STORIE

Come la moda sta creando l'automobile del futuro da Polestar

Siamo stati in Svezia, dove Polestar viene immaginata, per scoprire come il settore della moda stia influenzando e ispirando molte delle innovazioni che vengono applicate ai tessuti interni delle macchine di lusso
polestar
Komal Singh e Maria Uggla lavorano alla ricerca materiali per Polestar, a Göteborn (Svezia)courtesy of the brand

«C'è molta innovazione nella moda adattabile all'automotive» ci svelano da Polestar, in un viaggio alla scoperta della macchina del futuro con Maximilian Missoni, Maria Uggla e Komal Singh.

Negli anni ‘80 il lusso dell'automotive era visibile nei paraurti, così su Vogue Italia di allora le pubblicità scrivevano “nessuno per strada riuscirà più a toccarvi i fianchi”. Negli anni ‘90 i sedili della macchina diventavano girevoli, all’insegna di spazi interni ampi e modulabili. E sebbene furono i Sessanta a immaginare i modelli più bizzarri ma anche pionieristici, nei ‘00 del nuovo secolo si iniziava a pensare a come l’auto del futuro avrebbe volato sopra le nostre teste. Se alcuni optional un tempo da sogno fanno oggi parte dei modelli base di ogni macchina, alle vetture volanti ancora non ci siamo concretamente arrivati, ma se non altro, l'automotive si è spinto verso innovazioni cross-settoriali sempre più suggestive. Fra queste, quella che incrocia la moda è sicuramente una delle più interessanti.

Gli interni di Polestar 4

courtesy of the brand

Gli interni di Polestar 4

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In testa alle case automobilistiche che più implementano le sfide dei tessuti del futuro nei loro processi di creazione e sviluppo, c'è Polestar, marchio svedese che ci ha invitati a Göteborg per scoprire come lavorano dietro le quinte. Ad accoglierci negli uffici dove queste macchine di lusso vengono progettate c'erano Maximilian Missoni (Head of Design), Maria Uggla (Head of Colour & Material) e Komal Singh (Colour and Materials Design Expert), fuoriclasse del settore. Attraverso la creazione di un design iconico e desiderabile con focus su componenti sostenibili, Missoni si concentra sul minimalismo ossessionato dai dettagli, mentre Uggla e Singh riscrivono le regole dell'automotive spingendosi in territori il più delle volte sconosciuti all'ambiente.

Komal Singh e Maria Uggla, dal team Polestar

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Grazie al loro percorso di studi nel campo della moda e al costante desiderio di ricerca di soluzioni innovative e sostenibili, il team tutto al femminile guidato da Uggla e Singh guarda costantemente al mondo fashion per anticipare trend e implementare idee mai viste prima negli interni di una macchina. «Lavoriamo come lavora l'ufficio stile di un brand di moda, partendo dallo sviluppo di moodboard d'ispirazione», ci racconta Komal Singh nella stanza dedicata al design degli headquarters Polestar a Göteborg. «E sfogliando moltissimi dei vostri magazine!», aggiunge Maria Uggla. «Devo dire che tutto parte dai tessuti con cui vogliamo lavorare: disegniamo sketch con i materiali più innovativi che vorremmo utilizzare o produrre e poi presentiamo l'idea ai buyer», raccontano, «Cerchiamo soprattutto innovazioni tessili e nuove tecniche di tessitura da applicare all'automotive, per questo abbiamo bisogno della moda».

Negli spazi Polestar a Göteborg

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Maria Uggla negli spazi Polestar a Göteborg

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Negli spazi Polestar a Göteborg

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«Fra le cose che più ci hanno ispirate nella creazione degli interni di Polestar 4, ci sono le scarpe in mesh di tessuto», spiega Singh. E per capire come applicare un materiale in maglia continua agli interni di una macchina, si sono rivolte alla Swedish School of Textiles, un centro di ricerca tessuti in ambito moda fra i più riconosciuti. «Abbiamo sviluppato fra i 400 e i 500 prototipi di tessitura nel Lab dell'università per arrivare alla scelta finale, che ora fa parte dei sedili Polestar», continua Uggla, «Non abbiamo un budget illimitato, ma abbiamo un'illimitata libertà creativa». Parte del loro lavoro è anche il contattare ogni settimana una serie di nuove start-up per scoprire le innovazioni che nascono nel settore della moda e dei tessuti, ragionando su cosa significhi “materiale di lusso” oggi e domani.

Komal Singh di Polestar alla Swedish School of Textiles

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Per quanto la moda trovi, quindi, uno spazio importante d'incontro con l'automotive, ci sono anche delle differenze di cui tener conto. La più grande si lega all'aspetto di produzione: ormai costante nel fashion, con un consumismo che porta brand a creare collezioni infra-stagionali continue, nel settore automobilistico è tutto più rallentato. Specialmente quando si tratta di prodotti ricercati come le auto Polestar, il cui sistema produttivo necessita di qualche anno prima di presentare sul mercato un nuovo modello, le scelte devono necessariamente guardare al futuro. «Cerchiamo di non farci influenzare molto dai trend, è necessario essere qualificati nel riconoscere quali tendenze perdureranno nel tempo. Nella moda, guardiamo molto al senza tempo che propongono maison italiane come Loro Piana», ha approfondito Komal Singh.

Maria Uggla e Komal Singh di Polestar alla Swedish School of Textiles

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Komal Singh di Polestar alla Swedish School of Textiles

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