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Qual è la vostra passione? Lo psicologo di Stanford William Damon ha scoperto che solo il 20% delle persone sotto i 26 anni può articolare una passione che guida le loro scelte di vita. Quindi, 4 persone su 5 non possono seguire la propria passione anche se lo vogliono, perché non sanno quale sia. E anche quando possiamo individuare una passione, spesso riflette ciò che la nostra cultura si aspetta da noi, anziché una nostra inclinazione innata. 𝗟𝗮 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 è 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗴𝘂𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗲𝘀𝘁𝗿𝗶𝗮, 𝗻𝗼𝗻 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗿𝗶𝗼.  𝗣𝗶ù 𝗲𝗰𝗰𝗲𝗹𝗹𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗻𝗲𝗹 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼, 𝗽𝗶ù 𝗻𝗲 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗻𝘁𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗮𝗽𝗽𝗮𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗶. Nel suo nuovo libro "The Algebra of Wealth" Scott Galloway propone una formula vincente: trova il tuo talento e focalizzati, diventa il migliore in ciò che fai e da lì nascerà la passione! Vi è già capitato?

Secondo il noto imprenditore e podcaster Tim Ferris, a volte nella vita definire le nostre paure può essere più importante che definire i nostri obiettivi. E per farlo, lui propone uno strumento che abbiamo sperimentato per voi, trovandolo molto efficace. Dividete un foglio in tre parti, o usate tre pagine di un quaderno. 𝘍𝘳𝘰𝘮 𝘨𝘰𝘢𝘭-𝘴𝘦𝘵𝘵𝘪𝘯𝘨 𝘵𝘰 𝘧𝘦𝘢𝘳-𝘴𝘦𝘵𝘵𝘪𝘯𝘨 1° STEP 𝗗𝗲𝗳𝗶𝗻𝗶𝘀𝗰𝗶: Elenca tutte le peggiori cose che immagini potrebbero accadere se fai quella scelta/azione. 𝗣𝗿𝗲𝘃𝗶𝗲𝗻𝗶: Elenca tutte le azioni che potresti compiere per prevenire che ciascuno di quegli scenari si verifichi. 𝗥𝗶𝗽𝗮𝗿𝗮: Se si verificasse il peggior scenario possibile, cosa potresti fare per riparare quel danno, anche solo in parte? A chi potresti chiedere aiuto? 2° STEP Elenca i benefici che potresti ottenere se tentassi anche solo un successo parziale. 3° STEP Se eviti questa azione o decisione, come potrebbe essere la tua vita tra 6 mesi, 12 mesi, 3 anni? Quale sarebbe il prezzo emotivo, economico, fisico? 𝙇𝙚 𝙨𝙛𝙞𝙙𝙚 𝙥𝙞ù 𝙜𝙧𝙖𝙣𝙙𝙞 𝙘𝙝𝙚 𝙖𝙛𝙛𝙧𝙤𝙣𝙩𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙣𝙤𝙣 𝙨𝙞 𝙧𝙞𝙨𝙤𝙡𝙫𝙚𝙧𝙖𝙣𝙣𝙤 𝙢𝙖𝙞 𝙘𝙤𝙣 𝙘𝙤𝙣𝙫𝙚𝙧𝙨𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙘𝙤𝙢𝙤𝙙𝙚, 𝙨𝙞𝙖 𝙘𝙝𝙚 𝙖𝙫𝙫𝙚𝙣𝙜𝙖𝙣𝙤 𝙘𝙤𝙣 𝙖𝙡𝙩𝙧𝙚 𝙥𝙚𝙧𝙨𝙤𝙣𝙚 𝙘𝙝𝙚 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙣𝙤𝙨𝙩𝙧𝙖 𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚!

