Adgenera

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Fabbricazione di apparecchi elettrici, materiali elettrici e componenti elettronici

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Innovation & Technology

Chi siamo

Siamo un’azienda di ingegneria dinamica, aperta alle sfide dell’innovazione tecnologica. Mettiamo al servizio del Cliente competenze eccellenti che consentono di affrontare progetti con approccio sistemico. Coniughiamo l’Ingegneria Elettronica, l’Informatica e la Meccanica, per realizzare soluzioni tecnologiche su misura. Il nostro know-how nasce da decennali esperienze di applicazioni avanzate dell’elettronica e dell’informatica nei settori automotive, trasporti, automazione industriale, Smart Cities e Smart Mobility. La nostra multidisciplinarietà e la flessibilità organizzativa permettono di fornire valide soluzioni, sia ai grandi Gruppi multinazionali, sia alle Piccole e Medie Imprese.

Sito Web
https://www.adgenera.com
Settore
Fabbricazione di apparecchi elettrici, materiali elettrici e componenti elettronici
Dimensioni dell’azienda
11-50 dipendenti
Sede principale
Torino, Torino
Tipo
Società privata non quotata
Settori di competenza
Embedded System, Automotive, Progettazione Elettronica, Software, Consulenza, Formazione Professionale, Smart System, Progettazione Software, Data Mining & Machine Learning e Automazione

Località

Dipendenti presso Adgenera

Aggiornamenti

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    Novità RED in arrivo!!

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    Agosto 2025 è dietro l’angolo. (Sì, hai letto bene: 2025, non 24… ma fidati che arriverà prima del previsto!) E con lui evolverà RED [Radio Equipment Directive], la direttiva europea per chi progetta sistemi elettronici. RED è il punto di riferimento per tutti i dispositivi dotati di un’interfaccia radio (tra cui WiFi, Bluetooth, NFC, ecc…) e sancisce una serie di requisiti minimi per garantire la sicurezza di questi nel loro utilizzo. Ma andiamo per gradi… Fino a qualche anno fa, il concetto di sicurezza per questo tipo di apparecchi era legato al loro impatto sulla salute umana (le famose “radiazioni” elettromagnetiche) e all’interferenza negativa con altri dispositivi nelle vicinanze. Da quando la diffusione di questi dispositivi è aumentata vertiginosamente, il loro utilizzo intensivo ha fatto emergere nuovi potenziali pericoli di altra natura. Il moltiplicarsi dei casi di furto di dati, delle frodi e delle intrusioni illecite collegati a dispositivi “connessi” ha spinto le autorità di tutto il mondo a identificare delle azioni per proteggere le persone da questi crimini. Per esempio, due anni fa negli USA sono stati identificati siti web illegali che proponevano video “rubati” dai baby monitor. La facilità con cui un hacker può avere accesso a dati sensibili non è accettabile: costituisce un rischio molto elevato per chi utilizza il prodotto. E proprio nel 2022 la UE ha stabilito di estendere la già collaudata direttiva RED, aggiungendo nuovi requisiti legati alla #cybersecurity: a partire dall’Agosto 2025 sarà vietato mettere in commercio prodotti connessi facilmente violabili. Ma cosa prevede nel dettaglio questa estensione? Ve lo dico domani! 

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    La gattaiola intelligente? Esiste! E può esserlo molto più di quanto pensi...

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    Sapevi che la gattaiola è stata inventata da Isaac Newton? D'altronde ci sta: Quando sei impegnato a scoprire la legge della gravitazione universale non puoi farti distrarre troppo dalla tua gatta. In realtà non sappiamo se effettivamente sia vero, probabilmente si tratta solo di una leggenda… Ma sappiamo per certo che i primi modelli erano molto semplici: solo piccoli sportelli meccanici, al massimo dotati di una molla… Quindi plausibilmente risalenti a quel periodo. E perché parliamo di un oggetto così banale in questo post? Perché oggi l’elettronica ha trasformato anche questi semplici oggetti, rendendoli sempre più sofisticati e funzionali. Le prime gattaiole elettroniche usavano sistemi rudimentali per impedire ad altri animali di entrare, come piccoli pulsanti di sblocco che il micio doveva imparare a premere. Successivamente in alcuni modelli sono stati integrati sensori magnetici – chiamati a effetto Hall – che rilevano uno speciale collare dotato di una piccola calamita. Grazie a sistemi elettronici sempre più compatti, oggi questi dispositivi sono in grado di leggere e riconoscere direttamente il codice presente nel chip del gatto, sbloccando la porta solo agli animali di casa. Ma non solo… Una gattaiola super sofisticata fa anche molto di più: è in grado di bloccare l’ingresso del micio se ha un topo (o qualcos’altro non gradito al padrone) in bocca, grazie a una telecamera miniaturizzata e all’intelligenza artificiale!

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    Estensimeri elettronici: Cosa sono? A cosa servono? Ce lo spiega Roberto Casazza 👇

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    Mai sentito parlare di #estensimetrielettronici? Sono sensori che traducono in segnale elettrico una deformazione fisica. Quindi sono in grado di misurare una forza, compreso il peso di un oggetto. Non si tratta di una tecnologia nuova, questi sensori sono sul mercato da molte decine di anni e vengono utilizzati da sempre per le più disparate applicazioni. Ma la tecnologia non dorme mai, e trova sempre un modo di avanzare e ottimizzarsi: oggi, infatti, gli estensimetri sono sempre meno costosi e sempre più piccoli. Questo ci consente di creare dispositivi microscopici, alimentati a batteria grazie alle tecniche di power saving, che misurano una forza e trasmettono quel valore a un altro dispositivo.   E come possono esserci utili? A partire dalle più scontate bilance elettroniche, questi sistemi sono in grado di rilevare le microscopiche deformazioni nello scafo dei sottomarini che possono anticipare un cedimento. 😱 E possono anche essere impiegati per monitorare lo stress delle infrastrutture strategiche, come ponti e gallerie. Sono anche integrati in diversi modelli di sedie intelligenti, che monitorano la postura valutando la distribuzione del peso sullo schienale in molti punti… E possono essere integrati in dispositivi wearable, come se fossero cerotti speciali capaci di monitorare costantemente la mobilità delle articolazioni. Ma quanto è bella la #progettazioneelettronica? 🤩

