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RUNAWAY: Lo Sterminio Vol. 3
RUNAWAY: Lo Sterminio Vol. 3
RUNAWAY: Lo Sterminio Vol. 3
E-book412 pagine5 ore

RUNAWAY: Lo Sterminio Vol. 3

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Info su questo ebook

Mesi dopo aver salvato Adonis e aver confermato la presenza di un traditore tra i ranghi della Resistenza, la guerra entra nella sua fase più cruciale. I Bracconieri avanzano, mostrando finalmente la loro vera natura e trasformando una lotta per la sopravvivenza in un vero e proprio massacro. Col passare del tempo, Zack si trova ancora una volta in un mondo dove nulla ha senso. Perché Karter non vuole rivelare l'identità del traditore? Lincoln è davvero un elemento importante per i Bracconieri, o lo stanno solo usando? Chi sono i tre destinati a sopravvivere...e cosa può fare Zack per salvare gli altri? Età raccomandata da 13+Premio Nazionale di Poesia e Narrativa "Alda Merini" - 9^ edizione - Sezione Giovani - 3° classificato
LinguaItaliano
Data di uscita22 set 2023
ISBN9791221496871
RUNAWAY: Lo Sterminio Vol. 3

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    Anteprima del libro

    RUNAWAY - Kasey Infinita

    Otto mesi. Erano passati otto mesi da quando la Resistenza aveva combattuto contro i Bracconieri per salvare il mio amico d’infanzia Adonis, che tenevano segregato in una loro base segreta in California. Erano passati dieci mesi da quando io mi ero unito alla Resistenza e avevo scoperto di avere strane abilità sovrumane. Avevo imparato a sopravvivere in un mondo babelico soprattutto grazie all’aiuto degli altri, e solo in parte grazie ai miei nuovi poteri. Grazie al mio fisico ed ai riflessi pronti, ero piuttosto bravo nel combattimento corpo a corpo, e usare la pistola era diventato un gioco da ragazzi per me, anche se dopo l’incidente con Miles avvenuto sei mesi prima, mi ero ripromesso di non uccidere mai più un altro essere umano.

            Nel frattempo era ricominciata la scuola e in base  all’Emancipazione, una sorta di accordo stipulato tra Bracconieri e Resistenza, la guerra non poteva interferire con il ‘desiderio dei giovani di proseguire gli studi’. Gwen era rimasta pazientemente seduta con me per circa un’ora cercando di farmela memorizzare tutta. Mi aveva spiegato alcune cose che avrei preferito non sapere. Non volevo abbandonare la speranza di vivere una vita normale dopo la guerra, se ne fossi uscito vivo, quindi il diploma di scuola superiore sembrava un buon punto di partenza.

            Adonis ed io eravamo tornati alla nostra normale routine, avevamo iniziato la scuola ed eravamo di nuovo nelle nostre case invece che in un enorme seminterrato. Dato che non ci saremmo più visti tutti i giorni, avevo scambiato i numeri di telefono con i miei nuovi amici nel caso avessero avuto bisogno di me. (La maggior parte dei ragazzi della Resistenza erano orfani senzatetto, eppure in qualche modo trovavano i soldi per cellulari e motociclette). Ben presto mi resi conto di aver fatto un grandissimo errore perché Karter non faceva altro che inviare meme di bassa qualità e Iris continuava ad utilizzare AirDrop per inviarmi le immagini più inquietanti che tu possa immaginare. Era preoccupante perché per farlo doveva essere relativamente vicina a me e non l’avevo mai vista in pubblico. Tra le immagini raccapriccianti e la sensazione di essere perseguitato, ero leggermente fuori di testa - e so che questa era la sua intenzione. Alla fine avevo rinunciato a chiedere loro qualsiasi tipo di informazione, per quanto  utile potesse essere.

            Per fortuna, Matt, Ava e Gwen erano più collaborativi e continuavano a rassicurarmi che non stava succedendo niente, né di buono né di cattivo. Questo probabilmente aveva a che fare con il fatto che anche la maggior parte dei Bracconieri doveva andare a scuola. Ma ancora non riuscivo a mandar giù il fatto che degli studenti delle superiori stessero cercando di uccidersi a vicenda. Quindi, per la maggior parte del tempo, rimasi lontano dal nostro quartier generale.

