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Il Fratello
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E-book387 pagine4 ore

Il Fratello

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Info su questo ebook

Un avvincente thriller 
William viene trovato morto la mattina della festa nel paese di Weerden. Nel villaggio si dice che William si sia suicidato, ma Christien, la sorella adottiva sedicenne di Williams, non ci crede. Durante la sua ricerca dell'assassino scopre tantissime bugie e segreti del villaggio in cui vive.
Dieci anni fa si è verificato un incidente mortale sulla strada che porta a Sistren in cui è morto un residente del vicino villaggio. Questo evento viene menzionato sporadicamente nel villaggio, ma ha un impatto considerevole nel corso degli eventi. Vengono istituite nuove regole ed ai bambini non viene più permesso di andare a scuola a Sistren.  Il pirata della strada non è mai stato catturato. Cosa ha a che fare questo incidente con la morte di William? E suo padre adottivo sa più di quello che vuole dire?

LinguaItaliano
Data di uscita25 nov 2020
ISBN9781071576182
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    Anteprima del libro

    Il Fratello - Miranda van der Steen

    Il Fratello

    ––––––––

    Miranda van der Steen

    Prologo

    1

    Un paio di giorni prima...

    Venerdì

    Koos sbattendo le palpebre esce dal buio magazzino del suo bar. La luce attraversando la finestra brilla nei suoi occhi. Sarà una giornata di sole. Stamattina ha aperto presto il suo caffè a causa dei festeggiamenti previsti a Weerden.

    Quella sensazione di positività scompare guardando fuori. Nella piazza del villaggio, dove fino a qualche secondo prima c’era ancora pace totale, le persone si agitano, le donne gridano, gli uomini urlano.

    Un cliente abituale colpisce il vetro della porta con entrambe le  mani Vieni! Dacci una mano!.

    Koos lascia cadere la scatola di bicchieri di birra. Il vetro si rompe fragorosamente. I pezzi scricchiolano sotto i suoi piedi mentre apre la porta e corre in piazza. Un numeroso gruppo di persone è in piedi accanto agli alberi di fronte alla chiesa. Con i volti rivolti verso l'alto, indicando i rami. Segue il loro sguardo e il suo cuore si ferma per un attimo. Un ragazzo è appeso ad uno degli alberi.

    Si ferma improvvisamente. Sente il freddo dell'aria che respira, la sua gola si secca. Cerca di distogliere lo sguardo, ma non ci riesce. Questo é quello che accade.

    Surreale. Il ragazzo è morto.

    Nella folla, Andries, il sindaco, chiama gli altri attorno a se. Gli abitanti del villaggio arrivano correndo e tirano fuori il cellulare. Koos si tasta le tasche e ricorda che il suo telefono è dietro al bancone. Esita ma alla fine continua a camminare e si avvicina agli alberi.

    Un abitante del villaggio parcheggia la sua macchina vicino all'albero. Alcuni uomini di grossa corporatura salgono sul cofano. Sollevano il ragazzo.

    Si avvicina lentamente. Romijn, uno dei consiglieri comunali, cerca di tagliare la corda. Il coltello da pesca la trancia rapidamente. L'uomo che Koos ha sempre trovato straordinariamente piccolo ha chiaramente difficoltà.

    Dannazione bestemmia l'uomo, ma continua a tagliare.

    La folla intorno a Koos si ferma. Gli uomini si immobilizzano, le donne smettono di urlare. Tutti restano in attesa.

    Alla fine il ragazzo cade tra le braccia di Simon, l'ufficiale di polizia locale che vive qui nel villaggio di Weerden. Koos lo conosce bene. Quasi ogni giorno si siede al suo bar.

    Non è il figlio adottivo dei Mulder? urla qualcuno dietro di lui.

    Nessuno risponde. Eppure è così. Koos lo sa, tutti lo sanno.

    I presenti posano i cappotti sul pavimento. Il ragazzo viene appoggiato delicatamente su di essi. Simon e Andries tolgono la corda dal collo del ragazzo. Uno spettacolo macabro.

    Alle spalle di Koos qualcuno dice: Vieni.

    Il medico del villaggio arriva di corsa, mette in tasca il cellulare e spinge di lato l'agente di polizia, che è suo fratello.

    Il dottore si inginocchia accanto al ragazzo. Con l'indice e il medio sente le pulsazioni sul collo del ragazzo e posa l'orecchio quasi sulla bocca. Con le mani sovrapposte, l'uomo preme con fermezza sul petto del corpo senza vita. Soffia aria nei polmoni e il torace si alza visibilmente.

