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Un weekend diverso
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E-book35 pagine24 minuti

Un weekend diverso

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Info su questo ebook

Tre amiche s'incontrano dopo vari anni a casa di una di loro per un weekend nel mese di gennaio. Un'abbondante nevicata ne intralcia i progetti e, tra complicazioni e sorprese, la breve vacanza si chiude in modo insolito. I personaggi minori contribuiscono a rendere movimentato l'intreccio e il Destino vi entra a gamba tesa.
L'azione si svolge in un piccolo spazio della città di Ancona e, nell'interno, al Passo del Furlo. I tempi sono quelli attuali.


 
LinguaItaliano
Data di uscita3 feb 2019
ISBN9788832507720
Un weekend diverso

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    Anteprima del libro

    Un weekend diverso - Annamaria Mei

    pubblicati

    A casa di Giulia

    Erano giornate fredde, umide, di un inverno che sarebbe stato lungo secondo le previsioni; nell'immediato si aspettava l'arrivo di una corrente artica che, scontrandosi con l'aria più calda del Mediterraneo, avrebbe generato un Medicane, una specie di uragano nostrano, portatore di vento forte, neve o pioggia abbondante a seconda delle zone: Giulia guardava fuori della finestra il cielo scuro, la pioggia battente, e un po' di vento, che faceva muovere le frange della tenda avvolta nel congegno del terrazzo della casa di fronte, il primo segnale per lei della sua presenza e poi il tremolio dei rami defoliati e di qualche fronda qua e là dei sempreverdi. Doveva andare a prendere alla stazione due sue amiche, che venivano da Arona, a trascorrere il fine settimana con lei. Avevano progettato questo incontro già da qualche mese, senza pensare alle condizioni del tempo. Suo marito, per lasciarle tranquille, era andato a stare da suo fratello Aldo, che, rimasto vedovo, era contento di ospitarlo due giorni, a Marotta, nel suo appartamento, diventato troppo grande per lui solo. Però, prima di uscire, borbottò che sarebbe stato meglio scegliere un weekend di primavera, perché se fosse nevicato avrebbero avuto dei problemi tutti quanti. Giulia lo pregò di non fare l'uccellaccio del malaugurio e di stare tranquillo. Si dispiaceva di tenere la macchina per sé e di costringerlo a usare il treno. Ma lui protestò che andava bene così.

    Alle venti e trenta erano tutt'e tre a cena, sedute a tavola: da mangiare c'erano le cotolette alla milanese, le patate in padella e dell'insalata mista, scarola e radicchio, da bere del buon Rosso Conero: era piacevole ritrovarsi dopo parecchi anni. Avevano tante cose da dirsi, anche se si sentivano ogni tanto per telefono. Maria Grazia e Loredana erano sorelle e lei era stata amica inizialmente della prima, in quanto frequentavano entrambe il Liceo Classico Rinaldini, in classi diverse dello stesso corso, essendo Giulia più grande di due anni; solo più avanti aveva stretto amicizia anche con Loredana, che

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