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Istruzioni per aspiranti scrittori
Istruzioni per aspiranti scrittori
Istruzioni per aspiranti scrittori
E-book133 pagine1 ora

Istruzioni per aspiranti scrittori

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Info su questo ebook

Se un giorno quell’editore non mi avesse letta e scelta, io oggi sarei nessuno.

Se poi un altro scrittore di buon Cuore non mi avesse aiutata a correggermi e a consigliarmi, voi, miei cari aspiranti lettori, non avreste in mano questo libro.

Ideato, costruito su esperienze dopo esperienze che mi hanno così tanto deluso da farmi passare la voglia di scribacchiare per anni.

In questo manuale di istruzioni per aspiranti scrittori ho messo di tutto e di più per potervi aiutare a non demordere in questa bellissima dote della scrittura, ricordandovi sempre che sono le idee quelle che contano, “e in questo libro ne troverete molteplici” ma oltre questo, purtroppo occorrono anche delle elementari nozioni per poterle realizzare.

Non parlo di tecnica, esistono tanti libri specializzati che la insegnano, ma solo di consigli semplici per non cadere nei tranelli che uccidono la nostra vena artistica, il motore delle nostre idee e delle nostre creazioni.

Con questo libro vi divertirete e imparerete a come difendervi da questo “bel mondo magico” chiamato scrittura.
LinguaItaliano
Data di uscita26 mag 2016
ISBN9788869822308
Istruzioni per aspiranti scrittori

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    Istruzioni per aspiranti scrittori - Deborah G. Lovison

    Deborah G. Lovison

    Istruzioni per aspiranti scrittori

    (per quelli che si vogliono salvare i nervi e le tasche)

    Cavinato Editore International

    © Copyright 2016 Cavinato Editore International

    ISBN: 978-88-6982-230-8

    I edizione 2016

    Tutti i diritti letterari e artistici sono riservati. I diritti di traduzione, di mem-orizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi

    © Cavinato Editore International

    Vicolo dell’Inganno, 8 - 25122 Brescia - Italy

    Q +39 030 2053593

    Fax +39 030 2053493

    [email protected]

    [email protected]

    www.cavinatoeditore.com

    Impaginazione a cura di Simone Pifferi

    Indice

    NOTA DELL'AUTRICE

    PRIMO CAPITOLO

    SECONDO CAPITOLO

    TERZO CAPITOLO

    NOTA DELL'AUTRICE

    Salve sono Lovison Deborah. Qualcuno di voi mi conoscerà già avendo letto qualche mia opera, per molti altri questa sarà la prima volta che leggeranno questo nome.

    In questo libro avrei il piacere di raccontarvi qualche trucchetto per scrivere con gioia e non incorrere in delusioni che vi taglierebbero le ali prima ancora di essere pubblicati.

    Partirei con la mia esperienza di scrittura emozionale per far capire agli aspiranti scrittori che con pochi piccoli trucchi tutti possiamo arrivarci, per poi scrivere, divulgare le nostre idee, le nostre emozioni in piena libertà.

    Sottolineo libertà, sì perché nella scrittura basta non mettere il luogo e il nome preciso e tutto possiamo dire, possiamo parlare di personaggi politici quelli che ci stanno più sulle…, basta arrivarci con la fantasia, anche la peggiore, anche la più distorta, tipo quella che un giorno mi mandò in bestia quando lessi degli articoli vomitevoli su certi onorevoli che andavano in giro per il mondo a rappresentare la nostra povera Italia.

    Certo, come leggerete, ci andai giù cattiva ed era tutto inventato, ma scaricai tutta l’adrenalina della rabbia che avevo in corpo.

    Vi metto a conoscenza, cari lettori, che per la vergogna di quanto avevo scritto, questo appartiene a uno di quei testi mai pubblicati, un po’ per la paura di perdere quei pochi lettori che avevo, e soprattutto perché anche a me faceva troppo schifo; ma in questo libro vorrei avere il piacere di allegare anche questi tipi di racconti per farvi capire come, quando si è incazzati, si possa arrivare a scrivere cose impensabilmente cattive.

    PRIMO CAPITOLO

    IL DIPLOMATICO

    Salve a tutti, siete sorpresi di vedermi in questa trasmissione?

    Certo, siete abituati ad applaudirmi sui palchi o nelle conferenze in tv, mi conoscete come politico, ma mai vi sareste immaginato che grande uomo di merda io sia.

