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Non resta che un vuoto (Un thriller di Adele Sharp—Libro Sette)
Non resta che un vuoto (Un thriller di Adele Sharp—Libro Sette)
Non resta che un vuoto (Un thriller di Adele Sharp—Libro Sette)
E-book280 pagine3 ore

Non resta che un vuoto (Un thriller di Adele Sharp—Libro Sette)

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Info su questo ebook

“Quando pensi che la vita non potrebbe andare meglio di così, Blake Pierce arriva con un altro capolavoro del thriller e del mistero! Questo libro è pieno di svolte e il finale porta una sorprendente rivelazione. Lo raccomando fortemente per la biblioteca permanente di ogni lettore che ami i thriller davvero ben scritti.”
--Books and Movie Reviews, Roberto Mattos (riguardo a Quasi Scomparsa)

NON RESTA CHE UN VUOTO è il libro #7 di una nuova serie thriller sull’FBI realizzata dall’autore statunitense campione d’incassi Blake Pierce, il cui bestseller numero #1 Il Killer della Rosa (Libro #1) (scaricabile gratuitamente) ha ricevuto oltre 1.000 recensioni da cinque stelle.

Quando un corpo viene rinvenuto in un treno ad alta velocità che passa per Francia, Germania e Italia – chiaramente opera di un serial killer – le autorità si chiedono: a quale giurisdizione appartiene il caso?

L’agente speciale dell’FBI Adele Sharp – con triplo mandato statunitense, francese e tedesco – viene chiamata come l’unica in grado di manovrare gli strati del governo e di mettere a frutto la sua mente brillante per fermare l’assassino.

Ma man mano che appaiono altre vittime – su altri treni, in altri Paesi – il caso si fa più complesso. Potrebbe essere tutta opera di un serial killer?

E se così fosse, dove colpirà la prossima volta?

Un thriller pieno zeppo di azione con intrighi internazionali e suspense che tiene incollati alle pagine, NON RESTA CHE UN VUOTO vi costringerà a leggere fino a notte inoltrata.

L’ottavo #8 libro della serie sarà presto disponibile.
LinguaItaliano
Data di uscita12 mag 2021
ISBN9781094343648
Non resta che un vuoto (Un thriller di Adele Sharp—Libro Sette)
Autore

Blake Pierce

Blake Pierce is author of the #1 bestselling RILEY PAGE mystery series, which include the mystery suspense thrillers ONCE GONE (book #1), ONCE TAKEN (book #2) and ONCE CRAVED (#3). An avid reader and lifelong fan of the mystery and thriller genres, Blake loves to hear from you, so please feel free to visit www.blakepierceauthor.com to learn more and stay in touch.

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    Non resta che un vuoto (Un thriller di Adele Sharp—Libro Sette) - Blake Pierce

    cover.jpg

    N O N   R E S T A

    C H E

    U N   V U O T O

    (Un thriller di Adele Sharp—Libro Sette)

    B L A K E   P I E R C E

    EDIZIONE ITALIANA

    A CURA DI

    ANNALISA LOVAT

    Blake Pierce

    Blake Pierce è l’autore della serie di successo di USA Today dei misteri di RILEY PAIGE, che comprende diciassette libri. Blake Pierce è anche l’autore della serie dei misteri di MACKENZIE WHITE, che comprende quattordici libri; della serie dei misteri di AVERY BLACK, che comprende sei libri; della serie dei misteri di KERI LOCKE, che comprende cinque libri; degli INIZI DI RILEY PAIGE, che comprende sei libri; della serie dei misteri di KATE WISE, che comprende sette libri; della serie dei thriller psicologici di CHLOE FINE, che comprende sei libri; della serie di emozionanti thriller psicologici di JESSIE HUNT, che comprende finora quindici libri (a seguire); della serie di thriller psicologici de LA RAGAZZA ALLA PARI, che comprende tre libri; della serie dei misteri di ZOE PRIME, che comprende sei libri; della nuova serie dei misteri di ADELE SHARP, che comprende finora dieci libri (a seguire); e della nuova serie di gialli intimi e leggeri dei VIAGGI IN EUROPA, che comprende finora sei libri (a seguire); della nuova serie di emozionanti thriller LAURA FROST, agente dell’FBI, che comprende finora tre libri (a seguire); della nuova serie di thriller mozzafiato con l’agente dell’FBI ELLA DARK, che comprende finora sei libri (a seguire); della nuova serie dei misteri intimi e leggeri di UN ANNO IN EUROPA, che comprende finora tre libri (a seguire); e della nuova serie de i thriller di AVA GOLD, che comprende finora tre libri (a seguire).

