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Dagli abiti “rifiutati” esposti in una mostra a Parigi all'archivio della Maison, Balenciaga ci ha aperto la cassaforte della sua storia

Questo, nella Ville Lumière, è il weekend dedicato alle Giornate Europee del Patrimonio 2023 e nel cuore del 7° Arrondissement accade qualcosa di magico
Dalla mostra Figures De Style Balenciaga a Parigi
© Jean-Luc Perreard

Lì dove il tempo si ferma, tra manichini, puntaspilli e metri di tessuto. Nella magia della storia di Balenciaga, a Parigi.

Ci si chiede spesso, quando si lavora sull'immagine contemporanea di una Maison, fino a che punto ci si possa spingere nel delicato processo di attualizzazione e ri-significazione dell'heritage senza scadere nell'effetto nostalgia. È difficile utilizzare l'ago in maniera talmente certosina da evitare di cucirsi addosso l'etichetta del sacrilegio o quella della noia da copia e incolla. Ed è difficile entrare nelle dinamiche che regolavano il passato della moda senza appartenere alla stessa generazione di chi le ha plasmate. Balenciaga, a Parigi, ci ha aperto la cassaforte della sua storia lasciandoci entrare, in punta di piedi, in una sorta di macchina del tempo, in uno spazio privo di coordinate geografiche dove tutti gli orologi sembrano essersi fermati. O anzi, dove il ticchettio delle lancette sembra lo stesso di quello sfarzoso orologio - un sole dorato realizzato in legno, ora parte dell'archivio - del Salone di Haute Couture dove tutto è cominciato, al numero 10 dell'Avenue George V. E in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2023, fissate nel calendario francese per il 16 e il 17 Settembre, al 40 di Rue de Sèvres c'è un'esperienza piuttosto intensa e totalizzante da vivere.

Dalla mostra Balenciaga Figures De Style, nella sede della Maison a Parigi

Annik Wetter

Nel Salone Balenciaga al numero 10 dell'Avenue George V, una modella indossa un iconico abito rosa coperto di piume creato nel 1965 o nel 1966 che, dopo una lunghissima ricerca, è stato trovato - e inserito nell'archivio della Maison - solo qualche mese fa

Keystone-France/Getty Images

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Figure di Stile, la mostra che racconta le donne dietro gli abiti

La cornice è la sede Kering e Balenciaga, nel cuore del 7° Arrondissement: l'antico Ospedale Laennec, storico edificio del XVII secolo (anche detto l'ospedale delle donne incurabili) restaurato dal gruppo nel 2010 - ne è diventato il quartier generale solo sei anni dopo, quando i lavori sono terminati. Al centro dei 17.000m² della struttura dalla pianta a croce, è una cappella lo sfondo dell'esposizione di alcune delle opere di arte contemporanea della Collezione Pinault. Protagoniste di Habiter le Temps sono le visioni di Rachel Whiteread, Lee Ufan, Nobuo Sekine e Kishio Suga. Basta fare qualche passo per essere catapultati in un'atmosfera diversa quanto basta, quasi ovattata, protetta dalle pareti chiare e dal pavimento di velluto. Musica classica e poche parole, sussurrate. Perché chi c'è, c'è col rispetto e l'attenzione - contemplazione, direi - di chi sa di avere davanti qualcosa di raro. Non ci sono teche a fare da filtro tra gli occhi e gli abiti, perché quello della mostra Figures De Style è una sorta di Salone dei Rifiutati. Esistono capi che nei Musei di Moda e Costume non sono ammessi, cari ai cultori e agli appassionati ma dimenticati dal pubblico. E non perché considerati non abbastanza di valore o perché danneggiati, ma perché fuori misura o ritenuti meno armonici nelle proporzioni.

Ingrid Bergman - nel Salone Balenciaga al numero 10 dell'Avenue George V nel 1956 - in una prova dell'abito che avrebbe indossato nel film Anastasia

© Bettmann, Getty Images

Dalla mostra Balenciaga Figures De Style, nella sede della Maison a Parigi

Annik Wetter

Aperta al pubblico solo questo weekend - sabato dalle 10 a mezzanotte, domenica dalle 10 alle 19, entrata gratuita - la mostra racconta le donne dietro (e dentro) gli abiti, le clienti più o meno note sui cui corpi Monsieur Cristóbal ha cucito pagine di storia della moda. Dai manichini che ne riproducevano perfettamente l'anatomia - dalle forme, ricreate attraverso applicazioni di tulle, alle asimmetrie, talvolta corrette nella costruzione - alle toilettes, è un viaggio dell'immaginazione nella vita delle persone a cui appartenevano. Dove li indossarono per la prima volta? Quali aspetti rispecchiavano delle loro personalità? Com'erano i loro corpi? Dalla Duchessa di Montesquiou-Fezensac a Ingrid Bergman, la coreografa americana Agnès de Mille, Grace Kelly o la modella Hélène Abecassis, fino a Mademoiselle Renée, direttrice della Maison, è uno spaccato sulle esistenze di chi si riconosceva nella visione di Balenciaga.

