Gli oligarchi di Davos: Dal Covid-19 al Grande Reset: come le élite strumentalizzano le crisi per creare un governo mondiale.
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Info su questo ebook
Per le élite mondialiste che si riuniscono ogni anno a Davos, l’emergenza pandemica è stata un’occasione per avviare la promozione di un’Agenda globale, nota come Great Reset. Il fondatore del Word Economic Forum, l’ingegnere ed economista tedesco Klaus Schwab, descrive nei suoi libri uno stravolgimento globale della nostra società in una direzione post-umana.
Il sogno degli oligarchi di Davos è rafforzare la governance globale e dividere la società in due livelli: da una parte il potere economico detenuto da una ristretta cerchia tecno-finanziaria di miliardari, dall’altra la “massa”indistinta di individui sempre più poveri, senza diritti e senza radici, facili da sfruttare e controllare per il nuovo ordine post-umano che si sta costruendo.
Con questo libro scoprirai:
- terrorismo mediatico, censura, digitalizzazione, sorveglianza tecnologica e biopotere;
- la “nuova normalità” e i piani per la creazione di un governo unico mondiale;
- la quarta rivoluzione industriale e l’Agenda globale del Grande Reset;
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Anteprima del libro
Gli oligarchi di Davos - Enrica Perucchietti
come le élite strumentalizzano le crisi per creare un governo mondiale

image.jpegL’INDICE DEI CONTENUTI
KOSMO BOOKS
La biocrazia 25
I misteri di Fort Detrick 111
Il passaporto vaccinale 152
Il caso idrossiclorochina 198
La teroia dello shock 206
La creazione del Miniver 239
La patologizzazione del dissenso 246
The Great Reset 273
L’alba del post-umano 284
IndIce
13 Prima Parte Cybervirus
15 Introduzione
17 V accini mai testati sulla trasmissione: l’ammissione di Pfizer
La narrazione mainstream: la pandemia come guerra
Sfruttare le crisi per rifeudalizzare la società 22 Gli oligarchi di Davos
1Genesi e diffusione della Covid-19.
La versione ufficiale
e le teorie alternative
Il virus circolava in Italia già nell’estate 2019
30 L’indagine dell’oms
32 La versione ufficiale
35 Menzogne ed errori del passato
37 La genesi della pandemia: ipotesi a confronto
41 2 La moderna guerra biologica,
l’ingegneria genetica e le bioarmi
41 L a Cina e la Convenzione internazionale sulle armi biologiche
Un accordo segreto tra Cina e Pakistan?
L’incidente dell’antrace presso il cdc americano
46 L’allarme di Cyranoski su «Nature»
48 Gli incidenti nei laboratori cinesi 50 Il traffico internazionale di virus
53 3 Breve cronistoria dell’origine della pandemia.
I punti ancora oscuri
69 4 Le controversie e i pericoli in merito alla ricerca sul Guadagno di funzione
L’indagine di Roland Wiesendanger
Le accuse alla Cina
74 Il dossier dei Five Eyes
VIII GLI OLIGARCHI DI DAVOS
75 Il rischio di incidenti in laboratorio
La clamorosa ammissione della virologa Ilaria Capua
5Il laboratorio di Wuhan.
La partnership tra Parigi e Pechino e gli studi di Shi Zheng-Li
L a costruzione del laboratorio di biosicurezza e l’estromissione dei francesi
L’inchiesta di Mediapart
83 La virologa cinese Shi Zheng-Li 85 Le ricerche sui pipistrelli
89 6 E se il sars-CoV-2 fosse una chimera ricombinante? Le accuse di Tritto e Montagnier
89 Montagnier: Virus sfuggito da laboratorio
92 L o studio dei ricercatori indiani
dell’Indian Institute of Technology di New Delhi 95 Joseph Tritto: Cina Covid-19.
La chimera che ha cambiato il mondo
99 7 Le cavie di laboratorio rivendute agli ambulanti e i tamponi contaminati
101 L’inchiesta di Steven Mosher 103 I tamponi contaminati
8I misteri di Fort Detrick.
