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D'amore non si muore
D'amore non si muore
D'amore non si muore
E-book115 pagine1 ora

D'amore non si muore

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Info su questo ebook

D’Amore Non Si Muore è una frase che evoca la famosa canzone Rose Rosse di Massimo Ranieri; infatti le rose, come altri fiori, sono proprio parte integrante di questa nuova avventura. Quello che doveva essere un fine settimana di relax al Castello dele Rose, si trasformerà invece in una serie di macabri delitti che metteranno a dura prova la mente del Dottor Marco Linoli, medico affermato di Broni, un paese dell’Oltrepò Pavese, il quale è ancora protagonista di una complicata vicenda fatta di enigmi, tesori da scoprire, amori nascosti e personaggi che non sono quello che sembrano essere.
Riuscirà Linoli a scoprire tutta la verità e sciogliere la misteriosa matassa?
Non sarà semplice, anche se il suo intuito arriverà alla conclusione che “a volte ciò che sembra non è”!
Un giallo coinvolgente, dal sapore vintage, che vuole catturare l’attenzione del lettore dall’inizio alla fine, conducendolo dritto alla risoluzione di tutti i misteri.
LinguaItaliano
Data di uscita6 feb 2019
ISBN9788833431376
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    Anteprima del libro

    D'amore non si muore - Spelta Andrea

    D’AMORE NON SI MUORE

    -a volte ciò che sembra non è-

    Un giallo di Andrea Spelta

    D’amore non si muore

    -A volte ciò che sembra non è-

    Un giallo di Andrea Spelta

    Prima Edizione ottobre 2108

    Isbn 978-88-3343-101-7

    LFA Publisher

    Via A. Diaz, 17 -80023-

    Caivano -Napoli, Italy-

    Partita Iva 06298711216

    www.lfaeditorenapoli.it --- [email protected]

    Fin da tempi remoti, le persone hanno sempre considerato i fiori come un vero e proprio linguaggio, una sorta di simbolismo che rappresenti al meglio ciò che si vuole esprimere; ed ecco che se regaliamo un mazzo di Girasoli esprimiamo tutta la nostra stima e il nostro rispetto, se invece riceviamo delle Dalie veniamo considerate persone eleganti e con una grande dignità. Nessun altro fiore meglio della Gardenia può esprimere sincerità e chiarezza; poi c’è il Glicine che esalta la meravigliosa amicizia che si ha verso chi lo riceve. Ma il linguaggio dei fiori non sempre esprime qualcosa di positivo: ne esistono alcuni che possono indicare l’amore non corrisposto come il Narciso, la sfiducia come la Lavanda oppure il sospetto come la Menta. Bisogna essere esperti del settore per evitare spiacevoli disguidi, è necessario conoscere molto bene la specie ed il loro aspetto, altrimenti l’equivoco è dietro l’angolo; in questa nuova avventura sono proprio i fiori i protagonisti, il dottor Marco Linoli e il suo fidato amico, il commissario Rinaldi, si sono ritrovati in una situazione poco piacevole, fatta di macabri delitti e fitti misteri. L’intuito e la mente di Linoli dovranno lavorare molto per riuscire a risolvere questo nuovo rompicapo.

    Il rintocco delle campane si udiva chiaro e forte in tutto il paese, erano ormai le venti e per le strade di Broni non c’era più nessuno, la giornata stava volgendo al termine. Gli ultimi commercianti iniziavano ad abbassare le serrande per poter finalmente tornare a casa. Il buio era già sceso da qualche ora, d’altronde si sa, febbraio è il mese dell’anno dove l’inverno è nel suo pieno splendore ed alla sera tutto diventava tranquillo; difficilmente si poteva incontrare qualcuno per strada, gli abitanti erano in casa seduti a tavola pronti a cenare o impegnati a prepararne. La vita di paese era questa, totalmente differente dalla sempre caotica città; anche se quell’anno, il 1969, aveva portato in Italia una grande rivoluzione nei modi di vivere e di pensare, qui a Broni questa nuova filosofia non era ancora arrivata e, come di consuetudine dopo un certo orario, difficilmente si notava qualche abitante in circolazione. Ecco il motivo per cui quell’individuo non poteva certo essere del posto, non ne aveva i requisiti; già da tempo era seduto su una panchina della piazza centrale, sembrava un uomo di mezza età, indossava un cappotto scuro e portava un cappello nero. Leggeva assorto il quotidiano locale e con molta discrezione, di tanto in tanto, sollevava lo sguardo, dando un’occhiata in giro; dava l’impressione che stesse tenendo d’occhio qualcosa o qualcuno. Dopo alcuni istanti, dalla lussuosa villa situata davanti a lui, uscì un signore molto distinto. Il suo aspetto faceva intuire che si trattava di un individuo certamente benestante, il suo abbigliamento era elegante e costoso come l’auto che possedeva. Stando al suo atteggiamento doveva avere molta fretta, salì rapidamente sull’auto e partì. L’uomo chiuse il giornale e non esitò a seguirlo. Dopo pochi istanti, il signore si fermò in un bar appena fuori dal paese, verso la stazione e vi entrò. L’uomo, senza farsi notare fece altrettanto. Ormai era palese che lo stesse seguendo, era interessato alle sue mosse. Entrato, l’uomo si sedette ad un tavolino ed ordinò un caffè; osservava con attenzione quel ricco signore, il quale dopo aver bevuto una grappa, chiese al barista se poteva fare una telefonata, lui acconsentì. Il telefono si trovava proprio vicino a dove si era seduto l’individuo che lo seguiva, in questo modo poté ascoltare con precisione la conversazione:

