Premio Casato Prime Donne 2024/I vincitori: Maria Canabal (Forum Parabere), WineNews, Trebicchieri-Gambero Rosso, Linea Verde

11 SETTEMBRE 2024 | di

canabal1donatellapremioPremio Internazionale “Casato Prime Donne”, XXIII edizione. L’organizzatrice (e finanziatrice) è una donna di valore, Donatella Cinelli Colombini (foto), vignaiola  toscana (Cantina Casato Prime Donne, organico tutto femmimile). L’evento, che si tiena a Montalcino (14 settembre), coincide con la vendemmia del Brunello. A quanto pare, la raccolta delle uve (se il meteo sarà favorevole), si prospetta eccellente. Auguri. La cerimonia si tiene nel Teatro degli Astrusi a Montalcino per concludersi nel pomeriggio alla Fattoria del Colle a Trequanda. (Qui l’Arcivescovo di Siena benedirà la nuova ambulanza della Misericordia di Sinalunga dedicata a Carlo Gardini, marito di Donatella, recentemente scomparso).  Per volontà della Giuria, l’edizione 2024 onora Francesca Colombini Cinelli fondatrice del Premio (deceduta nel 2022). (continua…)

Pizza, pasta e lasagna: la nostalgia gastronomica degli italiani al rientro dalle vacanze all’estero (ricerca SWG per Deliveroo)

3 SETTEMBRE 2024 | di

deliveroo1Vacanze  finite, si rientra, pronti a riprendere le proprie abitudini. Anche a tavola. Soprattutto per coloro che hanno trascorso le vacanze all’estero, confrontandosi (ed anche apprezzando) un’altra gastronomia. Tuttavia, la nostalgia dei “gusti” del Bel Paese si fa sentire per molti italiani. Al riguardo, Deliveroo, piattaforma leader  dell’online food delivery, in collaborazione con SWG, per saperne di più ha indagato sul tema. Domanda: qual è il cibo italiano che manca di più in vacanza all’estero? E qual è il primo desiderio da esaudire appena messo piede a casa?  Risposta sintetica: Pasta (33%), Pizza (26%) e Lasagna (8%). Di più: chi soffre maggiormente di nostalgia gastronomica? Gli under 44 (con una percentuale del 58% tra i 18 e 34 anni, e del 61%  tra i 35 e i 44 anni) e i residenti al Sud con il 66%. I “fanatici”, però, avevano giocato d’anticipo portando con sè in valigia alcuni pacchi di pasta (10%) dalla quale non si separano neanche in vista di destinazioni esotiche. Del resto, più della metà dei viaggiatori (55%) dichiara di non staccarsi dal cibo italiano anche all’estero.  Oltre i carboidrati: caffè e cappuccino (35 %) sono i prodotti di cui gli italiani sentono la mancanza. Nota: Deliveroo è un servizio di consegna fondato nel 2013 da William Shu e Greg Orlowski. Collabora con circa 180.000 ristoranti, negozi di alimentari e partner di vendita al dettaglio. Impiega 140.000 rider nel mondo. Deliveroo opera in 10 mercati, tra cui Belgio, Francia, Hong Kong, Italia, Regno Unito, Irlanda…  La sede centrale è a Londra, con uffici in tutto il mondo. SWG (fondata a Trieste nel 1981) progetta e realizza ricerche di mercato, di opinione, istituzionali, studi di settore e osservatori. (continua…)

Mostra del Cinema 2024/Chef Vettorello superstar, serate di gala con il Conegliano Prosecco Superiore DOCG. E il Prosciutto San Daniele sulla Terrazza Cinematografo

