Polimoda inaugura la mostra “Postcards from Florence”
Il Direttore Massimiliano Giornetti racconta il progetto dedicato alla città di Firenze vista con gli sguardi dei suoi studenti provenienti da oltre 70 Paesi
Polimoda inaugura oggi una mostra digitale dedicata a Firenze e ai suoi angoli più speciali, visti dai suoi studenti che a Firenze muovono proprio i primi passi delle loro carriere. Si intitola Postcards from Florence e racchiude i ritratti urbani di alcuni studenti della celebre accademia negli spazi che ritengono più significativi in città.
L'iniziativa della mostra digitale mostra il legame fortissimo tra la città e la scuola, che già aveva ambientato nella splendida culla del Rinascimento Human Poetics, il fashion film che aveva svelato il lavoro dei migliori studenti durante la Milano Fashion Week.
Per la mostra digitale Postcards from Florence, 30 giovani creativi provenienti da tutto il mondo sono protagonisti di oltre 150 scatti in bianco e nero nei luoghi simbolo della città così come in angoli più segreti e nascosti. Le fotografie sono accompagnate da parole, slogan, poesie e sensazioni degli studenti che raccontano così la loro Firenze, la loro vita in città, i loro sogni che a Firenze iniziano a concretizzarsi.
Abbiamo chiesto a Massimiliano Giornetti, Direttore di Polimoda, di raccontarci il senso della mostra digitale che inaugura oggi: “Trovo che il legame tra Polimoda e Firenze sia un legame molto forte e fondamentale; soprattutto in un momento come quello attuale, che ci porta a essere sempre più destabilizzati, abbiamo riscoperto il valore di essere legati al territorio.
Polimoda è un hub di ricerca culturale dove dialogano culture provenienti da 70 Paesi al mondo rappresentati da 2000 studenti: abbiamo uno sguardo ‘global’ per definizione e in un momento come questo il valore di ritrovare il concetto di essere local non vuol dire perdere la personalità di una scuola che da sempre vive di contaminazione e métissage culturale ma significa ripartire dai valori culturali che devono ridefinire il 2020: il concetto estetico che perseguiamo è più locale e non globale vogliamo rimettere al centro l'uomo, così come con il progetto Human Poetics in cui abbiamo messo la base di un dialogo tra la città e gli studenti. Se in quest'epoca di pandemia il digitale è diventato sempre più importante, con progetti come questi legati a Firenze vogliamo tornare a essere un po' più poetici, a comunicare su diversi livelli: dall'immagine alla parola, dal video all'audio, protagonista del nostro prossimo progetto".
"Le nostre cartoline non sono un guardare nostalgico al passato ma una ricerca di un contatto umano, la una volontà di creare un rapporto di persone e non soltanto di persona. Dobbiamo trovare un equilibrio tra il virtuale - che per me rimane un mezzo - e un equilibrio dei sensi che era andato un po' perduto. Siamo momentaneamente privati della possibilità di incontrarci, di toccare le superfici, l'aspetto digitale ha annientato l'aspetto sensoriale, che è fondamentale nella moda; con progetti come questo e con quelli che verranno Polimoda riparte da un legame fortissimo con il territorio, con lo spazio e il volume, anche con il Rinascimento. Pensiamo solo al disegno più celebre di Leonardo da Vinci, l'Uomo Vitruviano, ove l'uomo dialoga con lo spazio intorno e con la geometria che lo definisce… Negli ultimi cinque anni il disegno di moda è diventato molto bidimensionale, ma la parola stessa design dal latino signum rappresenta il desiderio stesso di voler esprimere un'esperienza che è anche volumetrica: dobbiamo ricercare il valore semantico dei segni. Nella moda ci siamo molto occupati del decoro e del finishing e pochissimo della ricerca di una forma: ultimamente ci abbiamo basato la nostra fiducia su forme molto sicure su cui abbiamo lavorato da decorazione. Ora che tutti noi partiamo da una perdita che il Covid ci ha procurato - di affetti, di esperienze, di possibilità, di libertà - abbiamo l'occasione di rivedere il rapporto tra il corpo, l'abito e lo spazio".
Continua il direttore di Polimoda: “Firenze, lo spazio all'interno del quale ci muoviamo, la città che ci accoglie, festeggia in questi mesi contemporaneamente i 70 anni dalla prima sfilata organizzata da Giambattista Giorgini, le 100 edizioni di Pitti e i primi 35 anni di Polimoda: abbiamo in programma molte iniziative a 360° cross-mediali e cross-culturali, nello spirito che da sempre contraddistingue Polimoda”
Ma quale è il luogo del cuore di Massimiliano Giornetti, dove ambienterebbe la sua cartolina? “Non sono fiorentino ma vivo qui da sempre, prima per gli studi e poi per la mia carriera da Salvatore Ferragamo e ora da Polimoda e sono molto legato alla città. Vivo nel quartiere dell'Oltrarno e il mio scorcio preferito è la vista della facciata della Basilica di Santo Spirito progettata da Filippo Brunelleschi: la purezza delle linee e l'assenza di decorazioni non essenziali la rendono speciale”
Come si visita Firenze con la mostra di Polimoda?
