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L’Ultimo Sogno (Un Thriller Psicologico di Kaylie Brooks — Libro 3)
L’Ultimo Sogno (Un Thriller Psicologico di Kaylie Brooks — Libro 3)
L’Ultimo Sogno (Un Thriller Psicologico di Kaylie Brooks — Libro 3)
E-book216 pagine2 ore

L’Ultimo Sogno (Un Thriller Psicologico di Kaylie Brooks — Libro 3)

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Info su questo ebook

Kaylie Brooks, una ragazza semplice del Midwest fuori posto tra i ricchi abitanti di Palm Beach, ha deciso di sfruttare la sua mente brillante e seguire la sua passione per l’analisi dei profili criminali lavorando per la polizia. Quando una ragazza alla pari viene ritrovata morta, assassinata nella casa di una famiglia prestigiosa di Palm Beach, Kaylie si ritroverà ad affrontarne i componenti, gli amici più stretti e i loro affari e segreti più oscuri.

"Un libro stupendo... Quando lo leggi alla sera, assicurati di non doverti svegliare presto la mattina dopo!"
—Recensione per IL GIOCO DELLA MORTE

L’ULTIMO SOGNO è il terzo libro di una nuova, attesissima serie della scrittrice di successo Kate Bold, il cui bestseller NON ORA (disponibile gratuitamente per il download) ha ricevuto oltre 600 recensioni e valutazioni a cinque stelle.

Thriller psicologici avvincenti e sconvolgenti, i libri della serie KAYLIE BROOKS sono ricchi di azione, suspense, colpi di scena e rivelazioni, e procedono ad un ritmo vertiginoso che vi terrà incollati alla lettura fino a notte fonda. I fan di Gillian Flynn, Rachel Caine e Teresa Driscoll li adoreranno di sicuro.

Sono disponibili anche i libri 4 e 5 della serie: L’ULTIMO TENTATIVO e L’ULTIMO ERRORE.

“È un libro eccellente… quando comincerete a leggerlo, assicuratevi di non dovervi alzare presto il giorno successivo!”
—Recensione di un lettore per IL GIOCO DELLA MORTE

“Questo libro mi è piaciuto molto. Vi immergerete subito nelle vicende raccontate, ritrovandovi sicuramente a divorare pagina dopo pagina, fino alla fine. Non vedo l’ora di leggere il prossimo volume.”
—Recensione di un lettore per LASCIAMI STARE

“WOW, davvero un’ottima lettura! Un killer veramente diabolico! Ho apprezzato molto questo libro. Spero di poterne leggere presto altri della stessa autrice.”
—Recensione di un lettore per IL GIOCO DELLA MORTE

“Un ottimo esordio per una nuova serie. Recuperate questo libro e leggetelo, ve ne innamorerete!”
—Recensione di un lettore per LASCIAMI STARE

“Una serie thriller suggestiva e coinvolgente con un tocco macabro. Scritta davvero bene.”
—Recensione di un lettore per IL GIOCO DELLA MORTE

“Un’ottima lettura con una buona trama, molta azione e un eccezionale sviluppo dei personaggi. Si tratta di un thriller che vi terrà svegli fino a notte fonda.”
—Recensione di un lettore per LASCIAMI STARE
LinguaItaliano
EditoreKate Bold
Data di uscita7 set 2023
ISBN9781094366289
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    Anteprima del libro

    L’Ultimo Sogno (Un Thriller Psicologico di Kaylie Brooks — Libro 3) - Kate Bold

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    L’ULTIMO SOGNO

    (Un Thriller Psicologico di Kaylie Brooks — Libro 3)

    K a t e   B o l d

    EDIZIONE ITALIANA A CURA DI

    MAIRA RIGA

    Kate Bold

    La scrittrice best-seller Kate Bold è autrice della SERIE THRILLER DI ALEXA CHASE, composta da sei libri (in prosecuzione); della SERIE THRILLER DI ASHLEY HOPE, composta da sei libri (in prosecuzione); della SERIE THRILLER FBI DI CAMILLE GRACE, composta da cinque libri (in prosecuzione); della SERIE THRILLER FBI DI HARLEY COLE, composta da tre libri (in prosecuzione); e della SERIE PSICOLOGICO DI KAYLIE BROOKS, composta da cinque libri.

