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Schermaglie d'amore: Harmony Collezione
Schermaglie d'amore: Harmony Collezione
Schermaglie d'amore: Harmony Collezione
E-book149 pagine2 ore

Schermaglie d'amore: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Poco prima di Natale, Darcy Alexander riceve una telefonata dal padre adottivo, che la informa della fuga della madre. In preda alla preoccupazione si precipita nell'abitazione di famiglia per ottenere maggiori informazioni. Mai avrebbe immaginato che, nel tragitto, avrebbe dovuto prestare soccorso a un'affascinante sconosciuto caduto a causa della neve. Lui è Reece Erskine, milionario dal cuore di ghiaccio e allergico al Natale. Nonostante le divergenze iniziali, l'attrazione tra loro scoppia incontrollata, ma Darcy si domanda se riuscirà mai a sciogliere il cuore di quell'uomo che appare deciso a non amare mai più.

LinguaItaliano
Data di uscita9 feb 2015
ISBN9788858930878
Schermaglie d'amore: Harmony Collezione
Autore

Kim Lawrence

Autrice inglese, rivela nei suoi romanzi la propria passione per le commedie brillanti.

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    Anteprima del libro

    Schermaglie d'amore - Kim Lawrence

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Playboy’s Mistress

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2001 Kim Lawrence

    Traduzione di Sonia Scognamiglio

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2003 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-087-8

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Il bagno caldo era stato lungo e rilassante. Darcy scivolò in un paio di morbide pantofole e si diresse lentamente al telefono.

    Era piacevole avere l’appartamento tutto per sé, una volta tanto. Jennifer era un’ottima coinquilina, ma era anche il tipo di persona che ritiene il silenzio un inutile intermezzo da riempire preferibilmente con la musica, possibilmente del genere più rumoroso. Dal punto di vista dei gusti musicali, poi, non erano per niente compatibili.

    Con la cornetta appoggiata all’orecchio, Darcy sistemò il suo corpo snello nell’ampio asciugamano che l’avvolgeva e si sedette sul bordo del tavolino, aspettando che qualcuno le rispondesse dall’altro capo della linea.

    Stava proprio per riagganciare, quando sentì la voce di Jack Alexander.

    «Pronto.»

    «Ciao, papà, come va? C’è la mamma?»

    «Temo di no, tesoro... Mmh, non è qui...» rispose l’altro, con voce tremolante.

    Non c’era niente di strano nel fatto che la sua iperattiva madre fosse fuori di casa. Ma quello che turbò Darcy fu il tono sfuggente, quasi spaventato, con cui le aveva risposto il suo patrigno.

    La piacevole sensazione di benessere fornitale dal bagno e dal bicchiere di buon vino che stava pregustando svanì del tutto. Non era paranoica. Semplicemente conosceva bene Jack e sapeva che i brividi lungo la schiena che le avevano fatto provare quelle poche parole che aveva pronunciato non promettevano nulla di buono.

    Cercò di farsi coraggio, ma la voce le diventò flebile. «Che c’è questa volta? Le prove per il concerto di beneficenza in chiesa si sono prolungate più del solito, oggi?»

    Jack non l’avrebbe allarmata senza motivo, era un uomo calmo e dolce e lei gli voleva molto bene. Quando, sposando sua madre, era entrato nella sua vita, Darcy aveva solo cinque anni e suo fratello Nick sette. Due anni più tardi nacque Clare, poi arrivarono i due gemelli, imprevisti quanto ben accetti. Gli Alexander erano una famiglia molto unita e felice.

    «No, per niente.»

    Questa frase sibillina e la voce quasi rotta dal pianto di Jack la fecero decisamente preoccupare. Una piccola ruga le comparve tra le sopracciglia ben disegnate.

    «E allora, che c’è? Papà, adesso devi dirmi che cosa è successo.»

    «Tua madre... lei è...»

