Il collegio
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Fantascienza - racconto lungo (50 pagine) - Il Collegio è un'eccellenza, una promessa, una imperdibile opportunità.
Ed è anche l'unica: nell'Italia di domani, la situazione sanitaria emergenziale e la spinta autoritaria della politica hanno reso la società rigidamente strutturata, privando ragazze e ragazzi di possibilità di studio e avanzamento. Ma le cose stanno per cambiare: una rosa di studenti e studentesse è stata scelta per un'istruzione esclusiva, e le gemelle Rebecca e Clarissa, entrambe selezionate, non vedono l'ora di fare sul serio. Peccato solo che il Collegio sia lontano da casa, sorvegliato e impenetrabile, e che le comunicazioni con le famiglie siano rigidamente controllate…
Da Caterina Franciosi, già autrice di Terra nova per Futuro Presente e di diversi racconti di successo per Delos Digital, una storia raggelante che suona anche troppo vera.
Caterina Franciosi è nata nel 1990 in una piccola cittadina della riviera romagnola al confine con le Marche. Ha frequentato il Liceo Classico e, successivamente, la facoltà di Lingue e Culture Straniere all’Università di Urbino. Nel 2018 apre il blog Il Salotto Letterario che si occupa di interviste e recensioni. Collabora con diverse case editrici, siti web, gruppi Facebook e riviste, tra cui l’associazione culturale Italian Sword&Sorcery nella sezione racconti e il magazine Life Factory Magazine nella sezione recensioni. Ha pubblicato racconti in varie antologie, tra cui Eau de Vampire, Il Marinaio e la Sirena e Vento del Nord (in Dreamscapes – I Racconti Perduti, editrice GDS), Dietro il muro (in Ali Spezzate, PAV Edizioni, contro la violenza sulle donne), Corvi di Guerra (in Guerriere, antologia fantasy al femminile edita da Le Mezzelane) e La carità di murt (in Halloween all’italiana, dal contest del portale LetteraturaHorror.it).
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Anteprima del libro
Il collegio - Caterina Franciosi
A te, caro Lettore e cara Lettrice
Capitolo uno
– Il Collegio? Cos’è il Collegio?
Il papà si chiuse la porta alle spalle con il volantino tra le mani. Era di rientro dal lavoro e Clarissa non poté fare a meno di notare i suoi capelli scuri umidi di disinfettante della fabbrica e di nebbia. I suoi occhi erano arrossati dalla stanchezza. Il papà sedette con un sospiro sullo sgabello traballante per togliersi le scarpe, ormai lise nonostante le innumerevoli toppe.
– Oh, ne parlavano oggi in mensa.
La mamma uscì dalla cucina e li raggiunse in salotto, anche lei avvolta dal profumo di disinfettante della Cleaniques, la ditta di dispositivi sanificanti internazionali presso cui lavorava.
– Ce lo hanno consegnato oggi a scuola – Clarissa indicò il volantino che il papà continuava a studiare assorto. – La De Angeli ci ha chiamate in segreteria e ci ha spiegato che, se vogliamo, possiamo iscriverci all’esame di ammissione.
– Esatto – confermò Rebecca sporgendosi oltre il bordo del divano – Ha detto che i responsabili del Collegio hanno selezionato gli studenti più meritevoli di ogni istituto dei Protettorati Regionali. La nostra scuola sarebbe orgogliosa di noi se decidessimo di partecipare.
– In che senso, i più meritevoli? – Il papà scrutò le figlie con espressione sospettosa. La sua fronte si riempì di rughe.
– Quelli con la media più alta. E io e Clari abbiamo tra le medie più alte del nostro istituto.
– Si tratta di una scuola esclusiva, me lo ha detto anche Stefania oggi a pranzo – continuò la mamma, fermandosi accanto al marito – Oh Giorgio, quelle scarpe non ce la fanno più. Domani mi fermo al mercato e te ne compro un paio nuove.
– No, Viviana. Non ci restano abbastanza crediti questo mese.
– Ce ne resteranno ancora meno se non potrai andare in fabbrica. Sai che scalzi non si può uscire.
Il papà fece uno sbuffo distratto e tornò a concentrarsi sul foglio di carta colorato tra le sue mani.
– Una scuola esclusiva… – borbottò, aggiustandosi i calzini sui piedi – Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo… Il Collegio vuole te… Ma che robaccia è?
Il cuore di Clarissa ebbe un tuffo. Lanciò un’occhiata alla sorella, ancora in ginocchio sul divano con le braccia appoggiate allo schienale. Fu come guardarsi allo specchio, e non solo perché Rebecca era sua gemella, ma perché il guazzabuglio di emozioni che provavano era lo stesso. Sia Clarissa che Rebecca erano particolarmente portate nelle materie scientifiche: quando la segretaria De Angeli aveva mostrato loro il piano di studi offerto dal Collegio, si erano rese conto che lì avrebbero avuto la possibilità di approfondire e ampliare conoscenze a cui non avrebbero mai avuto accesso diversamente.
– Possiamo accedere a corsi esclusivi, se superiamo l’esame di ammissione – rispose Clarissa esitante – La De Angeli ci ha spiegato che si tratta di un progetto nuovo, nato da pochissimo. Il Governo italiano, d’accordo con il Consiglio Generale europasiatico, ha deciso di stanziare fondi per la ricerca e di premiare i giovani più meritevoli inserendoli in programmi di studio avanzati.
Il papà e la mamma si limitarono a fissarla.
– Quello che Clarissa sta dicendo – intervenne Rebecca – È che il governo selezionerà un numero ristretto di candidati meritevoli che possano dimostrarsi risorse nello sviluppo di nuove cure contro la mutazione e contro il surriscaldamento globale. Ci vogliono nei loro laboratori, fianco a fianco con i migliori scienziati.
Le espressioni del papà e della mamma erano sempre più tese.
– Ma prima dobbiamo passare un esame – riprese Rebecca – Se vogliamo iscriverci, dobbiamo farlo entro la settimana. I risultati arriveranno alla fine del mese prossimo.
– Viviana, ma tu allora ne sapevi qualcosa? – chiese il papà.
La mamma scosse la testa. – Io ho solo sentito quello che diceva Stefania al tavolo, anche lei ha due figli della stessa età di Clarissa e Rebecca, al terzo anno delle superiori. Diceva che si tratta di un progetto nuovo, ma che nessuno sapeva ancora nulla di preciso. Ci sono solo questi volantini e le informazioni fornite dalla scuola.
Clarissa e Rebecca si scambiarono un’occhiata. Sapevano benissimo quali fossero le reali preoccupazioni dei genitori.
– La signorina De Angeli ha aggiunto che il Collegio prevede diverse borse di studio comprensive di vitto e alloggio. E anche di un deposito mensile di crediti, da far pervenire alle nostre famiglie non appena avremo iniziato il nostro lavoro in laboratorio.
– Non mi piace – disse subito il papà.
– Giorgio, aspetta prima di giudicare. Magari è davvero come dicono.
– Nessuno fa niente per niente. Perché il Governo non ci alza semplicemente i crediti mensili, invece di inventarsi tutte queste stronzate propagandistiche?
Si alzò, rovesciando lo sgabello traballante sul pavimento. Lo raccolse e lo appoggiò al muro. Passò il volantino alla mamma e si trascinò in cucina a testa bassa.