    Anche se in fondo siete stati voi miei cari elettori a darmi il potere dell’immunità parlamentare, per portami su e giù nel mondo a tradire la patria e a vendervi come carne da macello a quegli Stati che hanno scelto di distruggere l’Italia.

    Adesso, signori miei, giudicatemi, condannatemi a morte, perché io con la mia firma, ho già condannato voi a morte.

    Mi trovavo quel giorno al Palace Hotel di quel tal paese, erano anni che personaggi più potenti di me attendevano quello straordinario evento e, dopo tanti discorsi e viaggi diplomatici, decisero che proprio io dovevo sotto-firmare quell’accordo.

    Non chiusi occhio quella notte, i fantasmi dei miei saggi genitori mi tiravano i piedi, ma io sovrapponevo a quelle visioni tutto quel bello che la politica mi aveva concesso: ville, macchine, barche, donne. E così, quel mattino fatidico uscii presto di casa chiamando in anticipo la mia guardia del corpo per arrivare puntuale all’aeroporto e salire sul jet privato dello Stato.

    Sorvolai mari e monti, donne e uomini piccole formiche, e dall’alto mi sentivo al potere del Mondo.

    Decollammo sul terrazzo di un hotel a 1000 stelle e subito fui portato nella mia lussuosa stanza, ad accogliermi furono gentili signorine con champagne e cocaina.

    Gli occhi a mandorla mi hanno sempre fatto impazzire, e quelle dalla pelle olivastra, vellutata, con quel profumo orientale, mi fecero subito perdere la testa, e così ordinai la cena in camera, godendo della loro presenza. Erano molto belle ed esili, ed io, dopo aver cenato, non vedevo l’ora di portarmele a letto, ma quel mio pancione m’impediva l’amplesso e riuscivo solo a farmi leccare i coglioni, poi, con una bella sniffata di cocaina, le feci mettere a pecorina.

    Al termine della porcellata, tutti nella doccia a lavarci i peccati con acqua e bagnoschiuma.

    Ma io pensavo sempre a quel che avrei dovuto fare l’indomani mattina, e per non far impazzire la coscienza, continuai ad usufruire di quel menage senza limiti e gratuito sino al mattino, quando mezzo rincoglionito, arrivarono le mie guardie a mettermi il vestito e con la limousine di servizio venni condotto al mattatoio.

    Sapevo già cosa stavo andando a firmare, e, per annullare la coscienza, mi imbottii di pilloline calmanti che mi frenassero dalle emozioni, ma allo stesso tempo rimanere apparentemente sobrio per non far vedere le miei mani tremanti. Tanto sapevo che tra saluti e inchini bastavano solo poche ore di coraggio e poi sarei stato un uomo libero. Tutto sommato quei milioni di euro guadagnati in pochi anni senza far quasi nulla in qualche modo dovevo pur scontarli.

    Passai la penna sulla riga della firma di quel foglio chiudendo gli occhi, mettendo una sigla quasi incomprensibile anche per me; forse era la mia coscienza che mi bloccava, ma a loro non importava il mio nome e cognome, ma quel che rappresentavo in quel momento.

    Terminata la missione, volli ritornare subito in albergo senza voler nemmeno passare nella hall da pranzo e pregando tutti di lasciarmi solo, ordinai un cocktail di psicofarmaci, e, aggiunta della buona eroina, mi addormentai.

    Mi risvegliai l’indomani all’alba tutto sudato e impaurito per le immagini di mostri e bombe che mi avevano accompagnato per tutta la notte, e dopo una doccia fresca e qualche altra sniffata, vennero a caricarmi in macchina per andare all’aeroporto e far rientro a casa.

    Nello scendere dal jet personale stavo cosi male da volermi ammazzare, e all’arrivo dell’auto blu, chiesi di prendere un taxi e andare a nascondermi in un luogo segreto, lontano da tutti, fuori dalla politica, fuori da me stesso.

    Non chiedetemi il perché l’ho fatto e cosa ho fatto, cosa ho firmato, non ve lo posso dire.

    Inoltre non servirebbe farvi soffrire ancor prima che accada.

    Ma dopo mesi che girai l’Italia in lungo e in largo, capii quanto era bello questo Paese e quanto era buona la gente che, senza nemmeno sapere chi ero, mi accolse nelle loro case offrendomi ospitalità e amore.

    Così una mattina, con la mente sana e un coraggio da leone, decisi di raccontare tutto ai giornalisti e alla polizia, ma prima di finire dentro avevo piacere di presentarmi in questa trasmissione.

    Avete visto amici miei com'è facile raccontare storie

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