Dal progetto Mk-Ultra alle accuse della Cina, passando per Amerithrax
Amerithrax: gli attacchi all’antrace del 2001
116 Sidney Gottlieb, lo Stregone Nero di Fort Detrick
La Cina punta il dito contro Fort Detrick
Un blackout a Wuhan nell’ottobre 2019
Zhao Lijian accusa il cdc americano
116 La narrazione del virus cinese
I Military World Games
Le accuse dell’Iran
123 Parte seconda
Sorveglianza e biopotere
9Dataveglianza. La cultura della sorveglianza e il monitoraggio continuo dei cittadini
L’economia della precisione
Il capitalismo della sorveglianza
INDICE IX
129 La gabbia elettronica
131 H arari e il rischio di un nuovo terrificante sistema di sorveglianza
Il sospetto categoriale
La società del rischio
Google e il Superpanopticon elettronico 138 La restrizione della privacy
10I big data salvano la vita?
La sorveglianza digitale per il contrasto dell’epidemia
Privacy: il modello asiatico
Il sistema di controllo invasivo in Cina
Il modello israeliano
I piani europei per il Green Pass, prima della pandemia
11Passaporto vaccinale.
Privilegi e discriminazioni per i vaccinati
P rivilegi e discriminazioni per chi adotterà il pass sanitario
151 Come nasce la proposta di un passaporto vaccinale
151 La bocciatura del Consiglio d’Europa
Israele vara il Green Pass e i braccialetti elettronici
Il CommonPass
157 12 i d2020
L’identità digitale e il chip sottopelle
161 Vaccino in formato spray, cerotto o chip
163 13 Da tabù a realtà: i chip sottopelle
171 14 Uno stato di polizia può salvarci dalla pandemia?
171 Scienza assolutista e religione della salute
176 L o Stato terapeutico-globalista in nome della biosicurezza
179 Parte terza
Il paradigma della paura
15L’informazione ai tempi della Covid-19.
Post-verità, propaganda e terrorismo mediatico
La propaganda in democrazia
185 I cancelli dell’informazione
187 Terrorismo mediatico e pandemia del rocchetto
Mascherine, guanti e asintomatici
I video delle persone che svengono per strada
X GLI OLIGARCHI DI DAVOS
Le bufale mainstream sul virus
L’idrossiclorochina e lo scandalo Surgisphere
198 La terapia di Didier Raoult 201 La demonizzazione della vitamina D
16La teoria dello shock.
Indurre la percezione
di una minaccia globale
I sicari dell’economia
208 Milton Friedman e il capitalismo dei disastri
213 17 Il nemico invisibile.
Da Emmanuel Goldstein alla Covid-19
219 Parte quarta
Orwell tra noi: Miniver e Miniamor
221 Premessa
I Ministeri orwelliani e la psicopolizia
18Come la paura ci trasforma in psicopoliziotti. Dalla cieca obbedienza alla delazione
L’esperimento Milgram 227 Delatori e capri espiatori
19Il Miniver è tra noi.
Verso la creazione di un’informazione certificata
I falsificatori e il controllo della realtà
Una task force sulle fake news
236 Una Commissione d’inchiesta parlamentare sulle fake news 237 Verso uno psicoreato orwelliano?
241 20 La censura ai tempi della pandemia
Convertire i dissidenti
Gli eretici del nuovo millennio
247 Parte quinta
L’alba del post-umano
21La crisi della democrazia.
L’Agenda globale e la creazione di un nuovo ordine
Club Bilderberg e Commissione Trilaterale
La creazione di un governo unico mondiale
La Crisi della democrazia
INDICE XI
257 22 Gli oligarchi di Davos.
The Great Reset, Non avrai nulla e sarai felice
259 La stampa mainstream e il World Economic Forum
261 U n numero speciale del «Time» dedicato al Grande Reset
Non avrai nulla e sarai felice
La sharing economy e l’abolizione della proprietà privata
268 Klaus Schwab e la quarta rivoluzione industriale
270 L’Agenda del Grande Reset
Una moderna forma di hỳbris
Dalle droghe all’interfaccia virtuale
277 Transumanesimo e post-umanesimo 279 Le tappe del transumanesimo 281 Verso una cyberdistopia?
285 L’autrice
XII GLI OLIGARCHI DI DAVOS
PrIma Parte Cybervirus
a cura di
Enrica Perucchietti
«L’amore allontana la paura e, reciprocamente la paura allontana l’amore.
