Emily in Paris, i look della quarta stagione raccontati dalla costume designer Marylin Fitoussi
Manca poco per vedere la seconda parte della quarta stagione di Emily in Paris, l'escape romana che incuriosisce italiani e non. Perché questo show è così amato? Merito del cast, della storia catchy scritta da Darren Star e, non meno importante, anche dei costumi di scena. Che, chiamarli costumi di scena, è riduttivo.
Solo in questa stagione compaiono 2500 paia di scarpe, di cui 150 sono di Christian Louboutin, circa 350 borse e 3000 gioielli. Per un ammontare di mille capi, di cui il 10% proviene dal second-hand: per esempio Sylvie ne riutilizza alcuni, come un tailleur della prima stagione, mentre il completo verde di Emily, firmato Philosophy by Lorenzo Serafini, è stato acquistato dalla costumista su un sito vintage. Fate anche caso alla scena in cui Emily è al Samaritaine di Parigi. La borsa che indossa, di Incxnnue, è realizzata con gli scarti riciclati dell'uva. E all'arrivo dell'americana a Roma: indossa uno uno zaino a forma di farfalla, del brand Peter and James, lì a significare che sta volando verso un'opportunità dove l'amore potrebbe metterle nuove ali.
L'artefice di questo “Emily in Paris core” è la costume designer francese Marylin Fitoussi che compone insieme al suo team tutti i desiderabili outfit dei personaggi della serie targata Netflix, mixando lusso ed eccentricità, griffe e stilisti emergenti, abiti vintage e suoi capi d'archivio personali (uno su tutti il kimono indossato nella seconda stagione da Emily e abbinato al mini dress nero con maxi fiocco rosa, di Rotate).
L'ultimo look con cui Emily Cooper ci ha salutati alla fine della quinta puntata della quarta stagione? Una maglia a righe nere e rosse a maniche lunghe, abbinata a una gonna in denim effetto piumato. Con un dilemma… questa volta la sua liaison con Gabriel funzionerà? In attesa del verdetto, ci siamo tolti qualche curiosità dal reparto costumi.
La costume designer di Emily in Paris, Marylin Fitoussi ci svela i look, il suo amore per l'Italia e i brand made in Italy che ha scelto
In che modo, lato outfit, la quarta stagione è diversa dalle altre?
Lily Collins mi ispira sempre più, ora conosco bene il suo corpo e so cosa le si addice. È vero che nelle stagioni precedenti abbiamo reso omaggio ad Audrey Hepburn, ma anche alla Nouvelle Vague, al cinema francese e alle icone della musica pop francese. Quest'anno continuiamo a farlo ma siamo entrambe maturate. Abbiamo un motto fashion: mai cadere nell'ovvio o nel noioso. Siamo riuscite a creare silhouette che saranno, se non iconiche, piuttosto irresistibili. Credo che la quarta stagione sia la più elevata, una sorta di "rivincita di stile” per Emily.
Emily ora, per la prima volta, indossa anche completi - di cui uno un tre pezzi ispirato a Twiggy - e mocassini. Lo dobbiamo interpretare come una sorta di revenge look?
Sì chiamiamoli così, ci sarà più di un revenge dress, anche se non si tratta di abiti. Sono curiosa di sapere come il pubblico accoglierà questo nuovo tipo di silhouette, che non rientra molto nell'estetica à la Darren Star, con pantaloni e mocassini chunky.
C'è un tema che fa da fil rouge alla crescita della protagonista?
Il floreale è piuttosto ricorrente perché credo che Emily, nelle stagioni precedenti, fosse un piccolo bocciolo mentre ora si sta facendo strada, affermando se stessa, diventando molto più forte, con uno stile che reinterpreta i codici della moda parigina. Il viaggio di Emily a Roma sarà come un'esplosione di gioia, amore... e champagne. Come rimando alle bollicine, molti dei costumi sono a pois.
Che tipo di ricerca hai fatto per i costumi di questa stagione?
Per me è un processo continuo. Non sono nella testa di Darren Star ma cerco di dargli spunti, di suggerirgli cose in termini di silhouette che potrebbero divertirlo, magari farlo riflettere. Un costumista non è da confondere con uno stilista: ogni volta che penso a un costume per una specifica scena guardo sempre alla sceneggiatura, ai desiderata degli showrunner e allo scenario. Emily ovviamente, essendo la protagonista, deve spiccare maggiormente ma tutti i personaggi devono essere armoniosi insieme, in termini di texture e di colori. Guardo ovviamente le sfilate e le tendenze di stagione ma trovo che ciò che accade per strada sia sorprendente, rappresenta sempre un buon punto di partenza.
Emily in Paris arriva in Italia, hai scelto brand made in Italy?
