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La Federazione di Matusalemme
La Federazione di Matusalemme
La Federazione di Matusalemme
E-book400 pagine5 ore

La Federazione di Matusalemme

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Info su questo ebook

A fronte di Covid e guerra d’Ucraina – genitori del XXI secolo – di dinamiche demografiche e problema delle risorse – i nonni – l’Occidente si è costituito in Federazione, benevolente democrazia dispotica giunta alla Vita di Lunga Durata, anticipo dell’immortalità per il dorato miliardo dei propri abitanti in una popolazione mondiale prossima ai dieci miliardi.
Millenario sogno dell’eternità in terra, la VLD è la perentoria soluzione di una civiltà anoressica di figli per resistere al rischio di estinguersi; sogno concreto e incomparabile privilegio, prescrive di essere roccaforte difesa dalla più sofisticata e segreta delle armi, che colpisce ad personam rafforzando sicurezza e pace, elitari atti politici e di dominio.
Quando il Presidente rende nota la VLD, i parametri degli assetti internazionali rischiano di venire sovvertiti, mentre prorompono entusiasmo, brama di accedere, ostilità, tentativi di spionaggio; perlomeno nel primo anno, il solo di cui sinora si ha notizia.
Al termine però tutto potrebbe risultare sovvertito e non al futuro. E si scoprirà – commuovendosi? – chi scrive.
LinguaItaliano
Data di uscita24 mar 2023
ISBN9788869633355
La Federazione di Matusalemme

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    La Federazione di Matusalemme - Luigi Rigamonti

    Luigi Rigamonti

    LA FEDERAZIONE DI MATUSALEMME

    Elison Publishing

    La copertina è stata realizzata da Jacopo Pigoni

    © 2023 Elison Publishing

    Tutti i diritti sono riservati

    www.elisonpublishing.com

    ISBN 9788869633355

    Indice

    Parte Prima

    L'inoculazione

    L'IRi

    Condizioni

    Parte Seconda

    Sperimentazioni

    Tossine DNA

    Natalità

    Parte Terza

    Gli induttori sterilizzanti

    L'Efiaf

    Diffusione

    L'annuncio

    Parte Quarta

    Conseguenze

    L'anniversario

    Maternità

    Parte Quinta

    Terapia intensiva

    PARTE PRIMA

    L’AVVIO

    Viviamo nel presente

    Proveniamo dal passato

    Ma è nel futuro ogni attimo dell’oggi.

    O non è.

    L’INOCULAZIONE

    È la più grande scoperta e il più grande pericolo. È la mia scoperta, io sono il più grande pericolo.

    Camice bianco chiuso al collo in un tessuto tecno traspirante, impermeabile, ignifugo, idem pantaloni e copricapo cilindrico di tipo chirurgico, occhiali con microcamera nel ponticello nasale alimentata dal calore corporeo per riprendere in soggettiva l’incontro – il professor Cheng von Aschenbach esordì con queste parole. Non perché gli astanti ignorassero quel concetto, perché le attendevano.

    Cheng gradiva poco parlare in pubblico, lì occorreva. La breve ufficialità serviva per meglio reggere la tensione relativa a ciò cui si stavano avviando. Erano pur sempre umani. Certo che era tutto più che sicuro; certo che i pluriennali, metodici dati lo testimoniavano, però era il momento. Era in gioco la vita! – passava per vene e cervello di ciascuno, nella lingua materna di ciascuno, quella che nei momenti di alta tensione emotiva prende il sopravvento sull’inglese transculturale.

    Noi siamo il più grande pericolo. Noi e quanti ci seguiranno. E il più grande traguardo! proseguì Cheng, con l’indice coinvolgendo il gruppo dei più stretti collaboratori e i settanta grandi finanziatori del progetto.

    Erano nell’Opaca, la sala di ultra segretezza dell’IR1, l’Istituto di Ricerca Uno.

    Settanta scelti da Cheng per il valore che ciascuno rappresentava. Contava chi gli era utile, come chiunque in una società retta sul valore di scambio, pur sempre l’unico valore che aggrega – e contrappone – anche se non piace. Ogni individuo immerso in una società – sintetizzava Cheng – riceve una attenzione pari al volume di interesse che sposta. Contava altrettanto per lui la qualità innovatrice, l’apporto tecnico-scientifico e filosofico-artistico. Non bastava essere straricchi. Occorreva talento, difficile quanto la ricchezza se non di più.

