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C'è una scuola, Glion Institute, dove si impara il lusso (anche) lavorando al fianco di uno chef stellato

Glion Institute of Higher Education si affaccia sul lago di Lemano, in Svizzera. La vista favolosa, però, non è la vera ragione per cui studiare qui è unico
Glion Institute of Higher Education insegna il lusso  lavorando al fianco di uno chef stellato

Glion Institute of Higher Education mi ha accolto per una giornata in cui ho visitato la scuola, conosciuto studenti e professori e scoperto cosa la rende davvero una scuola speciale per chi vuole studiare lusso

Sono stata in visita a Montreux in un giorno di nubi basse, che un po' hanno coperto la vista pazzesca che si ha dalla scuola che è stata fondata nel 1962 nei locali che erano un hotel, a Montreux, e che ospita studenti provenienti da tutto il mondo e motivatissimi a trovare il loro percorso nel lusso. Se infatti in origine la vocazione dell'ente formativo era quella di creare manager dell'hôtellerie, ora l'offerta formativa abbraccia il mondo della moda, dell'orologeria, della bellezza e del lusso. Il “metodo” rimane lo stesso, ma la scuola ha formalizzato quanto naturalmente succedeva negli anni addietro, ovvero che i suoi diplomati trovavano lavoro e creavano carriere di successo non soltanto nelle aziende dedicate all'ospitalità ma anche in Maison di moda, eccellenze della beauty, banche e tutto quanto riguarda il lusso.

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«Creare esperienze memorabili per il cliente: è questo il lusso oggi e il nostro obiettivo - esordisce Frédéric Picard, Managing Director del Glion Institute of Higher Education - Se una volta nell'hôtellerie si cercava lo stesso servizio e lo stesso standard in tutti gli hotel della stessa catena del mondo, ora quello che il cliente cerca è un'esperienza unica. È questo il messaggio principale che trasmettiamo attraverso i nuovi corsi che stiamo proponendo come il nuovo corso di laurea in Luxury Management». Si tratta di un percorso di 4 anni davvero sfidante che si svolge negli esclusivi campus svizzeri di Glion - a Montreaux - e Bulle, nel distretto della Gruyère e che comprende 3 stage, la possibilità di partecipare a business case pratici e viaggi in tutto il mondo per vedere di persona come funzioni il mondo del lusso, della beauty, della moda e dell'orologeria. Il programma offre una combinazione di hard e soft skills necessarie per diventare un leader nel mondo del lavoro moderno: finanza aziendale, marketing digitale, analisi dei dati e gestione strategica del brand, accanto a corsi per sviluppare le competenze trasversali come la comunicazione, il talent management e la gestione del cambiamento. «Anche nel nuovo corso che stiamo lanciando e che prenderà il via a marzo 2024, il Master of Science in Luxury Management and Guest Experience, gli studenti sono chiamati a mettersi alla prova subito con esperienze dirette grazie alla forma mista tra online e parti “residenziali” nel campus o in azienda».

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Continua Picard: «Etiquette, percezione del cliente, body language sono temi importantissimi che gli studenti affrontano all'inizio del percorso e che portano come competenze dovunque nella loro carriera che di solito li porta in giro per il mondo. Allo stesso modo, i nostri studenti comprendono fin da subito che è importante saper svolgere anche compiti a prima vista semplici perché sono parte del servizio al cliente che lo fa sentire “speciale” e costituisce il vero lusso». Ecco perché fa parte del curriculum un'esperienza reale nel servizio di lusso presso il ristorante Maison Décotterd, all'interno del campus, dove gli studenti si trovano parte della brigata di uno chef stellato, Stéphane Décotterd che, con la moglie Stéphanie Décotterd, dirigono due ristoranti premiati dalle stelle Michelin, un bar e una lounge. Si tratta di un unicum all'interno della ristorazione: nessuno fino a ora aveva mai aperto un ristorante stellato all'interno di un istituto di formazione superiore.

Continua il Managing Director della scuola: «In fondo, il nostro percorso formativo non ha competitor al momento e in effetti ogni nostro studente al termine del percorso può scegliere tra diverse offerte di lavoro». Sembra un sogno per la maggior parte dei giovani in cerca di lavoro, eppure è realtà. Continua Frédéric Picard: «Quello in qui i nostri studenti possono contare è una rete di alumni davvero capillare di 60mila professionisti in tutto il mondo, il 50% di loro nel settore dell'ospitalità, 50% tra lusso, banche: dico loro fin dal loro arrivo qui a Montreux di fare squadra e lavorare in gruppo, perché è la chiave del successo. Lavoriamo tantissimo anche per rendere gli studenti capaci di affrontare i colloqui e di trovare la loro strada nell'industria: creiamo il match con le aziende ma ci teniamo che siano loro stessi a sapersi raccontare, a scegliere il loro piano di carriera secondo i loro sogni e e loro inclinazioni».