21 AGOSTO 2024 | di

vettorelloproseccomostra1Non solo Cinema. Gli eventi, si sa, oltre al programma mirato, accolgono altro. In primis, l’enogastronomia. Tra brindisi, aperitivi, pranzi, cene eccetera. E qui scriviamo sull’argomento a proposito dell’imminente apertura dell’81° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (28 agosto-7 settembre). Per cominciare, lo chef -imprenditore trevigiano Tino Vettorello(foto) è ormai un’istituzione al Lido (presente da 15 anni) per estasiare i divi e gli ospiti con la sua cucina, accomodati alla Terrazza Biennale di fronte al Red Carpet e al Ristorante del  Palazzo del Casinò (piatti della tradizione veneta reinterpretata in chiave contemporanea con ingredienti del territorio).  Vettorello (ristorante “Tino Gourmet” a Farra di Soligo /TV) è Ambasciatore nel mondo della cucina italiana e della tradizione veneta. Ecco altre due notizie – beverage e food –  attorno alla Mostra del Cinema. La collaborazione tra il Consorzio di Tutela e la Biennale di Venezia, ha portato sul podio il “Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG “. Sarà l’unica”bollicina” presente in esclusiva nel corso delle Serate di gala di apertura e chiusura della Mostra. In particolare sarà proposto come aperitivo di benvenuto al momento dell’arrivo degli ospiti; e le bottiglie, caratterizzate dall’etichetta disegnata per l’occasione, saranno poste su ciascun tavolo. Inoltre, lo si potrà degustare nella “sala delegazioni” che ospita le delegazioni dei film invitati alla Mostra prima della conferenza stampa. Infine, sarà presente nell’ambito della Terrazza privata del Palazzo del Cinema. “Riprese collinari” è l’idea da cui nasce l’etichetta 2024, realizzata da mimicodesign+DeRiva. Due telecamere “umanizzate” si aggirano tra i vigneti e, come osservatori silenziosi e attenti, catturano la magia delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Patrimonio UNESCO, e la diffondono in tutto il mondo (foto). (continua…)

Carbonara, N’duja calabrese, Canederli trentini: i tre cibi regionali italiani più famosi nel mondo (ricerca BonusFinder Italia)

14 AGOSTO 2024 | di

carbonaran'duiaCon hastag come “cibo italiano” e “cucina italiana” – che insieme raggiungono quasi 10 milioni di post in tutto il mondo – BonusFinder Italia ha approfondito la questione decidendo di scoprire quale sia il cibo regionale più popolare/famoso di tutti. Per farlo, è stata compilata una lista dei migliori piatti/cibi regionali italiani, analizzando il numero di hastag su Instagram e il volume di ricerca su Google, per creare una classifica complessiva di tutte le regioni. Risultato? La Carbonara si conferma regina della cucina italiana con un punteggio 9,33 su 10. Con quasi 2 milioni di hastag su Instagram e 125,000 ricerche mensili su Google, è uno dei piatti più amati e ricercati per la sua semplicità, come l’uso di ingredienti genuini e facili da reperire (guanciale, pecorino romano, uova). (continua…)

L'”Anedrotto” bergamasco, il “Trionfo di Gola” siciliano. Dalla Storia alla Letteratura, il rilancio o la riscoperta di antichi sapori