    Una donna urla È ancora vivo.

    La gente la obbliga al silenzio. La folla trattiene il respiro.

    Il dottore continua a soffiare ed eseguire le compressioni, ma dopo qualche minuto, si ferma. Ansimando, si risiede e scuote la testa. Scusate.

    Un intenso silenzio cala sulla piazza. La fine di una giovane vita. Queste cose non dovrebbero mai accadere.

    Una mano che si appoggia sul braccio riporta Koos alla dura realtà e alle persone intorno a lui che fanno un passo indietro. Segue il loro esempio e si volta.

    Bram e Ilse i genitori adottivi di William, corrono sul percorso che si è aperto per loro tra la folla. Poco prima di raggiungere il dottore, Bram si ferma, afferra il braccio di Ilse e l'attira a sè.

    Scusa Ilse, scusami dice il dottore.

    Che cosa ha William? urla Ilse. E si guarda intorno.

    Simon, Romijn e il sindaco le si avvicinano, si avvicinano al dottore e la bloccano.

    Le persone accanto a Koos sussurrano. Quello che dicono è quello che pensa anche lui. Datele spazio.

    Fatemi passare! grida.

    Le persone non si muovono. Bram le tiene il braccio.

    Lasciami si libera di scatto e prosegue tra la folla.

    Si sente sollevato come anche le persone accanto a lui.

    La lascia andare. La moglie del dottore ferma i presenti.

    Era suo figlio grida la donna, poi blocca la loro strada. Gli uomini indietreggiano.

    Ilse si inginocchia accanto a William.

    Sposta il ragazzo sul suo grembo per quanto possibile. Lei gli culla la testa e il torace tra le braccia.

    Il silenzio nella piazza è gelido ed eterno. Koos vuole tossire, ma non osa interrompere il silenzio.

    A questo punto Ilse inizia a piangere in modo incontrollabile. Resta con me William, resta con me.

    Bram si trascina verso sua moglie e le mette una mano sulla spalla.

    Koos scuote la testa. Non farlo sussurra. Lasciatela stare. Nessuno lo ascolta.

    Ilse allontana la mano di Bram.

    William! piange.

    Il grido d'aiuto si difffonde nella piazza. Se gli abitanti del villaggio non fossero ancora a conoscenza del dolore, ora avrebbero una certezza. È successa la cosa più terribile che possa accadere ad una persona. Koos si rende conto dell'impatto dell'evento. Tutti lo sanno, da qualche parte si chiude una finestra e involontariamente una porta è stata aperta.

    2

    Ilse è sulle scale con la sua prima tazza di caffè stamattina quando il cellulare di Bram squilla. Suo marito si ferma esattamente di fronte a lei e prende il telefono dalla tasca. Si intrufola dietro di lui nello stretto corridoio che dalla cucina va alla porta d'ingresso. I due bambini che vivono con loro da alcuni anni camminano dietro di lei e sgattaiolano nel soggiorno. Bram si schiarisce la gola, niente di più.

    Sta per chiamare Christien quando lui si gira. È sorpresa dal suo sguardo arrabbiato. I suoi occhi evocano paura. Lui le prende il braccio.

    Bram, che succede...

    Dobbiamo andare sulla Kerkplein. È successo qualcosa di brutto le lascia il braccio.

    La tazza le cade di mano. Il caffè gocciola sulle sue pantofole. Una calma senza precedenti prende il sopravvento sul suo corpo. È successo qualcosa e potrebbe essere solo William. Come l’altra volta, non è tornato a casa a dormire. Esita e guarda le scale. Christien. Si mette le scarpe e decide di non chiamarla ancora. Sullo zerbino prende a calci alcuni grossi frammenti della tazza di caffè.

    Con i piccoli al seguito, corre dalla vicina e suona il campanello. Come se Anneke stesse aspettando, apre immediatamente la porta. Non si dicono niente. Non è necessario. Si capiscono. La vicina si prenderà cura di loro.

    Immediatamente, Ilse rincorre Bram, urlando di dirle cosa sta succedendo. Ma lui non dice nulla. Anche se i suoi polmoni e muscoli protestano, tutto ciò che può fare è proseguire.

    Raggiunta la piazza, sembra che l'intero villaggio si sia raccolto lì. La folla si apre come una cerniera invisibile per far passare lei e Bram.

