Telecamere e vigilantes nei reparti. La Regione vara il piano per i medici

diFrancesco Strippoli

Il 23 settembre convocato il comitato in prefettura. Pronti psicologi e infermieri specializzati

«Vogliamo che sia soffocato questo fenomeno. I medici e gli operatori sanitari vanno rispettati. La violenza va sempre respinta e condannata». Il vice presidente Raffaele Piemontese, prossimo assessore alla sanità, ha appena terminato di illustrare l’accordo integrativo con i medici di base (vedi sotto). Approfitta per commentare gli ultimi episodi di violenza a danni dei medici, compreso quello di ieri mattina contro un urologo a Casarano.
Piemontese, lunedì, è stato al Pronto soccorso e alla Chirurgia toracica di Foggia, teatro di tre episodi di violenza negli ultimi giorni. «La sicurezza - riflette l’assessore - è competenza del governo. Per questo il presidente Emiliano ha chiesto e ottenuto che si riunisca a breve la conferenza regionale per l’ordine e la sicurezza perché si adottino tutte le misure possibili (riunione prevista il 23 settembre, ndr). Ma anche noi, per parte nostra, non restiamo inattivi». La Regione può agire sul versante organizzativo ed è quello che si prepara a fare.

Sul piano generale, Piemontese riafferma il principio che tanto la Regione quanto le singole aziende sanitarie e ospedaliere si costituiscano parte civile nei processi contro gli autori degli episodi di violenza. «Costoro – sottolinea l’assessore – devono essere sottoposti alla sanzione penale, ma poi anche essere chiamati a risarcire il danno provocato alla Regione e alle Asl».
Piemontese inoltre rimanda alla necessità di applicare con rapidità le recenti linee guida emanate dalla giunta: uno psicologo e un infermiere specializzati che siano presenti nei Pronto soccorso per fornire informazioni ai pazienti in attesa, in modo da stemperare le possibili tensioni. Al Policlinico di Foggia, epicentro degli ultimi casi, sono poi previste misure supplementari. Ossia l’aumento dei vigilantes privati (da 5 a 7) e l’implementazione del sistema di video sorveglianza nel Pronto soccorso: nella cosiddetta «control room» dei vigilantes armati sarà presente un monitor dedicato al Pronto soccorso.

Sul punto interviene la presidente del Consiglio regionale: «È necessario investire più risorse – dice Loredana Capone – per rafforzare la medicina territoriale che può rappresentare una fonte importantissima per garantire servizi più veloci ed efficienti così da decongestionare i Pronto soccorso. Il governo nazionale deve mettere al centro della sua agenda le politiche sanitarie altrimenti salterà l’intero sistema sanitario pubblico».
Nei giorni scorsi il senatore di FdI, Ignazio Zullo, ha annunciato un progetto di legge perché si preveda un Daspo sanitario a carico degli autori di comportamenti violenti. 
Il proposito viene bocciato da Fulvia Gravame e Mimmo Lomelo di Europa Verde. «Il Daspo – dicono – si tradurrebbe nel pagamento di tutte le prestazioni sanitarie pubbliche per tre anni. Proposta geniale, in quanto prevede che il Daspo sia escluso per i casi di urgenza e salvavita e per le prestazioni a tutela della sanità pubblica. Dalla proposta trasuda il solito approccio securitario delle destre come se mostrare i muscoli e scrivere norme inapplicabili servisse a qualcosa». Europa Verde propone, viceversa, tre interventi: sorveglianza, aumentare stipendi e assunzioni (per avere più medici in servizio), rafforzare gli strumenti di ascolto dell’utenza per ricreare un clima sereno in corsia.
Una proposta di legge regionale è stata annunciata da Paolo Pagliaro (Puglia Domani, centrodestra). Mira a fornire misure di formazione e protezione ai lavoratori. Prevede anche l'adozione di protocolli d’intesa tra le Asl e le forze di polizia «finalizzati ad attivare il cosiddetto sistema di allarme rapido».

11 settembre 2024