10 AGOSTO 2024 | di

anedrottotrionfoLe righe che seguono sono liberamente ispirate a due notizie, provenienti da due territori opposti e lontani d’Italia.  Una è legata al Premio Letterario Internazionale “Giuseppe Tomasi di Lampedusa” XIX edizione, svoltosi il 3 agosto a Santa Margherita Belice (Agrigento), vinto dallo scrittore Pierre Michon (con il romanzo “Vite minuscole”).  Premiazione,  cena (comme il faut) nella splendida cornice della “Donnafugata del Gattopardo”. Il  menu non poteva chiudersi che  con il “Trionfo di Gola” , il dolce del  “Gattopardo”, delizia barocca citata nel romanzo e presente nell’omonimo film (1963)  di Luchino Visconti .  Fatto sta che il team di Pasticceri guidati dal pluripremiato maestro Nicola Fiasconaro (Castelbuono/Palermo ) insieme con i Pasticceri del territorio agrigentino,  rivoluzionando la ricetta originaria del “Trionfo di Gola” (dolce tipico della tradizione conventuale siciliana servito durante i banchetti dell’aristocrazia), hanno preparato un dolce fedele all’antica memoria del gusto; ma proposto in mono porzioni, appositamente ideate con una cromia evocativa delle suggestioni del “Gattopardo”: così è stato ribattezzato il “Trionfo di Gola” (www.fiasconaro.com).  E chissà che  la “rivisitazione” approntata per l’evento speciale si affermi vieppiù.  Il percorso è già cominciato. Tant’è. Gusto a parte, è  interessante far rivivere e far conoscere i piatti della storia, tra rievocazione e novità.  L’altra notizia giunge da Bergamo dove il 5 agosto, in occasione del suo primo compleanno,  il ristorante “Taiocchino” (via XXIV maggio) ha deciso di far degustare agli ospiti tre piatti antichi (almeno 200 anni di storia). E’ solo l’inizio; l’idea è di riproporli  in carta (su prenotazione). Il progetto complessivo è quello di costruire un viaggio nel tempo alla scoperta delle radici della cucina bergamasca. (Da non dimenticare che Bergamo fece parte della Repubblica Serenissima). Tra i piatti storici (baccalà in umido, fritto o mantecato, anguilla arrosto, minestre e zuppe con frattaglie e cereali, paste, risotti, cacciagione…) ci concentrimo sull'”anatra ripiena con le verze”. Chiamata “Anedrotto” quattrocento anni fa. La lavorazione è stata ripresa da “Il Cocho bergamasco alla Casalenga”, manoscritto dell’autore sconosciuto databile tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo.  Sempre dal Cocho proviene la “suppa alla casalenga con polpette piste”.  (Nella ricetta del Cocho la “polpèta pista” viene definita un raviolo senza pasta). Mentre i “mondiotti bergamaschi” sono tratti dal volume del 1814 “Nuovissima Cucina Economica” di Vincenzo Agnoletti, romano, credenziere e liquorista alla corte parmense di Maria Luigia d’Asburgo-Lorena.  “E’ necessario conoscere da dove arriviamo dal punto di vista della cultura gastronomica per apprezzare e valorizzare ciò che siamo oggi”, nota Elisa Taiocchi, titolare del ristorante con il marito Ovidiu Barbieriu. (www.taiocchino.it). (continua…)

Ancona/Adriatico Mediterraneo Festival: focus sul “mosciolo” del Conero, mitile selvatico autoctono Presidio Slow Food (26-29 agosto)

3 AGOSTO 2024 | di

moscioloMosciolo_7Il Festival che si svolge ad Ancona  (18° edizione, 26-29 agosto) esplora vari ambiti della cultura e propone agli ospiti numerosi eventi di intrattenimento: concerti, incontri, performance, cinema.  Tra  mare e terra, tra Europa, Africa e Medio Oriente.  Il Paese  principe dell’edizione 2024  è la  Grecia. Ma qui ci soffermiamo sul  tema  naturale/”alimentare” dell’Adriatico Mediterraneo Festival. Che propone un focus sul “mosciolo”, il mitile selvatico autoctono Presidio Slow Food  che si trova soltanto nelle acque della Baia di Portonovo, località anconetana della Riviera del Conero.  Se ne parla il 28 agosto a Piazza del Plebiscito, in collaborazione con l’Università delle Marche, con il professor Carlo Cerrano del Dipartimento di Scienze della vita e dell’ambiente, la ricercatrice Agnese Riccardi e un pool di esperti provenienti dalla Croazia.  Un momento di riflessione sullo stato di salute delle acque dell’Adriatico e sul futuro del mosciolo in anni in cui la sua presenza nelle acque anconetane è messa a rischio da vari fattori tra cui i cambiamenti climatici, e sulle azioni da intraprendere per la salvaguardia di questa risorsa del territorio.  (www.adriaticomediterraneo.eu). Nota: il “mosciolo” è una cozza speciale perchè, grazie alla tipologia di scogliera rocciosa che caratterizza la costa del Conero, vive e si riproduce spontaneamente in modo da poter essere pescata. La presenza di moscioli in questo tratto di mare è testimoniata con precisione già all’inzio del Novecento. La pesca di questi molluschi (da Aprile a Ottobre) si è evoluta nel tempo. E nel 2004, Slow Food ha inserito tra i suoi Presidi la  rara specialità, per salvaguardarla e valorizzarla. I pescatori del Presidio amano mangiare i moscioli appena pescati, fragranti per il profumo delle alghe e del mare, aperti su una lastra posata sul fuoco,  senza alcun condimento. Un modo più comune di cucinare i moscioli: al sugo come piatto a sè o per accompagnare un primo di pasta.  Arrosto, o ripieni con carne macinata e parmigiano. (continua…)