    Pronto, sono io… Parla più lentamente altrimenti non ti capisco… – disse il signore al suo interlocutore, il quale non doveva essere italiano;

    Hai tutto quanto avevamo pattuito?... Va bene, ci vediamo fra mezz’ora al solito posto, mi raccomando prudenza, non farti notare! – e dopo quest’ultima frase, sorridendo soddisfatto, riagganciò, pagò velocemente la sua grappa ed uscì. L’uomo deciso a continuare il pedinamento, dopo avergli dato un po’ di vantaggio per non dare troppo nell’occhio, si mise a seguire la sua auto. Mentre lo tallonava, l’inseguitore assunse un’espressione di soddisfazione sulla sua faccia, sembrava che le cose stessero andando come aveva immaginato. Dopo aver guidato per quasi un chilometro fuori dal paese, il signore accostò l’auto in una piazzola adibita a parcheggio di alcuni mezzi agricoli, spense il motore e restò lì in attesa. Alcuni metri prima, parcheggiato dietro a delle sterpaglie, l’uomo teneva d’occhio la situazione. Passarono una ventina di minuti e si fermò nel parcheggio un camion. Stando alle scritte presenti sul mezzo ed alla targa, la provenienza non doveva essere sicuramente italiana. La conferma di ciò la ebbe appena dopo, quando dall’abitacolo scese l’autista; aveva la stessa voce di quella che percepì poco prima dalla conversazione telefonica. Il signore si avvicinò e si accordarono per andare in un altro luogo e salì sull’autocarro insieme al guidatore. L’uomo era sempre più soddisfatto, riaccese la macchina e continuò così il suo pedinamento. Dopo alcuni chilometri, il camion arrivò nei pressi di un immobile. Qui il signore scese, aprì il cancello ed entrarono. L’inseguitore parcheggiò la sua auto alcuni metri prima e, senza farsi notare, controllava attentamente tutta la scena nascosto dietro ad un muretto di cinta. L’autista portò dentro il mezzo, aprì il portellone e scaricò insieme al signore dei sacchi enormi, i quali venivano portati all’interno dell’immobile e vuotati dentro ad altri contenitori. Mentre li osservava da lontano, l’uomo estrasse dal suo soprabito una macchina fotografica ed iniziò a fare tantissime foto che documentassero tutti quei movimenti e tutti i dettagli. E con sua grande soddisfazione fotografò anche l’insegna di quell’immobile. Il suo sguardo era compiaciuto ed il suo sorriso sembrava voler esprimere una tanto cercata verità. A quanto pare aveva raggiunto il suo obbiettivo. E dopo aver scattato ancora qualche foto con molta prudenza, senza farsi vedere corse alla sua macchina e sfrecciò via. Quando fu abbastanza lontano, si diresse verso una cabina telefonica, accostò, scese e compose un numero. Attese la risposta del suo interlocutore, e gli comunicò che finalmente era riuscito a scoprire tutto. Le sue ipotesi erano giuste, ed ora tutto era documentato da fotografie dettagliate che non lasciavano dubbi. La stessa sera le avrebbe sviluppate, così l’indomani avrebbe potuto spedirgliele subito con corriere espresso all’indirizzo concordato in una busta anonima, in modo da non sollevare sospetti. Il suo interlocutore gli rispose che era fiero del suo lavoro, lo ringraziò e gli comunicò che aveva già provveduto al pagamento per il suo operato, lasciando una busta contenente la cifra stabilita all’interno della sua cassetta postale. L’uomo ringraziò, riagganciò, salì in macchina e ripartì velocemente.

    In questi giorni non ho un attimo di respiro, ho talmente tante visite da fare che a volte mi tocca saltare il pranzo, ma non mi sono dimenticato, vi aspetto per cena… d’accordo… A stasera! – e il dottor Linoli terminò la telefonata fatta da una cabina telefonica vicina all’abitazione del suo ultimo paziente, aveva voluto assolutamente che quella sera fossero presenti il commissario Rinaldi con sua moglie Luisa, la loro amicizia ormai era talmente forte che non potevano mancare all’evento; guardò l’orologio e tirò un sospiro di sollievo, quell’uggiosa giornata lavorativa di Aprile era fortunatamente giunta alla fine. Aveva terminato l’ultima visita e poteva finalmente definire gli ultimi preparativi per la sorpresa che aveva pensato per sua moglie Lucia. Infatti proprio quel giorno compiva gli anni e così decise di organizzarle qualcosa di indimenticabile. Per rendere al meglio tutto ciò serviva il tocco finale: un bel mazzo di fiori. Così Linoli si recò dal suo fiorista di fiducia:

    Buonasera Corrado, come sta? Va meglio la sua schiena?

    Oh Dottore, Buonasera! Molto meglio grazie! La sua cura mi ha fatto rinascere!

    Bene, mi fa piacere di sentire che sia tutto passato! Ma la mia non era solo una visita di cortesia, mi servirebbero dei fiori…

    Certo Dottore, volentieri! Le chiedo però se può, di pazientare un istante perché devo finire assolutamente questa composizione funebre, è l’ultima e tra poco passano a ritirarla, oggi ne avrò preparate almeno una quindicina… Capisce il perché del mio mal di schiena!!!

    Caspita! Stia attento, se no poi si blocca un’altra volta e dobbiamo passare dalle compresse alle punture…!!! – disse Linoli sorridendo;

    "Ha ragione, ma con questo funerale ho avuto un sacco di ordini da eseguire, tutti grossi e costosi, ho dovuto perfino rifornirmi di Crisantemi e altri fiori!!! Ma d’altronde con un defunto così

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