            Ma nessuna delle cose che avevo imparato con la Resistenza mi ha aiutato a capire le funzioni logaritmiche. 

            Ricordo che era un  pomeriggio di marzo, quando Adonis venne a casa mia per studiare, come faceva prima che mi unissi alla Resistenza. La matematica non è mai stata il mio forte – né lo era nient’altro, ora che ci penso – e Adonis stava lentamente diventando frustrato con le mie stupide domande.

            Devi sommare i termini con la stessa incognita tra loro, Zack, disse sporgendosi sopra la mia spalla e cerchiò  un’equazione sulla mia pagina. Solo così puoi risolverla.

            Adonis, per fortuna, aveva messo su parte del peso che aveva perso mentre era prigioniero dei Bracconieri. Menomale! Perché era ridotto a pelle e ossa. Secondo me avrebbe dovuto tagliare un po’ i capelli, visto  che si erano allungati al punto che li doveva legare. Le ferite sul naso e sulle guance erano guarite, ma avevano lasciato una brutta cicatrice. Era un po’ difficile da spiegare quando le persone gli chiedevano cosa gli fosse accaduto. Di solito, per tagliare corto, si limitava a dire che aveva avuto un incidente e chiudeva lì il discorso.

            Io, nel frattempo, avevo attraversato una fase di sviluppo adolescenziale ed ero diventato più alto. Inoltre, tra l’allenamento alla base e il basket, avevo sviluppato una corporatura piuttosto atletica. (Penso che sia il primo commento non autoironico che abbia mai fatto). Ciò aveva dato modo a Dan  di dirmi che ero tutto muscoli e niente cervello (da che pulpito viene la predica).

            Penso di aver fatto bene quest’esercizio, dissi girando il mio taccuino verso Adonis.

            Guardò  le mie pagine disordinate e  scarabocchiate e in

    qualche modo era riuscito a dare  un senso all’equazione. Annuì. Sì, è così che si fa. Solo... potresti essere un po’ più ordinato? A Mr. Jones verrà un infarto quando lo vedrà.

            "Se lo vedrà", lo corressi.

            Adonis gemette. Giusto.

            Diedi un’occhiata all’orologio e mi sentii sollevato quando mi resi conto che mancava circa mezz’ora all’allenamento di basket. Mi dispiace dover tagliar corto, amico, ma ho allenamento.

            Non ti dispiace affatto. Adonis aveva cercato di darmi il suo tipico sguardo di delusione quasi materna, ma si vedeva che stava cercando di non sorridere. Prese le sue cose, poi scrutò di nuovo il tavolo.

            Rilassati!, dissi. Se dimentichi qualcosa, te lo porto a scuola domani.

            Ma se avessi bisogno di...?

            Smettila di pensare troppo alle cose.

            Ma-

            Sai una cosa? afferrai il suo zainetto e lo trascinai fino alla porta. Che ne dici se vieni a fare allenamento con me?

            Assolutamente no! urlò, cercando di liberarsi dalla mia presa, quando avrebbe potuto semplicemente sfilarsi lo zaino dalle spalle. "Ci sono così tante persone lì che non conosco. E se cominciassero a parlare con me? Sai che non so mai cosa dire, e poi, sapendo quanto sei popolare in campo, loro diranno, ehi, sei il migliore amico di Zack! e non la smetteranno più!"

            Questa volta fui io a dover trattenere un sorriso. Muoviti zuccone, o ti trascinerò fino al campo.

            Ma mentre camminavamo lungo la strada verso il campo da basket, l’impulso di sorridere fu rapidamente sostituito da una sensazione pesante nel petto. Mi ero  ricordato di una conversazione che  avevo avuto solo un paio di mesi prima e da allora l’avevo ripetuta costantemente nella mia testa.

            Mio padre era tornato per Natale.

    ……….

            Mi dispiace, fu la prima cosa che aveva detto quando mi aveva visto.

            Non ho preso molto da mio padre. Ho gli stessi capelli ricci e lo stesso sorriso, ma la somiglianza finisce lì. La sua pelle e i suoi capelli sono più chiari dei miei e i suoi occhi sono molto scuri. Rivederlo dopo tanto tempo,  dopo che erano successe tante cose, mi faceva sentire un po’ a disagio, ma questo significava che finalmente poteva dare una risposta a tante  mie domande.

