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Il curioso caso di Benjamin Button + The curious case of Benjamin Button: Ediz. integrale + Unabridged edit.
Il curioso caso di Benjamin Button + The curious case of Benjamin Button: Ediz. integrale + Unabridged edit.
Il curioso caso di Benjamin Button + The curious case of Benjamin Button: Ediz. integrale + Unabridged edit.
E-book104 pagine1 ora

Il curioso caso di Benjamin Button + The curious case of Benjamin Button: Ediz. integrale + Unabridged edit.

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Info su questo ebook

Due eBook in uno! Edizioni integrali italiana e inglese. Two eBooks for the price of one ! Italian and english unabridged editions. 

A Baltimora, nel 1860, accade un fatto inspiegabile. Il Signor Button non vede l’ora di abbracciare per la prima volta il suo primogenito ma, quando si presenta nella clinica privata della città, ad attenderlo c’è la sorpresa più grande della sua vita. Benjamin, il figlio tanto atteso, in realtà è un vecchio dell’apparente età di settant’anni. Il racconto, infatti, inizia con ciò che potrebbe rappresentare la fine di ogni storia: la vecchiaia. Benjamin Button, per un misterioso caso del destino, nasce vecchio e muore bambino. Durante la sua esistenza affronta tutte le tappe della vita di qualsiasi individuo, dall’amore alla guerra, ma alla rovescia. Comincia zoppicando e finisce poppando, con la ragione che va lentamente perdendosi.
Il racconto venne pubblicato nel maggio del 1922 sulla rivista Collier’s, ispirato da un'osservazione di Mark Twain che Fitzgerald fece sua: “è un peccato che la parte migliore della nostra vita avvenga all'inizio mentre la peggiore alla fine”.
LinguaItaliano
EditoreCrescere
Data di uscita25 mar 2020
ISBN9788883378584
Il curioso caso di Benjamin Button + The curious case of Benjamin Button: Ediz. integrale + Unabridged edit.
Autore

Francis Scott Fitzgerald

Francis Scott Fitzgerald (Saint Paul, 1896 - Hollywood, 1940). Considerado uno de los más importantes escritores estadounidenses del siglo xx y portavoz de la «Generación Perdida». Su obra refleja el desencanto de los privilegiados jóvenes de su generación, aquellos norteamericanos nacidos en la última década del siglo xix, a quienes les tocó madurar durante la Primera Guerra Mundial y que arrastraban su lasitud entre el jazz y la ginebra. Sus obras están escritas con un estilo elegante y situadas en fascinantes decorados. Destacan A este lado del paraíso (1920), Suave es la noche (1934) y, por supuesto, El gran Gatsby (1925).

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    Anteprima del libro

    Il curioso caso di Benjamin Button + The curious case of Benjamin Button - Francis Scott Fitzgerald

    Francis Scott Fitzgerald

    Il curioso caso di Benjamin Button

    +

    The curious case of Benjamin Button

    Edizione integrale + Unabridged edition

    © 2020 LIBRARIA EDITRICE S.r.l.

    CRESCERE Edizioni è un marchio di

    Libraria Editrice S.r.l.

    http://www.edizionicrescere.it

    Tutti i diritti di pubblicazione e riproduzione anche parziali sono riservati

    Per approfondire: Opera ed Autore - Link Wikipedia - Wikimedia Foundation Inc.

    A cura di Alberto Büchi : ALBERTO BÜCHI LIBRI (Facebook)

    Edizione cartacea disponibile isbn - 9788883377877

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    Indice dei contenuti

    Il curioso caso di Benjamin Button

    I

    II

    III

    IV

    V

    VI

    VII

    VIII

    IX

    X

    XI

    The curious case of Benjamin Button

    1

    2

    3

    4

    5

    6

    7

    8

    9

    10

    11

    Note

    Il curioso caso di Benjamin Button

    Edizione integrale

    I

    Nel lontano 1860 nascere in casa era un fatto consueto. Oggi, così mi dicono, i luminari della medicina hanno stabilito che i neonati debbano emettere i loro primi vagiti nell’aria anestetica di una clinica, ancor meglio se si tratta di una alla moda. Il giovane Roger Button e la moglie si ritrovarono quindi in anticipo di cinquant’anni in fatto di stile quando presero la decisione, un giorno dell’estate del 1860, che il loro primogenito sarebbe nato in una clinica. Se ci sia stato o meno un nesso fra questo anacronismo e l’incredibile storia che sto per narrare non si saprà mai.

    Vi racconterò solamente ciò accadde e lascerò che siate voi stessi a giudicare.

