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Fatti spiritici. Fenomeni medianici
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Fatti spiritici. Fenomeni medianici
E-book77 pagine1 ora

Fatti spiritici. Fenomeni medianici

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Info su questo ebook

I fatti spiritici e le ipotesi affrettate e Fenomeni rimarchevoli di medianità (questi i titoli originali) sono due famosi e sorprendenti libri di Giovanni Battista Ermacora qui proposti in un solo ebook. In questa edizione il testo è stato prudentemente attualizzato.
LinguaItaliano
Data di uscita8 giu 2018
ISBN9788828334095
Fatti spiritici. Fenomeni medianici

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    Fatti spiritici. Fenomeni medianici - Giovanni Battista Ermacora

    Intro

    I fatti spiritici e le ipotesi affrettate e Fenomeni rimarchevoli di medianità (questi i titoli originali) sono due famosi e sorprendenti libri di Giovanni Battista Ermacora qui proposti in un solo ebook. In questa edizione il testo è stato prudentemente attualizzato.

    I FATTI SPIRITICI E LE IPOTESI AFFRETTATE

    Osservazioni sopra un articolo del prof. C Lombroso

    AVVERTIMENTO

    Questo breve scritto mi fu suggerito dalla lettura di un articolo del Prof. C. Lombroso sui fenomeni medianici pubblicato nel Numero del 7 Febbraio della Vita Moderna. Io avrei desiderato pubblicarlo nel medesimo periodico, ma non avendo avuto opportunità di poterlo fare in tempo debito ho pensato farlo tirare a parte.

    Perciò in esso il lettore non deve cercarvi alcuno dei pregi che si richiedono da una pubblicazione speciale, ma deve piuttosto considerarlo come semplice articolo da giornale fatto per l’occasione.

    Mio solo scopo fu di esortare coloro che desiderano istruirsi su questi argomenti a sospendere i loro giudizi finché non abbiano prima preso cognizione dei materiali che già esistono. È per questo che costoro non vi troveranno né specificati i fatti che contraddicono le opinioni del Lombroso, né sviluppate le teorie che di questi tengono conto; perché prima di tutto ciò mi avrebbe trascinato ben lungi dai limiti che mi aveva prefissi, e in secondo luogo perché io non avrei potuto che riportare qualche cosa di ciò che si trova ampiamente registrato e discusso in molti lavori di gran pregio. E così credetti esser loro ben più utile coll’indicare invece alla fine dell’opuscolo alcune fra le opere e pubblicazioni periodiche più pregevoli e più adatte per chi incomincia questi studi partendo dal puro materialismo.

    Reputai inoltre dovere di giustizia far precedere il mio scritto da quello del Lombroso onde il lettore imparziale possa giudicare se e quanto le mie critiche siano fondate.

    Padova, 26 Febbraio 1892

    I FATTI SPIRITICI E LA LORO SPIEGAZIONE PSICHIATRICA

    Dalla Vita Moderna del 7 Febbraio 1892

    Pochi scienziati furono più di me increduli allo spiritismo. Per chi non lo sapesse, gli basti di consultare i miei – Pazzi e Anomali – e i miei – Studi sull’Ipnotismo – ove giunsi quasi all’insulto contro gli spiritisti.

    Egli è che alcune osservazioni erano, e credo ancora siano, prive d’ogni credibilità. Quella, per esempio, di far parlare e agire i morti, sapendosi troppo bene che i morti, massime dopo qualche anno, non sono che un ammasso di sostanza inorganica. E tanto sarebbe volere che le pietre pensassero e parlassero.

    Un’altra causa era che gli esperimenti si facevano all’oscuro; e nessun fisiologo può ammettere fenomeni che non possa veder bene, massime fenomeni così questionabili.

    Ma l’aver veduto respinti dagli scienziati, dei fatti come la trasmissione del pensiero, la trasposizione dei sensi, che veramente erano rari, ma che certamente erano veri, e che io aveva constatato de visu, mi ha spinto a dubitare che il mio scetticismo pei fenomeni spiritici fosse della stessa specie di quello degli altri dotti pei fenomeni ipnotici.

    Essendomi in queste circostanze stato offerto di studiare tali fenomeni in un medium certamente straordinario, la Eusapia, accettai tanto più che potevo studiarlo in compagnia di alienisti esimi (Tamburini, Virgilio, Bianchi, Vizioli), che erano altrettanto o quasi scettici come me nell’argomento – e che mi potevano aiutare nel controllo delle osservazioni.

    Abbiamo preso tutte le precauzioni che si potevano maggiori, esaminata la donna coi metodi della psichiatria moderna e trovato ottusità tattile, turbe isteriche, forse epilettiche, profonde cicatrici di traumi all’osso parietale sinistro; legatole un piede, tenevamo per di più avvinti un suo piede e una sua mano, con un nostro piede e una nostra mano, io e Tamburini.

    Abbiamo cominciate e finite le esperienze col lume acceso; e ogni tanto, uno di noi, accendeva un zolfanello all’improvviso, per impedire ogni possibile soperchieria.

    I fatti osservati furono singolari. Io constatai, tra gli altri, in piena luce il sollevamento di un tavolo e delle nostre sedie, dallo sforzo fatto con le mani per poterlo abbassare, ne calcolai la resistenza a circa 5, a 6 chilogrammi.

    Si udirono poi a richiesta del signor Ciolfi, che conosceva di molto la media, dei colpi nell’interno del tavolo, e questi rispondevano (nel loro linguaggio convenzionale sedicente spiritista) opportunamente alle domande fatte sull’età dei presenti, e a quello che doveva avvenire e avvenne, per opera di un sedicente spirito o genio!!

    Fatto il buio, si cominciarono a sentire più poderosi i colpi in mezzo al tavolo: e dopo poco un campanello posto su un tavolo e distante più di un metro dall’Eusapia, venne suonando per aria e in giro sulle nostre teste, e si posò sul nostro tavolo e qualche tempo dopo in un letto discosto due metri dal medium.

    Mentre poi se ne sentiva nell’aria il suono, il dottor Ascensi, che per suggerimento di uno di noi s’era collocato dietro all’Eusapia, accese uno zolfanello e poté vedere il campanello vibrato in aria quando andò a cadere sul letto dietro l’Eusapia.

    Rifatto il buio, cominciammo a sentir muovere un tavolino di legno e intanto, mentre le mani della media erano tenute da me e dal professore Tamburini, il professore Vizioli sentiva ora tirarsi i baffi, ora pizzicare i ginocchi, con tocchi che parevano di una mano piccola e fredda.

    Io intanto sentii togliermi di sotto la sedia, che dopo poco mi fu rimessa a posto.

    Un grosso tendone che divideva la stanza da una alcova vicina ed era lontano un metro e più dal medium si portò, come se fosse mosso dal vento, tutto a un tratto verso di me e mi circondò tutto; io tentai di smuoverlo, ma non lo potei che con qualche difficoltà.

    Gli altri poi

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