    Istintivamente Darcy scese dal tavolino, i muscoli le si contrassero in una morsa gelida e un’infinità di possibili tragici eventi le si affacciarono alla mente.

    «La mamma sta male...?»

    «Oh, no, no. Nulla del genere. È solo che...»

    Con un sospiro di sollievo, la ragazza si sedette sul pavimento.

    «Va’ avanti, papà.»

    «Tua madre se n’è andata.»

    «Come andata, e dove?»

    «Trascorrerà il Natale in una specie di rifugio in Cornovaglia.»

    «Ma è così lontano!»

    Darcy sentì le sue stesse parole, rendendosi conto di quanto fossero sciocche. Che importava dove fosse sua madre? Ciò che contava era che non fosse a casa e soprattutto il motivo di quella scelta. Non riusciva a capire che cosa potesse esserle accaduto. La sua vita privata poteva essere piena di errori e di risentimenti, ma aveva sempre avuto una famiglia sana e unita su cui contare quando le cose fossero diventate insostenibili. La sua famiglia era sempre stata un porto sicuro in cui rifugiarsi in qualsiasi momento. Tuttavia, adesso quella storia... e sua madre che si comportava in quel modo strano... Non poteva essere vero.

    Jack riprese a parlare in tono sconsolato. «Il fatto è che, anche se fosse dietro l’angolo... non hanno neanche il telefono lì. Non posso rintracciarla, non so che cosa fare, mi chiedono tutti di lei... Stava preparando i costumi per la recita di Natale della parrocchia, e per giovedì avrebbe dovuto preparare i polpettoni... Tu sai come si fa un polpettone, Darcy?»

    La voce del patrigno suonava quasi patetica, ormai. «Abbiamo cose molto più importanti dei polpettoni, di cui preoccuparci.» Come se lui avesse bisogno di qualcuno che glielo facesse notare. «Hai qualche idea del perché lo abbia fatto, papà? Avete discusso o avuto un litigio?»

    «No, niente affatto. Negli ultimi tempi era molto silenziosa... Ma, hai ragione, dev’essere stata colpa mia.»

    «Non dire assurdità, papà.» Darcy si era ripromessa che, il giorno in cui avesse trovato un uomo con la metà delle qualità di Jack Alexander, avrebbe fatto di tutto per tenerselo stretto.

    «Evidentemente aveva bisogno di stare un po’ da sola. Ehi, tesoro, sei ancora lì...?»

    «Sì, certo sono qui. Scusa, mi ero distratta per un attimo.» Quella situazione era talmente surreale: le persone come Cathy Alexander non hanno crisi d’identità, non lasciano la famiglia senza nessuna spiegazione valida.

    «Mio Dio, adesso che cosa farò?»

    La ragazza avvertiva il senso di panico che accompagnava le parole di Jack.

    «Beth con Sam e i bambini arrivano venerdì, ed è ormai troppo tardi per dirle di non venire.»

    «Infatti non devi farlo.» Darcy sapeva bene quanto fosse importante per il suo patrigno vedere la figlia nata dal suo precedente matrimonio. In effetti, da quando Beth si era trasferita negli Stati Uniti, aveva ben poche occasioni per stare insieme a lei e ai suoi nipotini.

    «Anche Nick arriverà per la fine della settimana, e Clare prima o poi si farà viva.»

    Era proprio tipico della sua sorellastra Clare comparire all’improvviso senza avvertire, pensò la ragazza tra sé, concedendosi un sorriso ironico.

    «Inoltre» continuò Jack, «la nonna sarà qui da un momento all’altro e... riesci a immaginare che colpo sarà per lei questa storia? In tutto ho calcolato che dovrei cucinare per quindici persone e il forno non funziona e io non ho mai saputo fare quei dannati pasticcini come sa farli tua madre...» La voce dell’uomo era disperata.

    «Niente panico, se faccio le valigie subito, sarò da te in... Ci sarà traffico a quest’ora?»

