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    La vita (in)felice dei calzini spaiati
    La vita (in)felice dei calzini spaiati
    La vita (in)felice dei calzini spaiati
    E-book75 pagine24 minuti

    La vita (in)felice dei calzini spaiati

    Di Rita Angelelli

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    Info su questo ebook


    Come ci si sente a portare con sé mezza luna, perché tutta illumina troppo? È come stare a metà tra la sabbia e il mare, come guardare una barca sulla riva che sta affondando, come scrivere un nome sulla sabbia ma troppo vicino al bagnasciuga. Non è la perfezione, è l’illusione di poter raggiungere la felicità, ma è sempre e solo la metà di quello che si desidera. È di questa metà che si parla nella silloge, metà cuore pieno di amore e l’altra metà oscurato dal dolore, dalla sofferenza e dalla depressione. È il bicchiere mezzo vuoto, perché quando lo vedi mezzo pieno poi cade e va in mille pezzi, lasciandosi dietro frammenti pieni di nulla. L’illusione, il desiderio, i sogni si mischiano nei versi e diventano una lunga confessione di ciò che è la vita di chi si è sempre arroccato in un fiabesco castello fatiscente alla ricerca dell’altra metà del cuore, quel calzino spaiato che non trova mai il compagno e quando lo trova si illude che sia perfetto.
    LinguaItaliano
    EditoreCarmina
    Data di uscita3 lug 2024
    ISBN9791223053041
    La vita (in)felice dei calzini spaiati

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      La vita (in)felice dei calzini spaiati - Rita Angelelli

      Rita Angelelli

      La vita (in)felice dei calzini spaiati

      CARMINA

      La vita (in)felice dei calzini spaiati, di Rita Angelelli

      Prima edizione 2024 – Carmina

      ISBN

      Illustrazione di copertina e progetto grafico: Alessio Gherardini

      immagini2

      Carmina di LetterarieMenti Associazione Culturale Aps

      Via Piave 63

      60030 Santa Maria Nuova (An)

      www.lemezzelane.eu

      email: [email protected]

      A mio figlio,

      a mia figlia.

      Mie uniche ragioni di vita.

      Introduzione

      Fin da quando ero giovane mi sono portata dentro (e fuori) una finzione di positività.

      A quei tempi non capivo del tutto il significato delle parole (non ero stupida, ma forse menefreghista, tanto avevo le spalle coperte dai miei genitori), né mi rendevo conto che avrebbero influenzato tutta la mia vita.

      Sono sempre stata vittima di body shaming per via del mio aspetto non consono ai correnti standard di bellezza (o di magrezza, per meglio dire).

      Ero una bambina piccola e paffuta; gli adulti che mi si avvicinavano dicevano sempre che belle queste guanciotte con una vocetta finta, pizzicandomi con un sorriso cretino. Dai, provate a dirlo a voce alta.

      Allora? Com’è?

      Ho divagato, questa è un’altra storia.

      Dicevo… sono sempre stata vittima di body shaming.

      Alle elementari i compagni di scuola mi prendevano in giro chiamandomi cicciotta, e al momento della ricreazione ridacchiavano guardandomi mangiare le mie due belle fette di pane e cioccolata.

      Purtroppo (o per fortuna, non lo so ancora) avevo libero accesso a cibi di tutti i tipi e non soffrivo di inappetenza. I miei possedevano un negozio di generi alimentari e non avevano molto tempo per controllare come mi nutrivo, forse perché troppo concentrati a portare avanti un esercizio che avevano aperto dal nulla e con tante difficoltà. Non li ritengo responsabili del mio aspetto, ovviamente. Sono sempre stata molto autonoma in tutto e forse, dico forse, sopperivo alle mancanze affettive con il cibo.

      Alle medie mi canzonavano con dei

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