Joe Ando Hirsh e un sogno realizzato attraverso i social: la storia del fashion content creator che ha lavorato (anche) con Dakota Johnson e Millie Bobby Brown
Joe Ando Hirsh, fashion content creator classe 1996, sui suoi profili Instagram e TikTok conta quasi 3 milioni di follower. La sua avventura sui social, come quella di numerosi colleghi, ha preso il via quando il mondo era alle prese con il primo lockdown causato dal Covid-19, e il tempo passato a casa lasciava più spazio per essere creativi. «Avevo appena finito il mio percorso al Fashion Technology Institute di New York, stavo per iniziare uno stage in un'azienda ma, in quel momento storico, mi è sfuggita dalle mani l'opportunità», mi confessa in videochiamata su Zoom. «Realizzavo già vestiti per le persone intorno a me e un mio amico mi ha suggerito di iniziare a fare video per mostrare il mio lavoro». È così che nasce il fortunato format Can I make you a dress?, in cui Joe, inizialmente, realizzava abiti da diverse occasioni per la sua fidanzata e i suoi amici.
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Ma facciamo un passo indietro. L'interesse di Joe per le discipline artistiche, infatti, nasce quando era ancora un bambino, nel suo contesto familiare: «mio padre è sempre stato uno spirito libero, ci siamo spostati molto nel corso degli anni. Da piccolo vivevamo in India e lì ha provato ad aprire un brand di moda, ma col senno di poi devo ammettere che le nostre visioni sono molto diverse». Finito il liceo, invece, Joe sogna di diventare un attore, motivo per cui sceglie di trasferirsi nella Grande Mela.
La moda, però, torna a fare capolino nella sua vita poco dopo, e questa volta in maniera diretta: «ogni volta che passavo di fronte all'FIT pensavo che avrei amato frequentare quella scuola. Così ho fatto domanda per uno dei programmi più brevi senza sperarci più di tanto ma, inaspettatamente, sono entrato. Il mio corso durava un anno, con lezioni dal lunedì alla domenica. Ho imparato tanto in poco tempo e mi sono divertito tantissimo. Ho iniziato ad avere i primi stage per i brand di moda, che mi hanno aiutato a sviluppare la mia creatività e le mie competenze. È stato il periodo più intenso della mia vita. Adesso la mia schedule è completamente diversa, ma rimango comunque in piedi fino a tardi per realizzare dei vestiti».
I lavori per Dakota Johnson, Millie Bobby Brown e Rachel Zegler
Quando il viaggio con i social prende il via, il format Can I make you a dress? ci mette poco a spopolare. Una domanda semplice, che attira facilmente l'attenzione degli utenti web, e per questo vincente. I contenuti proposti da Joe sono divertenti, nuovi e, soprattutto, mettono in mostra il suo talento come designer e la sua voglia di fare, di realizzare abiti. «Il motivo per cui amo lavorare con i social è la completa libertà dalle tempistiche e dalle dinamiche altrui, inoltre non devo competere con nessuno», mi racconta Joe.
E così, nei suoi video, agli amici di sempre si affiancano i colleghi content creator, come Yesly e Haley Kalil. Poco tempo dopo Hollywood lo nota, e Joe inizia a vestirne le attrici. Tra queste Rachel Zegler, protagonista di Hunger Games - La Ballata dell'usignolo e del serpente, per la quale realizza un lungo e sognante abito bianco.
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Invece, in occasione dell'uscita di Damsel, film con Millie Bobby Brown, Joe crea per l'attrice un mini dress di ispirazione vittoriana, nelle tonalità del bianco e dell'azzurro.
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E infine Dakota Johnson, per la quale realizza un abito nero ispirato a Madame Web, film in cui recita come protagonista. «Ho preso le sue misure e insieme abbiamo iniziato a lavorare al concept e allo stile. Ci ho messo più di 60 ore a realizzare quel vestito, ne vado molto orgoglioso – inizia a raccontarmi Joe – Ho potuto realizzare abiti su misura in completa autonomia, seguendo le indicazioni degli studi di cinema e del management delle attrici. Mi ritengo molto fortunato ad aver avuto queste opportunità».
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Il futuro di Joe, sempre nella moda
La capacità della moda di farti sentire libero, o renderti la persona che vuoi essere, è il motivo per cui Joe desidera continuare a lavorare in questo settore: «attraverso i vestiti ti puoi sentire carino, puoi prenderti poco sul serio o anche alzare la tua autostima. Puoi, semplicemente, essere quello che vuoi. Per me, creare un vestito significa mescolare le mie idee a quelle di chi me lo commissiona, e il risultato è sempre personale e speciale».
A proposito del suo futuro, Joe ha le idee molto chiare: «spero di poter mettere presto un'etichetta su questi vestiti e aprire il mio brand. È il mio prossimo grande obiettivo». E noi non vediamo l'ora che anche questo sogno diventi realtà.
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