Come trasformare un fallimento in opportunità

Come trasformare un fallimento in opportunità

Buon giorno e benvenuti a una nuova edizione della newsletter Management24, dove proponiamo i principali articoli usciti sul Sole 24 Ore dedicati a formazione, carriere, lavoro, gestione aziendale.

Anche questa settimana continuiamo nel nostro approfondimento sulle risorse chiave per una leadership efficace, e lo facciamo - come si è visto più volte in questa nostra newsletter - cercando di prendere il tema da tutti i lati possibili, specie se sono in apparenza controintuitivi (ma in molti potrebbero verificare direttamente dall'esperienza che nonè così).

Oggi vogliamo porre alla vostra attenzione il tema dell'errore. Tutti quanti commettiamo errori, ma spesso non è così semplice riconoscerlo, soprattutto in ambiente lavorativo. Eppure, nonostante una società fondata sul successo (qualche volta a tutti i costi), l’errore rappresenta un elemento essenziale delle nostre vite (anche professionali) e con il quale occorre stabilire una sana convivenza.

Per affontare il tema del fallimento, ci viene in soccorso un libro di Amy Edmondson, Novartis Professor of Leadership and Management presso la Harvard Business School, rinomata esperta in materia di comportamento organizzativo e pioniera della ricerca sul concetto di sicurezza psicologica, che nel suo ultimo saggio tradotto ed edito in Italia da Egea, “Il giusto errore – La scienza di fallire bene” (vincitore del Financial Times and Schroders Business Book of the Year Award 2023) specifica, d'altra parte, che non tutti gli errori sono uguali e che, in determinate occasioni, si può anche "fallire bene", ossia gestire l’errore e trarne insegnamenti. In ultima analisi, poi, imparare a stare bene con noi stessi in quanto esseri umani fallibili.

"Tutti noi siamo fallibili. Il punto è se e come usare questo dato di fatto per vivere una vita appagante all’insegna dell’apprendimento continuo, perché imparare a stare a nostro agio con ciò che siamo ci regala una buona dose di libertà. Ma migliorare come esseri umani fallibili significa anche imparare a fallire bene. Come? Prevenendo i fallimenti elementari il più spesso possibile, anticipando quelli complessi in modo da prevenirli o mitigarli e coltivando il desiderio di fallimenti intelligenti, e cioè quelli indispensabili per il progresso, più frequenti. Possiamo imparare a vivere con gioia la nostra fallibilità: sebbene possa sembrare illogico, il fallimento può essere un dono. Ed è un dono la chiarezza che il fallimento può portare sulle capacità che abbiamo bisogno di sviluppare, come lo è il farci comprendere le nostre vere passioni". La citazione integrale è della professoressa Edmonson, interpellata dal nostro Gianni Rusconi. Qui l'intervista integrale.


Le 5 “C” che fanno un vero leader

In questo cammino alla scoperta delle virtù dei veri leader, ci facciamo accompagnare spesso da una guida d'eccezione come Paolo Gallo, che anche questa settimana non ci fa mancare il suo prezioso contributo originato da decenni di esperienza, di osservazione, di frequentazione e persino di educazione di nuove leadership.

Gallo mette in chiaro subito che cosa NON vuol dire essere un leader: 1) non è un leader chi semplicemente occupa una posizione di potere; 2) e nemmeno chi lavora 80-90 ore al giorno. Per il nostro "coach" il leader è una persona che si prende cura (di se stesso e gli altri), ha coraggio, crede in quello che fa, sa collaborare, è creativo. Possiamo seguire la sua argomentazione in questo nuovo contribuito, tutto da leggere.


Il lavoro dell’event manager tra pianificazione e problem solving

Dopo aver parlato abbondantemente di leadership, ci soffermiamo in particolare su una professione in grande risalto in questo periodo, quella dell'event manager, ossia quella figura professionale che deve, di solito in team, pianificare, organizzare e gestire un evento aziendale, facendo sì che questo risulti un successo per clienti, collaboratori e fornitori. Lo facciamo attraverso la testimonianza diretta di Valentina Gentile, che racconta come un evento rappresenti oggi un’opportunità cruciale per le imprese di distinguersi, creare connessioni significative e promuovere la propria reputazione, pur non mancando a volte intoppi e sfide che richiedono una dose generosa di risoluzione dei problemi e flessibilità da parte di chi lavora dietro le quinte. Dalla preparazione iniziale alla gestione del budget, dalla scelta della location alla risoluzione dei problemi dell'ultima ora, l'autrice ci offre una panoramica di ciò che l'event manager si trova a dover fare nel momento del suo massimo impegno professionale. Ecco il suo contributo.


Lavoro: boom di annunci sul web, dai manager agli operai

Sul fronte lavoro, è da segnalare che le ricerche di nuovi impieghi partono sempre più dal web, che «è diventato un canale privilegiato per pubblicare gli annunci di lavoro, con il vantaggio di garantire una maggiore trasparenza. Un fattore che consente di fare avvicinare i candidati giusti, limitando il mismatch e migliorando la capacità di preselezionare l’offerta, che poi può proseguire attraverso i professionisti della ricerca e selezione», spiega il professor Mario Mezzanzanica, direttore del Dipartimento di Statistica dell’Università Milano Bicocca. Operai, impiegati, quadri. E anche manager. Gli annunci di lavoro sono destinati a tutti: in Italia, nel 2023 ne sono stati pubblicati 1,4 milioni, 100mila in più rispetto al 2022.