    I Button a Baltimora godevano di una posizione invidiabile, sia sociale che finanziaria, negli anni prima della guerra. Erano imparentati con alcune buone famiglie e ciò, come ben sapeva ogni uomo del Sud, li faceva appartenere all’immensa comunità di pari che popolava la Confederazione. Questa era la loro prima esperienza con la bellissima vecchia usanza di avere figli e il sig. Button era comprensibilmente nervoso. Desiderava che fosse un maschio così da poterlo mandare a Yale, nel Connecticut, all’ateneo dove lui stesso era stato conosciuto per quattro anni con il soprannome piuttosto scontato di Polsino.

    La mattina di settembre in cui sarebbe avvenuto lo storico evento, il sig. Button si alzò nervoso alle sei, si vestì, si aggiustò l’impeccabile cache-col e s’immerse in tutta fretta nelle strade di Baltimora diretto alla clinica per controllare se l’oscurità della notte avesse accolto tra le sue braccia una nuova vita.

    Quando si trovò a un centinaio di metri dal Maryland Private Hospital for Ladies and Gentlemen vide il dottor Keene, il loro medico di famiglia, scendere la scala d’ingresso fregandosi le mani come per lavarsele, in base a quanto richiesto dall’etica non scritta della loro professione.

    Il sig. Roger Button, presidente della Roger Button & Co., Ferramenta all’ingrosso, si mise a correre verso il dottor Keene con molto meno contegno di quanto ci si sarebbe aspettato da un gentiluomo del Sud di quel periodo pittoresco.

    «Dottor Keene!» lo chiamò. «Dottor Keene!»

    Il dottore lo sentì, si guardò intorno e rimase fermo ad aspettare; una curiosa espressione prese forma sul suo volto duro e ippocratico mentre il Sig. Button si faceva più vicino.

    «Com’è andata?» domandò il Sig. Button, raggiungendolo con una corsa affannosa. «Che cos’è? Lei come sta? È un maschietto? Chi è? Cosa...»

    «La smetta di parlare a vanvera!» lo interruppe brusco il dottor Keene. Sembrava piuttosto irritato.

    «È nato il bambino?» domandò in modo supplichevole il Sig. Button.

    Il dottor Keene si accigliò.

    «Beh, sì, direi di sì... immagino proprio di sì.» Lanciò di nuovo una curiosa occhiata al Sig. Button.

    «Mia moglie sta bene?»

    «Sì.»

    «È un maschio o una femmina?»

    «Ma insomma!» esclamò il dottor Keene manifestando una certa irritazione. «Vada a vedere con i suoi occhi. Oltraggioso!» Disse l’ultima parola quasi in un’unica sillaba poi si allontanò borbottando: «Crede che un caso del genere giovi alla mia reputazione professionale? Un altro così e sono rovinato... lo sarebbe chiunque».

    «Qual è il problema?» domandò il sig. Button, turbato. «Tre gemelli?»

    «No, non sono tre gemelli!» Rispose tagliente il dottore. «Forza, vada a vedere con i suoi occhi. E poi si cerchi un altro dottore. L’ho fatta venire al mondo io, giovanotto, e sono il medico della sua famiglia da quarant’anni, ma non voglio più avere niente a che fare con lei! Né con lei né con nessuno dei suoi familiari! Addio!»

    Detto ciò, si voltò di scatto senza aggiungere altro e salì sulla sua carrozza ferma vicino al marciapiede, e se ne andò con aria severa.

    Il sig. Button rimase lì, sconcertato e tremante dalla testa ai piedi. Quale orribile disgrazia poteva mai essere accaduta? D’un tratto gli era passato ogni desiderio di entrare nel Maryland Private Hospital for Ladies and Gentlemen; solo con un grandissimo sforzo, un attimo dopo, si costrinse a salire i gradini e a varcarne la soglia.

    Un’infermiera sedeva dietro una scrivania nell’opaco grigiore dell’atrio. Inghiottendo la propria vergogna. Il sig. Button le si avvicinò.

    «Buongiorno,» fece lei guardandolo in modo cordiale.

    «Buongiorno. Io sono... sono il sig. Button».

    A queste parole il viso della ragazza assunse un’espressione di assoluto terrore. Si alzò in piedi e sembrò quasi volesse volare via, riuscendo a trattenersi solo con grandissima difficoltà.

    «Voglio vedere mio figlio,» disse il sig. Button.

    L’infermiera lanciò un gridolino.

    «Oh... certo!» Esclamò quasi isterica. «Al piano di sopra. Vada... vada su !»

    Indicò la direzione e il sig. Button, in un bagno di sudore, si voltò incerto

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