Si è conclusa l'assemblea #FEDERMACCHINE 2024 !
𝗣𝗥𝗘𝗩𝗜𝗦𝗜𝗢𝗡𝗜 𝟮𝟬𝟮𝟰
Il 2024 segnerà un’inversione di tendenza per l’industria italiana del machinery che registrerà un modesto rallentamento, mantenendosi comunque su livelli mediamente alti. In particolare, il fatturato attesterà a 54,7 miliardi (-3,3% rispetto al 2023).
Il consumo interno calerà, dell’8,3%, a 27,9 miliardi di euro. Ne risentiranno sia le importazioni, attese in calo, del -2,6%, a 11,2 miliardi di euro, sia le consegne dei costruttori che dovrebbero fermarsi a 16,7 miliardi, -11,7% rispetto all’anno precedente.
L’export, invece, crescerà ancora, seppur di poco (+0,9%) oltrepassando i 38 miliardi, nuovo record per il comparto.
𝗗𝗘𝗦𝗧𝗜𝗡𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗚𝗘𝗢𝗚𝗥𝗔𝗙𝗜𝗖𝗔 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗩𝗘𝗡𝗗𝗜𝗧𝗘 𝗡𝗘𝗟 𝟮𝟬𝟮𝟯
Con riferimento alla distribuzione delle vendite, nel 2023, la quota di fatturato realizzata in Italia si è attestata al 33,4%. Il 36,1% del totale è stato destinato agli altri paesi dell’Europa. L’area europea assorbe quindi quasi il 70% del fatturato italiano di comparto. Segue l’export nelle Americhe (15,6%) e in Asia (11,3%).
Nel 2023, l’export italiano è cresciuto in tutti i principali mercati ad esclusione di Cina, Turchia e Regno Unito.
Principali mercati di destinazione sono risultati: Stati Uniti (5 miliardi di euro, +6,7%); Germania (3,9 miliardi, +4,3%); Francia (2,6 miliardi, +7,9%); Cina (1,8 miliardi, -4,4%); Polonia (1,6 miliardi, +15,6%).
Bruno Bettelli, ha così commentato: “l’estero rappresenta per le aziende di FEDERMACCHINE lo sbocco ideale per la propria attività come dimostra il dato di export su fatturato che in alcuni periodi ha raggiunto addirittura quota 75%. Per tale ragione la federazione ha dedicato particolare impegno, anche nel corso del 2023, alle iniziative volte favorire le relazioni con gli utilizzatori stranieri. Il Rapporto Ingenium, realizzato da CONFINDUSTRIA e FEDERMACCHINE, nel 2022, ha messo in evidenza un potenziale di 16 miliardi di euro di export non ancora realizzato che potrebbe essere alla portata delle aziende e che è distribuito tra mercati emergenti e mercati già affermati. Da qui siamo partiti per ragionare sulle azioni di supporto all’attività di internazionalizzazione del comparto, partecipando a incontri e organizzando occasioni di contatto con rappresentanti dei sistemi industriali di alcuni importanti paesi quali, per esempio, Cina, Vietnam, Arabia Saudita. Il lavoro non termina certo qui, tant’è che abbiamo avviato la realizzazione della seconda edizione del Rapporto per avere un quadro più aggiornato della situazione. È chiaro però che, a fronte dell’impegno che le aziende del comparto e le organizzazioni di rappresentanza mettono, occorre comunque un supporto da parte del sistema paese, penso tra gli altri a Italian Trade Agency Agenzia, SACE e SIMEST Spa, per sostenerle nella loro attività di internazionalizzazione”.
Marco Nocivelli
Confindustria
Comunicato stampa in federmacchine.it