Le Chevreuil cuit en cocotte sur des marrons grillés, polenta et herbettes, gentiane et salsifis ©Adrian_Ehrbar_Photography

Tiziana Tini, professore a Glion e consulente per aziende del lusso internazionali, racconta che tipo di studenti prendono parte ai corsi della scuola: «È culturalmente arricchente studiare qui per i ragazzi che decidono di impostare il loro percorso nel lusso e nella moda: arrivano da ogni parte del mondo, studiano in un ambiente straordinariamente bello e imparano come la cura del cliente è la chiave del successo. Suggerisco sempre loro di riflettere sul senso del verbo “to serve”: non si tratta di servire ma di “accompagnare al successo”, perché il successo del mio cliente è il mio successo, nel lusso e non solo». E gli studenti sono capaci di cogliere il valore di uno studio così a 360° nel mondo del lusso e dell'hospitality. Continua la professoressa Tini: «È un piacere avere a che fare con classi molto unite, internazionali, in cui ciascuno si mette alla prova fin dall'inizio del percorso. Noi professori ci poniamo anche come mentori per gli studenti, facciamo il possibile per introdurli al mondo del lavoro».

Parlando con gli studenti in effetti emerge come la scuola dia fin dall'inizio tutte le skill per lavorare sul proprio self branding per essere pronti fin da subito a immergersi nella realtà lavorativa, come richiesto dal piano di studi che dal secondo semestre inserisce gli studenti nel mondo del lavoro. «Io vengo da Milano - dice Francesca D'Amore - quindi sempre studiato scuola italiana; sono qui perché ho sempre avuto la passione per il lusso, soprattutto per la moda. Ho conosciuto questa scuola grazie a mia cugina che è stata qui a fare hospitality; io invece in futuro vorrei organizzare eventi che riguardano il lusso oppure proprio avere un ruolo più manageriale nel mondo del lusso. Credo che il plus di Glion sia l'approccio pratico e la possibilità di concentrarsi su temi una settimana alla volta. Al termine della settimana, un quiz verifica il nostro livello di competenza nella materia, ma siamo chiamati anche a lavorare in gruppo, quindi a metterci alla prova con culture diverse dalle nostre». Aggiunge Filippo Melchoir, nato a Torino ma cresciuto in Inghilterra: «Ogni corso è tenuto da professionisti che lavorano nel settore: è un'occasione unica entrare in contatto fin dai primi giorni con esperti che lavorano dove forse un giorno vorremmo lavorare noi. Poi qui esploriamo il mondo del lusso nel dettaglio, niente di paragonabile alle università generali con infiniti numero di studenti come quella che ho frequentato per un anno in Inghilterra prima di iscrivermi qui». Filippo Melchoir è anche un Ambassador della scuola: «Un ruolo che mi da un accesso privilegiato a occasioni di incontro con le aziende e i professionisti. È tra le caratteristiche che rendono più preziosa la scuola ai miei occhi». Aggiunge Francesca D'Amore: «La scuola ci ha aiutato a preparare un curriculum completo di foto professionale e verificano con noi con costanza come sta procedendo il nostro percorso. Ci sentiamo davvero seguiti».

Uno dei momenti importanti del percorso in Glion per gli studenti, come menzionato prima, è l'esperienza in cucina chez Stéphane Décotterd, chef da una stella Michelin che accoglie le classi integrandole a piccoli gruppi nella sua brigata per dimostrare loro i trucchi del mestiere. «Ci tengo che capiscano che si può fare cucina di alto livello utilizzando materie prime locali: il vero lusso è in cucina valorizzare quanto il territorio offre, il pescato del lago, le erbe di montagna. le verdure dimenticate e la cacciagione… è un lusso più sostenibile rispetto a chi fa volare da una parte all'altra del mondo le materie prime considerate di lusso da offrire in posti completamente lontani».

«Alcuni degli studenti sono più interessati, altri hanno meno manualità, ma tutti rimangono strabiliati quando, dopo aver mangiato al nostro ristorante nelle loro pause pranzo, vengono in cucina e scoprono quanto è complesso ogni dettaglio di un dolce» aggiunge il Pastry Chef Christophe Loeffel.

La Pomme granny smith crème double de la Gruyère et aneth ©Adrian_Ehrbar_Photography

«Ogni incontro con gli studenti in cucina lascia emergere le differenze culturali, quindi anche per noi è interessante prendere spunto per i nostri piatti e i nostri menu da chi proviene da ogni angolo del mondo e si ritrova a lavorare con noi in brigata - conclude lo chef stellato - Lavorare a un progetto comune - che, tra l'altro, ha il fascino della caducità che un piatto porta con sé - ha la magia di un creare momento in cui si soddisfano i sensi destinato a passare al termine del pasto».

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