Motus-E

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Organizzazioni senza scopo di lucro

Roma, Lazio 8.917 follower

Movimento, cambiamento, sostenibilità

Chi siamo

Motus-E riunisce e rappresenta il mondo interessato allo sviluppo e al successo della mobilità elettrica in Italia. Una piattaforma comune di dialogo tra tutti gli attori della filiera dei trasporti: dai gestori delle infrastrutture ai costruttori, dal mondo accademico ai consumatori e ai movimenti d'opinione, per favorire la transizione verso la mobilità del futuro. La trasformazione che stiamo vivendo coinvolge tutti i settori produttivi e il mondo del trasporto, sia pubblico che privato, non fa eccezione. La mobilità, in tutte le sue forme, è oggi un servizio complesso, non più collegato solo a modelli di tipo proprietario. Cambiare paradigma di mobilità significa visione, business, prospettiva. MOTUS-E vuole guidare il cambiamento in tre direzioni: nel modo di interpretare la mobilità come servizio, sempre più connesso e condiviso; nel modello di formazione, che riscopre nuove opportunità di lavoro in un business che crea valore; nella prospettiva, per costruire non un’associazione di rappresentanza ma una realtà che punta a raccogliere interessi diversi per veicolarli in modo operativo e concreto in un nuovo concetto di mobilità.

Sito Web
https://motus-e.org
Settore
Organizzazioni senza scopo di lucro
Dimensioni dell’azienda
2-10 dipendenti
Sede principale
Roma, Lazio
Tipo
Non profit
Data di fondazione
2018
Settori di competenza
e-Mobility, Trasporti, Automotive, Battierie, No profit, Formazione, Mobilità, Trasporti pubblici e Mobilità elettrica

Località

Dipendenti presso Motus-E

Aggiornamenti

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    ❓Che fine faranno tutte le batterie delle auto elettriche? 🚗🔋 Le batterie dei veicoli elettrici possono avere un solo destino dopo l’utilizzo: il riciclo. Lo prevede l’ordinamento dell’Unione europea, facendo della mobilità elettrica un perfetto esempio di economia circolare. Dopo l’impiego a bordo di auto, furgoni o altri mezzi, gli accumulatori sono infatti chiamati prima a una second life per applicazioni stazionarie pubbliche o private – a supporto di reti elettriche e fonti rinnovabili –, per poi venire avviati al riciclo per recuperare tutti i preziosi materiali che li compongono. Un business con grandi prospettive di sviluppo, in cui l’Italia può recitare un ruolo da protagonista. Il volume di batterie da riciclare aumenterà ogni anno del 25%, grazie soprattutto agli scarti di produzione nel periodo pre-2030 e alle batterie a fine vita nel post-2030. Complici i nuovi target Ue sul contenuto minimo di materiale riciclato nelle batterie dei veicoli elettrici, al 2050 ci saranno in Europa circa 3,4 milioni di tonnellate di accumulatori pronti per essere riciclati (di cui 400.000 ton in Italia), a fronte di una capacità di riciclo che nel Vecchio Continente non supera oggi le 80.000 ton/anno. Le opportunità di crescita per l’Italia in questo settore pertanto sono enormi. I vantaggi del riciclo sono evidenti. Sia perché la produzione di accumulatori con materiale recuperato riduce le emissioni di quattro volte, sia perché l’attività di recupero può essere economicamente molto redditizia, contribuendo al tempo stesso di ridurre le importazioni di materie prime dall’estero. A livello europeo, i ricavi generati da questo business saranno nell’ordine dei 6 miliardi di euro al 2050, di cui 400-600 milioni in Italia. Numeri con una vertiginosa prospettiva di aumento al naturale crescere dei veicoli elettrici circolanti, che si stabilizzeranno su volumi esponenzialmente più alti quando l’intero parco sarà a batteria. Non solo, perché il giro d’affari in Italia potrà espandersi ulteriormente, e più velocemente, anche importando dall’estero accumulatori da riciclare, alimentando una nuova filiera in grado di generare migliaia di nuovi posti di lavoro. 🔎Per approfondire l’argomento e le sue fonti 👇 https://lnkd.in/dRKG7TGW