Assolutamente, non li posso elencare tutti ma la lista va dalla A di Armani alla Z di Zegna, passando per Pucci, Vivetta, Sergio Rossi, Tod's, Berluti, Thaden, Francesco Russo, e i big Valentino, Miu Miu e Versace. Gli italiani si vestono bene, amano un certo tipo di eleganza ma al contempo non hanno paura di osare.
Nell'escape romana facciamo la conoscenza di Marcello Muratori (Eugenio Franceschini) e di Giancarlo (Raoul Bova). Raccontaci un po' i loro look…
Per gli outfit degli italiani mi sono sentita molto più libera nel creare, restando fedele a un'eleganza discreta ed escludendo le stampe. Marcello è assolutamente irresistibile, incarna un lusso sobrio, indossa una palette di colori fino a oggi inedita nella serie, ben espressa per esempio dal brand Lardini. Non avevo mai lavorato con le tonalità del rosso, ocra, bordeaux, terra bruciata e terra di Siena prima d'ora ma aveva senso usare questa gamma di colori per il suo personaggio, perché si abbinano alle strade romane. Giancarlo è invece un regista e ha un suo marchio di fabbrica: un abito di lino sartoriale reso casual da sneakers e sciarpe in coordinato.
Geneviève invece?
All'apparenza autentica e innocente, ma in lei c'è ambiguità, forse ha un lato diabolico... nessuno lo sa davvero. Il suo dress code è volutamente quasi sempre total black.
Anche Camille è cambiata molto, anche in termini di look…
È sempre più di chic. Con Camille Razat mi piace spingermi oltre l'avant-garde, giocando con volumi oversize e look boyish concettuali. Indossa marchi coreani e giovani stilisti francesi. Su di lei, per esempio, pushBUTTON e Kate Barton mi sono piaciuti molto.
Questi nuovi episodi della serie sono girati in inverno, ed è la prima volta che vestono capi pesanti…
Per questioni di scioperi le riprese sono slittate a dicembre, sia io che Lily prediligiamo il caldo e la leggerezza dei look estivi. Ci sarà molta maglieria, che è difficile da selezionare perché deve essere lusinghiera e sexy, e aveva senso impreziosirla con bracciali piuttosto che con collane. Il layering deve essere interessante, specie sullo schermo. Anche il piumino, per esempio, deve avere un fit perfetto. Una bella sfida, abbiamo reso omaggio ad alcuni film che ci sono piaciuti.
Emily indossa persino un paio di orecchini natalizi e Christmas jumper…
Mi piace sempre un accessorio, chiamiamolo, kitsch. Citando Diana Vreeland, "troppo buon gusto è noioso e un pizzico di cattivo gusto serve a dare un po’ di sapore”.
Un look che ami per ogni personaggio femminile in questa stagione?
Di Emily adoro l'ensemble in vinile con maxi fiori della collezione primavera estate 2024 di Balmain. Bellissimo anche il look di Giuseppe di Morabito giallo e nero con gilet e culotte, l'abbiamo abbinato a una camicia di Etro e al cappotto over di Andrew GN. Per Camille scelgo la giacca over in pelle portata con stivali alti di Isabel Marant, è un look sexy e potente, e per Mindy direi il total look firmato Magda Butrym con un fiore al centro divertente. Infine c'è Sylvie, bellissima in un top asimmetrico di Rick Owens; lo porta con un paio di pantaloni rosa.
Come scegli capi e accessori e come trovi il giusto equilibrio tra stilisti affermati e designer emergenti?
Mi lascio conquistare. Se non mi comunicano niente, se non mi raccontano una storia, se non ne percepisco l'armonia, allora non li seleziono. Non mi importa del marchio, non provo a mettere un po' di Prada qui, un po' di Gucci là. Avviene tutto in modo naturale. Mi piace raccontare e proporre qualcosa di inaspettato.
Oltre alle griffe, infatti, hai anche fatto tante belle scoperte…
Su Instagram ho scoperto Sixdo, il brand fondato dal vietnamita Do Manh Cuong. L'ho contattato e mi ha mandato molti abiti, di cui quello con maxi fiori rosa che appare nel poster, insieme a un completo a pois nero e viola che Emily indosserà a una festa. Un altro amore a prima vista è stato per il marchio Christopher Raxxy; è una moda geometrica ideata dal matematico William Shen.
C'è chi però pensa che lo stile di Emily non corrisponda alla realtà…
Il pubblico, è vero, spesso commenta “Emily non può permettersi tutti quei vestiti, di certo non ha lo spazio per tenerli”, dimenticando però che quello che offriamo è intrattenimento, una nostra poesia. Penso che portiamo felicità, una visione diversa della moda. All'interno della serie dobbiamo andare oltre la misura, in modo che tutti possano avere accesso a questa bellezza. Apre un mondo di infinite possibilità.
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