    Avida lettrice e da sempre appassionata di libri gialli e thriller, Kate ama rimanere in contatto con i propri lettori, quindi visita pure www.kateboldauthor.com per saperne di più e rimanere in contatto con lei.

    Copyright © 2022 di Kate Bold. Tutti i diritti riservati. Ad eccezione di quanto consentito dalla legge statunitense sul copyright del 1976, nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, distribuita o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, o memorizzata in un database o in un sistema di recupero, senza la previa autorizzazione dell'autore. Questo ebook è concesso in licenza solo per il tuo svago personale. Questo ebook non può essere rivenduto o ceduto a terzi. Se desideri condividere questo libro con altre persone, devi acquistare una copia aggiuntiva per ogni destinatario. Se stai leggendo questo libro senza averlo acquistato, o se non è stato acquistato per il tuo uso esclusivo, ti preghiamo di restituirlo e di acquistarne una copia. Grazie per il rispetto dimostrato verso il duro lavoro di questo autore. Questa è un'opera di fantasia. I nomi, i personaggi, le aziende, le organizzazioni, i luoghi, gli eventi e gli incidenti sono frutto dell'immaginazione dell'autore o sono utilizzati in modo fittizio. Qualsiasi somiglianza con persone reali, vive o morte, è del tutto casuale. Immagine di copertina Copyright VanjaLausev, utilizzata su licenza di Shutterstock.com.

    LIBRI DI KATE BOLD

    UN THRILLER DELL’AGENTE FBI EVE HOPE

    NEL SUO SANGUE (Libro #1)

    UN THRILLER PSICOLOGICO DI KAYLIE BROOKS

    IL RESPIRO FINALE (Libro #1)

    PASSIONI PERICOLOSE (Libro #2)

    L’ULTIMO SOGNO (Libro #3)

    UN THRILLER DI HARLEY COLE

    NESSUN LUOGO SICURO (Libro #1)

    NESSUN LUOGO È RIMASTO (Libro #2)

    NESSUNA VIA DI FUGA (Libro #3)

    UN THRILLER FBI DI CAMILLE GRACE

    NON IO (Libro #1)

    NON ORA (Libro #2)

    NON BENE (Libro #3)

    NON LEI (Libro #4)

    UN EMOZIONANTE THRILLER DI ALEXA CHASE

    IL GIOCO DELLA MORTE (Libro #1)

    LA MAREA DELLA MORTE (Libro #2)

    L’ORA DELLA MORTE (Libro #3)

    IL PUNTO DELLA MORTE (Libro #4)

    LA NEBBIA DELLA MORTE (Libro #5)

    IL LUOGO DELLA MORTE (Libro #6)

    UN THRILLER DI ASHLEY HOPE

    LASCIAMI STARE (Libro #1)

    LASCIAMI USCIRE (Libro #2)

    LASCIAMI VIVERE (Libro #3)

    SOMMARIO

    PROLOGO

    CAPITOLO UNO

    CAPITOLO DUE

    CAPITOLO TRE

    CAPITOLO QUATTRO

    CAPITOLO CINQUE

    CAPITOLO SEI

    CAPITOLO SETTE

    CAPITOLO OTTO

    CAPITOLO NOVE

    CAPITOLO DIECI

    CAPITOLO UNDICI

    CAPITOLO DODICI

    CAPITOLO TREDICI

    CAPITOLO QUATTORDICI

    CAPITOLO QUINDICI

    CAPITOLO SEDICI

    CAPITOLO DICIASSETTE

    CAPITOLO DICIOTTO

    CAPITOLO DICIANNOVE

    CAPITOLO VENTI

    CAPITOLO VENTUNO

    CAPITOLO VENTIDUE

    CAPITOLO VENTITRE

    CAPITOLO VENTIQUATTRO

    CAPITOLO VENTICINQUE

    CAPITOLO VENTISEI

    CAPITOLO VENTISETTE

    CAPITOLO VENTOTTO

    CAPITOLO VENTINOVE

    CAPITOLO TRENTA

    EPILOGO

    PROLOGO

    Era certo che sarebbe arrivata da un momento all'altro.

