Psoriasi: cos’è, cause e cura per lenire la pelle atopica

Psoriasi: l'infiammazione della pelle atopica e delicata

Studi recenti hanno mostrato come, in Italia, si registrino circa 2/3 casi di psoriasi ogni 1000 persone per un totale di 1,5 milioni di italiani affetti da questa malattia infiammatoria cronica della pelle. Una problematica cutanea nota sin dai tempi di Socrate che, come spiega il professor Leonardo Celleno, dermatologo e presidente AIDECO «si può manifestare in varie forme sulla pelle, ma può interessare anche le articolazioni. Si stima che circa il 2% della popolazione ne soffra in forma più o meno accentuata ed evidente». Una malattia importante, da non sottovalutare e, dunque, da curare con attenzione. «La psoriasi può ostacolare la vita relazionale di chi ne soffre. Per questo, accanto ai farmaci biologici – anticorpi e sostanze mirate che inibiscono il meccanismo dell’infiammazione che produce la psoriasi – è importante prendersi cura di sé stessi». Può trattarsi di un cosmetico che riduce desquamazione e rossore, di un make up adeguato o di una detersione delicata: il segreto è trattare sé stessi, e la pelle, con gentilezza.

Cos’è la psoriasi e come si manifesta

«Si tratta di una malattia della pelle che si manifesta sotto forma di chiazze discoidali, infiammate e caratterizzate da scaglie biancastre», spiega il professor Celleno. Un’infiammazione legata a un disordine dei cheratinociti, che porta alla formazione di placche rosse, rivestite da squame bianche spesso soggette a desquamazione.

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Le aree del corpo più colpite

«La psoriasi può interessare pochissime zone, come gomiti, ginocchia e nocche, cioè quelle che possono subire maggiori traumi, ma anche estendersi su ampie superfici corporee». Non è raro, poi, che possa comparire anche sulle unghie: i segni, in questo caso, appaiono come degli infossamenti puntiformi della lamina ungueale, un inspessimento dell’unghia o con striature e macchie gialle. «L’infiammazione può interessare anche il cuoio capelluto. In questo caso, si forma una specie di casco sotto i capelli. Pur non provocandone la caduta, si tratta di una manifestazione molto antipatica», chiarisce il dermatologo.

Quali sono le varie forme di psoriasi: volgare, inversa e guttata

Esistono molte tipologie di psoriasi, che si diversificano in base alle aree del corpo interessate e, naturalmente, alle cause scatenanti. La psoriasi volgare è la più comune e si manifesta con placche ben demarcate, coperte di scaglie biancastre, che possono coprire intere aree del corpo e, in base al grado di estensione, determinare la gravità dell’infiammazione. «Nei giovani e nei bambini» spiega il professor Celleno «spesso si parla di psoriasi guttata. Causata da un’infezione streptococcica alla gola, compare sotto forma di piccole chiazze rosse, che scompaiono una volta curata l’infezione. La psoriasi, poi, può essere pustolosa: simile alla varicella nell’aspetto, compare sui palmi delle mani e sulla pianta dei piedi, ma non deve essere confusa con la psoriasi palmo-plantare, il cui eritema può essere molto doloroso. Nel caso in cui l’infiammazione si concentri nelle pieghe cutanee di seno, ascelle, inguine o parti intime, la psoriasi viene definita inversa. Una delle forme più gravi, però, è la cosiddetta psoriasi eritrodermica: in questo caso, rossore e desquamazione coinvolgono tutto il corpo». Qualsiasi sia la manifestazione della psoriasi, è importante rivolgersi tempestivamente al medico. «Uno degli esiti più spiacevoli è l’artrite psoriasica, che può provocare dolori articolari», sottolinea il professor Celleno.

Le cause della psoriasi

«La principale responsabile dell’insorgere della psoriasi è la genetica». A scatenarla possono essere molti fattori, da una sindrome dismetabolica a problemi circolatori, ma la predisposizione all’infiammazione è scritta nel DNA. E se lo stress può avere un ruolo determinante, traumi e microtraumi ripetuti – così come lo stress psichico conseguente – possono provocare la comparsa di pustole e chiazze. Ogni tipologia di psoriasi, naturalmente, ha una sua causa scatenante: quella guttata, ad esempio, si lega a infezioni streptococciche, mentre i farmaci possono dare vita a infiammazioni più o meno serie su tutto il corpo.

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La psoriasi da stress

Stress, ansia e un periodo difficile possono scatenare la psoriasi. «Deve esserci una predisposizione genetica», chiarisce l’esperto «ma uno sbilanciamento dell’equilibrio del sistema immunitario, nei momenti peggiori, può provocarne la ricomparsa. In tal caso, nessuna regione cutanea viene risparmiata».

I rimedi per curare la psoriasi

La prima regola è evitare di grattarsi, la seconda affidarsi a uno specialista che possa prescrivere una terapia farmacologica adatta a combattere la psoriasi. Naturalmente, prendersi cura quotidianamente di sé stessi è importante, anche e soprattutto dal punto di vista psicologico. Il professor Celleno suggerisce «detergenti delicati che non irritino, ma anche creme e pomate a base di sostanze cheratolitiche, urea e acido salicilico, per eliminare le squame. In alternativa, è possibile affidarsi a cosmetici con azione lenitiva e disarrossante con aloe o derivati della liquirizia». Le cure, naturalmente, devono estendersi anche al cuoio capelluto, che deve essere trattato con shampoo specifici. Ad avere effetti benefici sono anche sole e acqua termale. «I Sali del Mar Morto e le acque contenenti zolfo, ad esempio, inibiscono il turnover cellulare e riducono le squame. Attenzione, però: si tratta di terapie sintomatiche, che non agiscono sulle cause della psoriasi», conclude l’esperto.