    Accanito lettore, da sempre appassionato di romanzi gialli e thriller, Blake apprezza i vostri commenti; pertanto siete invitati a visitare www.blakepierceauthor.com per saperne di più e restare in contatto.

    img1.png

    Copyright © 2021 di Blake Pierce. Tutti i diritti riservati. A eccezione di quanto consentito dall’U.S. Copyright Act del 1976, nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, distribuitao trasmessa in alcuna forma o in alcun modo, o archiviata in un database o in un sistema di raccolta, senza previa autorizzazione dell’autore. Questo ebook è concesso in licenza esclusivamente ad uso ludico personale. Questo ebook non può essere rivenduto né ceduto ad altre persone. Se desidera condividere questo libro con un'altra persona, la preghiamo di acquistare una copia aggiuntiva per ogni beneficiario. Se sta leggendo questo libro e non l’ha acquistato, o non è stato acquistato esclusivamente per il suo personale uso, la preghiamo di restituirlo e di acquistare la sua copia personale. La ringraziamo per il suo rispetto verso il duro lavoro svolto da questo autore. Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, imprese, organizzazioni, luoghi, eventi e incidenti sono il prodotto della fantasia dell’autore o sono usati romanzescamente. Qualsiasi somiglianza con persone reali, vive o morte, è del tutto casuale. Immagine di copertina Copyright nadiia, utilizzata sotto licenza da Shutterstock.com.

    LIBRI DI BLAKE PIERCE

    UN THRILLER MOZZAFIATO CON L’AGENTE DELL’FBI ELLA DARK

    UNA RAGAZZA SOLA (Libro #1)

    UN GIALLO INTIMO E LEGGERO DELLA SERIE VIAGGIO IN EUROPA

    DELITTO (E BAKLAVA) (Libro #1)

    MORTE (CON STRUDEL DI MELE) (Libro #2)

    UN CRIMINE (E UNA LAGER) (Libro #3)

    LA SERIE THRILLER DI ADELE SHARP

    NON RESTA CHE MORIRE (Libro #1)

    NON RESTA CHE SCAPPARE (Libro #2)

    NON RESTA CHE NASCONDERSI (Libro #3)

    NON RESTA CHE UCCIDERE (Libro #4)

    NON RESTA CHE L’ASSASSINO (Libro #5)

    NON RESTA CHE L’INVIDIA (Libro #6)

    NON RESTA CHE UN VUOTO (Libro #7)

    THRILLER DI ZOE PRIME

    IL VOLTO DELLA MORTE (Libro #1)

    IL VOLTO DELL’OMICIDIO (Libro #2)

    IL VOLTO DELLA PAURA (Libro #3)

    IL VOLTO DELLA FOLLIA (Libro #4)

    IL VOLTO DELLA RABBIA (Libro #5)

    IL VOLTO DELL’OSCURITÀ (Libro #6)

    LA RAGAZZA ALLA PARI

    QUASI SCOMPARSA (Libro #1)

    QUASI PERDUTA (Libro #2)

    QUASI MORTA (Libro #3)

    I THRILLER PSICOLOGICI DI JESSIE HUNT

    LA MOGLIE PERFETTA (Libro #1)

    IL QUARTIERE PERFETTO (Libro #2)

    LA CASA PERFETTA (Libro #3)

    IL SORRISO PERFETTO (Libro #4)

    LA BUGIA PERFETTA (Libro #5)

    IL LOOK PERFETTO (Libro #6)

    LA TRESCA PERFETTA (Libro #7)

    L’ALIBI PERFETTO (Libro #8)

    LA VICINA PERFETTA (Libro #9)

    IL TRAVESTIMENTO PERFETTO (Libro #10)

    IL SEGRETO PERFETTO (Libro #11)

    LA FACCIATA PERFETTA (Libro #12)

    I GIALLI PSICOLOGICI DI CHLOE FINE

    LA PORTA ACCANTO (Libro #1)

    LA BUGIA DI UN VICINO (Libro #2)

    VICOLO CIECO (Libro #3)

    UN VICINO SILENZIOSO (Libro #4)

    RITORNA A CASA (Libro #5)

    FINESTRE OSCURATE (Libro #6)

    I GIALLI DI KATE WISE

    SE LEI SAPESSE (Libro #1)

    SE LEI VEDESSE (Libro #2)

    SE LEI SCAPPASSE (Libro #3)