            Dopo aver spiegato tutto quello che era successo – i Bracconieri che mi avevano preso di mira, il fatto che ci eravamo impossessati dell’amuleto, la cattura di Adonis e così via – mio padre si mise la testa tra le mani e per un po’ non disse nulla.

            Ci sono molte cose che vorrei chiederti. dissi.

            Hai affrontato tutto questo da solo? chiese mio padre.

            Non proprio. Ci sono state molte persone che mi hanno aiutato, ma onestamente non è stato nulla in confronto a quello che hanno passato loro... e probabilmente quello che hai passato tu.

            Non ho preso parte in alcun combattimento, disse mio padre. Ero nella Formazione A,  raccoglievo  informazioni.

            Era come se un palloncino si fosse sgonfiato dentro di me. Quindi non hai mai usato la tua abilità?

            Non in combattimento, precisò. Ho dovuto imparare ad usarla, nel caso ne avessi mai avuto bisogno, ma le cose erano diverse quando avevo la tua età. Avevano un leader che era più pacifico di Lincoln, ma poi è morto...Immagino che avessero un altro leader prima che Lincoln salisse al potere. Ci siamo scontrati, ma non ci sono state molte vittime. Il loro obiettivo era quello di catturarci e sottrarci le nostre abilità. Comunque, questo è successo trent’anni fa.

            Cosa? gli chiesi. A quanto pare, questa impronta druidica che abbiamo agisce come un sigillo e rende la nostra abilità inscindibile. Pertanto non può esserci sottratta.

            "Ecco perché ci stavano provando, disse. In realtà i  loro metodi non sono mai cambiati: individuavano chi pensavano avesse qualche abilità, e a quei tempi avevano  più scelte. Non sono sicuro di cosa abbiano fatto più frequentemente: se li hanno uccisi, li hanno costretti a unirsi a loro o hanno trovato un modo per cancellare definitivamente la loro abilità. In ogni caso, non c’è stato tanto spargimento di sangue quanto nell’ultima guerra. I combattimenti non erano mai all’ultimo sangue. Era esattamente come voleva Zoe: se non puoi vincere, scappa."

            Conoscevi Zoe?

            Lei era la leader, mi aveva ricordato mio padre. L’ultima volta che l’ho vista è stato l’anno prima che mi sposassi. Tua madre va a trovare i ragazzi di tanto in tanto, motivo per cui sa che Dan è un ‘osso duro’, ma io non so più cosa stia succedendo. Ma sono sicuro che i tuoi compagni di squadra ti abbiano raccontato tutto su di lei.

            Perché non ti sei unito a loro? La domanda mi venne spontanea. "La mamma di Adonis è stata uccisa. Karter ha perso entrambi i suoi genitori. Tanti ragazzi sono morti, alcuni non erano nemmeno adolescenti. Zoe è morta. Se la nostra abilità è così potente, perché non hai fatto niente?"

            Perché se avessi fatto qualcosa, in questo momento tu saresti uno di quei ragazzi che hanno perso il padre, disse mio padre. Come hai detto tu, ci stanno prendendo di mira. Come raccoglitore di informazioni, non sono mai stato coinvolto in uno scontro fisico. Non puoi sempre fare affidamento sulla tua abilità o su una pistola per tenerti fuori pericolo. Il tuo corpo e la tua mente sono la tua arma migliore. Inoltre, non sapevamo se stessero realmente togliendo le abilità alle persone. Sembra impossibile, ma da loro bisogna sempre aspettarsi di tutto. Se fossero riusciti a trovarmi, forse tu non saresti mai nato.

            Erano tutti motivi validi, ma non  potetti fare a meno di pensare, quindi sei semplicemente scappato. Lincoln ha detto che hanno sviluppato un gas che può rivoltare la tua abilità contro di te, dissi. L’ho sperimentato in prima persona.

            Mio padre si raddrizzò. Cos’è successo?