Che cos'è una vita felice? Cercando di rispondere a una delle domande più antiche del mondo, lo psicologo ungherese-americano Mihály Csíkszentmihályi ha sfatato il mito del «dolce far niente» e introdotto il concetto di «𝗳𝗹𝗼𝘄»: 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝘂𝗶, 𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮𝗻𝗱𝗼𝗰𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗿𝗯𝗶𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗰𝗶ò 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝘁𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗳𝗮𝗰𝗲𝗻𝗱𝗼, 𝗽𝗲𝗿𝗱𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗶𝗹 𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗲 𝗿𝗶𝘂𝘀𝗰𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗮 𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲, 𝘁𝗲𝗻𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗮 𝗯𝗮𝗱𝗮 𝘀𝘁𝗿𝗲𝘀𝘀, 𝗮𝗻𝘀𝗶𝗮 𝗲 𝗻𝗼𝗶𝗮. In ambito lavorativo, il Flow è l’esperienza ottimale. È uno «stato di grazia» che 𝘀𝗶 𝘃𝗲𝗿𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗲 𝘀𝗳𝗶𝗱𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻’𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶𝘁à 𝗰𝗼𝗿𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝗻𝗱𝗼𝗻𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗲 𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁à, 𝗰𝗿𝗲𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗰𝗼𝘀ì 𝘂𝗻 𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 𝗲 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗿𝗶𝗻𝘀𝗲𝗰𝗮 𝗴𝗿𝗮𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲. Lo abbiamo provato tutti almeno una volta nella vita, da adulti e soprattutto da bambini: eravamo così assorbiti in ciò che stavamo facendo che non ci siamo accorti dello scorrere del tempo, di qualcuno che ci chiamava, e così via. Vivere singoli episodi di questo tipo è solo un primo passo: se si riesce a legare la propria esistenza a una finalità potente, allora la vita stessa può divenire un unico lungo flow in cui tutte le esperienze sono interconnesse e ordinate. Questo, dice Csíkszentmihályi, è 𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗳𝗲𝗹𝗶𝗰𝗶𝘁à 𝗽𝗶ù 𝗮𝗹𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘀𝗽𝗲𝗿𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲. Inoltre aggiunge: "Attribuiamo molto valore alla qualità di un'attività e troppo poco alla modalità con cui la svolgiamo". Spesso pensiamo che per essere felici dovremmo cambiare lavoro, quando a volte basterebbe cambiare il modo. Buona Festa del Lavoro a tutti coloro che celebrano il valore dell'impegno e che credono nella crescita continua, oggi e ogni giorno! dal Team di InsideOut #risorseumane #neverstoplearning #formazionecontinua 👉 www.insideout-training.it

CONSIGLI PER IL WEEK-END 😏 : 𝗡𝗼𝗻-𝗦𝗹𝗲𝗲𝗽 𝗗𝗲𝗲𝗽 𝗥𝗲𝘀𝘁 è una tecnica che mira a rilassare il corpo e la mente in modo profondo senza entrare nello stato di sonno. È utile per ridurre lo stress, migliorare la concentrazione e favorire una sensazione generale di benessere. Il Dr. Andrew Huberman, neuroscienziato e professore della Stanford University, ha messo a punto 𝘂𝗻 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗼𝗰𝗼𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝟭𝟬 𝗺𝗶𝗻𝘂𝘁𝗶 - 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗹𝗮𝗯𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 - 𝗽𝗲𝗿 𝗿𝗶𝗱𝘂𝗿𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲𝘇𝘇𝗮, migliorare l'umore e potenziare le capacità di apprendimento. L'audio guidato è disponibile gratuitamente su YouTube inserendo nel motore di ricerca  "Non-Sleep Deep Rest with Dr. Andrew Huberman". Se lo provate, fateci sapere cosa ne pensate! 𝗔𝘁𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲: 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗶𝗻 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻 𝗺𝗼𝗱𝗼 𝗮𝗳𝗳𝗶𝗹𝗶𝗮𝘁𝗶 𝗮𝗹 𝗗𝗿. 𝗛𝘂𝗯𝗲𝗿𝗺𝗮𝗻. 𝗦𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲, 𝗰𝗶 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗴𝗻𝗮𝗺𝗼 𝗮 𝘀𝗽𝗲𝗿𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗶 𝘀𝘁𝗿𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗲 𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘃𝗶𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝘃𝗼𝗶 𝗹𝗲 𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝗿𝗶 𝗶𝗱𝗲𝗲 𝗶𝗻𝗻𝗼𝘃𝗮𝘁𝗶𝘃𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗼𝗳𝗳𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮. Buon fine settimana a tutti dal team di InsideOut!

𝗦𝗽𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗶 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘀𝘂𝗹𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗲𝗻𝗴𝗼𝗻𝗼 𝗱𝗮 𝗽𝗶𝗰𝗰𝗼𝗹𝗶 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶. Da quei cambiamenti che nella quotidianità appaiono insignificanti ma che, accumulati nel tempo, delineano la traiettoria verso il successo. 𝗢𝗴𝗻𝗶 𝗽𝗶𝗰𝗰𝗼𝗹𝗼 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗿𝗶𝗽𝗲𝘁𝘂𝘁𝗼 𝗻𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝗶𝘀𝗰𝗲 𝗮 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗿𝘂𝗶𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼.  𝗡𝗲𝗹 𝗯𝗲𝗻𝗲 𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝗺𝗮𝗹𝗲. Allora anziché puntare alle trasformazioni improvvise - "𝘋𝘢 𝘥𝘰𝘮𝘢𝘯𝘪 𝘤𝘢𝘮𝘣𝘪𝘰 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰!" - contiamo sulla ripetizione costante di qualche piccola buona abitudine. Sono loro a plasmare gradualmente il nostro percorso, senza che quasi ce ne accorgiamo! #risorseumane #neverstoplearning #formazionecontinua 👉 www.insideout-training.it