    SE LEI SI NASCONDESSE (Libro #4)

    SE FOSSE FUGGITA (Libro #5)

    SE LEI TEMESSE (Libro #6)

    SE LEI UDISSE (Libro #7)

    GLI INIZI DI RILEY PAIGE

    LA PRIMA CACCIA (Libro #1)

    IL KILLER PAGLIACCIO (Libro #2)

    ADESCAMENTO (Libro #3)

    CATTURA (Libro #4)

    PERSECUZIONE (Libro #5)

    FOLGORAZIONE (Libro #6)

    I MISTERI DI RILEY PAIGE

    IL KILLER DELLA ROSA (Libro #1)

    IL SUSSURRATORE DELLE CATENE (Libro #2)

    OSCURITA’ PERVERSA (Libro #3)

    IL KILLER DELL’OROLOGIO (Libro #4)

    KILLER PER CASO (Libro #5)

    CORSA CONTRO LA FOLLIA (Libro #6)

    MORTE AL COLLEGE (Libro #7)

    UN CASO IRRISOLTO (Libro #8)

    UN KILLER TRA I SOLDATI (Libro #9)

    IN CERCA DI VENDETTA (Libro #10)

    LA CLESSIDRA DEL KILLER (Libro #11)

    MORTE SUI BINARI (Libro #12)

    MARITI NEL MIRINO (Libro #13)

    IL RISVEGLIO DEL KILLER (Libro #14)

    IL TESTIMONE SILENZIOSO (Libro #15)

    OMICIDI CASUALI (Libro #16)

    IL KILLER DI HALLOWEEN (Libro #17)

    UN RACCONTO BREVE DI RILEY PAIGE

    UNA LEZIONE TORMENTATA

    I MISTERI DI MACKENZIE WHITE

    PRIMA CHE UCCIDA (Libro #1)

    UNA NUOVA CHANCE (Libro #2)

    PRIMA CHE BRAMI (Libro #3)

    PRIMA CHE PRENDA (Libro #4)

    PRIMA CHE ABBIA BISOGNO (Libro #5)

    PRIMA CHE SENTA (Libro #6)

    PRIMA CHE COMMETTA PECCATO (Libro #7)

    PRIMA CHE DIA LA CACCIA (Libro #8)

    PRIMA CHE AFFERRI LA PREDA (Libro #9)

    PRIMA CHE ANELI (Libro #10)

    PRIMA CHE FUGGA (Libro #11)

    PRIMA CHE INVIDI (Libro #12)

    PRIMA CHE INSEGUA (Libro #13)

    PRIMA CHE FACCIA DEL MALE (Libro #14)

    I MISTERI DI AVERY BLACK

    UNA RAGIONE PER UCCIDERE (Libro #1)

    UNA RAGIONE PER SCAPPARE (Libro #2)

    UNA RAGIONE PER NASCONDERSI (Libro #3)

    UNA RAGIONE PER TEMERE (Libro #4)

    UNA RAGIONE PER SALVARSI (Libro #5)

    UNA RAGIONE PER MORIRE (Libro #6)

    I MISTERI DI KERI LOCKE

    TRACCE DI MORTE (Libro #1)

    TRACCE DI OMICIDIO (Libro #2)

    TRACCE DI PECCATO (Libro #3)

    TRACCE DI CRIMINE (Libro #4)

    TRACCE DI SPERANZA (Libro #5)