    L’eguaglianza gli risultava una petizione di principio destituita di attendibilità. Auspicarla era meritoria aspirazione, non obiettivo razionale raggiungibile. L’uguaglianza non attiene alla Storia, che si è costruita come libro mastro del Potere; lì si scriveva la prima pagina di un inusitato tomo.

    Riteneva più sensato e fattibile perseguire il miglioramento ecologico e socio-culturale del mondo. Lo stesso valeva per quei settanta, ricchissimi per attività derivanti da brevetti e innovazioni tesi alla salvaguardia dell’ambiente e all’uso più sostenibile ed efficace delle risorse, ossia dell’Energia, divinità laica della sopravvivenza e del dominio.

    Con quei settanta niente deforestazione, niente sfruttamento del lavoro in particolare minorile, niente delocalizzazioni brutali, niente lavorazioni nocive, niente combustibili fossili se non compensati con piantumazioni e interventi per il recupero della CO².

    Quanto a Cheng, il suo valore era il più alto mai ottenuto: per quei settanta, come per chiunque avrebbe voluto trovarsi – e ucciso se necessario – al loro posto, ossia i miliardi che nemmeno si immaginavano quanto in atto.

    §§§

    La più grande e la più pericolosa scoperta. ripeté il professor Cheng von Aschenbach, guardando nel gruppo dei collaboratori Ludmilla Rosalind, la genetista sua compagna da quindici anni, e Luigi Ferdinando Huizinga, Elleeffe come era conosciuto e siglava i propri testi, lo scrittore italo-olandese da decenni suo amico. I due assentirono con un cenno del capo.

    Lo sappiamo da quando abbiamo avviato questa avventura e predisposto ogni cautela nel corso degli anni di ricerca. – proseguì – Ora siamo alla fase applicativa. Ora si tratta di noi, primi beneficiari della nostra ricerca. Primi beneficiari di una nuova civiltà e di una nuova antropologia! Da oggi dovremo garantirci – scandì – da chi non ne beneficia, dagli oppositori e da noi stessi, perché dobbiamo diventare i vigilanti avanzati del nostro segreto. Noi e quanti ci seguiranno. Se possibile per un quindicennio. Se saremo avveduti per vent’anni. Noi siamo i più straordinari rapinatori. Noi rapiniamo il tempo! – Dopo questa metafora che piacque a Ludmilla ed Elleeffe, Cheng proseguì, pacato – Ecco perché inizia il pericolo più grande, ora che la Vita di Lunga Durata, la VLD diventa operativa. E lo diventa anche grazie a voi! scandì di nuovo con lieve inchino del capo.

    Grazie a noi. Verissimo. Miliardi di finanziamenti. Uno e mezzo ce l’ho messo anch’io. Il mio più grande investimento. così il texano George Jellyx, 53 anni, della Jellyx Technologies, leader mondiale nell’economia circolare del trattamento e riciclo dei rifiuti.

    Come ho esposto nei colloqui che hanno preceduto gli accordi di collaborazione, siamo i primi che si immettono sul percorso della pluri-secolarità. A noi si uniranno dapprima coloro che decideremo di coinvolgere, in base ai nostri affettivi ed effettivi interessi. E – sottolineò – quanti risulteranno utili nel quadro strategico della Federazione. Saremo centinaia di milioni nel corso degli anni, perché questo è l’interesse economico, demografico, politico federale. Milioni che prendono l’avvio con noi.

    Milioni che non raggiungeranno quel miliardo che noi occidentali a malapena siamo – annuiva il generale Ulysses Kennedy, capo di Stato Maggiore della Federazione, responsabile militare del progetto – Centinaia di milioni che selezioniamo noi.

    Centinaia di milioni che avrebbero costituito la nuova postura strategica politico-demografica della Federazione. E postura strategica significava la sanzione delle sanzioni contro gli antagonisti nel conflitto mondiale del Potere. Non più l’embargo su gas, petrolio, materie prime, tecnologia. L’embargo era sull’immortalità, l’atto di forza definitivo, derivata ultima della guerra d’Ucraina, con quelli che erano bambini all’arrivo dei carri armati russi che ormai avevano i capelli bianchi e insieme a figli e nipoti pagavano ancora il prezzo di quel conflitto.

    §§§

    Cheng sapeva a chi e a che cosa quei settanta stessero pensando, poiché da ciascuno aveva ricevuto liste più o meno lunghe coi nomi dei prescelti. Liste accessibili a lui, Ludmilla, Elleeffe e alla Federazione, generale Ulysses Kennedy incluso. E sapeva che loro sapevano quello che lui sapeva e che si celava dietro le sue parole, cioè, e prima di tutto, che la maggioranza di loro aveva richiesto di potersi cautelare nei confronti degli indicati a beneficiare.