Le “Cesarine” insegnano. Ad Assisi aperta la prima scuola di cucina dell’Associazione (dal 2004): i piatti della tradizione locale

29 LUGLIO 2024 | di

cesarineassisicesarineassisi1Le Cesarine, la storia (di successo) continua. Nata nel 2004 a Bologna come Associazione per la Tutela e la Valorizzazione del Patrimonio Gastronomico Tipico d’Italia, dieci anni dopo la community di 1500 cuoche e cuochi amatoriali diventa piattaforma online (Cesarine.com). Nel 2023 i 1.500 hanno aperto le porte delle loro case e dei loro territori a 50.000 ospiti prevalentemente internazionali (+65% rispetto al 2022) per offrire corsi di cucina, dining experiences e food, wine, market tours. Ed ecco la novità, che ci porta ad Assisi  e riguarda una Cesarina e il suo sogno di una vita: aprire una scuola di cucina a vista con grandi vetrate che si affacciano direttamente sul centro storico della città, per tramandare i piatti e la cultura del territorio umbro. Eleonora, Cesarina dal 2022, con un passato nell’insegnamento e nella organizzazione eventi,  si definisce “una cuoca, non una chef, che porta avanti la tradizione”.  La scuola, aperta a luglio di quest’anno, è la prima in Italia firmata Cesarine. Imparare a fare la pasta fresca (secondo ricette tramandate da generazioni) è il fulcro della lezione. Il corso di cucina di Cesarina Eleonora riunisce attorno a grandi tavoli dodici persone che, per un paio d’ore, mettono le mani in pasta e scoprono l’elemento chiave di questa esperienza: la condivisione. Persone spesso tra loro sconosciute vivono un autentico momento di cucina locale ma soprattutto condividono con altri ospiti la tavola e la propria cultura. Dall’esperienza si trae un’infarinatura di competenze, oltre al profumo della cucina umbra. Volendo, si può attingere al merchandising Cesarine: grembiuli, shopper e libri. La lezione di Eleonora inzia sempre con un assaggio di prodotti tipici del territorio, formaggi, salumi, olio d’oliva…E si conclude con la degustazione dei piatti preparati assieme, accompagnati da vino locale. Le lezioni (prenotabili) si tengono tre volte al giorno (ore 10-14-18). Cesarine.com (continua…)

Ardesio DiVino 2024/Nel nome di Veronelli (“Ciao Gino”) a vent’anni dalla scomparsa la mostra mercato enogastronomica (2-4 agosto)