    INDICE

    CAPITOLO UNO

    CAPITOLO DUE

    CAPITOLO TRE

    CAPITOLO QUATTRO

    CAPITOLO CINQUE

    CAPITOLO SEI

    CAPITOLO SETTE

    CAPITOLO OTTO

    CHAPTER NINE

    CAPITOLO DIECI

    CAPITOLO UNDICI

    CAPITOLO DODICI

    CAPITOLO TREDICI

    CAPITOLO QUATTORDICI

    CAPITOLO QUINDICI

    CAPITOLO SEDICI

    CAPITOLO DICIASSETTE

    CAPITOLO DICIOTTO

    CAPITOLO DICIANNOVE

    CAPITOLO VENTUNO

    CAPITOLO VENTIDUE

    CAPITOLO VENTITRÉ

    CAPITOLO VENTIQUATTRO

    CAPITOLO VENTICINQUE

    CAPITOLO VENTISEI

    CAPITOLO VENTISETTE

    CAPITOLO VENTOTTO

    CAPITOLO VENTINOVE

    CAPITOLO TRENTA

    CAPITOLO TRENTUNO

    CAPITOLO TRENTADUE

    CAPITOLO TRENTATRÈ

    CAPITOLO TRENTAQUATTRO

    CAPITOLO UNO

    Leah Dubot stava reclinata nella poltrona imbottita stile Chesterfield, la testa appoggiata allo schienale rivestito da un centrino blu e bianco. Sopra a lei era appeso un piccolo lampadario, nello scompartimento di prima classe del Normandie Express. Inspirò il leggero odore di Bourbon che proveniva dal bicchiere, appoggiato nel porta-tazze incorporato del tavolino accanto al suo gomito. Di tanto in tanto il suo sguardo si spostava dalle luci dei lampadari di vetro appesi nello scompartimento bar e sfrecciava verso la carrozza ristorante del treno, visibile al di là del divisorio di vetro alla fine del lungo corridoio.

    Il treno si muoveva con sorprendente calma: meccanismi silenziosi e insonorizzazione ai massimi livelli, secondo lo studente di ingegneria meccanica che occupava la stanza accanto alla sua. Il Normandie Express poteva vantare una perfetta combinazione di comfort tradizionali e servizi moderni. All’interno la carrozza sembrava un ambiente uscito da qualche vecchio film, con un’eleganza storica donata dalle mappe incorniciate sulle pareti del ristorante, ma anche dai cuscini con nappe in puro cotone nella zona bar.

    Di fronte a Leah, una donna ovviamente ricca stava sorseggiando da una tazza fumante, bofonchiando del tempo e facendo tintinnare le sue perle, mentre accarezzava il collo di pelliccia che portava.

    "Bonjour," disse Leah, con un cenno della testa e un sorriso. La donna doveva avere il triplo dei suoi anni, ma non le avrebbe fatto male un po’ di conversazione.

    La ricca signora non le rispose. Si girò invece lentamente, i suoi tratti che si spostavano come melassa che si allarga in una padella. Inarcò leggermente un sopracciglio quasi inesistente sopra a un occhio contornato di rughe, e poi si girò dall’altra parte per scrutare fuori dal finestrino, che mostrava la campagna francese verso nord: per lo più morbide colline, verdi prati pianeggianti e una visione costiera del Canale della Manica.

    È un treno nuovo, sa, disse Leah, citando di nuovo le parole dello studente di ingegneria, se non altro per fare colpo. "Sembra vecchio, ma non lo è."

    La donna sospirò, come se facesse fatica a tirare fuori delle parole, ma riuscì a produrre un: Silenzio, con una voce roca, che assomigliava allo scricchiolio di un vecchio armadietto di legno. Poi si voltò di nuovo, e Leah tacque.

    Sospirò, ma cercò di non prenderla sul personale. Sapeva fin dall’inizio che ci avrebbe messo un giorno o due a farsi degli amici durante il suo interrail dal nord della Francia alla Germania Occidentale, che sarebbe poi proseguito in Polonia e Romania. Forse lo studente di ingegneria si era già ritirato in cuccetta.

    Si alzò in piedi, ancora sorpresa dalla stabilità sotto di sé. Aveva già viaggiato in treno, ma mai in condizioni così perfette. Il pavimento stesso era addirittura rivestito da un tappeto persiano.

    Rivolse un sorriso forzato alla riservata signora, poi si incamminò verso la carrozza ristorante, che conduceva allo scompartimento notte. Spinse una mano contro la porta, ma prima che potesse premere, quella si piegò verso di lei, sbattendole quasi contro.

    Scusa, disse la voce mormorata e agitata di un uomo con un impermeabile nero. Chinò la testa in segno di scuse e Lea non poté vederlo precisamente negli occhi, mentre la superava.

    Riprese l’equilibrio tenendosi a un bordo decorativo che adornava le finestre, poi, sistemandosi il maglione e lanciando uno sguardo irritato in direzione della donna che l’aveva ignorata e dell’uomo che l’aveva fatta quasi cadere a terra, entrò a testa alta nello scompartimento con la sala da pranzo.

    L’elegante arredamento in legno intagliato a mano poteva già di per sé reputarsi uno spettacolo, ma era superato dalle file interminabili di ceramiche immacolate, rinchiuse in un armadietto di vetro ora addossato a una parete, ma che veniva tirato fuori per ogni pasto.

    Leah sorrise mentre avanzava, salutando con un cenno della testa la giovane coppia di svedesi della business class che sedevano nella carrozza ristorante con uno dei loro amici del college.