           La prima volta che ci sono stato esposto, è stato strano,  ammisi. Forse era ancora in fase sperimentale, ma ho iniziato a soffocare e sono svenuto. Karter stava usando la sua abilità e ha detto che per poco non uccideva  Galehaut invece di salvarlo. La seconda volta stavo cercando di uccidere un grifone e stavo quasi per ammazzarmi. Entrambe le volte il gas non aveva odore, colore o sapore. Era proprio come l’aria. E anche se non lo inspiri, il solo contatto con esso è sufficiente perché funzioni.

            Mio padre rimase in silenzio per molto tempo. Poi disse: Come stavi usando la tua capacità per uccidere il grifone?

            Ho avuto una sorta di illuminazione, dissi, poi sbuffai. Non è questo che intendevo.

    Molto inquietante, concordò mio padre.

            Praticamente, posso usare gli elementi come aria, terra, acqua e tutti gli elementi ad essi collegati, come i fulmini, gli spiegai. È questo che sai fare anche tu?

            In parte, rispose. Non ho mai provato i fulmini, ma  causare   terremoti   o  frane  non   è  stato   mai   un    grosso problema.

            L’ho fatto per caso, ammisi. È un po’ strano. Ma la cosa ancora più strana è che, mentre combattevo contro Nimue, sapevo che avrei potuto fare di più. Aveva tutte queste bolle sul corpo e non riusciva a respirare. Sapevo di poter controllare anche le malattie e la vitalità umana senza averlo mai fatto prima.

            Ma dici sul serio?

            Non potrei inventarmi una cosa del genere, papà. Ma c’è di più. Ho scoperto che, se ho un oggetto che appartiene a qualcuno, posso vedere il suo passato nei miei sogni.

            Mi è successo in più di un’occasione, disse mio padre. Ma non è mai stato più di un semplice frammento di vita, forse un paio di voci e una faccia sfocata o due.

            Per me è stato diverso, dissi. Era quasi come se fossi lì. Era così vivido. Una volta ho anche visto due scene, una delle quali faceva parte di un passato più recente. Entrambe  sono stati momenti chiave nella vita di questa persona. Cosa pensi che stia succedendo?

            Ho sentito parlare di abilità che si evolvono, affermò. Forse è quello che  sta succedendo a te. Ad esempio, il fatto che Karter può catturare un’anima ed essere in grado di salvarla o distruggerla non è un espediente che un normale Evocatore può fare. Invocano gli spiriti dei defunti, certo, ma hanno pochissimo controllo sul loro libero arbitrio.

            Galehaut stava facendo quello che lui aveva scelto di fare, sottolineai. Karter non lo stava costringendo a fare nulla.

            Quello che intendo dire è che lo spirito può scegliere di tornare nel mondo dei morti o restare e perseguitare i vivi, specificò mio padre. Anche se Galehaut voleva morire di nuovo, Karter lo stava ostacolando. Non solo ha perfezionato la sua abilità, ma l’ha mutata.

            Un    momento,   lo   interruppi.  L’unica   cosa   che  Galehaut voleva era tornare dal suo amico Lancillotto. Se gli spiriti possono scegliere dove andare, perché era ancora lì?

            Gli spiriti possono essere contenuti in aree ristrette con incantesimi, spiegò. "Può essere più facile o più difficile a seconda dello stato degli spiriti, da quanto tempo sono morti o cosa hanno fatto nella loro vita. Ci vuole sempre un mago molto potente per riuscirci, a volte anche più potente di un Evocatore.

            Sono confuso, dissi.

            Okay. Immagina che qualcuno abbia rinchiuso Galehaut in una cella. Anche se lui avesse voluto morire, non sarebbe riuscito ad uscire da quella cella. Non lo sta costringendo a voler vivere; ma comunque gli sta impedendo di fare ciò che vuole.

            Ora stai andando per il sottile.

            Mio padre alzò le mani. Non sono io a fare le regole. Stammi a sentire. Nel momento in cui Karter si è offerto di aiutarlo, la porta si è aperta. Normalmente, Galehaut sarebbe riuscito a scappare, ma Karter si è messo sulla sua strada. Lo ha lasciato andare solo dopo che Galehaut gli aveva dato ciò che voleva. Gli evocatori non possono usare gli spiriti come marionette. Ma, a quanto pare, Karter può. Questa è una mutazione non indifferente. La tua potrebbe non essere così grande, ma è comunque in evoluzione.