    E, questa volta, lui si sarebbe tenuto pronto.

    Brody Brewer si accovacciò dietro il vetro della finestra di casa sua. Sul davanzale, una pianta in vaso che lo nascondeva quasi completamente.

    Ormai, quegli appostamenti duravano già da un paio di mesi, cioè da quando il capo della società finanziaria di Brody si era trasferito a Londra. Questo aveva fatto sì che le sue riunioni mattutine fossero a distanza: da casa, anziché dall’ufficio. Era stato un vero colpo di fortuna.

    Brody strinse gli occhi, aguzzando la vista. Poi, piegò le labbra in uno strano sorriso.

    Quella ragazza alla pari della porta accanto era davvero notevole. Aveva gambe abbronzate e slanciate, ancora più evidenti con i pantaloncini rosa acceso che indossava quando andava a correre. Un corpo da urlo. Il top metteva in mostra le braccia toniche e il seno rotondo e formoso. I suoi capelli biondi, lunghi e ondulati, erano legati all'indietro in una coda di cavallo, che risaltava i suoi ampi occhi blu e la sua bocca carnosa e sensuale.

    Questa volta lui aveva con sé una macchina fotografica. Non aveva intenzione di lasciare che un'altra opportunità andasse sprecata. Dopo tutto, poteva vederla passare solo una volta al giorno. Ma filmarla gli avrebbe dato la possibilità di guardarla tutte le volte che voleva.

    Poteva zoomare, osservare da vicino. La telecamera avrebbe potuto cogliere dettagli che ai suoi occhi sfuggivano. Quell’idea gli era venuta da un po', e ci aveva dovuto pensare a lungo prima di prendere una decisione: filmare era ben diverso dal semplice guardare. Ma, dopo qualche esitazione, alla fine si era convinto.

    Dato che aveva il doppio della sua età, corteggiarla non era un’opzione. Non c'era quindi niente di male nel guardare dei semplici filmati. Inoltre, era chiaro che lei volesse attirare l’attenzione. Altrimenti perché mai avrebbe indossato degli indumenti del genere?

    Tenendosi nascosto, aspettò di vedere il cancello della villa dall’altra parte della strada aprirsi: il primo segno del suo arrivo.

    Su, esci, piccola, sussurrò tra sé e sé. Quel cancello era come un orologio: si spalancava esattamente alle sei del mattino, tutti i giorni.

    Ma qualcosa non andava. Controllò l’ora. Erano già le sei passate.

    La ragazza era in ritardo.

    All’improvviso, Brody provò come un lampo di risentimento nei suoi confronti. Perché ancora non si faceva viva? Ma soprattutto, perché lui se la prendeva tanto?

    Con le ginocchie indolenzite, si mosse e cambiò leggermente posizione.

    Voleva vederla. E lo voleva così tanto che la cosa gli provocava dolore; un dolore sottile che non era poi tanto diverso da un leggero godimento.

    Forza, tesoro. Vieni da me. Voglio rivederti.

    Pronunciò quelle parole a bassa voce, tra sé e sé.

    Guardò la finestra del piano superiore della villa di fronte, quella dove abitava la ragazza. Le tende, di solito, a quell’ora erano ancora chiuse. E lo erano almeno fino alle sette: ora in cui, uscita dalla doccia dopo il jogging mattutino, immaginava che la ragazza si aggirasse nuda per la camera da letto.

    Ma adesso, alzando lo sguardo verso quella finestra, Brody vide con sorpresa che le tende erano aperte. Era una cosa insolita. Aveva l’opportuna di vederla dentro casa, magari mentre si cambiava, e proprio per la prima volta. Rapidamente, si allontanò dal suo punto di osservazione per raggiungere una finestra al piano superiore. Da lì, avrebbe sicuramente avuto una visuale più ampia.