    Mentre attraversava il vagone, però, Leah rimase immobile, quasi incapace di resistere all’urgenza di imprecare. La sua mano sfrecciò d’istinto al gomito, alla ricerca della fibbia della borsetta. Niente. Abbassò lo sguardo ed ebbe conferma.

    "Merde," borbottò, abbastanza sottovoce da non farsi sentire dagli altri. Fece dietro-front e marciò di nuovo verso lo scompartimento che aveva appena lasciato, per andare a recuperare ciò che aveva dimenticato.

    Mentre procedeva, spingendo il divisorio di vetro e accedendo alla sala bar, si accigliò. L’anziana signora era ancora seduta con le sue perle e le sue sete, sulla poltrona di fronte al finestrino. Ma l’uomo con l’impermeabile nero era in qualche modo sparito. Lea scrutò oltre la donna, verso uno dei finestrini che ora era aperto e lasciava entrare l’aria, accompagnata dai rumori del treno.

    Leah scosse la testa e andò verso la sua borsetta marrone, che aveva notato appoggiata al bracciolo di una delle poltroncine. Fece un gesto di scuse in direzione della donna, come se si aspettasse di sentirla sbuffare frustrata, al ritorno della scocciatrice di prima.

    Ma quando le si fu avvicinata, la donna non le parve per niente scocciata.

    Gli occhi dell’anziana signora erano strabuzzati. In una mano teneva la tazza di caffè che prima stava sorseggiando. Un secondo dopo, la tazza cadde, andando in mille pezzi sul pavimento e facendo schizzare dappertutto il liquido fumante e i frammenti di porcellana.

    Leah sbatté le palpebre, il cuore che batteva forte nel petto, e balbettò: Va tutto bene?

    E poi, come se scossa da una corrente elettrica, la donna si catapultò in avanti, tuffandosi, come se avesse uno spasmo, dal sedile. Non fece molta strada, dato che le sue gambe fragili non avevano sufficiente forza, ma una mano si allungò, cercando disperatamente di aggrapparsi a Leah. Le dita dell’anziana signora le presero il braccio, cercando disperatamente di stringerlo, e lei lanciò un grido sommesso.

    La bocca della donna era mezza aperta, gli occhi sgranati come quelli di un pesce.

    Oh, esclamò la donna. E poi la sua mano, prima premuta contro Leah, cadde e le andò al petto. Oh, ripeté. E poi si chinò in avanti, crollando a terra, la schiuma che le usciva dalla bocca. Fu scossa da un altro paio di fremiti e poi rimase immobile, il suo giro di perle macchiato da filamenti di vomito.

    Leah la fissò per un istante ancora, poi, come se improvvisamente immersa nell’acqua ghiacciata, la realtà della situazione le piombò addosso. Alzò la voce, gridando a pieni polmoni all’interno del lussuoso scompartimento, la borsetta momentaneamente dimenticata sul bracciolo della poltrona.

    CAPITOLO DUE

    Allora, cosa volevi dirmi? chiese il sergente, inarcando uno spesso sopracciglio e passandosi le dita attraverso i baffi da tricheco. Il padre di Adele aveva indosso una delle sue solite magliette bianche, invece di una felpa o maglione. Almeno questa volta non erano sulle Alpi, a testare la sua capacità di tenere a bada la morsa del freddo con la sola forza di volontà.

    Ora però un familiare cipiglio aveva increspato i suoi tratti.

    Adele non era sicura che suo padre fosse più frustrato dal ritorno in Francia o perché aveva viaggiato di notte, sotto sua insistenza. Ora, nell’appartamento di Adele, in piedi accanto a un’ampia porta-finestra che portava al terrazzino che si affacciava sulla città di Parigi, Adele non era sicura di come cominciare.

    Aveva la mente in subbuglio, pensieri frustranti che vorticavano, rendendola insicura su come introdurre la notizia. Non l’avrebbe presa bene. In un modo o nell’altro, conosceva suo padre, e sapeva che non avrebbe gradito ciò che stava per dirgli. Ma cos’altro c’era da fare, se non dirglielo?

    Ci siamo imbattuti nell’assassino della mamma, mormorò, lentamente.

    La singola piccola valigia di suo padre era appoggiata ai suoi piedi. Non aveva neanche avuto il tempo di farsi una doccia da quando era arrivato dall’aeroporto, e si trovava nel suo appartamento da dieci minuti soltanto. Ma era così che andavano le cose in casa Sharp. Dritti al punto. Senza tanto spazio per dimostrazioni di affetto o espressioni di ricongiungimento.