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    Perché conviene esternalizzare la #progettazioneelettronica? 🟠 Accedi a un know-how trasversale, evitando il rischio della sperimentazione e riducendo i tempi del time-to-market. 🟠 Accedi a soluzioni già sperimentate, con una maggiore affidabilità del risultato e la disponibilità di tecnologie complesse e sempre aggiornate. 🟠 Eviti di immobilizzare preziose risorse umane e finanziarie, mantenendo un profilo aziendale snello e non incidendo pesantemente sui costi fissi. Tu quali attività esternalizzi di solito? E quali vantaggi ottieni? Per parlare più nel dettaglio della progettazione elettronica, ho preparato una guida che puoi scaricare qui: https://lnkd.in/dQpwBgyP 

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    3 passaggi per integrare correttamente un nuovo #progettoelettronico con gli altri dispositivi: 👇

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    Chi affida la #progettazioneelettronica a un’azienda specializzata ha spesso il timore di non riuscire a integrare il risultato del progetto con altri dispositivi. L’integrazione è, infatti, uno dei processi più critici nella progettazione. E se non è gestita in modo professionale, può comportare ritardi e problemi di qualità. Ma come si possono prevenire questi problemi? “Bastano” 3 passaggi: 1️⃣ Prima di tutto serve un’accurata analisi e una revisione congiunta dell’architettura di sistema: questo garantisce una comprensione condivisa ed evita le difficoltà nella comunicazione. 2️⃣ Poi, serve sicuramente una buona documentazione delle interfacce: come si “parlano” tra loro i dispositivi? Saperlo è fondamentale prima di entrare nel vivo della progettazione. 3️⃣ Durante lo sviluppo del progetto, vanno inoltre usati dei simulatori e delle tecniche di integrazione continua: in questo modo si può correggere immediatamente qualsiasi incomprensione, prima che diventi critica. Seguendo questi 3 step i rischi di progetto vengono ridotti al minimo, perché l’integrazione procede parallelamente allo sviluppo senza brutte sorprese. Tu ne hai mai avute di brutte sorprese in passato?

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    Quali sono gli strumenti che compongono il perfetto laboratorio di #progettazioneelettronica? Roberto Casazza ce ne spiega alcuni nei suoi post! 👇

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    Torniamo agli strumenti che compongono il perfetto laboratorio di #progettazioneelettronica. L’#analizzatoredirete è meno conosciuto dell’oscilloscopio, ma altrettanto importante. Il nome può trarre in inganno perché potrebbe far pensare alle reti di computer… …e invece serve a capire il comportamento di un circuito sottoposto a determinati segnali, caratterizzati da una precisa frequenza. Questo strumento inietta i segnali in punti specifici del circuito e contemporaneamente misura quelli che sono presenti in altri punti. Ripete automaticamente questa misurazione con segnali di diversa frequenza all’interno del range operativo della #schedaelettronica. Il risultato? Una caratterizzazione completa del circuito analizzato, che consente al progettista di prevedere cosa accadrà nella scheda durante il normale funzionamento. Gli analizzatori di spettro di alta gamma sono in grado di lavorare con frequenze molto elevate, come quelle utilizzate nelle applicazioni radar, e rappresentano un investimento importante per un laboratorio ben attrezzato!

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    Quali sono gli ingredienti per fare #progettazioneelettronica? Sicuramente i 3 fondamentali sono conoscenza, competenza ed esperienza… …come per tutte le discipline complesse. Ma da sole non bastano: serve anche l’ambiente giusto, cioè un laboratorio funzionale e ben attrezzato dove sia possibile far sì che le idee diventino progetti professionali. Poi servono anche strumenti di base come alimentatori da banco e multimetri… E dispositivi più sofisticati, come generatori di funzioni, analizzatori logici e analizzatori di spettro, per gestire i progetti più complessi. Inoltre, dato che i componenti moderni sono molto compatti e spesso delicati, per maneggiarli bisogna dotarsi di particolari attrezzature: microscopi, pinze professionali, guanti speciali e stazioni di saldatura di fascia alta. Anche la camera climatica è fondamentale per molte applicazioni, perché sottopone la scheda a uno stress termico ripetuto. E, infine, in un laboratorio ben attrezzato ci sono letteralmente centinaia di cavi, adattatori, supporti e piccoli strumenti ausiliari che rendono possibile affrontare qualsiasi progetto elettronico. Quali sono gli strumenti che non mancano mai nel vostro?

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    Sapevi che esiste un sensore che misura il livello di riempimento dei cassonetti? Si chiama RML e l’abbiamo inventato noi. O meglio, Adambì, la nostra divisione dedicata alla gestione dei rifiuti e dell’ambiente. Adgenera, però, ci ha messo la #progettazioneelettronica. E vuoi sapere la sfida più ardua che abbiamo incontrato? Riuscire a far stare la batteria nel piccolo spazio a disposizione. Per questo abbiamo dovuto applicare al massimo le tecniche di #powersaving, così da consentire a questi dispositivi di “vivere” il più a lungo possibile!

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