26 LUGLIO 2024 | di

ardesioardesio1Confidenzialmente, “Ciao Gino”. E’ il titolo della ventesima edizione – e Luigi Veronelli è scomparso giusto vent’anni fa – della  mostra mercato enogastronomica Ardesio DiVino, che si svolge in Val Seriana: nelle vie, nelle piazze e nelle corti del centro storico di Ardesio (Bergamo) dal 2 al 4 agosto. Dunque, con l’omaggio al padre della critica enogastronomica italiana, Ardesio accoglierà in tre giorni migliaia di appassionati e di addetti ai lavori per un viaggio sensoriale attraverso vini, territori e persone. La rassegna è organizzata dall’associazione ADIVI’ APS, con la collaborazione dell’enogastronomo e docente  di Cultura del Vino Paolo Tegoni (Università di Parma) e dal Seminario Permanente Luigi Veronelli. Inaugurazione, la sera del 2 agosto con la Cena Divina, curata dallo chef Andrea Bertasa e da Paolo Tegoni, presso il ristorante “da Giorgio” (su prenotazione). Si entra nel vivo, sabato 3 agosto: il centro storico si anima con stand e degustazioni di prodotti tipici e vini pregiati. La “degustazione d’autore” è fissata alle 17 e 30 presso la Sala consiliare. A cura del Seminario Permanente Luigi Veronelli, s’intitola “Scelti col cuore. Una selezione dei Sole Guida Oro I Vini di Veronelli 2024” . Per  partecipare, occorre iscriversi. Idem per la degustazione itinerante a cura del prof Paolo Tegoni. Segue (dalle 19 e 30) una cena a base di prodotti tipici. Gli stand riaprono domenica 4 agosto (alle 10 e 30),  con degustazioni itineranti a cura di Mattia Asperti, il SommelierDiVino (su iscrizione). Il Gruppo Alpini si occupa del pranzo. Spazio anche al dibattito presso la Casa Rurale di fronte al Santuario (ore 18) con la narrazione di Paolo Tegoni: “Ciao Gino, racconti e note attorno a Luigi Veronelli”. Le note sono quelle del cantautore e chitarrista Omar Pedrini. Modera Paolo Confalonieri. Cena di chiusura a base di prodotti tipici nelle vie e nelle piazze di Ardesio. Percorsi tematici della rassegna: Assetati (percorso per iniziare rapidamente l’avventura enologica); Sud-Nord (viaggio enologico attraverso l’Italia); Pop (esplorazione di vari nomi del panorama vitivinicolo italiano); Sconfinamenti (vini italiani e internazionali); Di tutti i colori (caleidoscopio di sapori e aromi). Da segnalare, inoltre, il laboratorio culinario “Presi in castagna!” (4 agosto, ore 15 a cura di Luca Cagnasso, azienda agricola Bucolika di Fazzano). Non manca un ricco programma di concerti. Area relax nel “Giardino della Quiete”. Rilassamenti guidati (“Nella bolla del silenzio”) presso il museo Casa Rurale.  Info, biglietti di ingresso e prezzi: www.ardesiodivino.it ([email protected]) (continua…)

Cortina-Una Montagna di Libri/Castello del Terriccio: “La capsula del tempo.Vini, storie, follie”, tra aneddoti e curiosità (4 agosto)

22 LUGLIO 2024 | di

Vittorio Piozzo di Rosignano_2bUna Montagna di Libri_CortinaUna storica tenuta in Maremma, un’azienda vitivinicola ultracentenaria, un grande vino: il “Castello del Terriccio” (IGT Rosso Toscana), che porta il nome della Cantina. (Ma le etichette, di rossi e bianchi, sono varie).  Vale la pena saperne di più per conoscere meglio una importante realtà del settore ma anche il racconto di un latifondo secolare e di una famiglia che governa la tenuta dal 1921. L’occasione è una serata sulle Dolomiti di Cortina d’Ampezzo (4 agosto), nel programma del Festival Culturale “Una Montagna di Libri”. L’incontro esclusivo s’intitola “La capsula del tempo. Vini, storie, follie”. La conversazione, tra aneddoti e curiosità, si svolge tra Vittorio Piozzo di Rosignano (foto), titolare di “Castello del Terriccio”, e Luciano Ferraro, vicedirettore del “Corriere della Sera”, esperto del ramo e  conoscitore dei protagonisti del mondo del vino di ieri e di oggi. Con loro, Francesco Chiamulera, ideatore del Festival culturale cortinese. “Castello del Terriccio” (le vestigia del castello di Doglia, detto del Terriccio, ci riportano ala Medioevo) rappresenta una delle maggiori proprietà agricole della Toscana: circ 1500 ettari complessivi, estesi lungo il limite settentrionale della Maremma Toscana nelle vicinanze di Bolgheri. Oltre ai 60 ettari a vigneto e ai 40 ettari a uliveto, ai boschi, alla macchia mediterranea, al seminativo e ai pascoli in cui vivono libere due mandrie di bovini di razza Limousine, al Terriccio è presente un piccolo borgo storico in cui è inserito il ristorante “Terraforte”, e l’affascinante guest house Villa La Marrana. Entrambi con una spettacolare vista sul mare e sulle isole dell’arcipelago toscano. Con “Lupicaia”,  “Castello del Terriccio”  e “Tassinaia”, annoverati sin dai loro esordi tra i più grandi vini rossi italiani, l’azienda ha contribuito al successo dell’enologia toscana e italiana nel mondo. (continua…)

