MOSTRE

ANEMOIA, la mostra curata da Massimo Giorgetti è dedicata alla Riviera Romagnola e «al ricordo di una vita offline»

Da visitare fino al 15 settembre presso Villa Franceschi a Riccione, l'esposizione a cura del direttore creativo di MSGM, ideata insieme a Simone Bruscia di Riccione Teatro, racconta la nostalgia e la spensieratezza dell'estate in Riviera attraverso fotografie e parole
massimo giorgetti
Courtesy of MSGM

ANEMOIA è la mostra curata dal direttore creativo di MSGM, Massimo Giorgetti, e ideata insieme a Simone Bruscia di Riccione Teatro. Gli scatti di Luigi Ghirri, Claude Nori, Fulvia Farassino e Massimo Vitali, le immagini di Yuri Ancarani e le parole di Isabella Santacroce raccontano una Romagna spensierata, per la quale non si può che provare nostalgia

Anemoia in greco significa “nostalgia di un tempo o di un luogo che non si è mai conosciuto” e si riferisce a quella sensazione che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo provato nel guardare scatti o video appartenenti a un'epoca che non è la nostra. ANEMOIA è anche il nome che Massimo Giorgetti ha scelto per la mostra che ha curato e dedicato alla sua terra di origine, la Romagna.

«L'idea è nata insieme a Simone Bruscia, Direttore di Riccione Teatro; un racconto nostalgico della Riviera Romagnola e del suo Mare Adriatico, dal quale ho “pescato” la mia estetica. In MSGM, infatti, sono presenti la spensieratezza e la volontà di prendersi poco sul serio, fattori tipici della Romagna. Ancora oggi, dopo 16 anni di vita a Milano, è qui che mi sento a casa», racconta il direttore creativo in occasione del vernissage della mostra.

Foto di Massimo Vitali

Courtesy of MSGM

Foto di Claude Nori

Courtesy of MSGM

Nelle stanze di Villa Franceschi, storico edificio liberty di Riccione – nonché sede della Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea –, rimarranno esposti, fino al 15 settembre 2024, gli scatti dei fotografi che si sono lasciati ispirare da questa terra e dalle persone che la popolano. Tra questi, Luigi Ghirri, Claude Nori, Fulvia Farassino e Massimo Vitali sono affiancati dalle immagini del regista Yuri Ancarani, prese dal film Atlantide (2021), e dalle parole di Isabella Santacroce e dei suoi romanzi Luminal, Destroy e Fluo, nei quali l'autrice racconta la città di Riccione negli anni ‘90.

«C’è una frase di Santacroce che rispecchia perfettamente l'anima della mostra: "Voglio che il mio cuore batta in riva al mare (…) e vorrei provare la sensazione di mangiare un gelato in un pomeriggio di maggio, quando tutto sta per iniziare”. È in quel momento di vigilia dell'estate, in cui l'inverno è finito e il weekend è alle porte, che si prova la sensazione di Anemoia, la nostalgia di qualcosa che non è ancora arrivato», spiega Giorgetti.

Foto di Villa Franceschi

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Foto di Massimo Vitali, Duplé Paura, 1997

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Foto di Yuri Ancarani, Atlantide (2021)

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Dalle immagini esposte emerge una Romagna di fine ‘900 nostalgica ma mai triste. La mostra, piuttosto, invita tutti coloro che non hanno vissuto la Costa Adriatica degli anni ‘90 a lasciarsi trasportare dalla leggerezza e dagli stimoli che questa terra affacciata a est ha saputo (e sa ancora) dare. «La differenza rispetto a quegli anni – spiega Giorgetti – credo stia nella capacità di sapersi annoiare. Le fotografie ritraggono momenti in cui non esistevano i social, in cui si andava molto più lenti. Devo ammettere che, nonostante ami il mondo dell’online e gli input che mi dà, mi manca provare quel tipo di sensazione. Questa mostra, alla fine, è il ricordo di una vita offline». In un mondo in cui la molteplicità delle opzioni ci fa sembrare impossibile scegliere, prendersi dei momenti per riflettere, navigare nel nulla (che in realtà è tutto) dei nostri pensieri e, perché no, annoiarsi, non può che essere salutare.

Foto di Luigi Ghirri, Marina di Ravenna, 1972

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Foto di Fulvia Farassino, ritratti di Pier Vittorio Tondelli

Courtesy of MSGM

Il risultato è un'esortazione a godersi la vita in tutta la sua incoerenza, dai momenti di euforia a quelli di tranquillità, dall'amore alla noia. A godersi le persone, le amicizie, come quella tra Luigi Ghirri e Claude Nori testimoniata dall'intenso scatto in bianco e nero da scoprire in Villa Franceschi.

L'intero progetto è un atto di condivisione con gli artisti e con la città di Riccione, un tuffo nel Mare Adriatico e in un passato non troppo lontano che ha dato vita al mito dell'estate romagnola. «Mi sono sempre sentito un eterno ragazzino – conclude Giorgetti – ma grazie a questa esperienza ho capito quanto è bello essere adulti, aver vissuto».

Massimo Giorgetti

Piotr Niepsuj

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