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    ❓Come è prodotta l’energia con cui ricarichiamo le auto elettriche? 🚗🔋 Nel 2022, in Italia, la percentuale di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (#Fer) si è attestata poco sotto al 40%. Solo 10 anni fa questa quota non raggiungeva il 16,7%. L’obiettivo sancito dal Governo con l’ultimo aggiornamento del Piano energia-clima (#PNIEC) è di arrivare al 2030 con il 72% dell’elettricità prodotta da Fer, facendo ancora meglio del target del 32% che si è data l’Unione europea. Dal momento che già con l’attuale mix energetico le #autoelettriche comportano un notevole vantaggio in termini di emissioni di #CO2 rispetto a quelle endotermiche, il beneficio non potrà che aumentare con il passare del tempo, visto il crescente peso delle rinnovabili. Tornando al mix energetico italiano, nel 2022 si è registrato il record storico del #fotovoltaico (+12,3% rispetto al 2021) che ha toccato una produzione di 28 TWh sui 283,9 totali. La produzione #idroelettrica, complice un 2022 caratterizzato da un anomalo periodo di scarsa piovosità, ha subito un forte calo (-36,2%), pur attestandosi ancora su 31,3 TWh prodotti. #Eolico (20,3 TWh) e #geotermico (17 TWh) sono rimasti sostanzialmente invariati mentre le #bioenergie hanno perso il 7,6%. La potenza efficiente lorda di generazione, al 31 dicembre 2022, è stata di 123,3 GW (+3%). Interessante notare come la capacità rinnovabile, pari a 61,1 GW, abbia raggiunto il 50% del totale, con un aumento del 5,3% rispetto all’anno precedente. L’Italia punta a installare oltre 70 GW di rinnovabili entro il 2030 e di poter superare gli obiettivi del piano europeo #REPowerEU di 85 GW tra il 2030 e il 2032. Per un miglior sfruttamento delle #rinnovabili, infine, è necessario realizzare impianti di storage in grado di accumulare energia nel momento in cui è prodotta in sovrabbondanza rispetto alla domanda e di rilasciarla alla rete in base alle richieste. Sotto questo aspetto, in Italia, a fine 2022, sono risultati in esercizio 227.478 sistemi di accumulo stazionari rispetto ai 75.070 del 2021. La potenza nominale è passata da 0,4 GW a 1,5 GW, con un incremento del 278%, non lontani dai target del PNIEC sugli accumuli. Anche sotto questo aspetto la diffusione delle auto elettriche reciterà un ruolo molto importante: una volta terminata la vita utile a bordo del veicolo, ma prima di essere avviate al completo riciclo, le batterie saranno protagoniste infatti della cosiddetta “second life”, nella quale insieme ad altri accumulatori andranno a formare sistemi di storage stazionario al servizio della produzione di energia rinnovabile. 🔎Per approfondire l’argomento e le sue fonti, clicca qui 👇🏻 https://lnkd.in/dQs9n3uC

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    ❓ È possibile fare viaggi lunghi con le #autoelettriche? 🚗🔋 Grazie ai continui progressi tecnologici, l’autonomia delle auto elettriche è in rapida crescita in tutti i segmenti di mercato, così come lo è la potenza di #ricarica. Questi avanzamenti, uniti alla massiva crescita delle #infrastrutturediricarica in tutta Europa, stanno rendendo i lunghi viaggi in auto elettrica sempre più semplici, annullando progressivamente la necessità di una particolare pianificazione. Determinante in questo senso è la diffusione delle #colonnine ad alta potenza sulla grande viabilità, che se a livello europeo ha già raggiunto una buona capillarità, in Italia sta finalmente iniziando a decollare nonostante una serie di obblighi normativi rimasti finora disattesi (e che si auspica si riesca finalmente a far rispettare), essenzialmente grazie all’impegno del primo concessionario autostradale nazionale. Al 30 giugno 2024 risultano installati sulle #autostrade italiane 963 punti di ricarica, di cui l’85% è in corrente continua e il 62% supera i 150 kW. Il 41% delle #areediservizio autostradali italiane è già dotato di infrastrutture per la ricarica, il che consente di viaggiare lungo tutta la Penisola con qualsiasi auto elettrica media, considerando anche le colonnine presenti in prossimità dei caselli. La situazione peraltro è destinata a migliorare ulteriormente già nel breve periodo, per gli ambiziosi piani infrastrutturali degli operatori e per le novità normative in arrivo dall’Europa, con il via libera al nuovo regolamento AFIR che dispone entro il 2025 la presenza di infrastrutture di ricarica ad alta potenza almeno ogni 60 km. 🔎Per approfondire l’argomento e le sue fonti, clicca qui 👇🏻 https://lnkd.in/dqEdhSb8

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    Il presidente di Motus-E, Fabio Pressi, è intervenuto ieri al #TavoloAutomotive convocato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nel corso del quale il ministro Adolfo Urso ha indicato gli obiettivi di massima che saranno perseguiti con la prossima versione dell’#Ecobonus. I lavori per la definizione del nuovo schema di incentivazione della domanda e dell’offerta saranno avviati nel mese di settembre. Il fondo #automotive può contare ancora su una dotazione di 750 milioni per il 2025 e di un miliardo annuo dal 2026 al 2030. “Accogliamo con soddisfazione la conferma di una programmazione pluriennale per il nuovo piano #incentivi”, commenta Pressi, osservando che “l’efficacia delle agevolazioni dipenderà ora dalla messa a punto finale della misura e dalla tempestività con cui saranno rese disponibili le risorse destinate a cittadini e industria”. “La nostra associazione è sempre a disposizione delle Istituzioni per condividere dati e informazioni utili a strutturare un impianto in grado di centrare tutti gli obiettivi indicati dal ministro Urso”, conclude il presidente di Motus-E.

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