Stoccafisso delle isole Lofoten IGP: in crescita i consumatori (+18% il valore delle vendite), e l’Italia è il mercato più importante

19 LUGLIO 2024 | di

stoccafissoORZOTTO CON STOCCAFISSO DI LOFOTEN IGPTutti pazzi per lo stoccafisso? Di sicuro gli italiani lo apprezzano, e da anni è presente nella nostra tradizione culinaria, soprattutto in Veneto, Liguria, Campania, Calabria e Sicilia. I dati e le conferme arrivano dall’annuale seminario su stoccafisso e baccalà Norvegese, organizzato dal Norwegian Seafood Council (maggio 2024) . Del resto, dalla ricerca NielsenlQ risulta che il prodotto IGP delle Isole Lofoten ha registrato nel 2023 un aumento sia nel valore delle vendite (+18%) sia per il volume (+11,1%) rispetto al 2022. La notizia, va da sè, viene diffusa nel dettaglio. E la domanda (non retorica) è: qual è il segreto di questa prelibatezza gastronomica amata dagli italiani? Il gusto che contraddistingue lo Stoccafisso di Lofoten IGP è il risultato di un processo di lavorazione unico e naturale. Viene prodotto principalmente dallo skrei – il merluzzo artico stagionale – che viene pescato al di sopra del circolo polare artico tra febbraio e aprile. In questi mesi il merluzzo artico norvegese lascia il suo habitat nel Mare di Barents per arrivare alle isole Lofoten dove depone le uova. In questo periodo, infatti, le temperature e il perfetto equilibrio di vento, sole e pioggia rendono l’area ideale per far essiccare il merluzzo all’aperto su apposite rastrelliere lungo la costa. Dunque, è la natura a trasformare il pesce in uno stoccafisso unico e di alta qualità. In questo angolo del Nord Europa è nato il Consorzio Torrfisk fra Lofoten AS, che oggi riunisce decine di produttori impegnati a seguire un metodo di produzione tradizionale per lo stoccafisso che nel 2014 ha ottenuto il marchio IGP dall’Unione Europea, a garanzia della sua qualità e origine. Vero è che oggi è uno dei prodotti ittici maggiormente ricercati e scelti dagli chef di tutto il mondo. Si tratta del primo prodotto norvegese ad ottenere tale riconoscimento. Norvegia in primo piano non solo per la gastronomia. Anche per la cultura. Bodo, città della Norvegia settentrionale situata nella Contea di Nordland, è Capitale Europea della Cultura. Di più: il Bocuse d’Or, prestigioso campionato mondiale di cucina per cuochi (cadenza biennale) quest’anno ha organizzato la finale europea proprio in Norvegia, a Trondheim, città soprannominata “Casa dei sapori nordici”. Tra i protagonisti, lo stoccafisso. FOTO: Il merluzzo ad essiccare; il piatto di Anne Cecile Pedersen, chef e proprietaria del Querini Pub&Restaurant a Rost: Orzotto con Stoccafisso di Lofoten IGP (https://en.seafood.no) (continua…)