    Si guarda intorno, ma vede solo persone che la guardano con compassione.

    Cosa succede?

    La folla non sembra fermarsi. Tutti la fissano e distolgono lo sguardo quando lei contraccambia lo sguardo.

    Continua a correre dietro Bram fino agli alberi. I tre inconfondibili alberi sulla piazza. Bram si ferma. Lei segue il suo sguardo.

    Lì c'è William disteso in terra. Il dottore si allontana da lui.

    Che succede?

    Fa solo un passo nella direzione di William quando il dottore alza la mano per fermarla e le parla.

    Scusa Ilse, scusami dice.

    Sorpresa, muove lo sguardo dal dottore a William e viceversa.

    Scusa? Mi sta chiedendo scusa? Ma questo significa ...

    Cosa è successo a William? grida.

    Deve andare da suo figlio. Probabilmente non si sente bene, tutto qui.

    Altri uomini affiancano il dottore e le bloccano la strada. 

    Fatemi passare! grida ora, spingendo di lato il dottore con una spallata.

    Alcune mani la trattengono.

    No!

    Lasciatemi grida, allontanando tutti.

    Si fa strada tra la folla. Le mani la lasciano andare. In lontananza, sente la voce di Bernadette che impedisce a chiunque di avvicinarsi.

    Era suo figlio dice Bernadette.

    No, è mio figlio, non lo era.

    Cade in ginocchio accanto a William. Gli prende la testa e le spalle tra le braccia e lo culla. Non è morto, è privo di sensi, non si sente bene o tutt'al più dorme profondamente, ma non è morto.

    Lui è suo figlio.

    Non era. Non era. Lui è suo figlio.

    Il suo corpo è freddo.

    No!

    Il suo viso non è morbido.

    No! Non può essere. Mi senti? Ascoltami solo una volta. Non puoi essere morto. Non sei morto. Mi senti?

    Lo culla avanti e indietro. La sua testa e il suo corpo urlano, piangono, soffrono.

    È morto.

    No.

    No.

    Non vuole sapere la verità. Non è possibile. No davvero. Anche se lo è.

    Non sei morto

    Si.

    No, no, no!

    Sei morto.

    Non mi sentirai mai più.

    Mai più.

    No.

    No!

    NO!

    Grida e piange. Lo culla più forte che può, come se potesse scrollare via la morte.

    Resta con me William, stai con me grida.

    Le lacrime le scorrono in bocca. La sua gola è arsa si sente soffocare. La mano di Bram le stringe la spalla e la scuote.

    William! La gola le fa male dalle urla, ma non le importa.

    Sarebbe disposta a sopportare tutto il dolore del mondo se solo William tornasse. Continua a dondolarlo.

    Bram la tira per il gomito e le dice: Dai Ilse, loro devono avvicinarsi.

    Lei lo guarda. Lui sussulta. Loro devono avvicinarsi? Non c'è loro. Con la coda dell'occhio vede degli uomini in abiti dai colori vivaci che camminano con una barella. Chiude gli occhi. Le ruote della barella scricchiolano. I passi degli uomini rimbombano intorno a lei. I soccorritori parlano con il medico.

    Orario della morte ... rianimazione cardiorespiratoria ... Purtroppo non c'è più nulla da fare.

    Lei apre gli occhi. Anche se non vuole. Non può fare nulla, il momento in cui vorrebbe tenere William per sempre con se, scompare fugacemente tra gli altri ricordi. Le scivola tra le dita come sabbia.

    Stringe William intensamente.

    Qualcuno chiama Johan. Johan, il corpo deve rimanere qui per l' indagine.

    Indagini? Corpo? Si chiama William!

    Cosa fanno tutti qui?

    Gli agenti di polizia allargano il cerchio dei presenti. I soccorritori disturbano il suo mondo e lei si china per proteggere William.

    William gli dice Non ti lascerò andare.

    Signora, è morto dice un uomo vestito di un giallo brillante. Non possiamo più fare niente per lui.

    Una mano le afferra delicatamente la parte superiore del braccio.

    Stai lontano da lui reagisce con ira contro l'infermiere.

    Tutti devono allontanarsi da lui. Vuole stare da sola con William. La mano del barelliere dell'ambulanza allenta la presa.  Riesce a sentire il freddo che le attraversa il corpo, ma non vuole ammetterlo.