    Se per un motivo qualsiasi non volessi più avere a che fare con chi avrò prescelto per l’inoculazione, devo avere facoltà di fargliela interrompere – avevano sottolineato.

    Ciascuno di quei settanta, e la Federazione di più, voleva la certezza di poter lasciare morire chi fosse stato ritenuto non più utile se non pericoloso o infido. Con le proprie ricerche Cheng lo poteva garantire. No, nessun omicidio, nessuna squadra di killer da romanzo, film, serie tivù, fumetti, inchieste, dicerie popolari. Quello era il potere in forma primitiva. Cheng, come era in grado di allungare la durata della vita, così era in grado di abbreviarla. Scienza e tecnica, non pistole. Abbreviarla significava una sola cosa nell’immaginario dei settanta: la morte aveva il suo percorso standard e lo si sarebbe lasciato decorrere. Cheng e la Federazione sapevano molto di più; e per averlo sperimentato. Sperimentato? Sperimentato.

    Ciascuno dei settanta aveva fornito i finanziamenti, più che mai la Federazione. Miliardi che permettevano di possedere il diritto alla vita e alla morte. Personalmente possederlo. Politicamente per la Federazione. Politicamente, il grado più alto dell’individualità.

    Interrompere. Ossia rimuovere dalla VLD. Lasciar morire insomma. All’inizio delle trattative una simile assicurazione sembrava scontata e del tutto compatibile. A Cheng come a ciascuno dei settanta, che non erano degli sprovveduti. E no che non lo erano! Non sarebbero giunti a quei livelli.

    Era rassicurante. Si nasce, si vive, si muore. Si tornava a morire, anzi. – interpretava Nicole Pfeiffer di Sidney, che coi captatori aerei di umidità generava pioggia sui deserti rendendoli fertili e interveniva nelle aree soggette a desertificazione o colpite dalle siccità prodotte dai mutamenti climatici, la grave epidemia dell’atmosfera intossicata da decenni di inquinamento – Metteva i brividi, però era una sicurezza necessaria. Brividi sopiti dalla prospettiva che mi attendeva.

    L’entusiasmo pervadeva tutti, intenso e delizioso, ma non campato per aria. All’IR1 e tra i settanta nessuno perdeva tempo così. Meno che mai la Federazione, che intendeva estendere la VLD a quasi l’intera propria popolazione e doveva essere in grado di interromperla per chiunque, se necessario. E poteva! Cheng e l’IR1 lo avevano predisposto. Altrimenti la VLD neppure sarebbe partita per l’ostracismo politico-strategico della Federazione.

    Finanzio. È nel mio interesse. E poi? Per i miei figli, per il mondo intero? No, per chi attorno a me lo merita e devo poterlo decidere io! sottolineava l’olandese Vincent van Hoorn, i cui diamanti sintetici più duri e resistenti dei naturali oltre che molto meno costosi avevano rivoluzionato le applicazioni nel settore industriale. Divenutone il più grande produttore e commerciante globale, aveva contribuito a stroncare lo sfruttamento sanguinoso dell’estrazione dei diamanti, causa più che nota di guerre e massacri. Causa irremovibile prima dei brevetti van Hoorn.

    Anche Cheng aveva stilato con Ludmilla ed Elleeffe elenchi di soggetti cui offrire al più presto la VLD. Ricercatori, scienziati, economisti, matematici, ingegneri, demografi, antropologi, linguisti, storici, epistemologi, scrittori, artisti: queste le categorie che a loro interessavano. Soggetti che suscitavano il medesimo interesse della Federazione, consapevole che la saldezza nel dominio poggia sulla disponibilità sempre più estesa di cervelli.

    Cheng, Ludmilla ed Elleeffe li consideravano la vera aristocrazia dell’umanità, individui capaci di cogliere le linee di tendenza e guidarle, favorirle oppure osteggiarle; abili a prevedere il futuro, anticiparlo e affrontarlo da un lato, condensarlo con innovazioni, conquiste, scoperte, opere nel presente dall’altro, trasformarlo infine in bene condiviso e testimonianza superiore quando fosse divenuto passato. Quello della VLD era però un futuro obbligato a rimanere più che segreto almeno un decennio. Nessun ricercatore come nessun artista, se vi fosse stato immesso per meriti di aristocrazia intellettuale, poteva anticiparlo; tanto che era stata predisposta la modalità tecnica per inibire l’anticipazione di un tale futuro.

