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Franco Moschino: la sua vita e il suo stile nel podcast di Vogue Italia

Moschino rimane uno dei brand più irriverenti e ironici della moda con Jeremy Scott. Ecco la storia del suo fondatore, a 25 anni dalla scomparsa
NEW YORK CITY  SEPTEMBER 16   Fashion designer Franco Moschino attends the Party to Celebrate Franco Moschino's New...
NEW YORK CITY - SEPTEMBER 16: Fashion designer Franco Moschino attends the Party to Celebrate Franco Moschino's New Fragrance "Moschino" on September 16, 1991 at Saks Fifth Avenue in New York City. (Photo by Ron Galella, Ltd./Ron Galella Collection via Getty Images)Ron Galella

Il 18 settembre 2019 ricorre il 25esimo anniversario della morte di Franco Moschino, uno degli stilisti più irriverenti, creativi e ironici della storia della moda. Sognava di fare il pittore, ma si è ritrovato presto a essere illustratore prima e designer poi. Ha collaborato con Gianni Versace, disegnando per lui, prima di fondare la sua linea nel 1983.

Racconta Giovanni Montanaro nel terzo episodio di Masters of Fashion: "Negli anni 80, Milano diventa la capitale del Paese, dell’Italia quinta potenza industriale del mondo. Non c’è più il terrorismo, non c’è più la paura, sta finendo anche l’ideologia. Arriva il consumismo, arrivano i suoi eccessi. Ma è anche divertente, quella libertà. Milano diventa una seconda New York, più creativa. Gli yuppies e i paninari, i metallari e i modellari, le maggiorate. I ragazzi vogliono vestirsi in modo diverso. Vogliono osare. Con i colori, con le forme, con il corpo, i capelli. Tutto diventa spettacolo". Per questo, la moda di Moschino è perfetta.

Ma non solo esagerazioni e claim che tutti conosciamo, ad alto tasso di ironia: per Franco Moschino, la moda è stata anche il veicolo per comunicare il suo impegno sociale, tra lotta all'AIDS, la scelta di valorizzare collezioni sostenibili e il riuso dei capi.

Continua Montanaro: "Sono passati venticinque anni dalla morte di Moschino, nel 1994. E oggi Moschino è ancora Moschino. Il brand si è affermato mantenendo irriverenza, coraggio. E coerenza. Alla morte di Moschino, la direzione va a Rossella Jardini, poi, dal 2013, a Jeremy Scott. Pochi brand sono sopravvissuti così alla morte del loro creatore. Dopo che il loro creatore c’è stato per soli dieci anni".

La storia, la filosofia, la visione e l'eredità di Moschino sono narrati nel podcast della serie Master of Fashion, di Giovanni Montanaro, che potete ascoltare qui:

Nella seconda puntata di Masters of Fashion, lo scrittore aveva raccontato la vita di Louis Vuitton. La trovate qui:

Qui invece trovate il primo episodio della serie "Masters of Fashion", dedicato a Karl Lagerfeld:

Se volete poi ascoltare la storia della traversata dell' Oceano Atlantico del transatlantico Cristoforo Colombo, che nel 1956 ha portato a New York otto modelle di nobili origini a rappresentare altrettante case di moda, capitanate da Giambattista Giorgini, l'organizzatore delle prime sfilate in Italia, scoprirete il primo podcast della serie "Fashion Tales":

Qui il podcast per ascoltare l'editoriale del numero di settembre "La Danza" raccontato dalla voce di Emanuele Farneti:

Ecco invece la versione in inglese dell'editoriale:

Stephanie Seymour è tornata sulla cover di Vogue Italia, dopo 32 anni, sul numero di agosto.

Sotto la direzione della fotografa Collier Schorr, lei e Claudia Schiffer, altra protagonista del numero, hanno scelto di auto-ritrarsi e di posare con e senza abiti.

Ecco il podcast in inglese dedicato all'intervista che firma per Vogue Italia John Ortved e che potete leggere in italiano qui

La seconda puntata di "Of Love and Style" di Raffaele Panizza ha raccontato l'amicizia tra Naomi Campbell e Gianni Versace:

La prima puntata di "Of Love and Style", a cura di Raffaele Panizza, ha svelato la speciale liaison tra Yves Saint Laurent e la sua musa, la modella Betty Catroux:

Al link speaker.com/user/vogueitalia trovate tutti i podcast di Vogue Italia: ogni giovedì sveleremo altre tracce da ascoltare. Preparatevi a "un’esperienza sorprendente e immersiva nel mondo di Vogue Italia, che nella sua nuova formula ha scelto di usare anche le parole, e non solo l’immagine, per raccontare la magia della moda e dei suoi protagonisti", come ha spiegato in occasione del lancio del nuovo progetto il direttore Emanuele Farneti.