            Annuii come se avessi capito, ma non avevo ancora idea di cosa stesse parlando. Ma Karter non ha rinchiuso Galehaut. Qualunque cosa stia succedendo, dev’essere il nuovo capo dei Bracconieri. Può riportare in vita le persone. Me l’ha detto Lincoln.

            Potrebbe bluffare, mi avvertì mio padre. Ma non si può negare che il nuovo leader sia più potente - e più maniacale - dello stesso Lincoln.

            Lincoln non è pazzo dissi. "L’ho pensato anch’io all’inizio, ma gli ho parlato in diverse occasioni. Non è un pazzo  assetato  di  potere.  È  intelligente,  sicuro  di  sé e sa

    come manipolare le persone."

            Sembra un po’ come quel ragazzo Karter, disse mio padre. Non mi piace quello che hai detto sul fatto che Dan sia così vicina a questo ragazzo, soprattutto se è il vecchio leader. Pensi che sia stata lei a tradirti?

            Non nascondo che questo pensiero mi aveva sfiorato la mente più volte. Anche se non fosse stata l’amica più intima di Lincoln, era scortese con tutti, violenta e non permetteva a nessuno di entrare nella sua vita privata. Dan era il sospettato più probabile, ma non volevo crederci. Per qualche ragione, mi aveva infastidito.

            Non credo, dissi. È una frana, ma non credo sia capace di tradire nessuno, soprattutto non con Gwen nella squadra.

            Le persone fanno cose folli, specialmente quando hanno il grilletto facile come lei, sottolineò mio padre. Ma penso che il tuo amico abbia ragione. Non va bene sospettare l’uno dell’altro e litigare  costantemente. Detto questo, cosa hai intenzione di fare adesso?

            Io... non lo so, risposi. È stato piuttosto tranquillo da quando abbiamo riavuto Adonis. Da quello che mi è stato detto, ci sono stati un paio di scontri qua e là, ma nessuno è ancora morto e nessuno ha riportato ferite mortali. La nostra massima priorità è scoprire il traditore. Continuo a pensare che dovremmo provare a parlare con loro, ma...

            Non è quello che intendo. Resti con la Resistenza o no?

            Lo fissai. Ma fai sul serio?

            Lui sospirò. Sei proprio come tua madre a volte.

            Grazie.

            Mi dispiace di non poterti aiutare quanto vorrei. Ma se vuoi restare, non puoi fare stupidate come quando eri alla ricerca di Adonis. Stare in gruppo è la cosa migliore da fare. Qualunque cosa tu faccia, non uscire in due. Potresti finire da solo con il capo dei Bracconieri, e se è così potente come sta dimostrando di essere, sarai in grossi guai.

            Sì, lo so, dissi. Rimango da solo soltanto con Adonis. A parte questo, siamo sempre in gruppi di tre o più. Ma non puoi aspettarti che il leader faccia una mossa così ovvia. Penso che il motivo per cui le cose sono così tranquille ora sia perché sanno che lo stiamo cercando. Attaccherà quando meno ce lo aspettiamo.

            Tipico dei Bracconieri,  ammise papà.

            Non credo che aspetterà ancora a lungo aggiunsi. Molte persone se ne sono andate, convinte che visto che abbiamo riavuto Adonis non hanno alcun  motivo di restare.

            Sono andati via? ripeté mio padre. Nonostante sappiano che c’è un traditore tra di voi? Come fai a sapere che questa persona non è partita con loro?

            Karter continua a parlare come se il traditore fosse ancora tra noi, spiegai. Sa chi è, e mi fido abbastanza di lui da sapere che lo sta tenendo d’occhio.

            Non fidarti troppo di lui, mi avvertì. "Non si sa mai se è lui il traditore e sta cercando di depistarvi. Potrebbe essere un membro ufficiale della Resistenza, ma non sarei sorpreso se..."

            "Ma tu fai ancora parte della Resistenza? sbottai. Voglio dire, so che te ne sei andato, ma se avessero bisogno di te, ti chiamerebbero come farebbero con un membro ufficiale?"

            Quella domanda sembrava lo avesse  sconcertato e scosse la testa. Non tecnicamente. Da quando me ne sono andato, non sono stato coinvolto in nulla che avesse a che fare con l’intera guerra. Tuttavia, devo ancora rispettare l’Emancipazione poiché ho ancora il mio marchio. Alzò la manica e  vidi  una  triquetra  esattamente  nello stesso punto 

    in cui ce l’ho io.

