Un nuovo futuro
Alfonso e Aurora fanno un passo avanti con la stessa idea in testa: se devono affrontare la A morte, nessuno dei due vuole che il loro ultimo respiro avvenga dando le spalle al loro assassino. Sono coscienti che nella strada senza uscita in cui sono capitati per errore non hanno possibilità di fuga, ma non è il momento di piegarsi. E non mancano loro nemmeno le parole. Basta scambiarsi uno sguardo per muoversi all’unisono, con Alfonso che stringe fra le mani il pezzo di legno che ha trovato per terra e che brandisce come unica arma. Nell’intento di trovare una via di salvezza, urla una menzogna disperata: «Sono armato!», grida, tentando di essere convincente. «Se fai un altro passo, sparo!».
«Alfonso! Aurora! Non temete, sono Lucas!».
Riconoscendo la voce che ha risposto, i due si guardano increduli. Questa è una sorpresa che nessuno dei due si aspettava; lo sconosciuto arriva in una zona illuminata e vedono che si tratta, effettivamente, del dottor Moliner, che rimette nella fondina la pistola che impugnava e li abbraccia con un gesto spontaneo di sollievo e allegria.
Riconoscendo l'uomo, Aurora e Alfonso si guardano increduli
«Come è possibile? Cosa fai qui?».
«Ci hai spaventato a morte!» sospira Alfonso, «abbiamo visto il riflesso della canna della pistola mentre ci seguivi e abbiamo pensato al peggio».
«Mi dispiace molto, la mia intenzione era l’opposto. Sono venuto a proteggerti Aurora, abbiamo ricevuto un messaggio da uno dei nostri contatti tra i nemici della Repubblica. Sei in pericolo di morte, sarà meglio andare in un luogo in cui possa dirvi tutto».
Alfonso e Aurora fanno un cenno d’assenso e seguono Lucas fuori dal vialetto, tentando di sopportare il peso della preoccupazione che grava loro sulle spalle. Se il dottore è andato fino