Dalla mostra Balenciaga Figures De Style, nella sede della Maison a Parigi

© Jean-Luc Perreard

Dalla mostra Balenciaga Figures De Style, nella sede della Maison a Parigi

Annik Wetter

Dalla mostra Balenciaga Figures De Style, nella sede della Maison a Parigi

Annik Wetter

La Duchessa di Montesquiou-Fezensac, amica oltre che cliente di Balenciaga, nel Salone al numero 10 dell'Avenue George V nel 1946

© Harry Meerson
Le Giornate Europee del Patrimonio 2023

Con le Giornate Europee del Patrimonio 2023, in calendario tutti i weekend del mese di Settembre - in Italia l'appuntamento è per il 23 e il 24 - si aprono le porte di edifici, monumenti e luoghi storici, alcuni dei quali generalmente chiusi al pubblico. Promosse dal 1991 dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea per riaffermare la centralità del patrimonio culturale, sono un momento di scoperta e condivisione del valore artistico e identitario di ogni Paese.

Dalla mostra Balenciaga Figures De Style, nella sede della Maison a Parigi

Annik Wetter

Dalla mostra Balenciaga Figures De Style, nella sede della Maison a Parigi

Annik Wetter
Con il fiato sospeso…negli archivi Balenciaga

Un gabinetto delle meraviglie dove il tempo si muove e si ferma tra le guide dei corridoi scorrevoli. È uno dei pochi posti dove non è concesso scattare foto o girare video, né tantomeno rivelarne l'ubicazione… È solo la presenza a permettere a chi ha il privilegio di visitarlo di costruire strati di memoria con gli occhi. Nell'Archivio Balenciaga vivono, con estrema cura e dedizione delle dieci persone che ci lavorano, gli 80.000 pezzi che ne hanno scritto la storia. Dall'arredamento del Salone dell'Avenue George V ai cartamodelli degli anni Sessanta, preziosi per lo studio del team creativo, fino alla collezione di Enciclopedie della Moda di fine Ottocento del fondatore per arrivare agli abiti più recenti, è un dialogo tangibile tra Monsieur Cristóbal, Nicolas Ghesquière, Alexander Wang e Demna.

Archivio Balenciaga - i box in legno creati per il trasporto e la corretta conservazione degli abiti particolarmente voluminosi della collezione Primavera Estate 2020

Courtesy of Balenciaga

Archivio Balenciaga - Una delle bambole realizzate da Cristóbal Balenciaga per un'esposizione che, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, è stata portata in giro per l'Europa per restituire valore al patrimonio culturale

Courtesy of Balenciaga

Archivio Balenciaga

Courtesy of Balenciaga

Archivio Balenciaga

Courtesy of Balenciaga

L'ascensore originale dell'Atelier, uno degli elementi decorativi di una vetrina curata da Janine Janet, migliaia di accessori tra cappelli, nastri, bijoux e calze (le donne che non potevano permettersi gli abiti, da Balenciaga acquistavano i collant, noti per essere i più morbidi di Parigi), cinquecento pezzi dell'iconica borsa City, profumi e inviti agli show, il prototipo originale delle Triple S, ma anche un ritratto di Coco Chanel realizzato da Cassandre nel 1981 (leggenda narra che, da cari amici quali erano, Cristóbal glielo avesse regalato ma Mademoiselle Coco glielo restituì dopo una discussione): è una cassaforte della cultura di ciò che è stato e un occhiello su ciò che, forse, sarà. Ogni archivio, però, è anche un luogo per le domande: cosa raccontare di Balenciaga al prossimo? Cosa ne ha definito davvero l'identità? Cosa tenere? E cosa, invece, lasciare andare?

Archivio Balenciaga - I quaderni dei bozzetti e degli appunti presi per riportare tutti i dettagli di ogni abito creato

Courtesy of Balenciaga

Archivio Balenciaga

Courtesy of Balenciaga

Uno scatto di Monsieur Cristóbal nell'archivio Balenciaga

Courtesy of Balenciaga

Il ritratto di Coco Chanel dell'archivio Balenciaga

Courtesy of Balenciaga