    A centinaia di milioni sarebbero in seguito giunti alla VLD, lo imponeva la sopravvivenza demografica, quindi storico-politica e identitaria della Federazione, percorsa dall’incombere del proprio tramonto. Se qualche milione fosse rimasto lungo la strada che porta alla sepoltura non sarebbe stato un danno, pensavano sia l’IR1 che i decisori federali profondi. Prematuro magari quell’inoltro, se si fosse data l’esigenza. L’esigenza? L’esigenza.

    Era lui, Cheng, era l’IR1, era la Federazione, erano anche i settanta che sovvertivano la normalità biologica. Per la prima volta dalla comparsa della vita sulla Terra.

    Noi – proseguì Cheng – abbiamo l’arbitrio di selezionare chi coinvolgere in questo radicale futuro che muove i suoi primi passi oggi! O a chi sbarrare la strada.

    Jean-Paul de Beautour, il finanziere che da due decenni scalava in Borsa per riversare i profitti nel recupero di attività imprenditoriali a rischio o decotte e che respingeva, come la Federazione, ogni esternalizzazione produttiva, concordava. Il più radicale futuro, esatto. A questo tendevo fin dagli esordi della mia età della coscienza. Ero ben felice di contribuirvi!

    Coinvolgere – sottolineò Cheng – ma solo all’interno della Federazione. La VLD – sancì come da richiesta specifica dei decisori profondi – è di stretta pertinenza federale.

    Blindata. Questa è la condizione di chi è, vuole e deve essere potenza. – sosteneva Elleeffe. – I beni strategici non sono commerciali. Le loro ricadute sì, se conviene. E se non sei potenza, subisci le recinzioni altrui. O le intrusioni finanziarie, spionistiche, cibernetiche quando non bombe ed eserciti. Noi potenza lo siamo e più che mai con la VLD, che deve restare entro i nostri confini, non fosse altro perché il mondo subisce la nostra lunghezza d’onda o ci si adegua, ma soprattutto è conflittuale quando non ostile. O ci odia. Anche se asserissimo in tutta sincerità che non odiamo. Io non odio nessuno, perché non spreco il mio tempo. Ma io sono un privilegiato e tra i miei privilegi c’è di potermi immunizzare dall’odio. Così nemmeno soffro di gastrite. concludeva spesso con un parodistico ammicco, facile a renderlo ancor più odioso.

    Ricevere la VLD equivale a erigere un muro fra noi e altri, accrescendo un divario che per chi è di là dal muro risulterebbe iniquo, se lo sapesse. Il segreto è questo nostro muro. proseguì Cheng.

    I volti si rabbuiarono. Quegli uomini e quelle donne conoscevano la realtà quanto lui e le teste annuirono. Erano costrette ad annuire. Non da Cheng o dalla Federazione. Dalla realtà, dove dominava la Federazione con dollaro ed euro che non erano stati scalzati da rublo e renminbi. E facevano di tutto per non esserlo, VLD inclusa.

    Pensavo al dieci per cento annuo dei miei guadagni col quale finanzio vaccinazioni e ospedali da campo in Africa e Medio Oriente – ricorda Paula Egoroor, madre americana, padre fiammingo, della Egoroor Pharmaceutica – e a come ogni anno devo registrare assalti ai miei ospedali privi di presidi armati con medici e infermieri che curano chiunque. Occorreranno i secoli che ci stiamo comprando, mi dissi, perché quelle aree raggiungano lo sviluppo che le pacifichi. Per questo nei miei elenchi dei meritevoli della VLD avevo indicato medici e infermieri che lì lavorano. E molto a malincuore avevo accettato che venissero esclusi gli operatori privi di cittadinanza federale.

    In questo mondo – proseguiva Cheng – noi deteniamo il più strepitoso monopolio mai insorto, quello del tempo. Ho più volte detto che fra dieci o venti anni susciteremo interrogativi quando non ostilità. Dovremo essere pronti a rispondere ed ecco perché sin da ora dobbiamo individuare a chi è nel nostro interesse rivolgerci. Soprattutto in questi momenti d’avvio. Poi verrà il tempo dell’allargamento. Dell’indispensabile allargamento.

    Loro potevano scegliere anche chi bandire, loro soltanto. Perché? Per i finanziamenti messi a disposizione. Le centinaia di milioni di altri avrebbero potuto semmai indicare a chi offrirla, la VLD, non a chi impedirla: sarebbe stata la paralisi dei veti incrociati sennò. Non è democratico? Non lo è. I settanta incarnavano la verità che pure la più fulgida democrazia è una timocrazia.