E la paura non sconfigge solo l’amore; anche l’intelligenza, la bontà, tutti i pensieri di bellezza e verità, è solo muta disperazione; e, infine, la paura arriva a espellere l’uomo dall’umanità stessa».
Aldous Huxley
Introduzione
«È chiaro.
L’unico mezzo per liberare l’uomo dalle azioni criminali è liberarlo dalla libertà».
Eugenij Zamjatin
Era marzo 2020 quando, interpretando gli accadimenti che avrebbero sconvolto il mondo intero e, cercando di anticipare cosa sarebbe successo da lì a poco, con il coautore, l’avv. Luca D’Auria, pubblicammo l’instant book, Coronavirus. Il nemico invisibile. Nei mesi e nei due anni successivi, l’opera si è arricchita e ampliata, è sbarcata sul mercato francese, divenendo una inchiesta giornalistica sulla presunta origine del Sars-CoV-2, sui retroscena geopolitici e finanziari della pandemia e sulle ripercussioni che la Covid-19 ha e avrebbe avuto su scala mondiale, in particolare in Occidente. Ampio spazio era dedicato alla propaganda mainstream, alla criminalizzazione e alla patologizzazione del dissenso, alla censura e alle misure di sorveglianza tecnologica che sono state adottate per gestire la crisi.
Alla luce di più di vent’anni di militanza
intellettuale nell’informazione libera e indipendente, chi scrive riteneva di avere a disposizione le chiavi per leggere correttamente – e così è stato – come la pandemia sarebbe stata strumentalizzata dal potere per avviare una ristrutturazione del Sistema. Non era necessario essere dei visionari, avere doti profetiche o leggere il futuro in una sfera di cristallo: bastava aver raccolto e analizzato negli anni i piani e i propositi delle élite mondialiste, aver imparato a conoscere le tecniche usate dai burattinai che si muovono dietro le quinte del potere visibile, per essere in grado di anticipare quanto, in effetti, è avvenuto nei tre anni che ci siamo lasciati alle spalle.
Era sufficiente, infatti, avere memoria della storia recente, aver studiato l’ingegneria sociale e soprattutto aver compreso come il potere sfrutta le situazioni di emergenza – indotte o reali che siano – per stringere le maglie del controllo sociale e della sorveglianza tecnologica e per introdurre misure draconiane. Qualcosa di simile, come vedremo, è accaduto all’indomani dell’11 settembre. Inoltre, come avevo già ampiamente descritto in Cyberuomo (Arianna Editrice), da anni gli architetti del mondialismo spingono per l’adozione del transumanesimo che oggi viene portato avanti dagli architetti del Great Reset (o Grande Reset in italiano). Nelle precedenti edizioni, si prevedevano e si delineavano quegli stravolgimenti della nostra società che, in nome del biopotere e della biosicurezza, sono stati adottati nei mesi a venire e sono tutt’ora in corso. Si notava anche come si volesse trasmettere l’idea che si fosse in guerra contro un nemico invisibile
e che la nuova situazione emergenziale richiedesse misure inaspettate, drastiche e liberticide. Per contrastare la circolazione del virus si è limitata la circolazione delle persone (si pensi al passaporto vaccinale), la loro privacy (il tracciamento tramite app) e le loro libertà (censura, lockdown e dpcm). Le persone sono state perseguitate, vessate e costrette a sottoporsi a inoculazione, per poi scoprire, come era stato preventivato da numerosi ricercatori indipendenti, che i sieri che erano stati presentati come miracolosi
non servivano nemmeno a fermare la trasmissione del contagio¹.
Vaccini mai testati sulla trasmissione: l’ammissione di Pfizer
Nell’ottobre del 2022, la dichiarazione di Janine Small, presidente della sezione della Pfizer dedicata allo sviluppo dei mercati internazionali, al Parlamento Europeo, è diventata virale, in verità più sui social che non sui media di massa, che alla notizia hanno dedicato poca o nulla attenzione, se non con goffi tentativi di debunking. La narrazione mainstream, volta a convertire l’opinione pubblica sulla strada per gli hub vaccinali, si è per mesi assestata sul mantra che l’efficacia del vaccino fosse quasi totale e che il siero bloccasse la trasmissione del contagio, modificandosi solo alla prova dei fatti nei mesi successivi.
Che cosa ha detto, invece, Small di così sensazionale?