Soffermandoci sui manager, crescono le inserzioni riferite a quelli del terziario, che rappresentano il 3% della domanda online: sono stati circa 38.400 nel 2022 e 40.700 nel 2023, in un anno c’è quindi stato un aumento del 6%. Se invece l’analisi si fa sui manager del settore manifatturiero allora in questo caso la quota di annunci rappresenta circa l’1% del totale e il loro numero è passato dai 17.900 del 2022 ai 17.300 del 2023, con una contrazione del 3% nell’arco di un anno.

Considerando i diversi settori economici, i dirigenti dei servizi sanitari sono quelli cresciuti di più negli annunci di lavoro privati, così come quelli di settori come alberghiero, pubblicità e pubbliche relazioni, attività sportive, ricreative e culturali (con tassi di crescita che vanno dal 31 al 58%). Ulteriori dettagli nell'articolo di Cristina Casadei che qui riportiamo (e dedicato agli abbonati alla sezione premium 24+)


Caccia alle competenze digitali (soprattutto al Sud)

Sono sempre più forti anche le richieste di lavoro con competenze digitali. E qualcosa inizia a muoversi anche nel Mezzogiorno. Per recuperare terreno, sempre più imprese del Sud, infatti, cercano di procurarsi personale con digital skill adeguate a guidare il cambiamento. Sono meridionali ben cinque province delle top 10 che esprimono a livello nazionale maggiori richieste di lavoratori con elevate competenze digitali. È quanto emerge da un’analisi del Centro Studi Tagliacarne, che ha messo a punto il Relevance Digital Skills Index stilando la classifica provinciale del livello di importanza delle skill digitali richieste dalle imprese dell’industria e dei servizi sulla base dei loro fabbisogni occupazionali nel 2023, rilevati dal Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro. Qui l'approfondimento, con le classifiche per provincia, a cura di Claudio Tucci.


Prima di salutarvi, concludiamo con una segnalazione di un percorso formativo firmato Sole 24 Ore e dedicato a figure (giornalisti e content creators) che vogliono specializzarsi in Data, Visual Storytelling & AI Journalism. Dal momento che al giorno d’oggi ogni azienda deve sapersi raccontare in modo diretto ai propri utenti finali tramite le piattaforme, diventano necessarie e strategiche figure professionali costantemente aggiornate sugli strumenti di informazione e comunicazione digitale. 

Il Sole 24 Ore ha voluto cogliere una nuova sfida nell’ambito della formazione dei professionisti della comunicazione digitale e del content creation, ponendosi l’obiettivo di colmare il gap di competenze tecniche attraverso lo sviluppo di una nuova offerta formativa, progettata per esplorare e sfruttare in modo originale le nuove frontiere della creazione di contenuti e dello storytelling, grazie alle professionalità che i suoi giornalisti hanno acquisito in questo settore.

Destinatari del corso del Sole 24 Ore sono tutti i professionisti della comunicazione che ogni giorno si devono confrontare con lo storytelling di contenuti: dal personale degli uffici marketing e comunicazione di aziende, di dipartimenti marketing di studi professionali e di società di consulenza ai centri media, agli uffici stampa, agli analisti; dalle agenzie di comunicazione ai data analyst e visual journalist, giornalisti e collaboratori di redazioni editoriali. Qui trovate tutte le informazioni chiave su questo percorso formativo.


Anche per oggi è tutto, grazie per averci seguito fin qui! La nuova edizione della newsletter Management24 torna puntuale lunedì prossimo. Buona settimana e buon lavoro!

Simona Ghione

Disoccupato presso comune di asti

1 settimana

E' quello che dico io

Domenico Gioia

Marketing Strategico- Copywriter - Creo contenuti di qualità per il tuo brand - Relazioni Pubbliche - Studio i trend delle interazioni sociali - Futures Thinker - Immagino il futuro e mi piace insegnare come si fa.

1 mese

Purtroppo la nostra cultura estremamente superficiale, etichetta la persona che ha subito un fallimento, di qualsiasi natura esso sia, come un perdente. Invece è esattamente il contrario, chi ha subito un fallimento è una persona con notevole esperienza alle spalle e sicuramente un carattere temprato e resiliente. Soprattutto, cosa da non sottovalutare avrà voglia di riscattarsi, di dimostrare il suo valore.

Nicola Saraconi

Sales Area Manager Umbria Marche Abruzzo Toscana Lazio presso Selecta SpA

1 mese

Il fallimento come “dono “ per capire ciò che dobbiamo migliorare è molto interessante Una sana autocritica per crescere in maniera sana e costruttiva Grazie

Quando tutto sta andando bene, e un divorzio ti cambia improvvisamente da imprenditore riuscito a mendicante senzatetto ne tetta, e dopo 13 anni sei riuscito ad uscire dalla bancarotta... Hai idee da miliardi ma vivi ancora nella povertà piu' atroce e nessuno è disposto ad ascoltarti, e quantomeno ad investire nella tua startup perché è "troppo futuristica"... Racconta qui come si può uscire dalla stalla verso le stelle (non quelle cinque di stagnola, ma quelle vere)...

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