Mediamente dormiamo 7-8 ore a notte, quindi trascorriamo circa 16 ore svegli ogni giorno. Troppo spesso, alzandoci al mattino, ci comportiamo come se avessimo risorse infinite a disposizione, ignorando l'energia che ci viene sottratta dai messaggi, dai social media, dai video. Ma la realtà è diversa: in quelle 16 ore disponiamo di una quantità limitata di energia. Come il denaro, questa risorsa richiede una gestione oculata. Riflettere intenzionalmente su come investirla è essenziale, poiché determinerà la qualità del nostro essere e del nostro agire. Prendiamoci cura della nostra energia scegliendo come impiegarla. ✨ Un primo passo? 👉Facciamo un inventario delle nostre abitudini quotidiane, identificando le attività che ci rigenerano e quelle che ci consumano. 👉 Cerchiamo di ridurre il tempo dedicato alle attività che non ci portano benefici significativi, come lo scroll infinito sui social media senza uno scopo specifico. 👉 Riallochiamo la nostra energia facendo scelte intenzionali e consapevoli.  www.insideout-training.it

Cosa ne pensate? Mito o Realtà?

Esempio di lavoro di squadra! 😃 C’è una falsa narrativa attorno al concetto del “self-made man/woman” nel mondo del business. Nessuno arriva al successo da solo/a. Ci sono sempre influenze, opportunità e collaborazioni che hanno contribuito al raggiungimento di quel traguardo. Tᴇᴀᴍᴡᴏʀᴋ ᴍᴀᴋᴇꜱ ᴛʜᴇ ᴅʀᴇᴀᴍ ᴡᴏʀᴋ! #teamwork

Dianna P. Aquino lo definisce "𝘶𝘯 𝘦𝘳𝘳𝘰𝘳𝘦 𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘮𝘢𝘵𝘪𝘤𝘰 𝘯𝘦𝘭 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘪𝘦𝘳𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢 𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘢 𝘵𝘳𝘢𝘳𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘤𝘭𝘶𝘴𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘴𝘣𝘢𝘨𝘭𝘪𝘢𝘵𝘦 𝘥𝘶𝘳𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘭'𝘦𝘭𝘢𝘣𝘰𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘦 𝘭'𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘱𝘳𝘦𝘵𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘪𝘯𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘳𝘪𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘪𝘭 𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘦 𝘤𝘪𝘳𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢". Sistematico perché non è accidentale, bensì il risultato di un'inaccuretezza cronica. ESEMPIO: Da bambini ci hanno insegnato che i pomodori sono verdure e li mangiamo nella nostra insalata. Tuttavia, secondo la biologia, i pomodori sono frutti! Anche quando lo scopriamo, poiché crescendo siamo stati condizionati a pensare a determinati alimenti come a ingredienti adatti all'insalata o alla macedonia, nella preparazione del cibo con molta probabilità continueremo a considerare i pomodori verdure. La brutta notizia è che, essendo radicato nelle nostre abitudini, spesso sfugge alla nostra consapevolezza. La buona notizia è che, una volta che ne diventiamo consapevoli, se vogliamo abbiamo la possibilità di correggere l'errore o ridurne l'impatto. Che cos'è?

Più dell'80% degli esseri umani mancano di prospettiva. È un dato di fatto, basato sulla ricerca scientifica. Sembra che la nostra tendenza a percepire il mondo attraverso un punto di vista soggettivo sia alimentata dalla nostra natura, ancora oggi orientata alla sopravvivenza. Mentre la scienza e la tecnologia nell'ultimo secolo hanno fatto passi da gigante, il nostro cervello non è cambiato: il Sé è il centro dell'universo, di conseguenza interpreta tutto ciò che gli accade intorno unicamente attraverso il filtro dei sensi - "Indipendentemente da ciò che tu possa credere o percepire, ciò che io percepisco è la verità". È possibile uscire da questo schema e guadagnare una prospettiva? Certamente! È necessario allenare in modo intenzionale due passaggi: 1. Riconoscere le emozioni quando accadono 2. Prenderne le distanze Tendiamo a credere alle nostre emozioni, ma provare un certo stato d'animo non rende una situazione oggettivamente vera. Una volta imparato a riconoscere le emozioni nel momento in cui si manifestano e a distaccarsene, diventa possibile osservarle in modo più obiettivo. Questo ci permette di guadagnare prospettiva, arricchendo la nostra esperienza e la nostra comprensione del mondo.