Visitare digitalmente la mostra è ancora più suggestivo se si considera che è stata ideata nel corso di una pandemia che ha reso deserti spazi iconici della città di solito affollati di turisti. Così Poastcards from Florence svela un lato nascosto di Piazza del Duomo, Ponte Vecchio, Loggiato degli Uffizi, Piazza della Signoria, Piazza della Repubblica, Santa Maria Novella, Piazza della Santissima Annunziata, Piazza Santa Croce, Piazza dei Ciompi, Piazza Pitti, Piazza e Mercato di San Lorenzo, Piazza Strozzi, Villa Bardini, Museo Marino Marini, San Miniato al Monte, Porta San Niccolò e Rampe del Poggi, Piazza del Carmine, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Giardino dell’Orticoltura, Giardino delle Rose, Piazza Santa Trinita, Piazza Santo Spirito, Piazza Ognissanti, Mercato del Porcellino, Piazza della Stazione, visti con lo sguardo della fotografia di moda.
Partendo dalla mappa della città che trovate sul sito ufficiale della mostra, i visitatori possono spostarsi virtualmente attraverso diverse località fiorentine, lasciarsi trasportare dalle immagini e parallelamente conoscere i ragazzi attraverso i loro ritratti e le loro storie. La piattaforma online include infatti i racconti di auto-scoperta degli studenti, che rivelano le proprie esperienze personali di vita all'estero nella città rinascimentale.
Ecco alcune delle voci degli studenti Polimoda che ritrovate nella mostra:
“La città mi ha attratta, l'atmosfera vibrante mi ha fatta rimanere. La bellezza incontaminata, l'arte e la cultura risuonano in me come in nessun'altra città avrebbero mai potuto. Una città che ti fa desiderare che il tempo rallenti per assaporare ogni momento prezioso che ha da offrirti prima che inizi un altro giorno. Diventa il tuo rifugio sicuro. Il tuo posto dove crescere, imparare e viaggiare alla scoperta di te stesso” racconta Janie dal Sud Africa.
“Avendo sempre vissuto in grandi città e capitali, l'idea di legarmi a una piccola città mi sembrava scoraggiante. Firenze però ti accoglie e ti avvolge con il profumo delle rose e dei cornetti alle mandorle appena sfornati, con il suono dei piccioni sulle fontane che ti danno il buongiorno e, soprattutto, con menti affini e creative. Così la mia idea di Firenze ha iniziato a crescere: non era più solo una piccola città, ma gradualmente è diventata la mia seconda casa” Liv dalla Norvegia.
“Firenze è fedele all’immagine leggendaria con cui viene raccontata. Notti in cui la luna si riflette nel fiume che scorre, frizzanti giornate di sole, senza una nuvola nel cielo, con una leggera brezza che increspa appena l’acqua. È davvero un sogno che si avvera” Cecil dal Kenya.
“Quando sono arrivato a Firenze per la prima volta, ho sentito un alito quasi catartico di rassicurazione - l'inspiegabile completezza di quello che sembrava il destino o un ritorno a casa. Sono stato immediatamente immerso in questo luogo che ha una visione multidimensionale e intersezionale della creatività, che incoraggia le forme d'arte a mescolarsi e ispirarsi a vicenda” Lorenzo dagli Stati Uniti.
"Sono nato a Firenze e sono felice di chiamarla casa. Certo, non è nuova per me come lo è per gli studenti stranieri, ma posso garantire che ogni volta che passo davanti al Duomo, a Ponte Vecchio o a Piazzale Michelangelo sembra sempre la prima volta! Questa città non diventa mai noiosa o vecchia. Mi dà un mix di energia positiva, belle vibrazioni e ispirazione infinita" Farid dall’Italia
“Quando parto e torno a Firenze riesco a percepirla come una seconda pelle; un vestito che ti fa sentire comoda ma soprattutto te stessa. È una città che coinvolge tutti i sensi (udito, tatto, olfatto). Una città che ha tutto, e che tutti riesce ad accogliere” Vlada dall’Ucraina.
“Mi chiamo Florence anche perché i miei genitori si sono innamorati di questa città: piccola ma vivace, cultura straordinaria, buon cibo, eleganza, storia e ovviamente moda. Inseguire il mio sogno in una delle città più belle del mondo è un'opportunità incredibile” Florence dal Canada.
“Se da bambina mi avessi chiesto di sognare dove avrei voluto studiare e chi sarei dovuta diventare, non avrei potuto farmi un'idea migliore della vita che ho oggi" Polina dalla Russia.
“Se potessi scegliere di nuovo, sarebbe ancora Firenze” Mingze dalla Cina.