    Era chiaro sin dall’inizio che saremmo arrivati all’apice della diseguaglianza. Lavoro da una vita per smussarle, ma è impossibile, questa più di tutte. osservò Virginia Allisters, la neozelandese i cui Orti di Alghe oceanici a scopo alimentare evitavano ogni anno il disboscamento brutale e selvaggio di aree incontaminate vaste quanto il Belgio. E le fatturavano la marea dei profitti.

    "Negli incontri individuali avete osservato che nei primi tempi sarà nostro interesse rivolgerci a chi ci può essere utile. Concordo. – applausi corali – Che cosa intendiamo per utile? L’aspetto economico è indiscutibile. Ricerche, apparato, segretezza hanno i costi rilevanti che conosciamo e abbiamo sostenuto insieme. L’utile è anche la sicurezza! Ma ora – aggiunse producendo in tutti un sobbalzo dopo una pausa ben calcolata – la prima inoculazione ci attende. Come sapete dovrà essere ripetuta a cadenza bimensile per i primi quattro anni, trimestrale per altri otto, quindi quadrimestrale per venti, poi sarà per sempre semestrale.

    Questa cadenza contiene la risposta agli interrogativi di chi chiedeva quali fossero le possibilità per interrompere il beneficio della VLD. Ripeto quanto detto negli incontri individuali. Si sospende la somministrazione. È come se si trattasse del richiamo di un vaccino, anche se la VLD vaccino non è. La VLD opera sul nostro singolo DNA, non introduce agenti esterni standardizzati ma lo indirizza a non invecchiare. Ecco perché non esistono reazioni avverse."

    Io avevo rivisto il testamento. Nella mia posizione è doveroso lasciare precise linee guide e dettagliate istruzioni. Mi fidavo, ma … sospende la frase Siegfried Wagner di Stoccarda, fondatore della Kollektor GmbH che aveva brevettato i Flex, i rivoluzionari pannelli solari avvolgibili ad altissimo rendimento grazie alla capacità di sintetizzare la luce solare in microonde per trasformarla in energia e che dovunque rivestono tetti e facciate. Pannelli che gli erano valsi il Nobel per la fisica. E che erano un’altra conseguenza dell’invasione dell’Ucraina, che aveva costretto il mondo occidentale a sviluppi di ricerca accelerati per sottrarsi al cappio del gas russo; e pure ai vincoli dell’instabilità mediorientale. Cappi e vincoli che fanno la Storia, l’ininterrotto Moloch dei popoli.

    E da quando Werner von Agon con la propria WvA Space Ingenering e le relative piattaforme orbitali di supporto e trasporto aveva reso possibile gli insediamenti per lo sfruttamento lunare i Flex operavano anche sul polo sud della Luna, dove la luce solare è sempre presente.

    Von Agon era tra i settanta. A cosa pensavo? Al mio viaggio su Marte dove già operano i miei robot. Me lo sarei potuto concedere grazie alla VLD. Ce lo saremmo potuto concedere come umanità federale, anche se fossero occorsi ancora cento anni per l’indispensabile propulsore da mezzo milione di chilometri all’ora. Ma il propulsore ormai esiste e sta ultimando i collaudi! Il tempo non sarebbe mancato. Per questo ho finanziato von Aschenbach.

    Ciascuno, anche questo ho specificato negli incontri individuali, riceverà da subito un QR code olografico e in versione tesserino, il vetusto tesserino. – sorrise Cheng – Ecco il mio – trasse il proprio dalla tasca del camice e proiettò l’ologramma dal computer da polso alimentato dal calore corporeo che a milioni dovunque utilizzavano – Sostituisce il comune documento di identità e contiene un chip ultra criptato coi dati personali. QR code e tesserino verranno aggiornati da remoto a ogni somministrazione, aggiornamento che può avvenire solo se il richiamo combacia col singolo DNA per il quale è predisposto. Nessun vaccino – fu concessivo – richiede simili prolungati richiami, ma il DNA va educato a non degenerare nella vecchiaia cui milioni di anni di triste evoluzione l’hanno abituato. Noi correggiamo l’incapacità della natura di rigenerarsi senza limite e senza errore. E che cosa sono periodiche inoculazioni nella prospettiva di guadagnare i secoli verso cui ci avviamo? Noi riprogrammiamo la biologia.

    Fervidi gli applausi.

