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Le Magiche Avventure Di Giacomino
Le Magiche Avventure Di Giacomino
Le Magiche Avventure Di Giacomino
E-book124 pagine1 ora

Le Magiche Avventure Di Giacomino

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Info su questo ebook

Il piccolo Giacomino, pur se circondato dall'amore, la sera nella sua camera si sentiva tanto solo. Avrebbe voluto tanto dei fratellini con cui giocare e condividere il tempo la sera prima di andare a letto. L'asinello dei desideri in una notte tempestosa arrivò in suo soccorso, per portarlo nel mondo magico, dove ebbe modo di soddisfare tutti i suoi desideri. L'avventura la fece terminare proprio lui, Giacomino: troppa la nostalgia per la sua famiglia. Ma quando andò a rivivere la seconda avventura nel mondo magico, dopo che la vita gli fu completamente stravolta dalle azioni magiche ricevute nella prima da parte della fata del mare, le cose non andarono come immaginava…ma in maniera molto diversa poichè di magico non c'era proprio nulla: la violazione di un incantesimo da parte del suo amico orso, Brunone, ebbe conseguenze drammatiche; e Giacomino visse dei momenti sconfortanti, a tal punto che avrebbe voluto tornare a casa. Ma per farlo bisognava ripristinare l'equilibrio magico. Le conseguenze sarebbero state devastanti se nessuno fosse riuscito a ripristinarlo.Il piccolo Giacomino si ritrovò addirittura a vivere nel passato con chi prima del drammatico evento aveva il potere assoluto su tutto il mondo magico: il Signore del tempo. Giacomino non sapeva che la soluzione per riportare l'equilibrio magico ce l'aveva proprio lui …
LinguaItaliano
Data di uscita6 giu 2024
ISBN9791222747026
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    Anteprima del libro

    Le Magiche Avventure Di Giacomino - Francesco Del Gaiso

    I capitolo

    Tanto tempo fa, a Sempresole, un piccolo paese nella valle dei sogni, viveva un bambino delizioso: Giacomino. Era la gioia di mamma Giulia e di papà Paolo, ma anche dei nonni paterni, Teresa e Mario, e di quelli materni, Margherita e Francesco, che però abitavano a Serenella, un piccolo paese della valle. Non era facile raggiungerli, soprattutto d’inverno, ma non facevano mancare il loro affetto. Spesso gli inviavano dei regali portati dalla carrozza postale che una volta al mese arrivava a Sempresole per la consegna della posta ai residenti. Erano pochi i bambini con cui giocare e Giacomino si era legato soprattutto al suo compagno di banco a scuola, Giuseppe. Quest’ultimo, purtroppo, non abitava a Sempresole ma in un paese vicino, Biancavalle. Si potevano vedere e giocare soltanto a scuola. Anche se era circondato dall’amore, la sera, quando andava a letto, si sentiva molto solo. Avrebbe tanto voluto dei fratellini con cui giocare. Era un forte desiderio.

    Una sera non riusciva a prendere sonno: infuriava una tempesta con tuoni e fulmini. Ma lui voleva dimostrarsi coraggioso e non chiamò mamma. Finalmente si addormentò.

    «Ciao Giacomino» disse una voce possente.

    «Ciao, ma tu chi sei?» domandò Giacomino molto impaurito.

    «Sono l’asinello dei desideri, non aver paura. Io so qual è il tuo desiderio: vorresti tanto avere dei fratellini con cui giocare e condividere la stanza la sera. Lo so che ti senti tanto solo. Che dici, andiamo?»

    «Dove? E mamma e papà?» domandò Giacomino.

    «Tranquillo Giacomino, mamma e papà mi conoscono bene e si fidano. Dai, sali in groppa» disse l’asinello dei desideri.

    «Ma come, con il pigiama?» rispose Giacomino.

    «Non sei con il pigiama. Sei già pronto per andare al mare, so che non lo hai mai visto.»

    «Ma chi mi ha vestito così?»

    «Te l’ho detto, sono l’asinello dei desideri, vengo dal mondo magico e posso fare tutto ciò che desideri.»

    L’asinello dei desideri aveva due fantastiche ali con le quali lo avvolse e lo adagiò sulla groppa. Iniziò un fantastico volo.

    Ed ecco il cielo azzurro, il sole splendente e giù, le belle montagne che Giacomino la mattina vedeva innalzarsi dalla finestra della sua camera. E all’improvviso la distesa azzurra: il mare.

    «Che bello!» esclamò Giacomino.