            Come ho fatto a non accorgermene? chiesi sia a me stesso che a lui.

            L’ho sempre tenuto coperto, rispose mio padre. Se mio figlio non l’ha mai notato, molto probabilmente non lo ha fatto nessun altro.

            Sì, ma non ci sei quasi mai, gli feci notare. E se qualcuno lo vedesse? Penserebbe che sia solo un normale tatuaggio?

            Forse, ma non sai mai dove sono i Bracconieri, disse. Potrebbero nascondersi in mezzo alla folla, o potrebbero essere proprio accanto a te, a bere un caffè in un bar. Ecco perché devi sempre tenere gli occhi aperti. Attento, ragazzo. E non fidarti mai di nessuno.

    ……….

      Dopo quella conversazione mi sentivo un po’ strano. Certo, ero contento di aver rivisto mio padre dopo molti mesi, ma parlare delle nostre diverse esperienze con la Resistenza era stato un po’ sconcertante. L’ultima volta che l’avevo visto era stato ad una partita di basket a maggio. Meno di un mese dopo, avevo scoperto la verità su di lui e su me stesso, e non avevamo potuto parlarne fino a dicembre. Avevo pensato di chiamarlo più volte, ma non mi sembrava opportuno. Questi erano quei tipi di conversazioni da fare in persona.

            Mi chiedevo perché i Bracconieri fossero cambiati e fossero diventati così spietati e assetati di sangue. Lincoln non avrebbe potuto cambiarli nel breve tempo in cui ne era stato il capo. Forse era stato il leader prima di lui a provocare quel cambiamento.

            Quello che volevo sapere più di ogni altra cosa riguardava il traditore tra i nostri ranghi. Forse Lincoln lo aveva ispirato, ma doveva esserci qualcosa che mi sfuggiva. A questa persona chiaramente non piaceva nessuno dei suoi compagni di squadra. Perché dovrebbe unirsi alla Resistenza in primo luogo? O si era infiltrato nei ranghi dall’esterno, ben sapendo in cosa si stava cacciando? 

            Scossi la testa. Non era possibile. La Resistenza e i Bracconieri conoscevano i membri l’uno dell’altro. Lo avremmo saputo se qualcuno si fosse intrufolato.

            Continuavo a pensarci e ripensarci, ma non c’era niente che potessi fare al riguardo. Evitavo di parlarne con Adonis, perché era già preoccupato per un miliardo di altre cose.

            Eravamo quasi arrivati al campo da basket quando sentii qualcosa: un formicolio dietro la nuca. Era come quando avevo percepito l’impronta energetica di Adonis alla base dei Bracconieri. C’era qualcosa di strano.

            Dobbiamo andare lì dissi indicando l’altra parte della strada. Proprio dietro quell’angolo.

            Adonis mi guardò accigliato. Dall’espressione dei suoi occhi blu-verdi era ovvio che era confuso. Perché?

            Non lo senti?

            Sentire cosa?

            Qualcuno è nei guai, dissi. Sono sorpreso che tu non lo percepisca.

            Penso che sappiamo entrambi che la tua percezione della magia è legata alle emozioni piuttosto che all’abilità stessa. Ecco perché non percepiamo sempre le stesse cose. Adonis lanciò un’occhiata al campo, poi sospirò. Faresti meglio ad inventarti una buona scusa per saltare l’allenamento oggi.  

            Attraversammo di corsa la strada e girammo a sinistra, dove trovammo tre ragazzi in piedi intorno a qualcuno. Purtroppo ne riconobbi subito uno.

            Ragazzi, cosa state facendo?  chiesi.

            I tre ragazzi si voltarono. Quello più alto aveva lo stesso aspetto di Karter, Iris e Dan: un impertinente piantagrane. Probabilmente aveva intorno ai venticinque anni e aveva gli occhi castani e socchiusi che a malapena si riuscivano a vedere dietro la frangia nera. Sorrise solo quando vide me e Adonis. Perché, sono affari tuoi? 

