Via delle Palme allestisce cene "ancestrali” nella campagna della Val di Noto. L'idea di Giuliana Pucci e Buccio Cappello, due chef siciliani innamorati dei sapori dell'isola
Si sono sposati su una scogliera a Brucoli, coppia nella vita e nel lavoro , stufi della loro frenetica quotidianità londinese, hanno deciso di tornare a casa, in Sicilia e inventarsi un format originale: “Via delle Palme”. Una società che cura cene come private chef e allestisce tavolate nelle natura, nella campagna della val di Noto, recuperando le ricette in via di estinzione dalle nonne dei paesi sperduti dell’entroterra siculo. Entrambi originari di Pozzallo, in provincia di Ragusa, si definiscono "chef e sommelier nomadi, sempre alla ricerca di autenticità”. Salvuccio, detto Buccio, oltre a coltivare la passione per la fotografia ha iniziato un percorso nelle cucine di diversi ristoranti, fino ad arrivare ai fornelli di“ Barrafina” a Londra (una stella Michelin). Giuliana, figlia di ristoratori, dopo la laurea in scienze della comunicazione vola a Londra dove lavora nel campo della moda per Vivienne Westwood e Maison Margiela e, rientrata in Italia, diventa Sommelier AIS dopo un percorso didattico di 3 anni.
“Via delle Palme” va oltre i sapori e i menù che curano, a essere straordinario è lo spessore culturale e il valore umano del progetto. Riscoprire borghi lontano dai circuiti di massa, come Petralia Soprana, Petralia Sottana, Graci Siculo, Gangi, Cipampini. Bussare alla porta delle nonne che custodiscono la grandezza di una tradizione millenaria, ascoltare i loro segreti, che spesso oggi vanno persi. Alcuni esempi? La pasta con i fichi d’india di Cipampini e la “Nfigghiulata”, una frittata piena di aromi di campo immersa nell’aceto, scoperta a Geraci Siculo. «Via delle Palme nasce dalla voglia di creare rapporti umani. L’arricchimento umano inizia quando bussiamo a casa delle nonne in giro per la Sicilia, chiedendo di condividere con noi le loro ricette ai fornelli e continua con i nostri clienti, che hanno voglia di ascoltare le nostre storie e assaggiare i nostri piatti. Entrare a casa della gente quando facciamo cene a domicilio ci onora e ci lusinga per tornare a casa con nuove amicizie e connessioni», spiegano Giuliana e Buccio. Piatti che raccontano della loro infanzia e della loro terra.
La coppia studia un itinerario e poi parte alla scoperta di nuovi sapori. La ricerca è improvvisata, sentono un profumo di cibo per le vie dei vari paesi e bussano alla porta, chiedendo cosa bolle in pentola e spesso si ritrovano con un grembiule ai fornelli con le padrone di casa. Poi Buccio si occupa della creazione dei menù, della cucina e della comunicazione social. Giuliana si occupa dei vini, dell’estetica della tavola e dell’aspetto organizzativo. Le loro stesse nonne e mamme sono parte integrante, se non fondamentale, del progetto. Nello specifico le mamme sono al loro fianco durante alcuni eventi. Le ricette cult di questa stagione sono la Caponata su pane, cacao e nocciole, Ravioli ripieni di ricotta di capra al limone con gambero rosso in salto, Scaccia modicana (un tipo di pasta), Verdure “á stimpirata” con aglio, aceto e mentuccia selvatica, Cassata siciliana fatta dalla mamma di Giuliana. Tutti gli ingredienti utilizzati sono a km zero e raccolti dal loro orto.
Oltre ai catering curati a casa dei propri clienti, Buccio e Giuliana allestiscono banchetti anche nella natura, come le dune della spiaggia dove sono cresciuti o nella cava tra le campagne di Noto. Ma chissà, un giorno potrebbero andare a bussare alla porta delle nonne di altre regioni ed esportare il progetto altrove. “Siamo aperti a tutto ciò che riguarda la scoperta: l’Italia é un Paese cosi grande e meraviglioso che merita una ricerca delle radici e della primordialità”.
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