Prisma e Team SPQR dip. DIAG La Sapienza: Intervista a Flavio Maiorana
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Prisma e Team SPQR dip. DIAG La Sapienza: Intervista a Flavio Maiorana

Quali sono le principali sfide tecniche che prevedete di affrontare nella preparazione per la RoboCup 2024?

All’interno della main competition RoboCup, ogni anno vengono designate delle nuove sfide per direzionare lo sviluppo verso ambiti specifici. Quest’anno la challenge consiste nello sviluppare un sistema di interfacciamento tra un operatore umano e un robot. La challenge guarda verso l’obiettivo del 2050, in cui in teoria i robot dovrebbero essere in grado di scontrarsi a calcio contro gli esseri umani. L’idea della challenge é l’umano sia completamente ignaro di ció che il robot vede o sente, e che possa comunicare con esso solo tramite un’interfaccia (un tablet, un pc o un joystick). In questo modo si porta l’umano nel campo e si cerca di aumentare la collaborazione uomo-robot.

In che modo la tua partecipazione alla RoboCup 2024 contribuisce al tuo percorso accademico e professionale?

Sicuramente, la possibilitá di poter sperimentare del codice su un robot reale dá un valore aggiunto alla mia esperienza universitaria. Per quanto a volte possa essere frustrante incorrere in varie problematiche che in un ambiente protetto come la simulazione non si presentano, vedere prendere vita il codice prodotto dopo tanto sacrificio dá una sensazione di appagamento ineguagliabile. Inoltre, il bagaglio di esperienza a mio avviso é piú concreto se l’applicazione é testata su robot reali.

Puoi descrivere brevemente il ruolo specifico che svolgi all’interno del team SPQR e come contribuisci al progetto complessivo?

Nello specifico cerco di interessarmi alla parte di “intelligenza fisica” dei robot. Con questo intendiamo tutto ció che riguarda il movimento, i tiri, i tuffi del portiere. Una volta riconosciuta la palla e stabilito il punto in cui il robot deve arrivare, l’obiettivo chiaramente é camminare stabilmente, cercando anche di ovviare ad eventuali disturbi esogeni. Il mio obiettivo per questa robocup é implementare e testare un nuovo tipo di camminata che sfrutti il Model Predictive Control e renda stabile i robot.

Quali tecnologie e approcci innovativi state implementando per migliorare le performance del robot NAO durante la competizione?

Cerchiamo ogni anno di aggiungere qualcosa di nuovo, sia per migliorare il codice, sia per imparare qualcosa di nuovo. Sicuramente non è facile fare grandi cambiamenti, vista l’entità della codebase sulla quale dobbiamo lavorare. In ogni caso, cerchiamo di usare nuove architetture di deep learning per risolvere problemi come il riconoscimento del fischio dell’arbitro, oppure il riconoscimento della palla. Oppure anche per la challenge useremo un’interfaccia grafica sviluppata in node.js che scambia dati attraverso dei socket con il codice in C++ che gira sui robot. In questo modo il robot può scambiare informazioni con l’umano.

Come vi state preparando per affrontare le altre squadre internazionali nella RoboCup 2024 e quali strategie prevedete di adottare per distinguervi?

Un aspetto importante per vincere la competizione é costituito dalle tattiche di squadra. Un grande passo avanti di quest’anno é tutto l’apparato di passaggi e dribbling sviluppato dai miei colleghi. Si tratta di una serie di funzionalitá che consentono ai robot di smarcarsi dagli avversarsi e trovare eventualmente i propri compagni di squadra per massimizzare le probabilitá che un passaggio vada a buon fine.

In che modo l’esperienza della RoboCup 2024 influisce sulla vostra percezione dell’intelligenza artificiale e della robotica come strumenti di progresso nella vita quotidiana?

Sviluppare codice nell’ambito della RoboCup ci permette di studiare lo stato dell’arte nel controllo dei robot umanoidi, nella computer vision, nel planning e reasoning, nei sistemi multiagente, nella human robot interaction. Sono tutti concetti che possono essere applicati, ad esempio, per sviluppare un robot d’assistenza per un ristorante, o un ospedale. RoboCup ci permette di avere uno sguardo sul futuro, per essere in grado, magari tra qualche anno, di essere noi stessi a spingere avanti lo stato dell’arte e trovare soluzioni innovative per rendere i robot utili agli esseri umani.

Flavio Maiorana

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