    Stavamo compiendo la più grande rivoluzione culturale della specie. Sradicavamo l’obbligo della morte operando nel nucleo portante della vita, il DNA. Vedevo i titoli, i picchi stratosferici di audience se avessi potuto dare la notizia. Ma silenzio. Quello dell’intelligenza! così nel ricordo di Gianna Yvonne Fauris, l’italo-francese fondatrice della OLO-Aeterna Edizioni, che dominava il mondo con le avveniristiche reti televisive olografiche.

    Cheng alzò adagio la destra per tacitare gli applausi.

    La VLD interrompe, o perlomeno rallenta di molto, il processo di invecchiamento, ma da sola non basta per l’altro nemico, la malattia. Occorre la tutela degli organi, tutela approntata dalla dottoressa Rosalind, responsabile dello Human Bio Alfa.

    Ludmilla, identica divisa, si avvicinò a Cheng.

    Mi limiterò a brevissimi cenni, poiché ne abbiamo parlato nel mio laboratorio durante i prelievi cellulari replicativi. La malattia è un danno introdotto a carico di un componente dell’apparato biologico. Allo Human Bio Alfa ripariamo o sostituiamo la parte danneggiata. Ciascuno ha pronto il ricambio di cuore, fegato, pancreas, polmoni, gonadi, ovaie, midollo osseo, utero, vene, arterie, fino ai tessuti e al sangue. È dalla sinergia fra questa disponibilità e la progressiva induzione a sedare il processo di invecchiamento a livello del DNA che la Vita di Lunga Durata può iniziare il percorso per installarci nel tempo duraturo. A oggi siete sani, siamo sani, lo abbiamo testato. Qualora si profilasse il degrado di una o più parti o si trattasse di dover sostituire un organo a seguito di incidente, lo sostituiremo senza rigetto, poiché l’organo viene dalle nostre cellule, che sono mappate, schedate, conservate, tutelate.

    Ludmilla allargò le braccia con un sorriso, a significare che non aveva altro da aggiungere. I presenti si diffusero in applausi.

    Faceva impressione sapere che ero all’IR1 e nello stesso tempo parti di me vivevano congelate in un deposito segreto, come i viaggiatori spaziali crio-ibernati dei film di fantascienza di quando ero bambino. Avevo un altro me stesso a disposizione. Mi ero raddoppiato! ricordava il portoghese Xavier Pessoa di Sintra degli omonimi cantieri specializzati nella produzione di dissalatori a energia fotovoltaica, eolica e da maree e che fornivano acqua potabile a basso prezzo e a zero combustibili fossili là dove mancavano le reti per la distribuzione dell’energia fornita dalle centrali a fusione nucleare, una delle quali alimentava l’IR1. E la fusione nucleare, al cui perseguimento già da fine XX secolo si lavorava in tutte le economie mondiali ad alto valore aggiunto di ricerca, per la Federazione era un’altra conseguenza tecnico-scientifico-politica non solo della guerra in Ucraina ma dell’esigenza di affrancarsi da gas e petrolio in nome della transizione ecologica e della salvaguardia dai mutamenti climatici.

    Applaudendo a propria volta Cheng riprese la scena. Non c’era che l’ultima comunicazione. Ciascuno dei presenti ne era al corrente e si domandava se l’argomento sarebbe o meno comparso.

    Come renderci conto di un degrado in avvicinamento, prima che i controlli periodici cui dobbiamo sottometterci possano rilevarlo? Tramite un nano-trasmettitore dedicato a ogni nostro organo e che nel primo anno di inoculazioni ciascuno riceverà. Disporre di duplicati è una conquista scientifica indispensabile per la VLD, che deve purtroppo ancora riconoscere la superiorità della natura che si degrada. Come dicevo disponiamo di nano-rilevatori mirati, alimentati dalla temperatura dell’organismo, che è una batteria costante. Nel corso del primo anno i nano-rilevatori entreranno in noi e monitoreranno dall’interno la nostra salute attimo per attimo, trasmettendo in via continuativa i dati alle centrali di rilevamento qui all’IR1 e allo Human Bio Alfa. Nel giro di un anno ogni nostra funzione vitale sarà mappata. Se non possiamo ancora prevenire una patologia, possiamo predirla e bloccarla con gli organi di ricambio.

    Leon Rutherford fondatore della Nano-Word annuiva tra sé. Produco io nano-rilevatori e nano-trasmettitori. – pensavo – Non sarei mai giunto a questo impiego senza von Aschenbach e la VLD. Era noto a tutti lì dentro e ne ero orgoglioso. Affidavo me stesso, la mia salute, la mia pluri-secolarità alle mie soluzioni tecniche. Ma che responsabilità!