    «Adesso siamo entrati nel mondo magico. La vedi quella striscia di terra?» chiese a Giacomino l’asinello dei desideri.

    «Sì, la vedo. Che cos’è?»

    «È l’isola delle magie.»

    «Ci stanno le fate?» domandò Giacomino.

    «Trovi tutto ciò che desideri, anche le fate se vuoi.»

    «Anche dei bimbi con cui giocare?»

    «Tutto quello che ti piace!»

    L’asinello dei desideri atterrò su un campo pianeggiante che faceva da intermezzo tra due folti boschi coloratissimi. Con le enormi ali avvolse Giacomino e lo fece scendere. Ed esclamò: «Siamo nel mondo magico!» E poi gli chiese: «Adesso cosa vorresti fare?»

    «Vorrei giocare un po’, ma da solo mi annoio.»

    L’asinello dei desideri sorridendo rispose: «Ogni tuo desiderio sarà esaudito. Guarda dietro di te.»

    Un bambino e una bambina si stavano avvicinando.

    «Ciao Giacomino» disse il maschietto. «Io sono Saverio e lei è mia sorella Vittoria. Ti va di giocare con noi?»

    «Sì» rispose timidamente Giacomino.

    «E allora vieni con noi. Supernaso ci porta a fare un bel giro.»

    «E chi è Supernaso?» domandò incuriosito Giacomino.

    «Il nostro amico delfino» rispose Saverio.

    «Non so se posso.»

    «Certo che puoi!» esclamò l’asinello dei desideri. «Vai tranquillo e divertiti, Supernaso ti riporterà a casa in tempo. E non ti preoccupare, i tuoi genitori sanno che sei in buone mani.» Disse una piccola bugia benevola l’asinello: a saperlo era solo nonno Mario.

    Arrivati sulla spiaggia, Giacomino rimase a bocca aperta: abituato a vedere il piccolo ruscello vicino a casa, non riusciva a non meravigliarsi di fronte a quell’immensità azzurra. L’acqua era chiara e faceva intravedere tantissimi pesci colorati. Si sentiva felice.

    «Piccoli, dai su, andiamo a fare un bel giro» disse Supernaso che intanto si era semi-arenato sulla battigia per permettere ai tre bambini di salire sul suo dorso.

    Giacomino ebbe qualche tentennamento ma poi segui l’esempio di Saverio e Vittoria.

    «Tenetevi ben stretti tra di voi» consigliò Supernaso. E iniziò delle fantastiche evoluzioni, anche sott’acqua, dove Giacomino ebbe modo di vedere cose meravigliose. Pesci di ogni tipo, ma anche tartarughe giganti. Erano tutti amici di Supernaso e sorridenti salutavano Giacomino. Anche lui adesso faceva parte della immensa comunità dell’isola delle magie.

    Supernaso si diresse verso la grande grotta verde. A un certo punto si accostò vicino a un imponente scoglio quasi piatto e disse: «Giacomino, scendi e aspetta, tra poco arriverà la fata del mare; ha qualcosa da dire solo a te.»

    «Ma io ho paura a rimanere da solo» rispose Giacomino.

    «Ma è buona!» esclamarono in coro Saverio e Vittoria.

    «E poi noi stiamo qui ad aspettarti, non ci vorrà molto tempo» proseguì Supernaso.

    Giacomino scese e si avviò verso la luce che usciva da un piccolo antro, ad aspettarlo c’era la fata del mare.

    «Ciao Giacomino, sei proprio un bambino bello e bravo.»

    «Ciao...» rispose timidamente Giacomino che rimase sbalordito dalla bellezza della fata del mare: somigliava tantissimo alla mamma.

    «L’asinello dei desideri mi ha detto che ti senti tanto solo, non sarà più così. Oggi hai vissuto un’avventura fantastica, che non dimenticherai. Ma ti assicuro che non ti sentirai mai più solo. Tieni e indossa questo braccialetto. Ti proteggerà.» La fata del mare diede un bacio sulla fronte a Giacomino e gli disse: «Adesso puoi andare. È ora di tornare a casa, Supernaso ti riporterà sulla spiaggia. Lì, ti sta aspettando l’asinello dei desideri.»

    La fata del mare sparì. E Giacomino durante il ritorno poté godere ancora delle evoluzioni di Supernaso.

    Arrivò il momento dei saluti.

    «Ciao Supernaso, sei stato tanto buono con me e anche voi» disse Giacomino a Saverio e a Vittoria. «Vi voglio bene» aggiunse quasi piangendo.

    «Anche noi ti vogliamo bene» risposero in coro.