    Lasciatemi in pace con lui sbotta contro nessuno e tutti allo stesso tempo. Ora può piangere e grazie al pianto non deve dire altro. Continua a dondolarlo e gli bacia la fronte e la testa. Può ancora ripetere qualche altra volta il suo nome prima di avere la sensazione, tornando alla crudele realtà, in cui la morte di William non è altro che un fatto. Niente altro.

    Guarda il suo viso, gli accarezza le guance ed i capelli. I suoi occhi sono chiusi e la sua pelle sembra spenta. Non c'è davvero più.

    Come posso lasciarti andare? È impossibile.

    Arrabbiata afferra fortemente il suo corpo e gli dà un ultimo lungo abbraccio. Lunghissimo. Il freddo inizia a diventare ghiaccio. Un ultimo bacio e poi è sicura che lui non sarà più con lei.

    Inspira ed espira ancora una volta e poi guarda gli uomini intorno a lei. Ora lascia che Bram le afferri il gomito e aiutata da un paramedico si rialza. Gli agenti di polizia isolano l'area con nastri rossi e bianchi, la spessa corda è lì sul pavimento. Strizza gli occhi. No, no. Scaccia rapidamente quel pensiero.

    Andrà tutto bene dice la voce di un uomo.

    Si guarda intorno confusa. Chi parla?

    Andrà tutto bene ripete la stessa voce.

    La mano è sulla sua schiena e il goffo abbraccio che segue è soffocante.

    Andrà tutto bene afferma Bram per la terza volta.

    Lei lotta per liberarsi. Non sarà così. Non andrà mai più bene.

    La sua mano raggiunge il suo braccio. Si divincola e lo tiene a distanza, dietro di lui ci sono il dottore, il fratello del dottore ed il sindaco. La guardano imbarazzati. Sorride tristemente a Frederik il medico che ha dichiarato morto suo figlio.

    In punta di piedi cerca di intravedere William, ma la folla e i soccorrittori si frappongono tra lei e suo figlio. Non riesce a vedere Bernadette.

    È reale? Guarda Bram in modo supplichevole e lui la raggiunge di nuovo. Il dottore scuote delicatamente la testa. Il fratello del dottore si occupa di William.

    Si è reale. Si gira e corre veloce a casa così velocemente come era arrivata in piazza.

    3

    Il rumore della porta d'ingresso sbattuta e il silenzio nella casa che segue è un segnale chiaro che sta succedendo qualcosa. Christien si allunga, guarda la sveglia - 8:20 - e aggrotta la fronte come se in quel modo le risposte potessero essere svelate. Non dovrebbe esserci un silenzio così in casa questa mattina. È venerdì ed è programmata una festa al villaggio, quindi non c'é scuola. C'è sempre rumore in casa con due fratellini.

    Al piano di sotto il telefono squilla ma nessuno risponde.

    Con movimenti lenti flette le gambe fuori dal letto, ruota la testa sul collo a destra, sinistra e in basso verso il petto. Ancora uno sforzo, un allungamento nelle spalle e può andare avanti.

    Odora una maglietta grigia che aveva gettato sulla sedia la sera prima. Può indossarla ancora per un altro giorno.

    Secondo sua madre, quello è il modo più adolescenziale e sicuramente maschile per determinare la freschezza di un vestito. Non è un uomo, è un'adolescente di 16 anni ed è orgogliosa di esserlo in questi momenti.

    La sua spensieratezza diminuisce con lo sbattere della porta d'ingresso e lascia spazio ad un piccolo bruciore allo stomaco quando sente in lontananza le sirene. La spiacevole sensazione che qualcosa stia davvero succedendo cresce di minuto in minuto.

    Indossa i calzini ed i suoi jeans preferiti.

    Perché questi pantaloni? le chiese una volta sua madre.

    Sono così comodi e il tessuto è così morbido.

    Stropiccia il tessuto sulle gambe per sentire la consistenza.

    Raccoglie da terra i calzini di ieri e vede le sue vecchie scarpe da ginnastica sotto il letto. È passato tanto tempo, tesorini. Venite qui da me.

    Con i calzini e senza allentare i lacci infila i piedi nelle scarpe da corsa logore ma adorabili.

    Davanti allo specchio, si aggiusta i capelli con entrambe le mani. Non trova velocemente una spazzola, quindi i suoi lunghi capelli scuri dovranno accontentarsi di questo.