    C’era altro in corso allo HBA, molto altro, noto a Ludmilla, Cheng, i loro collaboratori presenti dell’Opaca, il generale Kennedy e soprattutto i decisori federali profondi. Superiori a Cheng e ai settanta. Molto altro, sì!

    §§§

    E adesso – esclamò Cheng – avviamoci a occhi aperti alla Vita di Lunga Durata! e si diresse alla sala di inoculazione.

    Vincendo l’impaccio dei camici eguali a quello della divisa di Cheng in cui erano avvolti come fossero gli iniziati di una setta, i settanta lo seguirono. Erano degli iniziati! Necessità di sicurezza quei camici? Soprattutto esibizione di vistosità securitaria. Elleeffe l’aveva definita una blindatura anche psicologica della VLD.

    Cheng aveva concordato, ma per lui si trattava di una misura di protezione. Nudi come tutti erano sotto quei camici, nessuno poteva celare alcunché, ossia nessun trasmettitore. Si fidava dei settanta, ma non al punto da riporre totale fiducia. Era l’avvio dopotutto. Quando sarebbero subentrati i milioni sarebbe stato diverso. I milioni non avrebbero necessitato di un così vistoso apparato scenico. Non perché più fidabili! Perché non sarebbero entrati all’IR1, mai l’avrebbero visto come mai ne avrebbero sentito parlare. I milioni erano numeri, questi singolarità.

    I laboratori devono essere immuni – aveva spiegato Cheng dal primo incontro – Non indossiamo respiratori perché l’aria è depurata, ma è l’unica concessione che possiamo permetterci.

    I settanta avevano annuito, inclusa Ingeborg Alte-Sperelli l’italo-tedesca le cui strabilianti e leggere batterie a gel di ioni avevano costituito una radicale innovazione nell’equipaggiamento della mobilità elettrica e incrinato il monopolio cinese del settore, altra tappa fondamentale della autonomia energetica federale. E altro tassello nella conflittualità fra i blocchi di potenza mondiali: Mi era stato detto al primo abboccamento, ma mi sembrava una buffonata e gliel’ho detto. Comunque ho accettato. Certo, quel laboratorio era impressionante, per quello che significava non per quello che si vedeva, e forse la mise era necessaria. Forse. Voleva ci sentissimo paritetici e in comunità. Lo eravamo. Paritetici per i soldi forniti, comunità per quello cui ci accostavamo.

    Usiamo anche nei nostri laboratori queste tutele. Sono il minimo della sicurezza. osservava Kurt Haenkeln, di Stoccarda, l’uomo dell’idrogeno come era conosciuto nel mondo per quel motore a idrogeno ad altissimo rendimento, che aveva reso paleolitici dal punto di vista tecnico e più ancora politico, e per ricaduta dal punto di vista ecologico, quelli a benzina e i diesel là dove non possibile il ricorso ai motori elettrici, come su navi e treni di reti non elettrificate.

    Beninteso nessuno aveva chip sottocutanei meno che mai era un infiltrato. Il tempo per simili pericoli era di là da venire. Quella messinscena era un test. Per Cheng e per la Federazione.

    Sembriamo una accolita di cardinali a conclave anche se non in porpora. – aveva commentato Elleeffe, osservando il bianco corteo che confluiva attorno a Cheng – Cardinali del Tempo.

    Era l’inizio di maggio. Il 3. Cheng aveva scelto quella data perché il rigoglio naturale diffuso ovunque rafforzava la suggestione della primavera di una nuova vita cui i convenuti andavano incontro, qualunque età avessero. Meglio ancora, molto meglio, l’aveva scelta perché tutti i test erano risultati più che positivi. Sennò qualunque altro mese. Un qualsiasi diverso ricamo simbolico non sarebbe stato difficile inventarlo, semmai lo si fosse voluto.

    Quei settanta! Gli servivano, gli erano serviti per la necessità di fondi richiesti dalle ricerche, pertanto li ascoltava e andava incontro alle loro esigenze, ma nulla più. Né li frequentava al di fuori delle esigenze della VLD. Per principio stava discosto. Per carattere. E più che mai per necessità di segretezza. Non era facile essere Cheng!