    L’asinello dei desideri lo avvolse con le sue ali per metterlo in groppa.

    «Sveglia pigrone, oggi è un bel giorno!» tuonò la voce di papà Paolo. «Sono nati i gemellini!»

    Il padre rimase stupito dalla strana reazione di Giacomino. La delusione gli si leggeva in faccia: Era solo un sogno pensò. Ma durò poco, la bella notizia illuminò il suo bellissimo viso.

    «Posso andarli a salutare?» chiese al padre.

    «Non adesso Giacomino, con mamma c’è ancora la levatrice. Nemmeno io li ho ancora visti.»

    «Papà, come li chiamiamo i gemellini?»

    «Mamma ha deciso: Saverio e Vittoria.»

    «Che bello, come i miei nuovi amici!» esclamò Giacomino

    «Quali nuovi amici? Ah, ho capito, hai solo sognato. Strana coincidenza: sembra che nel sogno qualcuno ti abbia suggerito i nomi dei gemellini. Dai, adesso alzati che la colazione è pronta, oggi a scuola ti accompagna nonno Mario.»

    La bella notizia però non aveva del tutto cancellato la delusione. Per lui ciò che aveva vissuto era troppo bello. Ma si accorse che il braccialetto della fata del mare c’era. Lo pervase una gioia immensa. Non era un sogno, ma un incantesimo, come succede nelle favole che gli leggono i nonni.

    Durante il cammino per andare a scuola, non lontanissima da casa, nonno Mario gli chiese: «Allora Giacomino, a nonno non vuoi raccontare le cose belle che ti ha fatto vedere l’asinello dei desideri?»

    «Nonno, ma tu conosci l’asinello dei desideri, allora è tutto vero!» esclamò Giacomino.

    «Certo che è tutto vero! Però mi raccomando, questo segreto lo puoi condividere solo con il tuo migliore amico, con nessun altro: altrimenti l’incantesimo scompare. Ah, probabilmente il tuo migliore amico quando glielo dirai farà fatica a crederti... e allora, ascoltami bene: appena uscite da scuola, avviati insieme a lui verso Biancavalle, anche se vedi me, fai finta di niente. Alla prima curva gli fai toccare il bracciale e mentre lo tocca, tu urla: Asinello dei desideri!. Di ciò che accadrà dopo, non vi dovrete preoccupare, soprattutto del tempo. Quando ritornerete saranno passati solo pochi secondi e mi troverai qui ad aspettarti.» E poi sorridendo e dandogli una carezza, gli disse: «Anche io alla tua età sono stato considerato meritevole di vivere un’avventura nel mondo magico. Magari poi te la racconterò, ma è una storia lunga, ma proprio lunga. E tanto lunga sarà anche la tua avventura...»

    Entrato a scuola, Giacomino dovette fare uno sforzo enorme per non confidare al suo amico Giuseppe il suo bellissimo segreto, ma ci riuscì. Non disse nemmeno che era felice per la nascita dei gemellini: non voleva rischiare.

    Finite le lezioni, come suggerito dal nonno, Giacomino andò sul sentiero che portava a Biancavalle con Giuseppe, che sorpreso gli disse: «Guarda che tuo nonno ti sta aspettando, non lo hai visto?»

    «Sì, sì, l’ho visto, ma voglio fare un tratto di strada con te: non sono mai stato sul sentiero che costeggia il ruscello che prendi tu per venire a scuola... anche io voglio essere trattato da grande come te: vieni a scuola da solo e torni a casa da solo.»

    La scusa risultò efficace, Giuseppe non gli rispose che gli dispiaceva che nessuno lo potesse accompagnare. La mamma era morta e il padre la mattina si svegliava ancora con il buio per andare a lavorare nella miniera e rientrava nuovamente con il buio. Giacomino interruppe i suoi tristi pensieri.

    «Giuseppe, guarda questo bracciale, ti piace? Toccalo pure!» Giuseppe non se lo fece ripetere e toccò il bracciale.

    Giacomino, come suggerito dal nonno, chiamò l’asinello dei desideri che immediatamente apparve ai loro occhi. Giuseppe fu colto dallo spavento. Ma Giacomino subito lo rincuorò: «Tranquillo Giuseppe, lui è l’asinello dei desideri ed è un mio amico.»

    «Proprio così! E da questo momento, sono anche tuo amico» disse l’asinello dei desideri.

    Giuseppe non riusciva a credere ai propri occhi: davanti a lui c’era un asinello con delle enormi ali. Si diede un pizzicotto sulle guance per vedere se fosse tutto vero o se stesse

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