Milano Fashion Week 2022: Il graduation show di IED Milano
Sette studenti hanno presentato le collezioni di tesi nella sfilata del dipartimento moda dell'istituto milanese
Body Meets Body Meets Body è il titolo della sfilata dei graduates del dipartimento moda di IED Milano che hanno presentato le proprie collezioni di tesi per l'anno 2021-2022, durante la Milano Fashion Week. Sono stati sette i giovani designer selezionati per prendere parte a questo show, tenutosi ai Magazzini Generali a pochi passi da una delle sedi dell'istituto, dopo essere stati scelti attraverso una votazione “popolare” avvenuta qualche settimana prima nel corso di una preview alla stampa e agli addetti ai lavori. Il titolo di questa sfilata rappresenta il desiderio condiviso da tutti noi – e ampiamente percepito nel corso di tutta la fashion week milanese – di ritrovarsi e celebrare la creatività senza paure e restrizioni. A conferma di ciò anche la rinnovata collaborazione di IED con i performer di Kataklò Athletic Dance Theatre che hanno indossato alcuni dei capi realizzati dagli studenti nel corso di un'esibizione integrata nella sfilata. Questi i nomi dei sette studenti: Lorenzo Attanasio, Luca De Prà, Lorenzo Pezzotta, Cecilia Marcedas Ruppert con Ana Laura Espinosa, fondatrici del brand The House is Vile, Marinela Djurdj, Davide Gabriele, Michelle Furlanetto.
Le tre collezioni più interessanti
Luca De Prà
“Dividit” è il nome della collezione di tesi presentata da Luca De Prà che ha preso ispirazione da “Il visconte dimezzato” di Italo Calvino. La collezione è una celebrazione moderna della sartorialità e dell'artigianalità che vengono manomesse e adulterate con dettagli sofisticati, rendendole così moderne e inaspettate. Partendo dagli archetipi più classici dell'abbigliamento formale maschile come i frac, i cappotti e le camicie con il collo inamidato, il giovane designer inserisce elementi nuovi che, seppur con molta delicatezza, ne rinnovano il taglio e le silhouette con alterazioni che mirano a enfatizzare alcuni punti come il collo o le spalle. Questo avviene con cuciture e imbottiture strategicamente posizionate in modo particolarmente creativo, rivelando un'inventiva davvero ammirevole. Il pezzo forte è sicuramente un cappotto-scultura la cui silhouette viene ingigantita attraverso una struttura interna di crinolina.
Lorenzo Pezzotta
Lorenzo Pezzotta ha invece presentato la collezione intitolata “Atlas” e incentrata su sensazioni tattili enfatizzate dalla scelta dei materiali. Lino, seta e cotone vengono infatti lavorati per conferirgli texture inusuali anche grazie a manipolazioni basate su procedimenti naturali, come le tinture in capo. Le proposte hanno lo scopo di rappresentare il “principio di sospensione” e spesso, per la scelta estetica fatta dal designer, sembrano quasi degli oggetti antichi restituiti dal mare dopo decenni di fluttuazioni tra le onde. I filati danno l'impressione di essere precariamente saldati insieme, con un senso di caducità e sospensione appunto; questa scelta contraddistingue sia abiti che top e pantaloni, abbinati poi a camicie e giacche, apparentemente più strutturate, ma che rivelano comunque l'intento di sperimentare continuamente nelle forme e nei volumi, come dimostrano le fodere scoperte e usate come decoro.
The House is Vile
Cecilia Marcesas Ruppert e Ana Laura Espinosa sono le menti di The House is Vile. Un brand, embrionale certamente, che fa della maglieria il suo punto di forza. Pur essendo una lavorazione tradizionale quella scelta dal duo, il risultato finale è molto interessante e rivela una creatività tra il folle e il prorompente. Con la performance più scatenata hanno scelto di presentare i propri capi che affiancano lavorazioni e intarsi differenti, anche cromaticamente a contrasto, in una sorta di rituale che rievoca riferimenti tribali che sembrano provenire da una civiltà lontana e isolata da qualsiasi forma di mondanità. E questo accentua decisamente il fascino della collezione tra maglioni con pannelli rimovibili e balaclava dalle sembianze animalesche.