QUALCHE MINUTO PRIMA che Mira Murati, Cto di OpenAI, ci riceva in una sala conferenze nella sede centrale dell’azienda a San Francisco, un altro dirigente lascia la stanza: è il cofondatore e Ceo Sam Altman. Il nerd simbolo della rivoluzione dell’AI entra come un lampo, raccoglie le sue cose – che consistono solo in un laptop – e si allontana silenziosamente, così che Murati possa prendere il centro della scena.
È Altman generalmente il volto pubblico dell’azienda più nota nel campo dell’AI; tra l’altro, era tornato da poco da Washington, da un confronto con il Congresso sulla regolamentazione. Meno nota, ma altrettanto cruciale per l’ascesa repentina di OpenAI, la Cto spesso opera appena fuori dai riflettori. Murati, 34 anni, è la dirigente che gestisce il popolare chatbot ChatGpt e DALL-E, un sistema di intelligenza artificiale che crea immagini dal testo. Sono i prodotti che hanno spinto in alto OpenAI, partito otto anni fa come laboratorio di ricerca senza scopo di lucro.
Dopo il lancio, nel novembre 2022, ChatGpt ha raccolto in soli due mesi oltre 100 milioni di utenti mensili attivi, diventando l’applicazione di consumo cresciuta più velocemente nella storia. E anche se questi prodotti continuano a evolversi, capita di dover dare conto di problemi tecnici imbarazzanti o addirittura allarmanti, ed è Murati che sempre più spesso affronta un pubblico estremamente attento a ogni cambiamento o passo falso. Anche se si stima che la crescita di ChatGpt tra i consumatori negli ultimi mesi sia rallentata, l’utilizzo tra i clienti