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SAN FRANCISCO PUÒ ESSERE SALVATA?

Siamo a gennaio, e la prima donna eletta sindaco di San Francisco è nel pieno di un tradizionale discorso di inizio anno che fotografa in maniera fedele le speranze e le paure che caratterizzano oggi la città. San Francisco gode di un’economia in crescita e una disoccupazione ai minimi, un nuovo sfavillante stadio per i pluricampioni dei Golden State Warriors (squadra Nba ‘rubata’ alla meno facoltosa città di Oakland, dall’altra parte della Baia), e il suo status di ‘Capitale della resistenza’ contro Donald Trump: è la leader democratica e speaker della Camera Nancy Pelosi a rappresentare la città al Congresso. Ma oltre a tutto questo c’è la battaglia contro il problema dei senzatetto e i prezzi del mercato immobiliare. “La sofferenza che c’è sulle strade offende la nostra coscienza civica”, dice la 45enne Breed, evocando il dramma di chi è senza fissa dimora e parlando dell’impatto che ha sulla città. “Non possiamo più accettare di provare semplicemente compassione quando qualcuno finisce per strada”. La ricetta di Breed punta sull’edilizia, un obiettivo che, sottolinea, non deve essere ostacolato da “allarmi ipocriti su altezze e ombre” dei nuovi palazzi. Un cenno, quest’ultimo, alle obiezioni che sorgono in città ogni volta che si parla di progetti di costruzione. Il sindaco ce l’ha anche con il board di undici supervisori che siede in quinta fila davanti a lei, ascoltando il suo discorso. Questo Board of Supervisors ha recentemente votato contro una proposta di legge statale che avrebbe allentato le restrizioni alla densità abitativa. “La densità”, dice Breed, “non è una brutta parola. Non possiamo dire che ci servono più abitazioni e poi rigettare le proposte che ci permetterebbero di costruirle”. Ore dopo, Breed è ancora sul palco, stavolta a un isolato di distanza, nell’auditorium Bill Graham, per far prestare giuramento a Chesa Boudin, ex difensore d’ufficio che era stato appena eletto procuratore distrettuale, sconfiggendo il candidato appoggiato da Breed. Boudin, 39enne, ha promesso durante la sua campagna che non avrebbe perseguito quelli che vengono chiamati crimini ‘quality of life’, come l’adescamento o l’urinazione in pubblico. Ha fatto molto discutere che i genitori di Boudin fossero membri del Weather Underground, organizzazione di estrema sinistra, spediti in prigione quando Boudin stesso era appena nato. La folla festante venuta per sostenerlo rappresenta l’ala ‘progressive’ della città, quella a ‘sinistra della sinistra’

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