Rob Roos², eurodeputato olandese del Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei, ha rivolto alla dirigente di Pfizer una domanda secca, prendendola in contropiede. «Il vaccino Pfizer Covid è stato testato per fermare la trasmissione del virus prima che entrasse nel mercato?». Small ha risposto con un sorriso beffardo: «Mi chiede se sapevamo che il vaccino interrompesse o no la trasmissione prima di immetterlo sul mercato? Ma no. Sa, dovevamo davvero muoverci alla velocità della scienza»³.
Alla velocità della scienza… e agli interessi di Big Pharma.
Ora è definitivamente certificato che la dichiarazione del luglio 2021, fatta dall’allora premier italiano Mario Draghi a supporto dell’introduzione del green pass come «garanzia di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose»⁴, era una bufala. Ancora, il 15 dicembre 2021 a Montecitorio, Draghi ribadiva il concetto, invitando a sottoporsi alla terza dose: «Vaccinarsi è essenziale per proteggere noi stessi, i nostri cari, la nostra comunità. Ed è essenziale per continuare a tenere aperta l’economia, le scuole, i luoghi della socialità, come siamo riusciti a fare fino ad ora»⁵.
Nel novembre 2020 era stata proprio Pfizer a dichiarare che i primi dati mostravano che il suo vaccino sperimentale aveva un’efficacia di oltre il 90% nel prevenire il Covid-19⁶. «Questo è un momento storico», aveva commentato detto in un’intervista Kathrin Jansen⁷, vicepresidente senior e capo della ricerca e sviluppo sui vaccini presso Pfizer. Secondo Ugur Sahin⁸, co-fondatore di BioNTech, «il vaccino potrebbe impedire a oltre il 90% delle persone di contrarre il Covid-19». La notizia era stata commentata con entusiasmo da Joe Biden, Anthony Fauci e Rochelle Walensky, direttrice del cdc, secondo cui i vaccini anti-Covid «riducono il rischio di infezione del 91% per le persone completamente vaccinate»⁹.
L’idea che il vaccino bloccasse il contagio è stata promossa dalla politica che, su questo falso pilastro, ha costruito un sistema di misure draconiane.
Su tali false premesse scientifiche si è poi indotta la criminalizzazione dei non vaccinati (Pierpaolo Sileri: «Renderemo difficile la vita ai no vax, sono pericolosi»¹⁰; Giuliano Cazzola: «Serve Bava Beccaris, vanno sfamati col piombo»¹¹; Matteo Bassetti: «Vanno trattati come tali, sono un movimento sovversivo, sono dei terroristi»¹²) e la patologizzazione del dissenso (Umberto Galimberti: «I no vax sono pazzi e vanno curati»¹³). Ai renitenti all’inoculazione sono state così addossate tutte le colpe della società e si è auspicato persino di far loro pagare le cure in caso di ricovero ospedaliero.
I media hanno alimentato questa spirale di violenza (ad esempio il direttore di «Domani», Stefano Feltri: «Escludiamo chi non si vaccina dalla vita civile»¹⁴), invitando a stanare i dissidenti e ancorando nell’opinione pubblica l’idea che un non vaccinato fosse malato e un pericoloso untore.
Ora, grazie all’ammissione di Janine Small, questo castello di menzogne sta definitivamente crollando e sempre più testate internazionali, dal «Wall Street Journal»¹⁵ a «Newsweek»¹⁶, iniziano a prendere posizione contro le politiche pandemiche e ad attaccare Big Pharma, chiedendo conto del loro operato.
La narrazione mainstream: la pandemia come guerra
La nozione di guerra è servita a legittimare lo stato di eccezione con le limitazioni della libertà di movimento, l’introduzione di un autoritarismo tecnologico-sanitario con la sua propaganda bellica, il suo terrorismo medico e la sua criminologia sanitaria.
Per sopravvivere, questa forma di dispotismo si alimenta di paura e si autosostiene grazie alla creazione di una mitologia bellica, con i suoi eroi (medici, infermieri, ecc.), i cattivi (gli untori, i negazionisti, i no mask), le spie (i delatori), i dissidenti (che vanno censurati o addirittura internati e curati), i salvatori della patria (i governi), persino con l’imposizione dell’ordine – solitamente militare – del coprifuoco
.