            Gli altri due ragazzi si scambiarono uno sguardo  come per dire ci risiamo. Quello alla sua sinistra era il tipico angelo biondo dagli occhi azzurri, intorno ai dodici o tredici anni, con occhi dolci e uno sguardo innocente. Ma più lo guardavo, più mi rendevo conto che era solo apparenza. L’altro ragazzo aveva i capelli castani e gli occhi verdi e sembrava un po’ sorpreso di vedermi. 

            Ciao Jack. È tanto tempo che non ci vediamo, dissi. Chi sono i tuoi amici? 

            Adonis  rispose al posto di Jack. Aeron Brown e Blake Dahl. Non sono molto potenti, ma Aeron è un pazzo maniaco. È molto pericoloso. 

            Me n’ero accorto. Feci un gesto dietro di loro. Vi spiace dirci cosa state facendo? 

            Dev’essere qualcosa di personale. Aeron, il ragazzo alto, si spostò di lato. Conosci questa ragazzina?

    Dietro di lui c’era una ragazza bassa, dalla pelle scura, con grandi occhi da cerbiatto. I suoi capelli, lunghi e ricci, erano un po’ arruffati, come se qualcuno l’avesse presa per la testa. Si avvolse le braccia intorno al petto, cercando di proteggersi, ma Jack aveva una presa salda sul retro della sua camicia, ed era circondata. Non sarebbe andata da nessuna parte.

            No, ma non credo che tre ragazzi dovrebbero schierarsi  contro una ragazzina in quel modo dissi. 

            E tu non dovresti ficcare il naso in affari che non ti riguardano, disse Jack con tono piatto. Ricordi cosa ti è successo l’ultima volta? 

            Per favore, lasciami andare, sussurrò la ragazza.        

            Ehi, andrà  tutto  bene.  Il   ragazzo  biondo,  Blake, le sorrise. Vogliamo  solo  parlare  con  te.  Non  ti faremo del male... cioè, se non opponi resistenza.

            Aeron fece scattare il pollice sopra la sua spalla. Questa ragazza qui ha una specie di abilità. Quindi, stiamo per...

            Zitto, Aeron, lo interruppe Jack. Vidi un barlume di speranza. Doveva essere come me: quando veniva messo all’angolo, probabilmente Aeron tendeva a lasciarsi sfuggire informazioni vitali. 

            Non puoi coinvolgere persone innocenti in questo, disse Adonis. E se non sa nulla delle sue abilità? 

           Ragion per cui gliele dobbiamo insegnare, rispose Aeron. Sarebbe meglio se non fosse mai nata, ma è qui. E sta per addentrarsi in  un mondo di dolore. 

            Non ti ho fatto niente! gridò la ragazza. Non capisco! Cosa sta succedendo?

            Presi lentamente il mio zaino. Sei pronto a fare casino?

            Adonis fece un respiro profondo, poi espirò brevemente. Non abbiamo molta scelta, vero?

             Vi avverto, disse Jack molto calmo. Vi conviene starne fuori. 

            Adonis e io non gli demmo ascolto. Entrammo subito in azione.

    Mi ero ricordato dell’ottavo emendamento dell’Emancipazione un po’ troppo tardi: è severamente vietato usare qualsiasi tipo di abilità per combattere in pubblico. Non avevo portato armi con me perché, fin quando  ci saremmo fatti gli affari nostri, non saremmo potuti essere attaccati, ma fu un errore. Ora avremmo dovuto affrontare quei tre a mani nude, senza usare le nostre abilità. Ciò significa che dovevo pensarci molto bene  prima di agire. 

            Ciononostante,  non appena Adonis e io avevamo iniziato a muoverci,  una sottile striscia di fuoco blu si  propagò tra noi e i Bracconieri, facendo immobilizzare tutti. La prima cosa che  pensai fu che si fosse presentato un altro Bracconiere (che sarebbe stata l’ultima cosa di cui io e Adonis avevamo bisogno), ma una volta alzato lo sguardo, vidi un ragazzo familiare in piedi su un tetto vicino. Aveva una Ruger in una mano e il telefono nell’altra. Lanciò un sorriso beffardo a me e Adonis.

            In cosa vi siete cacciati questa volta? chiese Matt.

            Non lo sappiamo neanche noi, ammisi. 

            Stanne fuori, disse Jack a Matt. Non hai alcun diritto di interferire. 

           

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