Gioiello protagonista di uno dei look più spettacolari di Lady Diana, la Croce Attallah riappare dopo un lungo oblio. Per andare all'asta il prossimo gennaio da Sotheby's. Con quotazioni che si preannunciano da capogiro
Lo stile di Diana all'indomani del suo matrimonio con il principe Carlo, nel 1981, era piuttosto tradizionale e si esprimeva essenzialmente in abiti romantici dalle maniche a sbuffo e gioielli scintillanti. Con il passare del tempo, tuttavia, Lady D andò acquisendo una fiducia sempre maggiore nel proprio gusto personale e cominciò a farsi più audace nelle le sue scelte sartoriali, che non di rado speziava con un pizzico di divertissement. Uno dei momenti chiave di questa sua evoluzione stilistica ebbe luogo il 27 ottobre 1987, quando l'allora principessa di Galles partecipò a un gala di beneficenza, a Londra, indossando un favoloso abito nero e bordeaux di ispirazione elisabettiana, completo di gorgiera arricciata, look che scelse di accessoriare con uno spettacolare pendente a forma di croce. Quello fu l'inizio del rapporto fra Lady Diana e la Croce Attallah.
«Poche persone sarebbero in grado di indossare quel pezzo, ma Diana ci riusciva alla perfezione», dice Ramsay Attallah a proposito del gioiello cruciforme di proprietà del suo defunto padre, Naim Attallah, uomo d'affari di origini palestinesi, che è stato editore e amministratore delegato dell'iconico luxury brand britannico Asprey. Ramsay afferma che il padre era un amico di Diana e le prestò questo gioiello in varie occasioni. «Quando ero piccolo, lo mettevamo sempre in tavola per il pranzo di Natale», racconta, «ma non è mai stato indossato da nessuno, a parte Diana, né è stato più visto in pubblico dopo la sua morte».
L'elaborato pendente in oro, argento, ametiste e diamanti sarà messo all'asta da Sotheby's Londra all'inizio del 2023, nell'ambito dell'annuale “Royal and Noble Sale”, diventando così uno dei pochi gioielli indossati dalla principessa a essere venduto all'incanto. «È un pezzo di per sé straordinario, ma il fatto che sia stato portato dalla principessa Diana lo rende un gioiello davvero iconico», afferma Kristian Spofforth, responsabile della gioielleria presso Sotheby's a Londra. Le offerte si aprono il 6 gennaio, con un prezzo di partenza indicativo che va dalle 80.000 alle 120.000 sterline. Ma, trattandosi di un pezzo collegato a Diana, Spofforth sospetta che potrebbe arrivare a un prezzo molto più alto. «Venticinque anni dopo la sua morte, la gente parla ancora della principessa Diana», osserva, aggiungendo che alla mostra di Sotheby's Power & Image: Royal & Aristocratic Tiaras, tenutasi quest'anno tra maggio e giugno, parecchi visitatori si sono commossi fino alle lacrime davanti alla Tiara Spencer, indossata dalla principessa nel giorno del suo matrimonio.
Nelle immagini di questo articolo, Diana indossa la Croce Attallah a un ballo di beneficenza in favore di Birthright, l'associazione per la salute delle donne di cui la principessa divenne patronessa nel 1984. L'evento si tenne presso la sede di quello che, fino al 2007, è stato il gioielliere ufficiale della Corona, Garrard, in Regent Street, e, come di consueto, Diana era radiosa. La scelta del gioiello era particolarmente appropriata, dato che, secondo un'opinione largamente diffusa, la croce fu creata all'inizio del XX secolo proprio da Garrard. Non si sa molto del design in stile rinascimentale, ma, stando a Spofforth, si tratterebbe di un gioiello commissionato appositamente, forse addirittura della replica di un pezzo storico.
In ogni caso, era l'accessorio perfetto per un abito teatrale come quello sfoggiato da Diana in tale occasione, una creazione di una delle sue couturière preferite, Catherine Walker, e si ritiene che sia stata la principessa stessa a decidere di appenderlo a una lunga collana di perle. «Rispecchia il modo in cui Diana era solita portare i gioielli, con un misto di riverenza e giocosità, oltre che con uno spiccato senso della moda, come dimostra la nonchalance con cui accostava i pezzi preziosi alla bigiotteria», osserva la scrittrice e storica della gioielleria Vivienne Becker. «Le dimensioni e l'impatto di questa croce, indossata in modo insolito, appesa a una lunga collana di perle, fanno pensare all'estetica anni ‘80 di Madonna e, in generale, a uno stile da star. D’altra parte, le ametiste sono un rimando alla regalità. Anzi, tradizionalmente, l'ametista era associata sia al potere temporale sia a quello spirituale».
Il pezzo rifletteva anche il lungo rapporto della principessa con Garrard. La già citata Tiara Spencer, ad esempio, era stata adattata da Garrard per la famiglia di Diana negli anni Venti, e fu sempre presso Garrard che lei scelse il proprio anello di fidanzamento con zaffiro, nel 1981. In uno dei suoi ultimi impegni pubblici, una rappresentazione de Il lago dei cigni alla Royal Opera House, nel 1997, Diana sfoggiò una collana di perle e diamanti che era stata a propria volta creata dall'allora gioielliere della Corona.
La scelta di indossare le creazioni di Catherine Walker insieme alle perle è stata ripresa dalla nuora di Diana, Kate Middleton, la nuova principessa di Galles. Lo scorso novembre, in occasione del National Service of Remembrance, Kate ha abbinato un abito di ispirazione militare della maison londinese a un paio di orecchini di perle appartenuti alla defunta suocera. In tale circostanza, la principessa ha anche sfoggiato per la prima volta una spilla di diamanti in stile Art Déco della casa di haute joaillerie Bentley & Skinner. Non si sa chi l'abbia acquistata, ma si ritiene che si tratti di un regalo per il 40° compleanno di Kate, celebrato lo scorso 9 gennaio. L'ha indossata nuovamente il 22 novembre, durante il banchetto di Stato tenutosi a Buckingham Palace in onore del presidente sudafricano Cyril Ramaphosa.
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente su British Vogue.