big Little Lies è decisamente da escludere. «È difficile immaginare di incastrare nuovamente gli impegni di tutti. Il fatto che siamo riusciti a mettere su una seconda stagione è già un piccolo miracolo», spiega all'Hollywood Reporter incurante dei milioni di fan incollati davanti allo schermo per capire come sarebbe finito l'epico scontro fra la Celeste di Nicole Kidman e la Mary Louise di Meryl Streep. Scontro che negli Stati Uniti ha raggiunto, fra la messa in onda, le repliche e lo streaming, un totale di 3,1 milioni di telespettatori, l'ascolto più alto mai registrato dall'intera serie che, rispetto alla prima stagione, guadagna un incremento esponenziale.
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A mettere la parola fine all'avventura delle migliori amiche di Monterey, complici di un omicidio, desiderose di mettere insieme i pezzi della propria vita, è anche la scrittrice Liane Moriarty che, dopo aver ceduto alle pressioni che volevano una seconda stagione della serie, stavolta sembra decisa: «Questa sarà la fine». L'autrice, d'accordo con l'ideatore David Kelley, pensa che il finale di Big Little Lies sia la maniera più giusta per congedare i personaggi e fargli fare pace con loro stessi. Tutti, in un modo o nell'altro, mettono fine ai propri drammi riconciliandosi con il passato. Lo fa Madeline (Reese Witherspoon) che, dopo la burrasca con Ed, ritrova la felicità; Bonnie (Zoë Kravitz), che perdona sua madre liberandosi da un peso che portava da troppo tempo; Renata (Laura Dern), che può finalmente ricostruire quello che il marito le ha portato via; Jane (Shailene Woodley), che supera il trauma della violenza secondo i suoi tempi; e, infine, Celeste (Nicole Kidman), finalmente affrancata dall'ombra di Perry e concentrata sui suoi piccoli gemelli, luce dei suoi occhi, incapaci di confrontarsi con la memoria delle botte che il papà dava alla mamma.
In un labirinto di tormenti ed emozioni represse, come ha sottolineato il The Atlantic, forse sono proprio i bambini a dirci qualcosa in più delle loro madri, dei segreti che cercano di tenere per sé ma che, in qualche maniera, si proiettano sulla loro innocenza, sul loro modo di vedere il mondo. Big Little Lies, insomma, è riuscita a mettere in scena uno spaccato incredibilmente affascinante, supportato da interpretazioni di prim'ordine - prima fra tutte Meryl Streep, perfetta nel ruolo della suocera megera che non perde mai la calma, ma fa perdere la pazienza a tutti - e da uno sviluppo coerente, che ha permesso a ognuno di ritagliarsi il proprio spazio e di scrivere la propria storia. E se da HBO insistono che questa sia davvero la fine - noi ne siamo un po' meno sicuri, ora che arriveranno i premi forse ne riparleranno - la speranza è quella di capire cosa succederà dopo la quiete che segue la tempesta, con le protagoniste che si assumono le proprie responsabilità e decidono di non scappare più.
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