    Sciattamente scende le scale verso la cucina. Nel corridoio passa davanti al soggiorno dove non vede nessuno. Si chiede se William sia a casa e se abbia sentito le sirene. Stanotte non lo ha sentito rientrare a casa, ma stava dormendo abbastanza profondamente. A quanto pare russa quando dorme.

    Si ferma e ascolta. È e rimane silenzioso come la notte e non le piace. Si trascina in cucina.

    Nel frigorifero guarda cosa c'è disponibile per la colazione. Formaggio, marmellata, salsiccia. Chiude il frigorifero e apre un pensile. Pane, crackers, cruesli. Chiude il pensile. Apre il frigo. Latte, yoghurt. Chiude il frigo. Lo sbattere degli sportelli rimbomba in casa.

    Sì, non so ancora sospira. Sportello aperto. Cracker. Pensile chiuso. Frigo aperto. Formaggio. Frigo chiuso. Si siede su una sedia al grande tavolo da pranzo e mangia il cracker molto rumorosamente. O sembra così per la mancanza di altri suoni come le urla dei bambini più piccoli?

    Christien sorride per un attimo. Vengono chiamati i piccoli: i due figli adottivi che vivono con loro da alcuni anni. I fratellini Tim e Johannes. Entrambi molto più giovani di lei, ma ogni tanto le piace giocare con loro. Sono sempre felici.

    William, suo fratello adottivo di qualche anno più grande, non è molto felice, ma si trova bene con lui. Insieme ascoltano musica o parlano per ore del significato della vita. Con questo pensiero ritorna alla domanda: dove sono finiti tutti? Tutti sarebbero dovuti essere a casa. Persino suo padre, in realtà suo padre adottivo che va tutti i giorni a lavorare o ha sempre altro da fare.

    Forse sono già in centro.

    Oggi c'è la festa nel villaggio e anche se non ha senso, l'intero villaggio sarà presente. Quindi anche lei. Allora perché sua madre non l'ha svegliata?

    Di nuovo quel bruciore allo stomaco.

    Non le importa di non avere scuola per un giorno. In realtà 'scuola' è una parola troppo grande per quella che viene chiamata qui 'istruzione domiciliare' cioè lezioni presso il municipio dice sempre sua madre.

    Bambini di tutte le età insieme e un insegnante del giorno. Spesso è il sindaco di Weerden, a volte il medico e una volta persino l'agente di polizia che non è nemmeno l' agente ufficiale del villaggio.

    Quest'ultimo aveva fatto poco. Voleva che leggessero qualcosa di Edgar Allan Poe che Christien collegò a Winnie the Pooh. Chiese se avessero mai sezionato una rana durante la lezione di biologia. Dopo che uno dei bambini più piccoli aveva iniziato a piangere, il sindaco lo aveva sostituito nella lezione.

    William li chiama gli insegnanti delle SS. Uno scherzo che lei non capisce, ma che lo diverte sempre molto.

    Dove è William?

    Le sirene non si sentono più. La casa è troppo silenziosa. William starà ancora dormendo. All'improvviso sente le voci dei suoi fratellini e attraverso la finestra della cucina li vede giocare dalla vicina.

    Il bruciore allo stomaco diventa sempre più difficile da ignorare. A Weerden non succede mai nulla. Se un cane si ammala con le alghe blu del lago, questa è già una notizia sorprendente.

    Perfino le indagini condotte dall'ispettorato sul sistema educativo sono una ragione sufficiente per mettere in subbuglio il villaggio.

    Cerca il suo cappotto nel corridoio. La vicina può dirle qualcosa.

    Nel mobile in basso accanto al telefono c'è un volantino dell'ispettorato dell'istruzione. Non le è stato permesso di partecipare al colloquio tra l'ispettore e i suoi genitori la scorsa settimana, che strano. Suo padre adottivo non lo aveva voluto. Dopo quella conversazione suo padre era stato via quasi ogni sera. Consultazioni con L'importante club maschile Christien li chiama sempre così scherzosamente parlando con sua madre. Non con suo padre. Non gli piacciono battute del genere.

    Indossato il cappotto, si rende conto che le sue chiavi sono nella sua stanza e và al piano di sopra. A metà delle scale si gira. Qualcosa non quadra.

    Solo adesso se ne accorge. Cocci sullo zerbino. Non è normale. Prima che possa pensarci, la porta si apre e sua madre piomba in casa, piangendo.

    Non andrà tutto bene! urla sua madre.