    Ma subito ci ripensò: forse non avrebbe dovuto farlo.

    Stai esagerando, disse rivolto a sé stesso. Se lo fai, non sei altro che un triste pervertito.

    Oh, andiamo, argomentò l'altra parte di lui. È solo un'occhiata innocente alla casa accanto.

    Con un binocolo?

    Di solito, a quest’ora ci sono gli uccelli che volano. Sto cercando il parrocchetto monaco. Di recente ci sono stati diversi avvistamenti nella periferia della Florida sudorientale.

    "Sì, come no, il parrocchetto monaco…"

    Ma la sua argomentazione era stata abbastanza convincente; abbastanza da fargli tirare fuori il binocolo e puntarlo verso la finestra.

    Solo per controllare, si disse, come farebbe qualunque vicino premuroso.

    Si sarebbe messo a cercare il parrocchetto e poi, casualmente, avrebbe guardato la finestra. Così, Brody puntò il binocolo verso il cielo – e di uccelli non c’era neanche l’ombra – per poi spostarlo sulla finestra, concentrandosi su ciò che c'era oltre.

    Ma all’interno non vide nessuno. Aggrottò la fronte, abbassò il binocolo e poi lo rialzò. Poteva scorgere qualcosa in fondo, vicino all'angolo dell'armadio, che non riusciva a distinguere.

    All'improvviso si chiese se in quella casa fosse tutto a posto. Il sospetto che la ragazza fosse in pericolo era così lontano dal genere di pensieri che aveva avuto su di lei che gli apparve quasi scioccante. Per un attimo si sentì come trascinato in un luogo in cui non apparteneva.

    Scosse la testa. No, no, certo che andava tutto bene. Era solo paranoico.

    Ma poi la vide di nuovo. Quella strana forma bitorzoluta in fondo alla stanza.

    Che strano, pensò. Non riusciva a capire cosa fosse. Qualcuno era svenuto, aveva perso i sensi? Oppure si trattava di una grande borsa da viaggio e tutti erano impegnati a fare i bagagli per trasferirsi? Il sole illuminava l’angolo opposto, e, all’interno della stanza, era troppo buio per capire cosa fosse. Ma lui doveva scoprirlo.

    Facendo un sospiro rassegnato, Brody si affrettò a scendere le scale, lasciando la macchina fotografica e il binocolo in camera da letto. Nel corridoio, lanciò un veloce sguardo allo specchio. Aveva un aspetto abbastanza presentabile. Capelli ordinati, camicia firmata, abbronzatura da solarium. Tutti avrebbero pensato che fosse un cittadino onesto e rispettabile. E onestamente, avrebbero avuto ragione.

    Attraversò la strada di corsa, entrò attraverso il grande cancello ornato, salì il vialetto lastricato e poi fu davanti alla porta d'ingresso.

    Bussò. Nessuna risposta. Erano tutti fuori casa, così presto?

    Sentì il sibilo degli irrigatori nelle vicinanze, ma nessun movimento o rumore dall'interno.

    Beh, allora era così. Erano tutti fuori casa. Era abbastanza ovvio. Probabilmente aveva visto un mucchio di vestiti o una borsa abbandonata al piano di sopra. Forse era questo che aveva attirato la sua attenzione.

    Non aveva idea di cosa lo avesse spinto ad avvicinarsi alla porta d'ingresso. Era quasi come se avesse sentito il dovere morale di assicurarsi che tutto fosse in regola. Sospirò. Poi, allungò la mano verso la porta e la sospinse leggermente.

    In un istante, la porta si aprì e Brody fu percorso da uno strano brivido. Che cosa stava facendo? Non aveva il diritto di entrare in casa di sconosciuti.

    C’è nessuno? chiamò. Doveva esserci una cameriera o qualcuno in casa. Ehi? C’è nessuno?

    Nessuna risposta. Era troppo presto persino per le cameriere? Dov'erano finiti tutti? Era strano. Nessuno, in quel quartiere, avrebbe lasciato la casa vuota e accessibile a chiunque passasse da quelle parti.