    Si comperavano, quei cardinali, la VLD, come altri prima si erano comperati viaggi orbitali e altri, se mai possibile, si sarebbero comperati viaggi nel tempo. Per lui la VLD non era un acquisto, era il vero e unico viaggio nel tempo e nella supremazia sulla natura; e anche il più grande atto d’amore verso la vita, che con la morte non ci ama. Ed era l’ultima e unica giustificazione all’esistenza dell’umanità. L’ultimo e unico modo di dare un senso a un divenire privo di ogni senso; o perlomeno l’ultimo e unico barlume di senso che poteva fare da argine all’insensatezza di un universo la cui destinazione finale, dopo una calcolabile serie di miliardi di anni, era quella di annichilirsi nel Big Crash, dove sarebbe scomparsa pure la favola gentile della resurrezione della carne e della vita eterna, perché se non c’è più né tempo né spazio nemmeno più c’è una dimensione per contenerle, anche se un’umanità ingenua quanto lo fu quella che millenni prima la resurrezione se l’era inventata continua a credere che ci saranno. Da un’altra parte, chissà dove e chissà come, ma ci saranno – si dice e ci si consola.

    Si porta via, il Big Crash, i sette giorni della creazione o quel loro alter ego che è il Big Bang, ricostruito dai fisici sì, ma che permane misterioso nel senso significativo dell’essersi originato; al di là dei probabili motivi quantici, pur sempre ontologicamente nulli, che l’hanno indotto a originarsi. E se i motivi sono quantici, noi stessi siamo dei quanti. E Dio mit uns. virava in ironia sillogistica Elleeffe, come quando riteneva di essere troppo concettoso.

    La VLD era per Cheng l’unica chance di fornire, fin che fosse durato il sistema solare prima e l’universo poi, un erede al patrimonio filosofico dell’umanità, che da quasi un secolo era privo di discendenza e aveva lasciato spazio al revival di forme religiose più o meno fruste quanto intolleranti e che pure dilagavano su scala mondiale dilavandone la ragione, quell’amministratore delegato dell’intelligenza sempre a rischio di estinguersi. Forme religiose che si sarebbero scatenate contro la VLD. Sarebbe apparsa, la VLD, come la più radicale negazione del disegno divino di cui moltitudini di predicatori si arrogavano il diritto di farsi portavoce, ossia l’obbligatorietà della morte. Obbligatorietà persino liberatoria dal male e dal peccato.

    Sarebbe stata intesa anche come la più grande sfrontatezza del lusso. Da parte degli esclusi. Quando resa pubblica. Un futuro lontano, non per questo non previsto.

    §§§

    L’inoculazione! La prima. Capofila Cheng. Padrone dell’IR1 com’era, avrebbe potuto inocularsi in precedenza, ma aveva scelto quella modalità pubblica per veicolare il massimo di garanzia in chi, pur ambendo alla VLD e avendovi investito quelle somme, doveva e voleva essere rassicurato con la trasparenza della operazione.

    Tutti furono condotti nel Laboratorio di Inoculazione, cui si accedeva lungo tre diverse sale protette, l’ingresso alle quali avveniva attraverso una bussola dove ciascuno era sottoposto a scanner della retina, della voce, del capello. Il Laboratorio era un’area visibile attraverso una vetrata blindata e a tutela biologica, che conteneva una sala più piccola col medesimo tipo di vetrata e con un nuovo ingresso custodito. All’infuori dei membri della sua équipe nessuno vi era mai potuto accedere. Gli occhi dei convenuti lo esploravano tra fascino e impazienza.

    Lo vedevamo dal vivo dopo averlo visto in ologramma negli incontri preparatori. Era impressionante. Non per quello che si vedeva, che era niente, per quello che significava. osservò Ole Hamsun, i cui innovativi batteri mangia petrolio avevano esordito ventidue anni prima a scongiurare il più grande pericolo di inquinamento petrolifero del mare del Nord a seguito del cedimento di una piattaforma off-shore norvegese e che da allora erano per legge presenti su petroliere, piattaforme, pozzi e lungo le residue pipe-line attive, facendo confluire verso di lui un patrimonio in crescita costante per l’inesorabile necessità di petrolio che continuava ad avere l’industria della plastica. Solo la plastica. Ineliminabile per le applicazioni industriali; e per i vincoli degli equilibri geopolitici coi paesi produttori di petrolio. Soprattutto per gli irremovibili equilibri geopolitici.

    "Qui ha inizio il nuovo futuro. – spiegò Cheng – Qui le nostre ricerche, le nostre attese, i nostri investimenti hanno l’esito da tanto inseguito. Qui ciascuno riceverà la propria Vita di Lunga Durata. Rimarcate una volta di più questa parola: propria. La modalità di inoculazione è la medesima, rapida, indolore, priva di qualsiasi conseguenza secondaria, ma la qualità della inoculazione è specifica,

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