Per mesi, terrorizzati e disorientati dalla paura, abbiamo deciso di cedere passivamente tutte le nostre libertà (financo quella di espressione) per abbandonarci docilmente nelle mani dell’autorità e per far salva la vita. Una vita sempre più digitalizzata, virtuale, isolata, che sta diventando una mera nuda vita
, citando il filosofo Giorgio Agamben, fatta di diffidenza, paura, ipocondria, isteria, distanziamento, isolamento, quarantena. I cittadini, infatti,
«sono disposti a sacrificare praticamente tutto, le condizioni normali di vita, i rapporti sociali, il lavoro, perfino le amicizie, gli affetti e le convinzioni religiose e politiche al pericolo di ammalarsi. La nuda vita – e la paura di perderla – non è qualcosa che unisce gli uomini, ma li acceca e separa. Gli altri esseri umani, come nella pestilenza descritta da Manzoni, sono ora visti soltanto come possibili untori che occorre a ogni costo evitare e da cui bisogna tenersi alla distanza almeno di un metro»¹⁷.
Come anticipato, i governi mondiali hanno adottato una politica della paura, della solitudine, del ricatto e dell’isolamento, incentivando persino la delazione, per arrivare a fare da apripista alla dottrina del Grande Reset.
Sfruttare le crisi per rifeudalizzare la società
Come vedremo, in linea con il capitalismo dei disastri, la pandemia è stata sfruttata come una occasione
per terrorizzare l’opinione pubblica, sottomettere i media alla propaganda e censurare i divergenti, comprimere i diritti e le libertà individuali, creare un precedente
, ricattare i cittadini, creare una apartheid sanitaria, aumentare il controllo e la sorveglianza tecnologica, spianando la strada all’adozione di un sistema di credito sociale, sul modello cinese.
La criminologia sanitaria, le virostar
e il terrorismo mediatico sono stati anticipati e supportati da anni di spettacolo
a tema: Hollywood e la propaganda hanno rafforzato, negli anni che ci hanno preceduto, la paura e il disorientamento per il possibile arrivo deflagrante di un virus
.
Come se avessero anticipato le ansie e le angosce del nostro tempo, sono centinaia i racconti, i romanzi, i film, i videogiochi e, infine, le serie tv che, negli ultimi decenni, hanno immaginato che una pandemia si abbattesse sul pianeta, stravolgendone la società: ci troviamo sempre dinanzi all’insinuarsi strisciante o improvviso, sempre virulento e sconvolgente, di un batterio, un fungo o un virus che strema la popolazione, macinando cadaveri o tramutando gli umani in mostruose creature: da Io sono leggenda a L’ombra dello scorpione di Stephen King, alle saghe per il piccolo e grande schermo con gli zombie che corrono
, da 28 giorni dopo di Danny Boyle a The Walking Dead, passando per capolavori post-apocalittici come L’esercito delle 12 scimmie di Terry Gilliam. Non ultima, la serie televisiva Last of us, tratta dal franchise di giochi survival horror action-adventure creato da Naughty Dog e Sony Interactive Entertainment.
In modi e forme diverse, queste opere immortalano una minaccia invisibile
che avanza inesorabile mettendo l’umanità di fronte alla morte che ha cercato inutilmente, grazie alla scienza e alla tecnologia, di scacciare, facendola diventare persino un argomento tabù. In poco tempo, un virus ci ha espropriati del diritto di uscire, vivere, crescere, imparare, confrontarci, rendendoci creature terrorizzate, rintanate in casa, ridotte alla pura nuda vita
, quella biologica di mera sussistenza. Di fronte alla paura di ammalarci abbiamo dimostrato di essere pronti a sacrificare tutto, dalle normali condizioni di vita e lavoro ai rapporti sociali¹⁸, diventando degli animali addomesticati chiusi in gabbia. Abbiamo proiettato le nostre ansie, frustrazioni e angosce su una minaccia globale che viene sfruttata dal potere per accelerare uno stravolgimento della società in chiave digitale, persino post-umana.
In pochi mesi abbiamo abbracciato un nuovo paradigma, passando dalla nostra natura di animali politici e sociali ad animali virtuali: sottostando a norme liberticide, a dispositivi tecno-sanitari, al distanziamento e a un processo di rifeudalizzazione della società.
Gli oligarchi di Davos
Il libro che avete tra le mani è giunto, così,