    Entrò, come fosse un ladro, ancora più preoccupato per l’incolumità della ragazza. In fondo era un buon cittadino, si disse. Un cittadino pronto ad aiutare il prossimo. Attraversò il corridoio e raggiunse la cucina. Poi, chiamò di nuovo.

    C'è nessuno? C'è qualcuno in casa?

    Non c'era nessuno, ormai era ovvio. Ma non c'era neanche traccia di qualcosa che non andava. I suoi vicini non erano stati derubati o svaligiati. Ma che dire della stanza al piano di sopra? A questo punto, era suo dovere controllare.

    Ed ecco le scale, le stesse che aveva visto dalla finestra di casa sua. Nelle sue più sfrenate fantasie, aveva immaginato di percorrerle con la ragazza alla pari che lo conduceva su per mano. E invece si trovava lì, da solo e impaurito, alle sei del mattino.

    Mentre saliva le scale, sentiva il cuore battergli nel petto come un tamburo. Arrivò in cima e si diresse verso la camera della ragazza.

    Una volta che fu lì fuori, esitò per qualche istante, perché uno strano odore raggiunse le sue narici. Era un odore denso, intenso e metallico. Un odore così forte da farlo soffocare. Espirò, tentando di non vomitare.

    All’improvviso, Brody pensò di sapere che cosa ci fosse in quella stanza. I dubbi erano quasi svaniti. Tutto sembrava portare ad un’unica conclusione.

    Entrò, facendosi forza e trattenendo il respiro.

    Per un istante, fissò la sagoma che giaceva lì, accasciata vicino all’armadio di legno.

    Subito dopo, si lasciò andare a un urlo acuto e terrificante.

    CAPITOLO UNO

    Kaylie Brooks non poteva crederci. Ce l'aveva fatta. Si era diplomata all'Accademia delle forze dell'ordine nel sud della Florida, dopo un corso di sei mesi che l'aveva messa alla dura prova sia fisicamente che mentalmente.

    Mentre si metteva in fila con il resto della classe, il senso di orgoglio che provava la faceva sentire a tre metri da terra. Indossava un’uniforme elegante e nuova di zecca. L’unica pecca: era forse un po’ larga all’altezza della vita e dei fianchi.

    Quel giorno, portava i capelli castani raccolti in una treccia. Le unghie di un colore chiaro. In passato, Kaylie aveva sempre sfoggiato manicure da urlo, ma aveva presto imparato che il suo nuovo lavoro aveva esigenze molto precise.

    Ben fatto, Kaylie, le sussurrò da dietro la collega Heather Mills. I tempi in cui erano state rivali erano giunti al termine. Il periodo trascorso insieme aveva spazzato via il risentimento e la rabbia che provavano l'una verso l'altra. Avevano superato le loro differenze ed erano diventate buone amiche, finendo per sostenersi a vicenda nelle fasi più difficili del tirocinio. Ora, quelle parole di elogio significavano davvero molto per Kaylie.

    Complimenti anche a te, sussurrò infatti, sorridendo.

    Non me li merito, sussurrò Heather ridacchiando, col tono leggero di una liceale. Non avrei mai passato il test scritto senza il tuo aiuto per le domande di psicologia.

    E io non avrei mai superato le prove fisiche senza il tuo. Siamo pari, disse Kaylie con sincera gratitudine.

    All’Accademia, non era sempre filato tutto liscio tra lei e gli altri compagni. All’inizio dei corsi, i rapporti erano cominciati col piede sbagliato. Kaylie era stata etichettata come una ragazzina facoltosa dell'élite di Palm Beach, e, di conseguenza, era stata tenuta a debita distanza da tutti. I suoi compagni dovevano pensare che una tizia che guidava una Range Rover bianca scintillante non potesse realmente impegnarsi in una carriera in polizia. Ma quell’auto non era sua. Lei proveniva da una famiglia povera del Nebraska, che non avrebbe mai potuto permettersi né l’auto che guidava, né la sontuosa villa di

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