    Sua madre ha le mani tra i capelli, se li strappa via inorridita, poi si lascia cadere sul divano.

    Mamma! Christien corre verso di lei, la strattona dalle spalle e grida Mamma ancora qualche volta.

    È morto! grida sua madre. È morto e Bram dice che andrà tutto bene. Non andrà bene. Lui è morto.

    Chi è morto mamma?.

    Sua madre si raddrizza velocemente e guarda Christien con grandi occhi iniettati di sangue.

    Oh cara sua madre la afferra così forte che le sembra di non riuscire a respirare.

    William. William è morto

    Le braccia di Christien cadono dalla schiena di sua madre. Una mano calda le accarezza la guancia. Scusa tesoro, scusa. William è morto.

    William morto? Non è possibile.

    È di sopra, no? dice Christien e si libera dall'abbraccio.

    No. È stato trovato questa mattina sulla Kerkplein dice sua madre.

    Trovato? Ha avuto un incidente? Ma non significa che è morto?  Potrebbe essere in ospedale? Sei già stata da lui? Christien picchietta sul braccio di sua madre con la mano. William non può essere morto.

    No, è davvero morto dice sua madre.

    Questa comunicazione cade come un colpo di martello, tutte le speranze vengono distrutte, si pietrifica nell'angoscia. William è morto davvero.

    Voglio andare da lui. Dov'è? chiede.

    Penso che lo stiano portando all'obitorio o alla polizia. L'ho visto. L’ho tenuto stretto. Sono sicura che sia morto. È stato trovato al villaggio questa mattina. Non dicono ancora nulla, ma credo che pensino che si sia suicidato impiccandosi ad un albero.

    Impiccato? Cosa...?

    La sua mente si paralizza.

    Sono sicura che non è così continua sua madre. Non si sarebbe mai suicidato. Non lo avrebbe mai fatto. Voleva andare via da Weerden ma non dalla vita. Non dalla vita.

    La mano di sua madre è morbida ma il conforto che normalmente le offre, manca. Le parole le attraversano la testa velocemente. Suicidio? Non è possibile. William non si farebbe mai del male. E se non si è suicidato allora è morto in altro modo. Impiccato. Allora lo hanno impiccato. Quindi deve essere stato assassinato.

    Il campanello suona.

    Sua madre l’abbraccia di nuovo. Il respiro di sua madre si sta calmando. Sente il battito del suo cuore nelle tempie. Il suo cuore batte troppo velocemente. Il campanello suona di nuovo. Si separano lentamente l'una dall'altra. Il divano ammortizza i movimenti quando sua madre si alza.

    Chi è stato? Chi lo ha ucciso? chiede prima che sua madre raggiunga l’entrata.

    Sua madre si gira. Non lo so, tesoro e abbassa gli occhi non lo so.

    Alla porta, sente la voce di Bernadette, un'amica di sua madre. La donna entra nel soggiorno ed abbraccia Christien.

    Lei la lascia fare. Una sensazione di nausea sopravviene. Lei ingoia.

    Oh cara dice la donna singhiozzando.

    Christien fa un passo indietro e si libera dall'abbraccio.

    Vado di sopra dice.

    Preferirebbe restare con sua madre in salotto. Ma bisogna fare così quando ci sono adulti.

    Un bacio sulla guancia e una stretta di mano. Abbraccia rapidamente sua madre e esce dalla stanza. In cima alle scale si gira e si siede. Non vuole essere da sola nella sua stanza. In questo momento vorrebbe avere William con sé. Avrebbe saputo cosa dirle per confortarla. Proprio come sua madre. Le lacrime scorrono lentamente sulle guance. Si nasconde il viso tra le mani.

    William è morto. Non c’è più.

    4

    Stap, so che avresti voluto fare qualcosa di diverso oggi. È il tuo giorno libero.

    Geert Stap sorride, prende il cellulare con l'altra mano e lo blocca tra la spalla e l'orecchio.

    Per te Jan io sono l’ispettore Stap

    Mia altezza il detective dell'estremo nord e oltre. Così va meglio?  Il sorriso di Jan il coordinatore della polizia, ricorda quasi il ridacchiare di una ragazza adolescente.

    Nel frattempo Stap cerca la chiave della sua auto. "Molto meglio. Cosa vuoi che faccia?’ Si dirige verso la sua auto parcheggiata più lontano per una festa organizzata dai vicini la scorsa notte.

    Qualche

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