Vivienne Westwood presenta una nuova interpretazione dell'abito e capolavoro bridal Love is Blind
Non è un segreto che le grandi maison amino sondare i propri archivi con l'intento di rinnovarne l'eredità, proponendo di volta in volta una visione contemporanea della loro estetica che sappia conquistare nuove generazioni senza tuttavia snaturarsi. Vivienne Westwood si dimostra maestra di quest'arte introspettiva, abilissima nello scavare in quella che è la sua personale e meravigliosa filosofia del costume. Oggetto della sua particolare attenzione sembra essere soprattutto l'ambito bridal, che proprio quest'anno festeggia il suo 25esimo anniversario. Lo si è visto nella collezione primavera estate 2021, costruita attorno al design Cocotte che Vivienne creò per il matrimonio della nipote, Cora Corré, dove un bustier Rococò si declina in modelli con gonna ampia o a sirena, in vestiti di seta, satin o pizzo.
Protagonista del nuovo atto di questa archeologia di moda è il celebre abito Love is Blind, apparso per la prima volta in passerella per la primavera estate 1997, nell'iconica collezione Vive la Bagatelle. Il riferimento prediletto resta la Francia del XVIII secolo, con la sua sartoria scultorea che si modella sul corpo femminile, plasmando un nuovo ideale di sensualità quasi floreale, una donna bouquet con un busto che è come un gambo stretto, un petto in pieno boccio, e larghe foglie come gonna. Questo specifico design si pone inoltre come allegoria stessa dell'amore, non a caso Vivienne lo battezza Love is Blind ("l'amore è cieco"), facendo incedere in passerella una modella totalmente bendata.
Oggi, l'abito si rinnova, mantenendo la sua essenza ma modificandosi nei dettagli, nel desiderio di tornare a stupire. Raso di seta color panna caratterizza il corsetto Settecentesco con scollo a barca, dove il drappeggio crea meravigliosi contrasti di luminosità che rendono il tessuto quasi fluido, e viene impiegato anche nell'ampia gonna a campana, morbida e voluminosa, che partendo stretta in vita si apre ed espande nell'arrivare all'orlo inferiore. Ritroviamo inoltre la benda, un lembo perlato che sostituisce il velo nel coprire gli occhi di una sposa che non ha bisogno di vedere per amare.
Completa l'insieme la presenza di un decoro floreale: dalle profumate rose bianche degli anni 90, si passa a un mazzo di pot-pourri, con fiori e foglie secchi che ricadono a grappolo lateralmente dal bustino. Capace di infondere l'abbigliamento di un significato che trascende il semplice vestire, Vivienne Westwood rimane il baluardo di una moda ricca di senso e impregnata di un sentimento artistico, valore primario e portante dell'estetica Westwood ed ingrediente segreto che rende ogni sua creazione una leggenda.
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