    Per un momento la mente di Adele andò al suo vecchio mentore, Robert Henry. Era malato – molto malato – ma recentemente aveva mostrato segni di leggero miglioramento. Il pensiero da solo le pesava sul cuore come un macigno, ma scosse la testa, concentrandosi sul momento e cercando di valutare la reazione di suo padre alle parole che gli aveva appena detto.

    Il suo volto rimase impassibile. Cosa intendi dire? chiese titubante.

    Quello che ho detto, gli rispose. L’agente John Renee, te lo ricordi? Stava lavorando sul caso, mentre io ero… Esitò e si interruppe.

    A fare una pausa, disse suo padre, completando la frase.

    Adele sapeva quanto fosse pericoloso permettere a suo padre di finire le frasi per lei. C’era stato un periodo, non molto tempo fa, quando, avendo l’opportunità, avrebbe potuto dirle qualcosa come: A scappare dai tuoi problemi. O A gestire il tuo esaurimento nervoso.

    Suo padre non era tipo da lesinare le parole. Ma stavano iniziando a guardarsi occhi negli occhi in maniera sempre più onesta. Quello che vedevano molto spesso non era la stessa cosa, ma almeno stavano cominciando a capire come relazionarsi. O almeno Adele lo sperava.

    Però c’era anche da dire che il sergente aveva nascosto delle prove riguardanti il caso di sua madre, e Adele faceva ancora fatica a guardarlo nello stesso modo di prima. Però aveva amato Elise un tempo, e nonostante il modo in cui le cose erano finite tra loro, Adele sapeva che non aveva accettato di buon grado il suo omicidio. Meritava di sapere.

    "Ha visto l’assassino? E l’ha preso?" Ancora nessuna espressione.

    Ci ha provato, ma non è riuscito ad acciuffare quel bastardo.

    Adele, disse suo padre con voce severa. Il linguaggio.

    Adele ruotò gli occhi. Certe cose non cambiavano mai. "Va bene. Non è riuscito ad acciuffare l’assassino. John doveva salvare una vittima." Disse questa parte con le labbra corrucciate, la voce tesa. Ne aveva già parlato con Renee, e non aveva intenzione di riaffrontare l’argomento con suo padre.

    Dal canto suo, l’espressione calma del sergente si stava incrinando un poco. Le sopracciglia erano abbassate, ma nel suo sguardo si vedeva crescere una tacita tempesta. Gli occhi erano più scuri di quanto Adele ricordasse e le pupille sembravano quasi dilatate. Il respiro era corto e nervoso, e notò che teneva una mano stretta sul bordo della maglietta, tirando la stoffa bianca.

    L’ha visto un secondo in faccia e si è fatto un’idea di che fisico abbia. Ora lavorerà sull’identikit insieme a un ritrattista forense, spiegò Adele, parlando il più oggettivamente possibile. Dentro di sé sentiva contorcersi e rigirarsi lo stomaco. Ricordava la sua conversazione con Renee, il lampo di rabbia. Poi il successivo rammarico per come l’aveva trattato. Ad annebbiare tutto, però, c’era stata l’assoluta certezza: l’assassino era ancora là fuori, a ridere nell’oscurità. Si schiarì la gola, chiudendo gli occhi per riequilibrarsi un momento, poi continuò. La situazione non promette bene. E ad ogni modo, penso che l’assassino si sia spaventato. Qualsiasi cosa avesse in mente, uscendo allo scoperto, ora se ne starà nascosto più a lungo.

    Il sergente incrociò le braccia e ringhiò. Perché l’ha lasciato andare, comunque?

    Come ti ho detto, ha dovuto scegliere tra salvare una vittima e prendere l’assassino.

    Un improvviso scatto di rabbia apparve sul volto del sergente, contorcendo la sua espressione e facendogli esplodere dalle labbra un suono roco e tonante. "Catturare l’assassino avrebbe salvato delle vite."

    Adele scrollò le spalle, comprensiva. Lo so.

    Suo padre parve smaltire parte del bollore e si lasciò cadere sul divano di fronte alla finestra, appoggiandosi allo schienale, i baffi da tricheco rivolti verso il ventilatore.

    Cosa intendi dire con ‘la situazione non promette bene’?

    "Intendo dire che John l’ha visto. Non bene, e al buio, ma il bast… ehm, l’assassino sarebbe stupido a tentare qualsiasi altra mossa."

    "Se l’hai preso una volta, puoi farlo

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