    «No, non puoi venire... E le tue vacanze in montagna?»

    Darcy si concesse un ultimo momento per immaginare malinconicamente irte cime innevate, deliziosi villaggi montani, nonché l’atletico e affascinante fusto che il destino teneva di certo in serbo per lei, prima di ritornare seria. Doveva far fronte a una situazione che richiedeva la sua presenza. Bisognava prendere con filosofia ogni tipo di contrattempo.

    «Non ci pensare, con la mia fortuna sarei tornata ricoperta di lividi.» Piuttosto, l’assicurazione dell’agenzia di viaggi prevedeva il rimborso dell’anticipo in caso di grave e inaspettata crisi coniugale dei genitori?, si chiese. Ma qualcosa le faceva sospettare che non avrebbe ricevuto alcun rimborso.

    «Non puoi rinunciarci!» insistette Jennifer quando, rientrata a casa, trovò Darcy intenta a sostituire gli abiti per la montagna con qualcosa di più adatto a un Natale in un remoto paesino dello Yorkshire. «Hai aspettato questa vacanza tutto l’anno. Proprio non capisco perché non possa essere Clare a occuparsi della faccenda.»

    Darcy sorrise. «Non credo che Clare sia in grado di risolvere problemi domestici.» La sua bellissima, intelligente e viziata sorellastra aveva un cuore d’oro, ma aveva bisogno di una seduta di psicoterapia ogni volta che le si spezzava un’unghia o trovava delle doppie punte.

    «Tu invece sei un’esperta in questo genere di cose, non è così...»

    «Be’, dovrò diventarlo in poche ore.»

    Rendendosi conto di non poter dissuadere l’amica, Jennifer si arrese. «Ti cacci in un bel guaio, lo sai?»

    «Se è per questo, non è una novità.»

    «Quella cosa non è stata colpa tua.»

    «Prova a dirlo alla moglie e ai figli di Michael: non credo la pensino come te.»

    Stavolta Reece Erskine aveva deciso di non correre alcun rischio. Avrebbe atteso la fine delle festività natalizie in un luogo sperduto e isolato nel cuore dello Yorkshire.

    Detestava il Natale e non capiva perché chi volesse evitare di trascorrere giorni e giorni a ingozzarsi in compagnia di persone che per il resto dell’anno cercava di evitare fosse considerato quasi un criminale.

    L’anno precedente, la sua ragazza del momento lo aveva scovato nell’albergo dove si era rintanato per starle lontano e, per vendicarsi, aveva venduto la storia della loro tempestosa relazione a una rivista scandalistica. E ora, soltanto perché si rifiutava di indossare un ridicolo cappellino di carta, presenziando a una ridicola festa, avrebbe dovuto ammettere che non era ancora riuscito a superare quella sconfitta? Ma non siamo ridicoli!

    Ecco perché, alla fine, Reece si era convinto ad accettare l’invito dell’amico Greg a trascorrere le feste nella sua tenuta vittoriana, in una landa sperduta dello Yorkshire.

    Più o meno.

    Sapeva che i lavori di ristrutturazione in casa non erano ancora terminati, ma non si era certo aspettato di ritrovarsi in un rudere.

    «Ragazzo mio, stai diventando troppo schizzinoso» disse il giovane a se stesso, per farsi coraggio, «Che saranno mai un topo o due...? Quello che occorre qui è solo del buon vecchio e sano spirito di frontiera. Chi se ne frega del servizio in camera, se si può utilizzare un bel fornello a petrolio?»

    Le sue parole, però, suonavano poco convincenti anche alle sue stesse orecchie.

    Sistemato il sacco a pelo in quella che sembrava una selvaggia brughiera, con tanto di fiume in piena, Reece si strinse il collo della giacca di pelle.

    Nonostante avesse acceso il fuoco in un piccolo e cavernoso antro che fungeva da

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